emozioni
I sentimenti più dolorosi e le emozioni più pungenti, sono quelli assurdi: l’ansia di cose impossibili, proprio perché sono impossibili, la nostalgia di ciò che non c’è mai stato, il desiderio di ciò che potrebbe essere stato, la pena di non essere un altro, l’insoddisfazione per l’esistenza del mondo.
Fernando Pessoa
Degrado
Ci incazziamo perché in televisione ci fanno vedere extracomunitari e turisti sulla pubblica strada che sniffano coca, orinano, defecano, che usano le nostre bellissime fontane per tuffarsi o fare estemporanei bidet, che utilizzano le scalinate di chiese e musei come luoghi per improvvisare un pic-nic, lavano i panni nei Navigli milanesi oppure – coraggiosamente, aggiungo io – fanno il bagno nei canali di Venezia.
La colpa principale è però nostra perché dobbiamo riconoscere obiettivamente che le nostre città sono sporche, quale più, quale meno.
Sia in centro di Roma che di Firenze ho visto personalmente girare grosse pantegane (forse per via del Tevere e dell’Arno), e anche senza arrivare ai livelli di Napoli, pure le altre grandi città non brillano certo per la pulizia (pure la mia Bolzano, che tempo addietro era un gioiellino sta degradando) ed inoltre molti edifici pubblici e monumenti sono imbrattati e deturpati dai graffiti.
Questo perché da noi manca l’educazione di base che dovrebbe far considerare i beni pubblici come “cosa di tutti”, quindi da salvaguardare anziché “roba di nessuno” della quale ciascuno può disporre come e quando crede.
Ho girato varie capitali e grandi città straniere (Vienna, Amburgo, Amsterdam, Budapest, Berlino, Monaco, Copenhagen tra le altre ) e mai ho visto il degrado che alligna nelle nostre città e mai ho notato comportamenti deleteri come quelli che si vedono in televisione. Questo perché se qualcuno entra in un luogo ordinato e pulito si sente in imbarazzo a lordarlo, ma se gli stessi abitanti non si curano di mantenere ordine e pulizia, pure gli altri si sentiranno autorizzati a fare altrettanto, se non peggio.
Sorprese
Ci sono le belle sorprese (Oh che meraviglia ! Come sono felice)
e le brutte sorprese (Che disdetta! Proprio a me doveva capitare!).
Poi ci sono le sorprese e basta, quelle che fanno dire “Toh, e chi se l’aspettava”, ma niente di più.
Questo perché quando riappare qualcuno sparito da tempo (un anno? due anni? A volte ritornano, come gli zombie) e su Facebook ti chiede l’amicizia – parola troppo impegnativa e che ho sempre detestato per quanto concerne i network – mi chiedo a che scopo l’abbia fatto, specie dopo che sempre un paio di anni fa lo avevo cancellato da un altro suo sito.
Probabilmente la sua richiesta è frutto solo di un errore…ma per ora l’ho messo in “purgatorio”, ossia tra quelle conoscenze con restrizioni che quindi non possono accedere al mio diario quando è impostato su “amici”.
Se ha il coraggio, che si faccia vivo, ma ne dubito.
Renzi
il 23 agosto scorso 209 persone, tra imprenditori, manager, avvocati, e similari, hanno comprato una pagina del Corriere della Sera per sostenere il governo Renzi, esaltando il “buon operato” del sindaco d’Italia”.
Sostengono che “In soli 18 mesi finalmente questo governo ha realizzato ciò che nessuno era riuscito a fare prima e senza i soliti compromessi al ribasso”.
Chissà perché allora solo due giorni dopo Renzi all’Aquila sia stato contestato duramente e costretto letteralmente a scappare da un’uscita secondaria, proprio lui che diceva che la gente è la sua scorta.
Tra i provvedimenti non presi dall’attuale governo, eccone alcuni:
– nessun provvedimento a tutela della concorrenza, contro i monopoli, le rendite e i conflitti di interesse: al contrario, viene ostentata l’idea di economia relazionale, fatta di rapporti personali tra amici di amici, con i poteri forti che si finge di contrastare, ma che poi si incontrano a ogni occasione, tra reciproci salamelecchi e devoti scambi di cortesia;
– nessuna tutela per le partite IVA che producono il PIL del paese;
– più burocrazia e più spesa improduttiva.
Ma l’importante è continuare con l’operazione Triton, che da quando è in vigore ha causato ancora più morti della precedente Mare Nostrum, legittimare le unioni omosessuali, dare la cittadinanza a chi è nato in Italia (e la Boldrini vorrebbe estenderla a tutti quelli che sono qui da un tot di anni, senza alcuna distinzione). Poi, anche se il vavoro cala, le aziende chiudono, gli impresari si suicidano…quello è secondario.
Estate
Frutteti
stracarichi.
Dorate
campagne…
Vetrate
schermate.
Riarsi
cespugli…
Penombra
arsura,
scirocco…
Tavolozza
completa:
estate.
Manuel Machado
Quasi un madrigale
Il girasole piega a occidente
e già precipita il giorno nel suo
occhio in rovina e l’aria dell’estate
s’addensa e già curva le foglie e il fumo
dei cantieri. S’allontana con scorrere
secco di nubi e stridere di fulmini
quest’ultimo gioco del cielo. Ancora,
e da anni, cara, ci ferma il mutarsi
degli alberi stretti dentro la cerchia
dei Navigli. Ma è sempre il nostro giorno
e sempre quel sole che se ne va
con il filo del suo raggio affettuoso.
Non ho più ricordi, non voglio ricordare;
la memoria risale dalla morte,
la vita è senza fine. Ogni giorno
è nostro. Uno si fermerà per sempre,
e tu con me, quando ci sembri tardi.
Qui sull’argine del canale, i piedi
in altalena, come di fanciulli,
guardiamo l’acqua, i primi rami dentro
il suo colore verde che s’oscura.
E l’uomo che in silenzio s’avvicina
non nasconde un coltello fra le mani,
ma un fiore di geranio.
(Salvatore Quasimodo)
Giornata sportiva di melma
Ieri
La Juventus ha perso in casa la prima partita di campionato; Vettel ha perso il podio per lo scoppio di una gomma; l’Inter ha vinto segnando al 93°.
E ho detto tutto!
—
Inviato dal Veloce promemoria
Frontiere
Francia e Gran Bretagna sorvegliano strettamente l’Eurotunnel, l’Ungheria costruisce uno sbarramento di filo spinato lungo 175 chilometri ed alto 4 metri al confine con la Serbia, la Slovacchia accetterà solo “migranti” cristiani perché nel paese non ci sono moschee, la Macedonia chiude le frontiere e la Bulgaria si prepara a fare altrettanto, la Spagna spara…
Forse questi paese non sanno a quali “risorse” e a quali “arricchimenti culturali” stanno rinunciando.
Noi intanto continuiamo ad andare a prelevare presunti profughi.
Quando buonismo e tolleranza sconfinano nella stupidità.
Si riprende…
Oggi per la “mia” Juventus ricomincia il campionato… ricordandola con le vecchie e le nuove glorie.
Sarà, ma io mi emoziono sempre quando rivedo Gaetano Scirea, uno dei miei calciatori preferiti in assoluto.
B come…
Ieri sera abbiamo dato fondo alle ultime due bottiglie di birra che avevamo comperato a Bamberg.
La città di Bamberg è detta anche la città della B, anzi, la “sinfonia”in B (nella musica di tipo anglosassone B è anche la nota musicale SI)
B come Burg, castello
B come Bürger, cittadini
B come Barocco
B come Brezn
ed infine
B come Bier.
La birra è la bevanda per eccellenza in Germania, specialmente in Baviera: se ne trovano di tutti i tipi, leggere, corpose, più o meno alcoliche, filtrate o no, chiare o scure, ed in Franconia, che è una regione della Baviera, si contano circa 200 birrerie artigianali, (un sesto di tutte quelle esistenti in Germania) undici delle quali nella sola città di Bamberg (ma anticamente erano oltre 70).
A Bamberg si celebra la Sandkerwa, una festa popolare della birra che si svolge nel mese di agosto ed è molto frequentata, anche se non ai livelli della Oktoberfest di Monaco di Baviera.
Le varietà delle birre sono molteplici:
Lager, che sono le più prodotte e vendute al mondo, ora parecchio industrializzate;
Vollbier sono sia chiare che scure, non filtrate;
Bock simili alle precedenti, ma con una gradazione alcolica maggiore, prodotte solitamente nel periodo prenatalizio;
Pils simili a quelle ceche, ma meno secche;
Weizen (Weissbier) a base di frumento, anziché orzo, sia chiare che scure;
Schwarzbier esclusivamente scure, con base di malto tostato;
Marzen prodotte nel periodo primaverile, a bassa fermentazione, la variante Festbier è quella solitamente prodotta per la Pasqua;
Infine le
Rauchbier, affumicate, tipiche solo della città di Bamberg.
Relativamente a questa birra c’è una antica leggenda.
Si narra di un birraio cui si era incendiato il laboratorio, provocando così l’affumicatura delle botti. Non essendo in grado di acquistarne delle nuove, in quanto povero in canna, provò comunque a vendere il suo prodotto che, inaspettatamente, incontrò il gusto dei suoi clienti. Essendo il birraio zoppo, la birra venne chiamata Schlenkerla (dal tedesco schlenkern, ciondolare).
La Rauchbier è una birra speciale, affumicata, ed in bottiglia non ha il medesimo sapore di quella spillata dalle botti. Il malto anticamente si essiccava o al calore del sole o nei forni, e quest’ultimo procedimento conferiva il gusto di affumicato alla bevanda. Con le nuove tecnologie, si iniziò ad essiccare il malto con l’aria calda prodotta dalla combustione di carbone o altri combustibili, ma la birreria Schlenkerla continuò con il vecchio sistema, affumicando il malto con ceppi di legno di faggio.
Purtroppo nel nostro viaggio a Bamberg non abbiamo potuto visitare i locali della birreria, e ci siamo limitati quindi a comperare una cassa di bottiglie in un negozio.
Ora anche queste sono finite 😦
Prosit!
Khaled
L’ignoranza ed il fanatismo mi fanno paura.
L’ignoranza ed il fanatismo sono la madre di tutte le brutture del mondo; l’ignoranza ed il fanatismo sono anche la madre della crudeltà.
Khaled al-Asaad, di ottantadue anni, è stato prelevato, interrogato, torturato per lungo tempo ed infine decapitato sulla pubblica piazza per non aver voluto rivelare dove erano stati portati e nascosti molti preziosi reperti archeologici di Palmira, che l’IS avrebbe distrutto o, in alternativa, venduto tramite il contrabbando internazionale di opere d’arte con lo scopo di procacciarsi armi per poter continuare la sua folle opera di distruzione. Il corpo dello studioso, come ultimo sfregio, è stato appeso per i piedi ad una delle colonne della città che lui aveva amato, tanto da donare la vita per lei.
Khaled è semplicemente un eroe.
Chi lo ha ucciso invece è una pletora di delinquenti.
Non so cosa aspetti l’Occidente, che tanto parla di cultura, che tanto parla di salvaguardia delle vite umane, che tanto parla di tolleranza, ad intervenire contro questi barbari che ci stanno riportando indietro nel tempo (non parlo di medioevo, perché anche quello ebbe punte molto alte di arte). Invece di fare guerre per il possesso di petrolio ed altre fonti di energia, facciamole per salvaguardare quello che resta di CIVILTÀ antichissime, prima che quegli idioti fanatici e dissennati distruggano quello che ne resta.
Per testimoniare la crudeltà e l’ignoranza di questa gentaglia, metto la fotografia, censurata su vari siti, di questo eroe. Ad alcuni sembrerà probabilmente una dissacrazione, ma è importante capire il pericolo che noi e la nostra civiltà corriamo.
All’italiana
All’italiana
La solita soluzione all’italiana.
Martina Levato può vedere il figlioletto neonato per un po’ di tempo ogni giorno, sotto controllo del personale di sorveglianza, però non può allattarlo per evitare che si crei il meccanismo biologico e psicologico dell’attaccamento materno.
Fino ad ora mi sono astenuta dal commentare questo caso.
Per mio conto avrei proibito assolutamente alla madre di vedere il bimbo: se taglio ci deve essere, che sia netto, deciso. Quali garanzie può dare una “madre” simile?
Non è stata incarcerata per un reato qualunque, ma per aver sfregiato con acido muriatico un suo precedente fidanzato per “purificarsi”, ed aveva detto che anche il bambino una volta nato avrebbe dovuto essere purificato! Oltretutto ci sono fondati sospetti che siano stati commessi altri due gesti del genere. E con queste premesse bisognerebbe lasciare una creatura inerme alle cure di una persona mentalmente instabile? Lo stesso dicasi per il padre, istigatore del folle gesto che ebbe parte attiva aggredendo un giovane con un martello. Mettere “biologicamente” al mondo una creatura, non significa automaticamente diventare genitori ed acquisire l’istinto materno e paterno.
Affidare il bambino alle cure dei nonni di lui o di lei? Se hanno creato simili “mostri”, non è che si possa fare molto affidamento nemmeno su di loro, anche perché in futuro il piccolo conoscerà i genitori e scoprirà i loro trascorsi: quali traumi proverà allora? Spero quindi che il Tribunale dei minori decida al più presto, e non dopo mesi, per l’adozione del piccolo…
Mi sono sentita riprendere su un sito dove avevo espresso questa mia opinione, perché, mi si obiettava, il bimbo per crescere ha bisogno del latte materno. Se così fosse, basterebbe riempire un biberon col latte della madre biologica estraendolo con il tiralatte. Oppure, in alternativa,ci sono i latti artificiali che, a quanto mi consta, hanno nutrito vari bambini e non credo che tutti abbiano sofferto di carenze affettive. Il bisogno primario del bambino, quello che davvero è importante, è che possa crescere in un ambiente sereno: non è detto che ogni donna che mette alla luce un figlio sia poi anche “madre” nel vero senso della parola,ossia capace di dare affetto, protezione, di saper riconoscere i suoi bisogni.
A parer mio poi, le richieste di Martina Levato e Alexander Boettcher di essere affidati alla comunità di don Mazzi sanno tanto di excamotage dei difensori per evitare il carcere ai propri assistiti. Ed in questa Italietta che diventa sempre più buonista, diventiamo invece sempre più fessi!
Poesia facile
Pace non cerco, guerra non sopporto
tranquillo e solo vo pel mondo in sogno
pieno di canti soffocati. Agogno
la nebbia ed il silenzio in un gran porto.
In un gran porto pien di vele lievi
pronte a salpar per l’orizzonte azzurro
dolci ondulando, mentre che il sussurro
del vento passa con accordi brevi.
E quegli accordi il vento se li porta
lontani sopra il mare sconosciuto.
Sogno. La vita è triste ed io son solo.
O quando o quando in un mattino ardente
l’anima mia si sveglierà nel sole
nel sole eterno, libera e fremente.
Dino Campana
(da Canti Orfici)
20 agosto 1885 -1 marzo 1932
nell’anniversario della morte
Mi manca…
Milano è Milano.
Fredda ed umida in inverno.
Calda, afosa, appiccicosa in estate.
Milano è nuovi grattacieli scintillanti di cristalli o vecchie case di ringhiera dalle mura sbrecciate. È luci colorate sparate dalle insegne e la nebbia che sale lenta dai Navigli.
È strade larghe, trafficate oppure viuzze strette del centro storico dove passi a malapena con un’utilitaria.
È la nuova metropolitana automatica high-tech (la “Lilla”) con l’aria condizionata, il WiFi, gli schermi con le informazioni ed il vecchio Carrelli ’28 dalle panche di legno ed i finestrini aperti per creare un giro d’aria.
È il Naviglio Grande, diritto, largo, percorso – finalmente – da battelli e la Martesana, stretta e tortuosa.
È ristoranti alla moda dove servono sushi e sashimi o trattorie tradizionali dove imperano la busecca, la cassoeula e la costoletta impanata.
È graffiti artistici su muri di fabbriche dismesse e scarabocchi osceni su facciate di case gentilizie.
È meneghini anziani che guardano sospettosi la città che continua a modificarsi e nuove etnie che faticano ad integrarsi e guardano con sospetto gli autoctoni.
È grandi magazzini, grandi negozi, grandi griffe, frequentati da gente elegante oppure mercatini rionali dove vecchie signore ripongono la spesa nelle vecchie sporte di paglia.
È il duomo, imponente e marmoreo con un viavai di turisti…ma anche “la gesetta del Pasquiroeu”, piccola e ormai passata al rito ortodosso, semideserta.
È Expo 2015, grande e faraonica, che dura solo sei mesi , ma è pure la fiera degli O bej Obej, che si svolge da tantissimo tempo e ritorna tutti gli anni.
Milano è così, e così la ami, senza riserve.
Velieri
«Quando non può lottare contro il vento e il mare per seguire la sua rotta, il veliero ha due possibilità: l’andatura di cappa che lo fa andare alla deriva, e la fuga davanti alla tempesta con il mare in poppa e un minimo di tela. La fuga è spesso, quando si è lontani dalla costa, il solo modo di salvare barca ed equipaggio. E in più permette di scoprire rive sconosciute che spuntano all’orizzonte delle acque tornate calme. Rive sconosciute che saranno per sempre ignorate da coloro che hanno l’illusoria fortuna di poter seguire la rotta dei carghi e delle petroliere, la rotta senza imprevisti imposta dalle compagnie di navigazione. Forse conoscete quella barca che si chiama desiderio.»
Henri Laborit – Elogio della fuga, 1982
https://youtu.be/nGv2Ldkd4D8
Il veliero va
e ti porta via,
in alto mare e già sei meno mia.
Inevitabile oramai,
ma come faccio a immaginare che sarai
di un altro uomo!
Il veliero va
e mi porta via,
spumeggiando va,
è giusto e sia.
Ma mi domando come può
il mio destino fare in modo che sarò
di un’altra donna!
Il veliero va,
tutti quanti su,
prua al mare va non torna più!
Lo smarrimento vince sempre lui,
mamma paura come sempre non lasci mai
i figli tuoi!
Bella la vita!
Bolzano, Museion (per intenderci, il museo di arte moderna dove era stata esposta la famosa rana crocefissa).
Una volta era così, giovani ed anziani, mamme con i bambini (c’è anche un bar molto frequentato), seduti sulle panchine a chiacchierare o a godersi la frescura che sale dall’adiacente torrente Talvera ammirando lo spettacolo dei prati circostanti.
Adesso?
In quell’area c’è il WiFi libero, quindi là intorno stazionano durante tutta la giornata una dozzina di “profughi ” di 20/25 anni, nessuno dall’aspetto denutrito (anzi!), spaparanzati su panchine e muretti alla faccia di quelli che vorrebbero sedervici e tutti con tablet e smartphone, smanettando per ore su Facebook e Twitter.
Hanno preso in parola quanto ha detto Bergoglio sulla schiavitù del lavoro, quindi non fanno assolutamente nulla.
Bella la vita !
(a spese nostre, e poi ci dicono che siamo piazzisti o sciacalli!)
Pioggia….finalmente
Ieri temporale ( e siamo usciti dal ristorante che diluviava, arrivando a casa bagnati fradici).
Oggi pure piove…finalmente, dopo tanto caldo ci voleva proprio.
Ed allora mi è venuta in mente “Cantando sotto la pioggia”, un film che amo particolarmente, perché sono appassionata di commedie musicali. Questa pellicola però mi ricorda anche altre cose perché l’ho vista a Firenze con mio marito (che allora lavorava là) nel lontano 1979, poco prima di sposarci. Prima di accomodarci in sala, una focaccia (schiacciata all’olio, croccante e fragrante) da Pugi: la ricordo ancora tanto era buona, anche se per il nome, che avevo dimenticato, ho dovuto chiedere al consorte; poi all’uscita gelato da Vivoli (questo invece lo ricordo benissimo, anche per via dell’indirizzo stranissimo: via Isola delle Stinche) in un gusto che non ho più trovato in giro: al riso! Comunque, ritornando al discorso di prima, che fare se piove a dirotto? Ed allora, via con la cucina, approfittando del fresco, così ho preparato tre grosse teglie più una più piccolina di melanzane alla parmigiana da surgelare (e far contento mio figlio, sua moglie e mia nipote appena verranno nuovamente a trovarci).
TSO
La morte di una persona è sempre una tragedia, (salvo sia un efferato assassino, nel qual caso, io almeno, me ne rallegro).
Il decesso avvenuto in circostanze poco chiare del disabile di Torino, affetto da schizofrenia e che da tempo non prendeva più le necessarie medicine per curarsi, tanto da dover richiedere il TSO, fa comunque riflettere.
L’uomo, dicono, era inoffensivo: allora perché costringerlo al TSO come da richiesta dei familiari?
È poi logico supporre che egli non abbia voluto seguire di sua spontanea volontà gli infermieri e lo psichiatra incaricati di prelevarlo per condurlo all’ospedale. Le reazioni quindi possono anche essere state violente, ed avere davanti un omone alto e pesante 120 chili ha comunque generato una controreazione da parte dei sanitari, affiancati in questo caso dai vigili urbani. Questi ultimi senza dubbio non avevano la necessaria preparazione per affrontare una simile situazione, eccedendo quindi con i metodi di contenzione.
Su tutte le televisioni nazionali c’erano le interviste alla sorella di Andrea Soldi, che definisce i fratello morto “un buono”, ma nessuno ha mai interpellato i diretti responsabili dell’arresto. Ne nasce quindi un parallelo (per quanto velato) con i metodi violenti della polizia statunitense. Di certo c’è solamente che l’uomo è morto per crisi respiratoria dovuta al suo stesso peso ed alla posizione prona cui lo avevano costretto. Quanto c’è invece da addebitare alla scarsa esperienza di chi ha eseguito la contenzione? Come si sono svolte veramente le cose? Perché, ancora oggi, le forze dell’ordine non sono dotate di Taser (ma pure questa arma necessita di adeguata formazione del personale) che stordisce momentaneamente l’aggressore? E c’era davvero bisogno del TSO, che viene solitamente disposto per soggetti che diano in escandescenze, quindi in contrasto con la versione dei familiari che definivano Andrea buono e tranquillo, e perché, definendolo buono e tranquillo, avevano loro stessi richiesto il TSO?
Romanticismo…
Dallo scorso mese “il Giornale” pubblica lettere d’amore di vari, illustri personaggi. Ce ne sono di romantiche, di passionali, anche di ciniche e piene di disillusioni, ma credo che questa di Albert Einstein le batta tutte. Sembra che si riferisca ad un contratto di lavoro di una domestica.
casa mia, casa mia..
Di nuovo a casa, riconsegnata la bambina ai genitori…ora sistemo un poco la casa e, finalmente, un poco di tranquillità 🙂
Il cervellone
Ernesto Galli della Loggia… Oggi sbrocca pure lui sul Corriere della Sera e se la prende con Salvini.
Ho già scritto che certi cervelloni di sinistra si ritengono moralmente superiori a noi ed assai più acculturati (si è visto, specie in fatto di moralità…), e questo dà loro il diritto (!) di demonizzare e/o ridicolizzare l’avversario politico.
Il cervellone in questione afferma che Salvini non ha indicazioni concrete da proporre, e che tutta la destra è “l’inesistenza di idee e di programmi”, che punta solamente a dar voce al pensiero della gente.
Eh, caro EgdL, infatti la gente secondo lei non conta una cippa, (se non quando si tratta di raccogliere voti…allora sì che serve!). Il cervellone si domanda cosa farebbe Salvini di fronte ad una zattera di “profughi” (?) che sta affondando. Farli affogare? Speronarli? Portarli indietro, dato che la Libia è terra di nessuno?
E denuncia anche la proposta del leader legista di “aiutarli a casa loro”.
Caro cervellone, visto che è pieno di materia grigia, faccia lei una proposta.
Lei stesso dice che ALCUNI arrivano da stati in guerra (il che significa che la maggior parte non provengono affatto da zone di guerra). Secondo il cervellone allora dovremmo accoglierli TUTTI?Proprio oggi altri stati europei ci hanno”restituito” cortesemente 12mila migranti, proprio oggi ci sono stai altri 50 affogati al largo della Libia (e meno male che non dicono quasi più Canale di Sicilia!), proprio oggi un’altra cinquantina sono stati tratti in salvo da una nave italiana. Dobbiamo continuare così?
Caro cervellone, ci spieghi perché le navi estere che raccolgono i naufraghi (una nave è considerata parte dello stato di cui batte bandiera) non li porta a casa sua come prevede il trattato di Dublino, ma li scarica qui da noi?
Gli italiani hanno le scatole strapiene di sentirsi dare dei razzisti cinici disumani e menefreghisti. Gli italiani hanno le scatole piene di certa informazione (TV e giornali) e di un governo che pecca di pressapocaggine, facendosi ridere dietro da tutto il mondo, perché l’importante è restare attaccati alle poltrone. Gli italiani sono stufi di vedere che i clandestini arrivano qui, vengono alloggiati in albergo, pretendono e basta, mentre in nostri terremotati vivono ancora in roulotte. Gli italiani sono stufi di leggere che per i disastrati del Veneto non ci sono soldi, ma per assistere i clandestini i soldi si trovano sempre.
Ecco, se il cervellone trova una risposta soddisfacente sarei proprio contenta.
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Inviato dal Veloce promemoria
Cosa ne pensate?