La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

Archivio per febbraio, 2016

Banche

Dopo tanti anni, decido di cambiare istituto bancario con un altro che mi offre migliori condizioni.

Contatto il funzionario che mi dà appuntamento in tarda mattinata. I preliminari sono abbastanza veloci, in quanto sia io che mio marito siamo già in anagrafica, avendo già avuto a che fare con questa banca per via di alcuni investimenti. In attesa che il rapporto venga formalizzato, ci consegnano il fascicolo contrattuale.

Fascicolo non è propriamente la parola esatta: è un volumetto di ben 94 pagine formato A4, scritte in lettere minuscole, anche se leggibili, così suddivise:

fascicolo

Capite adesso perché molte persone firmano i documenti bancari senza leggerli?

 


Colori

Jasminum nudiflorum webOggi, giornata piovosa.

Ed io, per sentirmi in sintonia, mi sono vestita tutta di grigio.

Grigi i pantaloni, grigio in twin-set di lana traforata, grigia la borsa, così come le scarpe e la sciarpa, grigia la cloche di feltro di Marzi.

Ma per rallegrare il tutto, un impermeabile giallo, come i cespugli dei gelsomini invernali che illuminano questa atmosfera.


30 anni….

Mi manchi, babbo.30anni


Lèggere

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Da qualche tempo su internet gira una frase di Arthur Schopenhauer:

“Quando leggiamo, qualcun altro pensa per noi: noi ripetiamo solamente il suo processo mentale… quando si legge ci è sottratta la maggior parte dell’attività di pensare… Quindi accade che chi legge molto e per quasi tutto il giorno, piano piano perde la facoltà di pensare. Questo è il caso di molti dotti: hanno letto fino a diventare sciocchi. Tanto più si legge, tanto meno ciò che si è letto lascia tracce nello spirito: diventa come una lavagna su cui si è scritto troppo e in modo confuso.”

 

Quindi leggere significherebbe assimilare il pensiero dello scrittore, farlo proprio e rinunciare a pensare con la propria testa.
Non avendo fatto studi classici ed essendo quindi pressoché digiuna di filosofia, posso però esprimere il mio personale pensiero.
Innanzitutto bisogna non so in quale contesto sia stata scritta questa opinione da parte del filosofo tedesco. Magari è una provocazione estrapolata da un brano in cui si asserisce l’esatto contrario, però, come ho scritto sopra, la filosofia non è assolutamente la mia materia.

Ho iniziato a leggere da sola molto prima di frequentare le elementari. Avevo poco più di tre anni con l’aiuto di vari pacchi di “ tOpOlinO” prestatimi dall’amichetto che abitava sul mio stesso pianerottolo, maggiore di me di alcuni anni: la lettera O, così rotonda, così simpatica, è stata la prima che ho riconosciuto…seguita poi dalle altre; inizialmente solo lo stampatello maiuscolo, poi, grazie al quotidiano, anche quello minuscolo. Per il corsivo ovviamente ho dovuto aspettare di andare a scuola 🙂 .

Ed è così che in me l’amore per la lettura è letteralmente esploso. Leggevo di tutto, dai manifestini della fortuna alle ricette di cucina di mia madre…ogni foglio stampato esercitava su di me una forte attrazione. Con i primi libri è cominciata la lotta con mia madre. Ad una certa ora entrava in camera mia, spegneva la luce e mi diceva di dormire ed io, per finire un capitolo interessante, terminavo di leggerlo sotto le coperte alla luce di una pila tascabile.

Mano a mano che crescevo, le letture si sono fatte più impegnative, i romanzi più “importanti”.

I libri hanno allargato i miei orizzonti, alcuni forse condizionato (ma meglio sarebbe dire “indirizzato”) il mio pensiero. Ed è invece proprio grazie ai libri che ho imparato ad essere critica, a sviluppare un mio personale modo di pensare, probabilmente sbagliato, però MIO.

Bisogna poi distinguere: libri di cultura (come i classici, libri di storia e la saggistica) e libri per puro intrattenimento. Però bisogna pure dire che i grandi classici sono nati come opere di intrattenimento. Noi riteniamo ad esempio Shakespeare come un grande drammaturgo classico, ma ai suoi tempi le sue opere erano considerate intrattenimento, in quanto il teatro – frequentato sia dai nobili che dal popolino – rappresentava allora quello che oggi sono il cinema o la televisione.

Adesso, come ho scritto tempo addietro, ho la casa letteralmente invasa dai libri. Gli scaffali della mia biblioteca ormai sono stracolmi: nei ripiani alti quelli che ritengo meno interessanti, quelli a portata di mano sono quelli che amo spesso rileggere o anche solo consultare: non sono certo “lavagne su cui si è scritto troppo e in modo confuso”, ma amici che fa piacere rivedere e risentire… Ora, per eliminare un po’ di cartaceo, ho pure due e-reader, un Kobo che avevo acquistato ed un Kindle che mi hanno regalato… ma il profumo della carta stampata niente lo può eguagliare.

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Purezza

 

 

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Non è l’assenza di ombre a determinare la purezza.
Né tanto meno la mancanza di imperfezioni.
La purezza assomiglia ad un fiore di loto.
Capace di vivere nel fango senza che esso possa modificarne la sua sostanza.
È sempre dal miscuglio di due acque che proviene la nostra luce.
E le ali..beh quelle sono due squarci di cielo..un sole e una luna.

Carl Gustav Jung


Dieci minuti al giorno

 

nicola-porro-in-ondaSe avete Facebook, perdetevi 10 minuti al giorno (in realtà non sono affatto “persi), ed ascoltate la rassegna stampa di Nicola Porro, specialmente adesso che la RAI, che come è noto è democratica ed apartitica, sembra che voglia silurare il suo programma “Virus”.

 


Una voce libera

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Una voce libera se ne è andata.

Era una persona che seguivo con costanza e della quale apprezzavo la lucidità delle idee, una studiosa che ha saputo percorrere varie vie,della politica, dell’economia, dell’informazione, della musica e dell’antropologia, la sua materia.

Non ho parole…mi limito a postare qui un ricordo da “il Giornale”.

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/morta-ida-magli-1227640.html

Mi sono accorta solo ora che il post era rimasto solo in bozza…


Stepchild adoption

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Inutile anglicismo per indicare l’adozione del figlio naturale del partner. Quindi, se per una coppia etero il problema non si pone (ci sono molti casi di vedovi/e divorziati/e che si riposano o casi di figli nati al di fuori di un legame matrimoniale, quindi bambini che entrano a pieno diritto a far parte di un’altra famiglia) è ovvio che nel caso delle coppie omosessuali questo tipo di adozione nasconde nemmeno tanto velatamente il cosiddetto “utero in affitto”. 
Naturalmente si parla di coppie di omosessuali di sesso maschile, perché in una coppia lesbica una o ambedue le partner possono ricorrere all’inseminazione artificiale.
Già,  perché  la NATURA non ha ancora provveduto  a che due persone del medesimo sesso possano generare dei figli, quindi due omosessuali maschi per avere un bambino debbono obbligatoriamente ricorrere a quell’aberrazione che è appunto il pagamento di una “fattrice”. Sono rari infatti i casi in cui il genitore omosessuale maschio abbia avuto relazioni etero coronate dalla nascita di figli.
Premesso questo, e constatata la presa di posizione di scrittori, attori, cantanti che manifestano a favore di questa pratica aberrante con tanto di dichiarazioni e apposizione di nastrini arcobaleno,  mi domando quanti dei succitati personaggi si rendano conto di quali siano i reali problemi dell’Italia. 
Disoccupazione, fabbriche e negozi che chiudono,  suicidi di imprenditori (Monti a suo tempo diceva di non essere preoccupato perché non avevamo raggiunto il numero dei suicidi della Grecia.  Ora forse sarà contento), debito pubblico alle stelle,  anziani con minime vergognose ed altri con le pensioni bloccate,  sempre meno servizi iniziando dalla sanità, giovani senza prospettive, tassazione alle stelle, invasione extracomunitaria dilagante…
E siamo qui a discutere di un problema che interessa una sparuta minoranza…


Metropolitan(a)

 

Avrei voluto esserci….

Bel canto, invece delle solite canzoncine propinateci da altri


Dovere di cronaca

MAGDI CRISTIANO ALLAM

MAGDI CRISTIANO ALLAM

Da tempo non acquisto più il quotidiano della mia città, per una semplice ragione: non fa informazione, e le notizie che pubblica sono faziose, tendendo solo verso una sola parte. Non per altro è del gruppo l’Espresso. Mi limito quindi a sfogliarlo al bar o al ristorante, oppure consulto la versione on-line, anche su facebook, e molto spesso lo consulto solo per sapere chi è morto e poter quindi presenziare al funerale.

Tanto per fare un esempio.

Giovedì  18 febbraio a Bolzano Magdi Cristiano Allam ha tenuto una conferenza sull’Islam, presentando nel contempo il suo libro “Islam, siamo in guerra”. Conferenza interessante, seguita da dibattito con i presenti intervenuti, dove si è parlato di fondamentalismo, di terrorismo islamico, di primavere arabe, della questione femminile ed infine della violenza di questa religione subita nello specifico da parte di una persona che ha vissuto e vive tuttora questa realtà sulla sua stessa pelle. Un giornalista che oltretutto sta pagando, anche finanziariamente, per le accuse mossegli da vari esponenti islamici del nostro paese, che tendono a rovinarlo economicamente per cercare di tappargli la bocca, ma lui, pur soggetto ad una fatwa, non rinuncia alla propria libertà di parola.

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Sono intervenuti giornali locali e televisioni, ma sul quotidiano Alto Adige – che si professa INDIPENDENTE –  nemmeno un cenno sulla presenza del noto giornalista.
Perfino Gianni Rivera e Cristina D’Avena, presenti nello stesso giorno a Bolzano, hanno avuto l’onore della cronaca. Magdi Cristiano Allam non ha avuto nemmeno un trafiletto.
C’è davvero da vergognarsi di una simile  (dis)informazione.

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il bancomat

reversibilità2705789_10207387680761602_4902938119714973140_nUna volta il bancomat delle casse statali era costituito dalle sigarette, poi è diventato l’automobile con la tassa di circolazione trasformata in tassa di proprietà e le infinite accise sulla benzina che ne raddoppiavano (e raddoppiano ancora oggi) il prezzo alla pompa.
In seguito, la fonte dalla quale attingere i rifornimenti è diventata la casa, con tasse che comparivano, scomparivano, quindi  ricomparivano con una diversa denominazione .
Adesso il bancomat è rappresentato dalle pensioni.
Premetto che il sistema pensionistico italiano è pessimo,  essendo “a ripartizione”, ossia le pensioni pagate vengono coperte dai contributi dei lavoratori in attività, invece di essere formate dal montante delle somme versate sia dal lavoratore che dal datore di lavoro e commisurate al numero ed agli importi versati nonché alla speranza di vita del pensionato, come succede con qualsiasi assicurazione.
A parte l’età pensionabile che aumenta sempre di più,  a parte i vari blocchi che ancora persistono – pur se giudicati incostituzionali – delle rendite superiori ad un certo importo, a parte l’abbandono del sistema retributivo per passare – giustamente – a quello contributivo,  ora nel mirino ci sono le pensioni di reversibilità che colpirebbero le vedove (e pure i vedovi, aggiungo io).
Chi ha ideato questa proposta è l’onorevole (?) Tinaglia di Scelta civica; naturalmente la misura non colpirebbe i nostri beneamati parlamentari, perché loro a fine mandato non percepiscono una pensione ma un VITALIZIO!…
La voce V nella sigla IVS sta ad indicare i “SUPERSTITI ” perché per la quota percepita dal coniuge rimasto solo è stata versata una certa percentuale di contributi da parte del coniuge passato a miglior vita.

Inizialmente concepita per assicurare una piccola rendita alle casalinghe rimaste sole (le donne solitamente sono più longeve degli uomini), la misura è stata poi estesa a tutti, uomini inclusi – in quanto ormai era aumentato il numero delle donne lavoratrici.

Quindi la decurtazione della pensione di reversibilità è da considerarsi un vero e proprio furto a danno dei lavoratori.
Già si era parlato di trasformare in pensione una quota del TFR, ma solo una piccola parte dei dipendenti hanno aderito a tale prospettiva: il guaio è che questa quota complementare sarebbe comunque gestita dall’INPS, quindi chissà che prima o poi le voraci mani dello stato non si approprino anche di questi accantonamenti.

 


Il nome dei gatti

17 febbraio…giorno del gatto…

gatto alla finestra 

Dare un nome a un gatto è una faccenda particolare,
Tutt’altro che uno sport da incompetenti;
Penserete che io sia matto da legare
Se vi dico che un gatto ha TRE NOMI DIFFERENTI.
Primo, il nome che la famiglia usa di solito,
Come Pietro, Augusto, Gianni o Alonzo,
Come Vittorio o Giona, Baffo o Ippolito:
Tutti nomi comuni d’ogni giorno.
Ci sono nomi più ricercati, con un suono più fine,
Come Platone, Admeto, Elettra, Astolfo,
Sia per i signori che per le signorine:
Però tutti nomi comuni d’ogni giorno.
Ma un gatto ha bisogno di un nome speciale,
Un nome esclusivo, più meritorio,
Altrimenti come potrà la coda inalberare
O sollevare i baffi o compiacere il suo orgoglio?
Di questo tipo di nomi ve ne cito qualcuno,
Come Munkustrap, Quaxo o Caricopatto,
Come Bombalorina, o Jelliloruno:
Nomi che appartengono sempre a un solo gatto.
Ma al di là di questi c’è un nome sottile,
E si tratta del nome che non indovinerete mai;
Il nome che nessuna indagine umana può scoprire:
MA IL GATTO STESSO LO SA, e non rivelerà mai,
Quando vedete un gatto in profonda meditazione,
È sempre, sappiate, per la stessa ragione:
La sua mente è rapita in estatica contemplazione
Del pensiero, del pensiero, del pensiero del suo nome:
Il suo ineffabile effabile
E ffineffabile
Profondo e inscrutabile singolo Nome.

(T.S.Eliot)

(traduzione di Massimo Bacigalupo)

gatto alla finestra

The Naming of Cats is a difficult matter,
It isn’t just one of your holiday games;

You may think at first I’m as mad as a hatter
When I tell you, a cat must have THREE DIFFERENT NAMES.

First of all, there’s the name that the family use daily,
Such as Peter, Augustus, Alonzo or James,

Such as Victor or Jonathan, George or Bill Bailey –
All of them sensible everyday names.

There are fancier names if you think they sound sweeter,
Some for the gentlemen, some for the dames:

Such as Plato, Admetus, Electra, Demeter –
But all of them sensible everyday names.

But I tell you, a cat needs a name that’s particular,
A name that’s peculiar, and more dignified,

Else how can he keep up his tail perpendicular,
Or spread out his whiskers, or cherish his pride?

Of names of this kind, I can give you a quorum,
Such as Munkustrap, Quaxo, or Coricopat,

Such as Bombalurina, or else Jellylorum –
Names that never belong to more than one cat.

But above and beyond there’s still one name left over,
And that is the name that you never will guess;

The name that no human research can discover –
But THE CAT HIMSELF KNOWS, and will never confess.

When you notice a cat in profound meditation,
The reason, I tell you, is always the same:

His mind is engaged in a rapt contemplation
Of the thought, of the thought, of the thought of his name:
His ineffable effable
Effanineffable

Deep and inscrutable singular Name.

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Amicizia

immagine-amiciziaHo il cuore grande,

ma con poche stanze

e pochi ospiti,

preferisco così.

Chi ci entra

non si sente soffocare,

e si sente comodo,

si sente a casa.

Edvania Paes

Amico mio, 
c’è la nebbia oggi su Milano, 
e vedessi com’è bello fuori, 
proprio come quando giocavamo, 
soltanto ieri. 


Amico mio, 
io ti tiro giù da questo letto 
e ce ne andiamo in giro a far gli scemi, 
come quando toccavamo a tutte 
il culo e i seni 
Uscirai con me da questa stanza 
perchè il tempo non ci frega mai 
e gli diremo forte alla speranza 
che non serve, che può anche andarsene, sai,
e la faremo vedere a chi sta in cielo 
chi siamo noi.


Amico mio, 
vorrei scriverti una ninna nanna 
una lettera che sia per sempre 
o la favola che torna a casa 
la tua donna. 
Amico mio, 
non sei tu che non ci sei riuscito, 
sono gli altri che non hanno capito, 
sono gli altri che hanno abbandonato: 
tu sei il migliore. 


Ti terrò la mano questa sera 
senza chiederti se è presto o tardi, 
parlerai di noi la notte intera 
a rincoglionirmi di ricordi, 
e sarai lo stesso amico sempre 
finché parli. 


Amico mio, 
siamo qui accecati in un abbaglio, 
e ogni tanto si apre un o spiraglio, 
e in un canto di miseria grande 
ci batte il cuore; 
amico mio, 
tu mi hai lasciato quasi niente e tanto, 
di avere riso insieme e avere pianto, 
e altre sciocchezze che facciamo noi uomini 
ogni tanto. 


E non c’è stata mai una donna al mondo 
che io abbia amato quanto ho amato te, 
come non c’è nessuna cosa al mondo, 
che non farei perchè restasso con me, 
ma sta sicuro che dovunque tu vada 
io scoprirò dov’è. 


Amico mio, 
tu volerai sopra una nave a vela, 
ti accenderai come una stella a sera, 
e sarai sempre tu, il tuo viso 
e la tua voce 
e di lassù mi indicherai col dito, 
dicendo a tutti “quello, è il mio amico” 
e quando tutti mi vedranno allora 
sarai felice.


candidato eccellente

INCHIESTA G8: BERTOLASO RESPINGE ACCUSE, NO FAVORI SESSUALI Guido Bertolaso all'Aquila in una foto d'archivio del 6 aprile 2010. Bertolaso ha negato di avere usufruito di prestazioni sessuali presso il Salaria Sport Village di Roma. ANSA/MASSIMO PERCOSSI /GID

Bene…il centrodestra ha scelto, quale candidato sindaco per Roma, il dottor Guido Bertolaso e la scelta non poteva essere migliore.

Naturalmente quanto prima la magistratura si scatenerà, come è ovvio, trattandosi di un candidato scelto da Berlusconi appoggiato sia da Salvini che da Giorgia Meloni. Già, perché il dottor Bertolaso è tutt’ora sotto inchiesta per la presunta accusa della frequentazione di un centro massaggi con relative prestazioni a carattere sessuale per favorire l’assegnazione di alcuni appalti. Francamente mi pare assurdo che un sottosegretario alla presidenza del Consiglio – carica allora detenuta da Bertolaso -, possa farsi corrompere per un pacchetto di massaggi del valore (forse) di 500 euro. Tanto per fare un paragone, non c’è nessuno che viene indagato per la “sparizione” di 23 miliardi di euro del MPS. O che pensi solo di sospettare Grillo per i cachet in nero dei suoi spettacoli, per non parlare di decine di altri casi di corruzione.

Non dimentichiamo però che Bertolaso , per quanto sia stato scelto dal leader di Forza Italia, già dal 1996 era a capo del dipartimento della protezione civile sia sotto il governo Prodi che quello Amato, e riconfermato successivamente da Berlusconi: si è occupato di molte emergenze: dal problema della “munnezza” napoletana al terremoto de l’Aquila, dagli incendi boschivi alle frane, dalle eruzioni nelle isole Eolie alla prevenzione della SARS (grazie anche alla sua esperienza come medico). Precedentemente aveva diretto anche ospedali in zone di guerra, coordinando anche vari progetti nelle aree sottosviluppate.

Ora resta in sospeso anche l’accusa di essere stato l’ispiratore della riunione del 31.03.2009 nella quale si decretò l’improbabilità di un terremoto nella zona de L’Aquila, che, purtroppo si verificò il 6 aprile successivo. Notare che tutti gli altri componenti della Commissione Grandi Rischi sono stati assolti, – il solo vice-capo della Protezione Civile De Bernardinis è stato condannato a 2 anni per le notizie rassicuranti fornite alla popolazione (ma per questo, non si era avvalso della consulenza degli altri membri, tutti scienziati, e quindi assolti?mah…) – mentre Bertolaso rimane ancora nel limbo, in attesa di un processo, e questa sarebbe un’ottima scusa per la magistratura per far fuori una persona scomoda, anche se capace.


Fuoco e ghiaccio

L’incredibile terra di ghiaccio e fuoco
L’islanda è conosciuta come la terra del fuoco e del ghiaccio e queste immagini ne catturano l’essenza perfettamente. Queste immagini mozzafiato scattate da Lurie Belegursch mostrano il contrasto unico tra le sculture di ghiaccio che si formano e decine di gradi sottozero e i cieli rossi al tramonto che si riflettono in esse

Dicono alcuni che finirà nel fuoco
il mondo; altri nel ghiaccio.
Del desiderio ho gustato quel poco
Che mi fa scegliere il fuoco,
Ma se dovesse due volte finire,
So pure che cosa è odiare,
E per la distruzione posso dire
Che anche il ghiaccio è terribile
E può bastare.

Robert Frost

 


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Mi chiedo…

…perché dovremmo accettare delle leggi emanate da un parlamento (oltretutto incostituzionale perché votato con un sistema dichiarato illegittimo) in cui oltre duecento parlamentari hanno cambiato casacca e non rispettano più la volontà dell’elettorato che li ha votati?


acqua

 

Ecco come bisogna essere! Bisogna essere come l’acqua. Niente ostacoli – essa scorre. Trova una diga, allora si ferma. La diga si spezza, scorre di nuovo. In un recipiente quadrato, è quadrata. In uno tondo, è rotonda. Ecco perché è più indispensabile di ogni altra cosa. Niente esiste al mondo più adattabile dell’acqua. E tuttavia quando cade sul suolo, persistendo, niente può essere più forte di lei.

(Lao Tzu)


Celebrità

Bolzano cittadina di provincia, certamente, ma qui hanno soggiornato parecchi grandi nomi.

Iniziamo da Wolfgang Amadeus Mozart

La prima volta è stato qui il 23 dicembre 1769, ancora tredicenne, ospite dell’allora borgomastro Stockhammer. Una targa posta a lato del portone dell’abitazione in via Talvera ricorda la visita.

Ansitz_Stockhammer_in_Bozen,_Talfergasse_2_-_Gedenken_an_den_Besuch_von_Wolfgang_Amadeus_MozartI soggiorni successivi ebbero luogo nel 1771 e nel 1772. Ambedue le volte dovrebbe aver soggiornato all’albergo “Zur Sonne” (Al Sole), che ormai non esiste più, che si trovava in piazza delle Erbe, ed aver frequentato padre Vincent Ranftl, presso il convento dei Domenicani, nell’omonima piazza, dove ora c’è il Conservatorio Monteverdi ove si tiene annualmente il concorso pianistico Ferruccio Busoni. Forse per il tempo inclemente,il giovane compositore non fu ben impressionato dalla città, definendola chiaramente un “luogo di merda” (sigh!)…Del resto, come risulta da varie lettere, per quanto belle siano le sue composizioni, erano in aperto contrasto con le lettere che scriveva alla cugina, con frasi a dir poco scurrili. https://obiettivi.wordpress.com/2014/03/16/scurrile-e-giocoso-epistolario-di-mozart-con-la-cugina-anna-maria/

Questo però non gli impedì di abbozzare la sua sinfonia K155.

Restando sempre nel campo musicale (ne avevo accennato in un mio precedente post), risiedette qui a Bolzano anche il valente pianista Arturo Benedetti Michelangeli, ove insegnò sempre presso il conservatorio Monteverdi, per ben nove anni, dal 1950 al 1959.

Tra gli scrittori è d’obbligo ricordare Johann Wolfgang Goethe

Lui però non fu dello stesso parere di Mozart,anzi restò entusiasta, e così descrive il suo arrivo “Giunsi a Bolzano con un bel sole allegro”, così scrive Goethe durante il suo viaggio in Italia, quando pervenendo dal Brennero l’11 settembre del 1786 vi si ferma per una sosta. “. Il vivace e colorato mercato c’è ancora oggi in piazza delle Erbe nel centro storico di Bolzano. “

Cosa vuol dire una bella giornata, fa vedere tutto sotto una luce diversa  🙂 .

Non potevano mancare i pittori, rappresentati in questo caso dal grande Albrecht Dürer. All’artista, oltre ad una via in piena zona industriale, è dedicato un sentiero, ossia la strada alternativa che percorse per raggiungere Trento in quanto la piana dell’Adige era completamente allagata per un’alluvione.

Per ultimo, come non menzionare il celebre Giacomo Casanova? Fuggito dai Piombi veneziani nella notte tra il 31 ottobre ed il 1^ novembre 1756, fece sosta a Bolzano per 6 giorni circa, solamente perché non aveva con sé il guardaroba e non sapeva come vestirsi.

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In quei sei giorni restò sempre rinchiuso nella sua stanza nella locanda “Al Sole” (la stessa di Mozart!) da dove usciva solo per acquistare le stoffe e per provare i vestiti (in quel periodo a Bolzano c’erano ben 24 sartorie accreditate presso l’equivalente dell’odierna Camera di Commercio). I soldi per pagare questi acquisti (sappiamo che Casanova di certo non poteva vestirsi come un comune mortale, ed a Bolzano era stato già riconosciuto) li ottenne a credito dal negoziante Menz, che li ebbe rimborsati da un certo Bragadin veneziano che trasmise una lettera di credito a favore dell’avventuriero di ben 100 zecchini d’oro. Rifornito il guardaroba e la scarsella, Casanova riprese il viaggio verso Monaco. Questa parte è raccontata anche nel mio romanzo preferito, “La recita di Bolzano”, di Sàndor Màrai, del quale parlerò probabilmente più avanti.


de gustibus

Lo stile è quello che ci si crea nel tempo,  scegliendo tagli, stoffe, modelli  e colori che ci valorizzano maggiormente,  e quindi è unico.
La moda invece uniforma tutti ed è quindi fatta per il gregge.
L’eleganza è quella che ti permette di indossare il capo adatto nell’occasione giusta quasi fosse una seconda pelle.
Poi c’è il cattivo gusto… e per quello non ci sono spiegazioni.

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mi sembra la versione brutta di Peppa Pig… Cosa mai l’avrà spinta ad imbruttirsi e conciarsi in un modo tanto volgare?


Matrimonio

 

Riporto qui un commento che avevo scritto in tempi non ancora sospetti, (giugno 2011) e che rispecchia ancora oggi il mio pensiero.

A mio parere ci deve essere una regolamentazione delle coppie omosessuali, matrimonio compreso.
(Parlo ovviamente solo dal punto civile, quello religioso è naturalmente escluso, non possiamo pretendere che la Chiesa cattolica deroghi ai propri princìpi, quella Valdese invece l’ha già fatto.) Questo anche per distinguerle dalle coppie “di fatto”, che accampano diritti che a volte mi lasciano perplessa.

Sia ben chiaro, non ho nulla contro la convivenza (io stessa ho convissuto per circa un anno prima di approdare al matrimonio), però questa situazione non può dare i medesimi diritti che vengono stabiliti con il matrimonio, che è innanzitutto un “contratto”. Che alla base di esso ci sia il più delle volte l’amore, a volte l’interesse o la convenienza, altre volte ancora un mix di queste cose, il matrimonio è la codifica, anche economica, di diritti e doveri che regolano la vita di due persone le quali si impegnano per un comune percorso di vita. Sembra arido definirlo così, ma è una realtà. Se io convivo, posso separarmi senza traumi o ricorsi legali: non ho alcun “obbligo” nei confronti del partner, a differenza di due persone regolarmente coniugate. Non posso quindi accampare diritti su casa, redditi o altri beni del convivente, assegni di mantenimento e simili, perché non ho nessun vincolo “contrattuale” con lui. Se voglio essere tutelata/o, il sistema legislativo esiste ed è unicamente l’istituzione matrimoniale. Possono esserci ovviamente delle eccezioni “temporanee”, qualora uno dei due conviventi sia ancora impegnato con un precedente vincolo ed in attesa di scioglimento (divorzio, per il quale sarebbe bene abbreviare i tempi), ma la situazione deve essere comunque regolarizzata nel minor tempo possibile. L’unica tutela che in ogni caso va applicata è quella del mantenimento dei figli, siano essi nati da una situazione regolare o meno.
Quindi ritengo che sia giusto che anche gli omosessuali raggiungano questo traguardo. Per le adozioni ci andrei più cauta… Sono convinta infatti che per uno sviluppo psichico di un bambino siano necessarie sia la figura femminile che maschile, e non un “surrogato” di esse.


C’era un cinese…

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…in coma? no, in coDa, per votare per le primarie del PD.

Anzi, i cinesi erano davvero tanti!

Siamo all’ennesima farsa!

Ma loro…

“Votano Lenzi, pelché è un glande!”

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Mi manca…

cielo di MilanoMilano mi manca nuovamente.

Mi manca quella visione aperta del cielo, non circoscritta, se non da molto lontano, dalle montagne.

Mi mancano quelle nuvole che incombono sui palazzi, ma che,  in lontananza, fanno apparire uno sprazzo di azzurro.

Beh, vedremo di tornarci quanto prima, visto che l’ultima volta, pur avendoci passato ben sei settimane, non è stato comunque un buon periodo.

L’amore è l’orologio della mia vita 
E quando non va il tempo è sempre in salita
allora mi butto e leggo per ore
ma dalle parole esce solo il dolore,
l’immagine di te e mi si ferma tutto

L’amore è la foto dei miei ricordi
e quando non va tiro sempre a far tardi,
e allora mi butto e provo a fermare
quei pochi pensieri che non fan dormire
l’immagine di te e mi si ferma tutto.

Ti guardo andare via
E resto immobile
Da oggi non sei mia
Solo ieri volavamo nel cielo di Milano

L’amore è la forza della mia vita
Che ho gambe allenate per strade in salita
che le foto le chiudo e le guardo ogni tanto
Tanto è per tutte ho speso del pianto,
mica solo per te e ricomincio tutto.

Ti guardo andare via
E resto immobile
Da oggi non sei mia
Solo ieri volavamo nel cielo di Milano

Ma ci credi non sto male
Fa quasi ridere
Tu che scendi le mie scale e io sdraiato sul divano
fisso il cielo di Milano

Io sdraiato sul divano fisso il cielo di Milano.

 


sogni

luna (1)

Ma io non posso parlarti,
e nemmeno avvicinarmi:
nei tuoi istanti più belli,
ti ho sempre soltanto veduta,
sempre soltanto sognata.

Cesare Pavese


andiamo via

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Andiamo via, creatura mia,
via verso l’Altrove.
Lì ci sono giorni sempre miti
e campi sempre belli.
La luna che splende su chi
là vaga contento e libero
ha intessuto la sua luce con le tenebre
dell’immortalità.
Lì si incominciano a vedere le cose,
le favole narrate sono dolci come quelle non raccontate,
là le canzoni reali-sognate sono cantate
da labbra che si possono contemplare.
Il tempo lì è un momento d’allegria,
la vita una sete soddisfatta,
l’amore come quello di un bacio
quando quel bacio è il primo.
Non abbiamo bisogno di una nave, creatura mia,
ma delle nostre speranze finché saranno ancora belle,
non di rematori, ma di sfrenate fantasie.
Oh, andiamo a cercare l’Altrove.

Fernando Pessoa