La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

domandina semplice semplice

la-giungla-di-calais-vista-dall-altoorig_mainMi sono sempre chiesta: tutti questi “attivisti”che si spostano per tutta l’Europa quando c’è da manifestare (l’ultima circostanza è stata in occasione dello sgombero della “giungla” di Calais), com’è che campano? Dove li trovano i soldi per trasferirsi, per mangiare, per tutte le altre loro necessità?

12 Risposte

  1. Sei venale e materialista 😀

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    3 marzo 2016 alle 18:13

  2. Perdonatemi: ma li campiamo come?

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    3 marzo 2016 alle 21:35

    • con le nostre tasse

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      3 marzo 2016 alle 23:24

      • Con le nostre tasse pachiamo gli attivisti? I manifestanti? Ho veramente bisogno che qualcuno mi fornisca un approfondimento su questa cosa che a me risulta completamente nuova….

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        4 marzo 2016 alle 08:32

        • pensa solo ai contributi che ricevono certi centri (a)sociali.
          Oppure sono tutti figli di papà, dato che non lavorano?

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          4 marzo 2016 alle 08:36

          • I centro sociali ricevono contributi? Anche questa mi sa che è un’affermazione a dir poco imprecisa…

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            4 marzo 2016 alle 11:28

            • Perdonami Francesco ma questa gente dovrà pur mangiare. Avrà delle necessità che per quanto minime avranno un costo. Escludendo, naturalmente, che ricevano compensi. Ora, visto che soprattutto di questi tempi i giovani sono senza lavoro e di conseguenza senza soldi (loro e le famiglie) non restano che due vie per giustificare queste masse di volontari e precisamente: o sono tutti benestanti che, come ho detto nel mio intervento, girano in abbigliamento simil-clochar ma rigorosamente griffato e fino ai 30 anni si fanno una reputazione “sociale” in quanto non hanno bisogno di lottare per il posto di lavoro a cui penserà il babbo al momento giusto oppure qualcuno paga le loro spese. Che poi siano i centri sociali, o le associazioni oppure lo Stato credo si tratti sempre di soldi “nostri”.

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              5 marzo 2016 alle 08:52

              • Devo dissentire…praticamente da tutta la vita mi muovo nel mondo dell’associazionismo e so esattamente da dove arrivano le pochissime risorse disponibili…di sicuro niente a che vedere con le tasse che (quando vengono pagate) vanno ad alimentare altri “bisogni” o altre “patologie”…se ti va ne parliamo…

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                5 marzo 2016 alle 09:14

                • Ci sono varie forme di associazionismo,molte davvero valide, però non tutte. Prendo ad esempio le case occupate: a Milano c’è il Collettivo di via dei Transiti, dove da decenni è stata occupata un’abitazione di due coniugi, ora pensionati, che non solo non possono usufruire dell’appartamento, ma devono pure pagare le varie bollette…e questi non sono forse anche “soldi nostri”?

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                  5 marzo 2016 alle 18:52

  3. Sono tutti quei finti barboni tatuati con abbigliamento simil-clochard ma rigorosamente griffato che si atteggiano a salvatori dell’umanità fancazzisti quando si tratta di lavorare ma che si cuccano ore di aereo o di bus (è pur sempre un viaggio) che spendono i soldi di papà (e delle suddette associazioni) tanto poi quando arrivano a 30 anni il babbo li sistema nell’azienda di famiglia o nella banca di cui è presidente.

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    4 marzo 2016 alle 09:33

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