La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

Archivio per 16 agosto 2015

Pioggia….finalmente

Ieri temporale ( e siamo usciti dal ristorante che diluviava, arrivando a casa bagnati fradici).

Oggi pure piove…finalmente, dopo tanto caldo ci voleva proprio.

Ed allora mi è venuta in mente “Cantando sotto la pioggia”, un film che amo particolarmente, perché sono appassionata di commedie musicali. Questa pellicola però mi ricorda anche altre cose perché l’ho vista a Firenze con mio marito (che allora lavorava là) nel lontano 1979, poco prima di sposarci. Prima di accomodarci in sala, una focaccia (schiacciata all’olio, croccante e fragrante) da Pugi: la ricordo ancora tanto era buona, anche se per il nome, che avevo dimenticato, ho dovuto chiedere al consorte; poi all’uscita gelato da Vivoli (questo invece lo ricordo benissimo, anche per via dell’indirizzo stranissimo: via Isola delle Stinche) in un gusto che non ho più trovato in giro: al riso! Comunque, ritornando al discorso di prima, che fare se piove a dirotto? Ed allora, via con la cucina, approfittando del fresco, così ho preparato tre grosse teglie più una più piccolina di melanzane alla parmigiana da surgelare (e far contento mio figlio, sua moglie e mia nipote appena verranno nuovamente a trovarci).


TSO

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La morte di una persona è sempre una tragedia, (salvo sia un efferato assassino, nel qual caso, io almeno, me ne rallegro).

Il decesso avvenuto in circostanze poco chiare del disabile di Torino, affetto da schizofrenia e che da tempo non prendeva più le necessarie medicine per curarsi, tanto da dover richiedere il TSO, fa comunque riflettere.

L’uomo, dicono, era inoffensivo: allora perché costringerlo al TSO come da richiesta dei familiari?

È poi logico supporre che egli non abbia voluto seguire di sua spontanea volontà gli infermieri e lo psichiatra incaricati di prelevarlo per condurlo all’ospedale. Le reazioni quindi possono anche essere state violente, ed avere davanti un omone alto e pesante 120 chili ha comunque generato una controreazione da parte dei sanitari, affiancati in questo caso dai vigili urbani. Questi ultimi senza dubbio non avevano la necessaria preparazione per affrontare una simile situazione, eccedendo quindi con i metodi di contenzione.

Su tutte le televisioni nazionali c’erano le interviste alla sorella di Andrea Soldi, che definisce i fratello morto “un buono”, ma nessuno ha mai interpellato i diretti responsabili dell’arresto. Ne nasce quindi un parallelo (per quanto velato) con i metodi violenti della polizia statunitense. Di certo c’è solamente che l’uomo è morto per crisi respiratoria dovuta al suo stesso peso ed alla posizione prona cui lo avevano costretto. Quanto c’è invece da addebitare alla scarsa esperienza di chi ha eseguito la contenzione? Come si sono svolte veramente le cose? Perché, ancora oggi, le forze dell’ordine non sono dotate di Taser (ma pure questa arma necessita di adeguata formazione del personale) che stordisce momentaneamente l’aggressore? E c’era davvero bisogno del TSO, che viene solitamente disposto per soggetti che diano in escandescenze, quindi in contrasto con la versione dei familiari che definivano Andrea buono e tranquillo, e perché, definendolo buono e tranquillo, avevano loro stessi richiesto il TSO?