Genitori e figli
In un periodo in cui si parla di adozione di bambini per le coppie omosessuali, mi viene spontaneo ricordare quella coppia di Mirabello Monferrato che, ricorrendo alla fecondazione assistita, aveva messo al mondo una bambina, solo che la mamma aveva 56 anni ed il padre 70. Ebbene, i giudici hanno sottratto loro la figlia QUANDO AVEVA GIÀ TRE ANNI DI ETÀ in quanto ritenuti troppo vecchi per allevare un figlio. La motivazione? Eccola…
“La volontà di concepire la figlia è stata una scelta fondata sulla VOLONTÀ PURAMENTE NARCISISTICA DI SODDISFARE UN LORO DESIDERIO, SCAGLIANDOSI CONTRO LE LEGGI DELLA NATURA”.
Non sarebbe lo stesso principio (soddisfazione di un proprio narcisistico desiderio che contrasta le leggi della natura), che anima le coppie omosessuali?
Qualcuno mi sa commentare questa sentenza?
(tra parentesi…uno dei motivi che mi fa disprezzare certa magistratura)
Cinismo
Ebbene sì, sono un’inguaribile idealista, ma esserlo espone a profonde delusioni.
L’idealista crede che tutti siano come lui, che tutti amino la sincerità, l’uguaglianza, la giustizia, l’onestà.
L’idealista cerca di resistere alle prime fregature, ma dopo alcune smusate diventa fatalmente cinico. Ci ragiona sopra, si chiede se nel giusto siano coloro che continuano nella ricerca di persone con queste qualità o se sia meglio fare come chi se ne frega di tutto e tutti, passando con noncuranza ed indifferenza sopra le emozioni e i sentimenti degli altri e la sera si addormenta comunque serenamente, senza pensieri, anche se sullo stomaco ha il pelo alto tre dita.
Lo so, non è bello, almeno per quello che concerne il mio carattere, però riconosco che si vive molto, ma molto meglio con un sano egoismo.
Non so…lo faccio? Non lo faccio?
E allora fanculo tutti, per lo meno ci provo!
Suoni
La mia anima è una misteriosa orchestra; non so quali strumenti suoni e strida dentro di me: corde e arpe, timpani e tamburi.
Mi conosco come una sinfonia.
Fernando Pessoa, Il libro dell’inquietudine
asservimento
Abbiamo fatto una figura di “palta” planetaria (oggi voglio essere gentile, quindi niente termini volgari).
Già, perché perfino la CNN ha commentato la visita di Rohani ai Musei Capitolini, dicendo che ne ha potuto vedere solo una parte…
Quello di coprire le statue del museo non è stato un atto di rispetto verso l’ospite, ma un atto servile, di acquiescenza nei riguardi del rappresentante di un paese dove le libertà civili sono spesso disattese, se non negate addirittura. Avevate paura di offendere l’ospite? Bene,lo portavate a vedere qualcosa d’altro, e non una sfilata di lugubri contenitori che nascondevano alcune delle più belle opere dell’antichità che noi abbiamo saputo preservare dalla distruzione, a differenza di altri animati da furia iconoclasta.
L’arte è Arte (con la maiuscola), e non deve essere considerata merce di scambio per ottenere commesse petrolifere o altro. Qualcuno si scandalizza perché le opere hanno i genitali in bellavista? Ci sono ben altre cose che scandalizzano, iniziando dalle esecuzioni capitali e dalle lapidazioni eseguite in pubblico. Ed io personalmente mi scandalizzo anche del “leccaculismo” dimostrato dai nostri governanti. Magari Renzi si è ricordato del suo corregionale Machiavelli, con il suo “Il fine giustifica i mezzi”, quindi non c’è da stupirsi di questa decisione.
Ora c’è la caccia al capro espiatorio: Sovrintendenza e palazzo Chigi si rimpallano le responsabilità, ed alla fine a pagare sarà probabilmente qualche piccolo, oscuro burocrate.
sabbia
Ma chi vi tolse la sabbia dalle scarpe,
quando doveste alzarvi per morire?
La sabbia che Israele ha riportato,
la sabbia del suo esilio?
Sabbia rovente del Sinai,
mischiata a gole di usignoli,
mischiata ad ali di farfalla,
mischiata alla polvere inquieta dei serpenti,
mischiata a grani di salomonica sapienza,
mischiata all’amaro segreto dell’assenzio.
O dita,
che toglieste ai morti la sabbia dalle scarpe,
domani già sarete polvere
nelle scarpe di quelli che verranno!
Nelly Sachs
da “Nelle dimore della morte”,
in “Al di là della polvere”,
Einaudi, Torino, 1966
Ti meriti un amore
Ti meriti un amore che ti voglia
spettinata,
con tutto e le ragioni che ti fanno
alzare in fretta,
con tutto e i demoni che non ti
lasciano dormire.
Ti meriti un amore che ti faccia
sentire sicura,
in grado di mangiarsi il mondo
quando cammina accanto a te,
che senta che i tuoi abbracci sono
perfetti per la sua pelle.
Ti meriti un amore che voglia ballare
con te,
che trovi il paradiso ogni volta che
guarda nei tuoi occhi,
che non si annoi mai di leggere le
tue espressioni.
Ti meriti un amore che ti ascolti
quando canti,
che ti appoggi quando fai la ridicola,
che rispetti il tuo essere libera,
che ti accompagni nel tuo volo,
che non abbia paura di cadere.
Ti meriti un amore che ti spazzi via le
bugie
che ti porti il sogno,
il caffè
e la poesia.
Frida Kahlo
Antonella Steni
Nel colpevole silenzio di quasi tutti i mezzi di informazione, il 18 gennaio ci ha lasciato Antonella Steni.
Certo, il giorno seguente è mancato Ettore Scola, evento che ha letteralmente “fagocitato” le altre notizie, ma questa non può essere considerata una scusante per aver dimenticato Antonella, una delle nostre attrici teatrali e televisive più brillanti, spesso in coppia con Elio Pandolfi – con il quale registrò varie trasmissioni, per la maggior parte parodie – e pure bravissima doppiatrice.
Qui di seguito una registrazione da “Scanzonatissimo”, trasmissione radiofonica ideata da Dino Verde, incentrata su Alighiero Noschese e le sue imitazioni, che ebbe una trasposizione cinematografica e pure teatrale, che ben rende le capacità dell’attrice, anche come cantante.
Antico inverno
Desiderio delle tue mani chiare
nella penombra della fiamma:
sapevano di rovere e di rose;
di morte. Antico inverno.
Cercavano il miglio gli uccelli
ed erano subito di neve;
cosí le parole:
un po’ di sole, una raggera d’angelo,
e poi la nebbia; e gli alberi,
e noi fatti d’aria al mattino.
Salvatore Quasimodo
Sale la nebbia sui prati bianchi
come un cipresso nei camposanti
un campanile che non sembra vero
segna il confine fra la terra e il cielo
Ma tu che vai, ma tu rimani
vedrai la neve se ne andrà domani
rifioriranno le gioie passate
col vento caldo di un’altra estate
Anche la luce sembra morire
nell’ombra incerta di un divenire
dove anche l’alba diventa sera
e i volti sembrano teschi di cera
Ma tu che vai, ma tu rimani
anche la neve morirà domani
l’amore ancora ci passerà vicino
nella stagione del biancospino
La terra stanca sotto la neve
dorme il silenzio di un sonno greve
l’inverno raccoglie la sua fatica
di mille secoli, da un’alba antica
Ma tu che stai, perché rimani?
un altro inverno tornerà domani
cadrà altra neve a consolare i campi
cadrà altra neve sui camposanti
Notiziole
Andiamo sempre a cercare il pelo nell’uovo, anche quando non ce n’è bisogno.
La Stampa pubblica la notizia del parroco di Arnasco che si è rifiutato di benedire la salma di una donna marocchina, coniugata con un italiano, morta nel crollo di una palazzina.
Poi leggo l’articolo, e noto che la donna,anche se era in fase di conversione al cattolicesimo, era sempre di fede islamica. Mi chiedo dove stia lo scandalo… Molto peggio quei parroci che consentono i funerali religiosi a chi è morto suicida, qualunque sia la ragione del gesto insano. Parlo da laica, ma se uno è religioso deve sapere che certe regole vanno rispettate, altrimenti a che serve?
L’altro episodio è su tutti i giornali: il ristoratore che ha proibito l’ingresso nel suo locale ai bambini di età inferiore ai 5 anni. C’è chi addirittura ha fatto riferimento alle leggi razziali che proibivano l’ingresso agli ebrei nei negozi, paragone assolutamente scemo. Un ristorante, una trattoria, un bar sono delle attività private, anche se rivolte al pubblico, gestite da privati, ed il proprietario è nel suo pieno diritto di stabilire chi possa essere questo “pubblico”. Così come l’esercente può stabilire chi possa o meno entrare nel suo locale, altrettanto può fare il cliente, libero di frequentarlo o di trasferirsi in un altro. Ma tutto si riduce ad una questione di educazione: se i genitori avessero educato bene i propri figli, non ci sarebbe stato bisogno di un simile cartello. Io anzi avrei esteso il divieto fino all’età di 8 anni. E debbo anche aggiungere che certe scene cui ho assistito in ristoranti italiani, (ma anche in altri posti, come supermercati, cinema, musei, zoo) non mi è mai capitato di vederle all’estero. Del resto, la tendenza di vietare l’ingresso ai bambini in determinati luoghi esiste da parecchio tempo, come testimonia il link allegato del gennaio 2014.
Se i bambini non sono capaci di comportarsi educatamente in un luogo pubblico, meglio restare a casa o, per una volta, affidarli alla custodia dei nonni.
Risott cont el safràn
Oggi un piccolo “divertissement”, ossia la ricetta del risotto con lo zafferano, scritta in versi rigorosamente milanesi. La ricetta originale prevede anche il midollo, così da accompagnarlo al meglio con l’ossobuco, come è spiegato nel piccolo video in fondo. Spero che sia gradito ad una carissima amica che seguo sempre con piacere 🙂 . E se dovesse servire una traduzione, son a disposizione.
L’immagine è tratta da internet
«Gina, Gina, stavolta chi el risott
voeui cural mi. Prepara bella netta
la padella, che sem in sett o vott.
El broeud te ghe l’ee bon ? Sì ? De manzetta ?
Famel on poo saggià. Bon, bon, va là,
sent che odorin ? El fa resuscità.
El ris l’è del vialon rivaa su jer ?
L’è mondaa ? Torna a dagh ona passada.
Sù, sù, mett in padela el to butter
e on tochell de scigola ben tridada.
Mett a foeugh, fà tostà movend sul fond
cont el cazzuu a fal de color biond.
Dent el ris. Ruga. Bagnel cont el vin
bianch, magher (mezz biccer). Dent el zaffran.
Ruga. Fagh sugà el vin. Sent che odorin !
Sugaa ? Giò el broeud da man a man.
Boffa sott che’l dev buj a la più bella
de sentil a sparà in de la padella.
Bagnel del tutt e rangiel giust de saa.
Lassel coeus. Brava. Gratta giò el granon.
Oi, oi sott, sotta foeugh chel s’è incantaa.
Gina che risottin, che odor de bon !
Ten rugaa veh ! Adasi e dappertutt.
Varda, l’è quasi all’onda, on cinq minutt.
Giò che l’è pront. L’è moll ? Fa nient, el ven.
Dent el grana abbondant e on bell tocchell
de butter peu mantecchel ben, ben, ben,
menand sù svelt che’l ven e bon e bell.
Quest chi sì l’è on risott che var la spesa,
on risott propi faa a la milanesa !
Cott al punt, mantecaa a la perfezion,
bell, mostos, el te fà resuscità
anca on mort ch’è crepaa d’indigestion.
Tirel giò e mett on tavola che in là
con tant d’oeucc e sospiren guardand chi.
Servel, che vegni subit anca mi».
Giuseppe Fontana, 1938
Prigione
Vivere una sola vita
in una sola città,
in un solo paese,
in un solo universo,
vivere in un solo mondo
è prigione.
Conoscere una sola lingua
un solo lavoro
un solo costume
una sola civiltà
conoscere una sola logica
è prigione.
Ndjock Ngana
Discussione col “comunista”
Non si fraintenda, il”comunista” in questione è un mio contatto di Facebook, che per altro stimo molto, nonostante la divergenza di idee.
Ma quando sul suo diario vedo condivisa una simile cosa, mi si rizzano i capelli in resta.
“I 62 megamultimiliardari che hanno una ricchezza pari a 3 miliardi e mezzo di persone non fanno girare l economia , anzi la bloccano, perché in 62 non hanno bisogno di beni e servizi quanto ne avrebbero bisogno i tre miliardi e mezzo.
Il problema sta qua nella ridistribuzione del reddito. “
Mi sa che sia il “comunista” che l’amico dal quale ha condiviso il post non abbiano ben chiaro il concetto. Avere tutti quei soldi non significa lasciarli inutilizzati nel forziere come faceva Paperon de’ Paperoni. Significa invece investirli in attività produttive che ovviamente producono posti di lavoro. Mi si è obiettato che questi capitali vengono dirottati nei paradisi fiscali, ed ho controbattuto che nei paradisi fiscali hanno residenza FISCALE grandi gruppi economici e finanziari che risparmiano sulle tasse per poi reinvestire in altre attività. Le uniche attività improduttive in realtà sono quelle gestite dallo stato. Alcune, come la difesa, la sanità e la scuola sono necessarie, anche se le ultime due potrebbero benissimo essere svolte anche da privati, ma senza giungere ad un liberismo portato all’estremo, diciamo che è bene che sia lo stato ad occuparsene. Sempre il mio “amico” mi scrive che è a conoscenza di diversi imprenditori che hanno smesso di investire nella propria azienda per dedicarsi ad operazioni speculative per guadagnare facilmente ed in poco tempo…beh, auguro loro di non aver investito in Banca Etruria o MPS. Io invece conosco diversi negozianti costretti ad abbassare la saracinesca per l’eccessiva tassazione,e dai giornali si legge anche di parecchi suicidi. Mi sembra ovvio che chi detiene un capitale cerchi di farlo fruttare al meglio e questo non lo si ottiene tenendolo immobilizzato presso una banca (specie in questo periodo), ma si cerca di farlo rendere al meglio creando attività. E creare attività cosa comporta? Istituzione di imprese, fabbriche ed altro che in tal modo a loro volta creano posti di lavoro quindi maggiore ricchezza. Ma far capire questo ad un “comunista” è parecchio difficile… 🙂
Romanticismo
Il male romantico è questo: volere la luna come se esistesse il modo per ottenerla.
Fernando Pessoa,
Il libro dell’inquietudine
amore
Perché ci s’innamora? Nulla di più complesso: perché è inverno, perché è estate; per eccesso di lavoro o per troppo tempo libero; per debolezza, per forza, per bisogno di sicurezza, per amore del pericolo; per disperazione, per speranza; perché qualcuno non ti ama, perché qualcuno ti ama.
Simone De Beauvoir
Mi sono innamorato di te
perché non avevo niente da fare
il giorno volevo qualcuno da incontrare
la notte volevo qualcosa da sognare.
Mi sono innamorato di te perché
non potevo più stare solo
il giorno volevo parlare dei miei sogni
la notte, parlare d’amore
Ed ora che avrei mille cose da fare
io sento i miei sogni svanire
ma non so più pensare
a nient’altro che a te
Mi sono innamorato di te
e adesso non so neppure io cosa fare
il giorno mi pento d’averti incontrato
la notte ti vengo a cercare.
La notte ti vengo a cercare.
Ed ora che avrei mille cose da fare
io sento i miei sogni svanire
ma non so più pensare
a nient’altro che a te
Mi sono innamorato di te
e adesso non so neppure io cosa fare
il giorno mi pento d’averti incontrato
la notte ti vengo a cercare.
Inverno
Nevica al sud… e qui a Bolzano invece nulla, solo freddo.
Ricordo allora l’unico Natale trascorso presso Caserta, dalla mia nonna, con un leggero nevischio che aveva messo in subbuglio l’intero paesino. Quella leggerissima spolverata aveva creato allegria perché molte persone non avevano mai visto la neve in vita loro se non in cartolina.
Faceva freddo nel piccolo appartamento: le porte della camera da letto e del salottino erano chiuse e a scaldarci, in cucina, c’era solo il braciere, il grande bacile di rame con il largo bordo di legno sul quale appoggiare i piedi.
Sulle spalle, uno scialle traforato lavorato a maglia… e tutti noi intorno a raccontarci storie per passare la serata, mentre nonna sferruzzava o lavorava all’uncinetto, con il rosario che pendeva dalla tasca del grembiule, mentre zia ogni tanto ravvivava le braci con un ventaglietto. Altri tempi, altri sapori, altri profumi…
(immagini da internet)
Un bacio, nonna e zia ❤
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Inviato dal Veloce promemoria
Moda
Osservo sui giornali i vestiti (?)
presentati a Pitti Uomo.
Il primo sembra quello di un vampiro uscito da un film horror con tanto di mantella svolazzante, gli manca solo il filino di sangue che fuoriesce dal labbro; un altro indossatore è strizzato in un completo di due taglie inferiori alla sua; il terzo, con tanto di cappuccio che lascia scoperti solo gli occhi, veste in mimetica e pare un assassino dell’Isis in libera uscita. Poi c’è il “classico” (?) in fagotto in felpa molto abbondante con pantaloni col cavallo mooolto basso (comodi? ho i miei dubbi). Quando va bene, i modelli indossano calzoni sopra la caviglia (forse ispirati da una recente foto di Renzi… ma almeno il premier indossava i calzini ). Poi si sprecano lustrini, fantasie floreali (altro che. camicie hawaiane alla Elvis Presley ), berretti da marinaio, mises improbabili da straccioni.
Ridatemi un uomo elegante… Grazie!
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Inviato dal Veloce promemoria
Diritti sí, però…
Tutti pensano ai diritti delle coppie omosessuali. Giustissimo concedere loro determinate cose, come il subentro nel contratto di affitto, l’assistenza ospedaliera ed altro, comunque ho una perplessità quando si parla di adozioni: ai diritti dei bambini chi ci pensa? Chi stabilisce cosa sia meglio per loro? L’ennesimo giudice? I soliti assistenti sociali che spesso hanno toppato alla grande togliendo figli a genitori normalissimi in base a semplici supposizioni?
Tanti obiettano che ci sono casi di cattive famiglie pure tra gli eterosessuali: verissimo, ed è in questi casi che dovrebbero intervenire gli assistenti sociali. Guarda caso, se ne accorgono solo quando ormai è troppo tardi, ed i piccoli hanno già subito traumi a volte irreversibili. Mai che riescano a prevenire brutti fatti di maltrattamenti, sevizie o violenze, anche se spesso i segnali sono sotto gli occhi di tutti.
È che i bambini non hanno assolutamente voce in capitolo, troppo piccoli per esprimere un’opinione o per poter operare una scelta, spesso influenzati dagli adulti nelle loro deposizioni quando vengono interrogati.
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Inviato dal Veloce promemoria
Considerazione personale
Non sono una moralista, quindi certe dichiarazioni sull’assassinio dell’americana (*) a Firenze da parte di un immigrato irregolare senegalese mi hanno fatto rizzare i capelli in testa.
Piantiamola col dire che “una se l’è cercata”.
Avere un atteggiamento “libero” e spregiudicato, non autorizza certo l’altro ad ammazzarti, altrimenti con questo metro si giustificano anche i fatti di Colonia.
Sempre secondo questi criteri una donna non potrebbe mai uscire da sola, men che meno di sera: e chi ci dice che vada in cerca di avventure erotiche oppure che debba fare la notte al capezzale del nonno moribondo?
A parte che pur considerando la prima ipotesi, sarebbero esclusivamente fatti suoi, perché maggiorenni e consenzienti sono liberissimi di fare quello che vogliono…
E sempre in virtù del ragionamento di cui sopra, ciascuno sarebbe quindi libero di uccidere una prostituta per il solo fatto di esercitare il suo mestiere…
Ribaltiamo invece il concetto: se per ipotesi fosse stata lei ad uccidere il senegalese, staremmo ancora qui a fare simili considerazioni… a dire che “lui se l’era cercata” e fesserie simili?
(*) Molti la definiscono “ragazza”. A 35 anni o si è donne, o non si matura più. Forse questo è dovuto al mondo tipo Bohème in cui viveva Ashley, ma in ogni caso il termine “ragazza” lo ritengo improprio.
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Inviato dal Veloce promemoria
Ricarica!
Oggi riprendo a leggere con regolarità i vari blog che seguo. Gli ultimi giorni infatti mi ero accorta di aver consumato quasi interamente i 10 giga a disposizione nel mese, quindi negli ultimi 2 o 3 giorni dovevo forzatamente utilizzare qualche Wi-fi quando disponibile. Del resto un simile utilizzo era comprensibile, visto il lungo periodo che stiamo trascorrendo qui a Milano; un po’ per le vicissitudini di mio marito fortunatamente risolte, un poco anche per le mie, sempre costretti in casa ed uscendo se non per il tempo strettamente necessario, esaurita la lettura di tutti i libri a disposizione, è stato giocoforza restare sempre attaccati al cellulare o al portatile. Ed ora, via con la lettura :).
Migranti
Accoglienza sí, accoglienza no.
Abolire o meno il reato di clandestinità?
E se invece rendessimo poco conveniente venire in Italia?
Basta vedere il nostro Welfare quanto è generoso con questa gente. Appena arrivati li accogliamo in hotel, li rifocilliamo, permettiamo loro di criticare i menu che vengono serviti loro (e al paese loro morivano di fame? “Ma mi faccia il piacere” direbbe l’intramontabile Totò ), diamo loro televisione e wi-fi gratis, talvolta pure la piscina, addirittura forniamo personale che metta in ordine le stanze dove alloggiano (ma almeno le pulizie potrebbero farselo loro, ma sono uomini (?) e certi compiti non li svolgono). Poi , quando riescono a trovare una sistemazione -quelli che ne hanno davvero diritto – ecco che scattano i ricongiungimenti familiari, con assegni per moglie e figli a carico e assegni sociali per i genitori anziani senza reddito (che il più delle volte se ne ritornano a casa, facendosi accreditare l’importo in banca). Poi cure mediche (giusto, ma spesso passano avanti agli italiani) e le case popolari, che ottengono facilmente grazie ai numerosi figli.
Se delinquono , c’è sempre una scusante di tipo sociologico… le condizioni ambientali etc etc, e finiscono quasi sempre assolti. Se condannati, finiscono in galera solo per reati davvero gravi, per reati minori (tra i quali rientra pure lo spaccio di stupefacenti) si dà loro un foglio di via con l’intimazione di lasciare questo paese, ma nessuno controlla se l’ordine venga ottemperato.
Qui in Italia insomma trovano l’America, ovvio che vogliano venire qui, almeno quelli che voglia di lavorare davvero ne hanno poca.
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Inviato dal Veloce promemoria
Guarda “David Bowie – Lazarus” su YouTube
Ho ascoltato “Lazarus”, dall’ultimo disco di David Bowie, ho visto l’artista consumato dal male…
Ed ho pianto
La maestra Maria
Anche stando a Milano seguo i fatti della mia città e tra questi, purtroppo, ci sono anche i necrologi.
Questa mattina quindi “sfogliando” il mio quotidiano on-line ho avuto notizia della morte della mia maestra.
Era prevedibile, in quanto ormai molto anziana, ma la notizia mi ha comunque resa molto triste. L’ultima volta in cui l’ho incontrata è stata tre anni fa, grazie ad una festa organizzata dalla mia infaticabile compagna di banco delle elementari, Liliana, che è riuscita a radunare per una cena tutte le “scolarette” di un tempo: una magnifica occasione per ritrovarci tutte assieme e ricordare i tempi passati. Quasi tutte con le fotografie di gruppo scattate durante quei cinque anni, grembiulino nero e fiocco bianco, con la maestra Maria che per noi era davvero una seconda mamma, in quanto ci ha seguite da sola durante tutto il percorso scolastico. Già, perché allora c’era ancora l’insegnante unica, cui si affiancava per un’ora settimanale il catechista per la lezione di religione e, solo per noi in Alto Adige partendo dalla seconda elementare, la maestra di tedesco. Pochi i libri, allora: quello di lettura ed il sussidiario per tutte le materie, ed i quaderni delle Regioni d’Italia mentre mia nipote, 5 elementare, va a scuola con il trolley (portare lo zaino in spalla pesa troppo con tutto quello che deve metterci dentro), e non so quanti insegnanti abbia…
E ripenso alla maestra Maria, dolce, paziente ma severa…
Un abbraccio ed un ricordo affettuoso, cara maestra.
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Inviato dal Veloce promemoria
Libri
I libri che ho imprestato e che non mi sono stati restituiti sono per me come figli che si sono allontanati, e li ricordo ancora dopo decenni.
A Lucia prestai “Lettera ad un bambino mai nato ” ed anche “Insciallah “.
A Maria Grazia invece “Anatomia di un omicidio” “Memorie di un cane giallo” “La montagna incantata” e “Memorie di Adriano”.
Alcuni libri li ho riacquistati, essendo le “amiche” ormai irreperibili, ma il libro cui tenevo di più era appunto “Memorie di Adriano” non lo trovavo più, almeno nell’edizione che cercavo . L’ho scaricato su Kobo, ma è in francese e, per quanto lo mastichi benino, è stata una fatica improba leggerlo tutto.
Finalmente l’ho trovato sul banco libri di Stefano, del quale avevo parlato qualche tempo fa, e nella traduzione che cercavo, quella di Lidia Storoni Mazzolani.
All’interno una dedica…”A ricordo di giorni felici. Con tenerezza” un luogo, una data… Come si fa a vendere un libro con una dedica simile?
No, non sarei capace di vendere
un libro che mi è stato regalato: è il ricordo di una persona che, nel bene o nel male, ad un certo momento ha attraversato la mia vita. Alcuni libri, certamente, li ho venduti, ma erano doppioni che io stessa avevo comperato. Però mai e poi mai mi priverei di un libro con una dedica…
Cosa ne pensate?