Sogno
A tutti gli illusi, a quelli che parlano al vento.
Ai pazzi per amore, ai visionari,
a coloro che darebbero la vita per realizzare un sogno.
Ai reietti, ai respinti, agli esclusi. Ai folli veri o presunti.
Agli uomini di cuore,
a coloro che si ostinano a credere nel sentimento puro.
A tutti quelli che ancora si commuovono.
Un omaggio ai grandi slanci, alle idee e ai sogni.
A chi non si arrende mai, a chi viene deriso e giudicato.
Ai poeti del quotidiano.
Ai “vincibili” dunque, e anche
agli sconfitti che sono pronti a risorgere e a combattere di nuovo.
Agli eroi dimenticati e ai vagabondi.
A chi dopo aver combattuto e perso per i propri ideali,
ancora si sente invincibile.
A chi non ha paura di dire quello che pensa.
A chi ha fatto il giro del mondo e a chi un giorno lo farà.
A chi non vuol distinguere tra realtà e finzione.
A tutti i cavalieri erranti.
In qualche modo, forse è giusto e ci sta bene…
a tutti i teatranti.
Miguel de Cervantes, “Don Chisciotte”.
E naviga, naviga, musica naviga va
tienimi forte stasera qualcuno verrà
ma perché in questa notte di luna tu dimmi perché
vado in giro a pescare ricordi e a scordarmi di te
l’importante è chi il sogno ce l’ha più grande
l’importante è di avercela la gioventù
voglio Pepita Moreno la diva del jazz
voglio ballarle sul seno nell’atrio del Ritz
voglio tutto, lo voglio stanotte, ne voglio di più
voglio subito, lo voglio adesso, puoi darmelo tu?
E voglio la donna che ride, la voglio di più
noi due soli nell’alba dorata dei mari del sud
e fatine dagli occhi turchini, zecchini per me
e portamele tutte nell’isola che adesso c’è
l’importante è chi il sogno ce l’ha più grande
l’importante è di avercela la gioventù
Mamma mia, ma che notte di stelle stanotte per noi
canta tu, canto io, l’importante è non smettere mai
mamma mia, ma che notte stanotte di stelle e di idee
sempre quelle, però sono belle perchè sono mie
l’importante è chi il sogno ce l’ha più grande
l’importante è di avercela la gioventù
Mamma mia, ma che notte stanotte di stelle per noi
sempre quelle, però così belle le hai viste mai?
Guardami, parlami, aspettami, canto per te
per te che adesso mi ascolti e sei pazza di me
mamma mia, ma che notte stanotte di stelle per noi
sempre quelle, però così belle le hai viste mai?
Quelli che…11
Chissà dove sono tutti quelli che si indignavano per la defezione di Scilipoti e di De Gregorio, ma ora non profferiscono verbo per quanti escono dai propri partiti, partendo da Alfano fino ad arrivare a Verdini, perché in questo caso sostengono il PD. (Ed a proposito di Verdini, come fa a definire “liberale” il suo movimento quando sostiene Renzi? Intanto però il suo ALA prende fior di soldi, essendosi costituito come gruppo parlamentare).
Dove sono tutti quelli che esultavano per la condanna RETROATTIVA di Berlusconi, ed ora si congratulano con Azzollini per lo scampato arresto? (*).
Ah, vero, una delle motivazioni che hanno convinto il Senato a non votare l’arresto è che il senatore “legge libri e non è volgare”. Mah… Uno che dice pubblicamente che se le suore non fanno quello che lui dice piscia loro in bocca è notoriamente una persona fine ed educata.
E che dire allora del PD, “costretto” a salvare l’esponente NCD per puntellare il governo con il voto segreto, e che poi si rammarica di questa scelta, vista la figuraccia fatta?
Del resto, se Parigi valeva una messa, Roma vale almeno una messa in scena.
Dove sono quelli che festeggiavano la caduta di lady Moratti, che certamente non era un prodigio di simpatia, ma era comunque una brava amministratrice, per ritrovarsi con un Pisapia che, sorridendo, ha portato la città allo sfacelo?
Non parliamo poi di Ignazio Marino, bravo come dottore, ma assolutamente incapace come sindaco che dovrebbe dimettersi per un atto di dignità, prima di tutto verso se stesso, poi verso la città ed i suoi abitanti. Ma lui resta in sella e non si schioda, varando una nuova giunta dove nessuno è romano (almeno, così mi sembra), ma l’importante è che siano tutti renziani, il resto è relativo.
Ed il testamento di Mario D’Urso che ha lasciato ai coniugi Bertinotti la bella somma di 500mila euro e due quadri di Chagall? La signora Lella dice che la somma è solo “virtuale”…comunque, detratte le tasse etc, resta sempre un bell’importo.
Sarà l’età, sarà il caldo, ma non ci capisco più nulla.
(*)
sia ben chiaro però che la custodia cautelare non mi piace, in quanto la condanna non è ancora definitiva. Se avessero addotto questa motivazione, non avrei avuto nulla da ridire, ma avrei solo posto la domanda: perché ad alcuni sì ed ad altri no?
Tania
Sarà perché è donna, sarà perché è bolzanina, ma la medaglia vinta da Tania Cagnotto mi ha commosso in modo particolare.
Ero bambina quando i miei genitori mi iscrissero alla Bolzano Nuoto, non sapevo nemmeno restare a galla, ma piano piano, con l’aiuto degli istruttori, ho imparato abbastanza bene ed il nuoto è, assieme al pattinaggio su ghiaccio, uno dei miei sport preferiti che pratico ancora adesso.
Ricordo ancora quando noi del corso dei più piccoli restavamo seduti sul bordo della piscina “grande” (quella, per intenderci, di misura olimpionica e dotata di trampolini) del Lido di Bolzano per assistere agli allenamenti del mitico Klaus Dibiasi, del suo amico-avversario Giorgio Cagnotto (torinese) e di Carmen Casteiner, questi ultimi due genitori di Tania. Era uno spettacolo vedere le loro figure librarsi per aria lanciandosi dalla piattaforma dei 10 metri ed immergendosi nell’acqua quasi senza lasciare spruzzi, ma solo un piccolo gorgo, così leggeri ed eterei, tanto che il mitico Klaus, anche per via dei suoi riccioli biondi, era soprannominato “l’Angelo”.
Sembra strano che una piccola città montana come Bolzano abbia sfornato tre grandi talenti dei tuffi, Klaus, Carmen ed ora Tania, ma tutto è merito dell’ottima scuola tuffi voluta e creata dal padre di Klaus, Carlo Dibiasi.
Giorgio Cagnotto si è poi sposato con Carmen Casteiner e quindi ha preso la residenza a Bolzano. Con due genitori così, Tania non poteva che dedicarsi ai tuffi,anche se alla piattaforma ha sempre preferito il trampolino. Dal sincro dell’altro giorno mi aspettavo di più…pazienza, andrà meglio la prossima volta. Per adesso mi godo la “bionda tutta d’oro” che ha conquistato una medaglia dopo ben 40 anni dopo il leggendario Klaus.
Madri e figli
Nessuna madre dirà di se stessa che ama il suo bambino.
Perché il suo è più che amore.
Lei è il suo bambino.”
Marina Cvetaeva
In montagna
È bello dormire in montagna di questa stagione, con una copertina… Però anche qui ci si sveglia: non come in città, dove ci si gira e rigira nel letto per il caldo, nonostante le finestre aperte, ma per i temporali.
Questa notte poi scoppi assordanti e lampi che si sono susseguiti per vari minuti: l’Alto Adige è una zona particolarmente colpita dai fulmini, specialmente in questa stagione, dove hanno causato perfino un paio di morti.
Il temporale ha quel rombo sordo, interrotto a tratti da forti detonazioni, ma dal cielo nemmeno una goccia d’acqua…solo dopo una decina di minuti di questo assordante concerto inizia finalmente a piovere, e dalle finestre aperte entrano l’odore della terra bagnata ed i profumi del bosco.
Alla mattina, colazione al solito bar, caffè e torta di grano saraceno per me, the al limone e brioche per mio marito, una passeggiata fino al centro del paese (noi abitiamo un poco defilati) per i giornali, e poi via nel bosco, tra gli alberi.
Per qualche giorno dimentichiamo il caldo (anche se pure in città è piovuto), passeggiate tra i pini, giri in barca sul lago. Si pranza e cena fuori, all’aperto…una vita tranquilla…e poco o niente internet(anche perché qui prende poco, e quelle volte che prende è pure lento…funziona discretamente solo verso l’ora di cena).
E alla sera, altra puntatina al bar, un buon libro… e poi a nanna aspettando il prossimo temporale.
—
Inviato dal Veloce promemoria
Incanto
“Spio la dolcezza di una coppia d’anziani in viaggio e ne colgo la raggiante intimità. Il segreto non è invecchiare insieme ma il contrario, ritrovare intatta negli occhi dell’altro la propria giovinezza di un tempo. Tu sei testimone e intimo complice che sono stato ragazzo. Tu sai la mia identità segreta che maschero nella vecchiaia.”
Marcello Veneziani – La Sposa Invisibile
list=PLOWhuTKXHXXlxlZiPs8mGXqswKH2U8g_A
Barbie
Ogni qualvolta ci allontaniamo da casa per un periodo piuttosto lungo, c’è il problema delle piante da innaffiare: fiori e piante verdi sul terrazzino e piantine aromatiche sul balcone prospiciente la cucina.
Finché era viva mia madre, non c’era da preoccuparsi: le nostre abitazioni distavano solo una trentina di metri, quindi anche per lei l’incombenza non era una grossa seccatura, ma dopo la sua scomparsa, oltre dieci anni fa, è stato difficile trovare qualcuno di fiducia cui affidare l’incarico.
Dopo una breve parentesi con mio figlio e quella che allora era la sua ragazza del periodo (che mi hanno praticamente “annegato” varie piante), la scelta è caduta su Barbara.
Barbara è una gentile signora che, al momento attuale ha 81 anni. Sì, ottantuno…portati benissimo, con uno spirito invidiabile ed una energia inimmaginabile, specie per una signora della sua età.
Nel condominio, data la sua statura minuta ed i capelli biondi, la chiamano tutti Barbie, come la bambola. Lei si presta volentieri per questo incarico, dietro un piccolo compenso che paghiamo più che volentieri. Già, perché Barbie, vedova da tantissimi anni, percepisce solo una modestissima pensione di reversibilità, e quindi arrotonda con lavoretti vari: a qualcuna “fa” i capelli, ad altri lavoretti di cucito. Noi ad esempio abbiamo fatto cambiare la cerniera ad alcuni jeans o fatto accorciare l’orlo ad altri capi di vestiario.
A volte ci invita a casa sua per mangiare un paio di fette di torta preparata da lei con una tazza di the ed in sua compagnia trascorriamo piacevolmente un paio di ore, anche perché è una fonte inesauribile di barzellette…dove le vada a trovare non lo so…
Il suo appartamento assomiglia ad una bomboniera: pizzi e trine ovunque, foto del marito ovunque (da solo o con lei), foto di lei giovane durante alcune competizioni (era una brava ginnasta), e poi fiori. Come se non bastassero quelli veri, lei, con le sue mani, ne confeziona di finti, davvero belli.
Ah, dimenticavo: ha pure la passione dei peluches, ed è felice come una bambina se gliene regalano qualcuno (cosa che abbiamo fatto pure noi).
Inoltre è sempre impeccabile: molti dei suoi abiti se li confeziona da sola, altre volte invece li acquista al mercato e poi li “arrangia” (come dice lei) secondo i suoi gusti. Anche i capelli sono sempre in ordine, con un taglio corto e sbarazzino che la ringiovanisce molto.
Una perfetta donna di casa (io in questo senso lascio un po’ a desiderare 🙂 ).
Nonostante sia sola, perché il figlio vive lontano, e nonostante l’età ha sempre compagnia per il suo temperamento allegro e gioviale. Lunga vita, Barbie cara…tra qualche giorno, al ritorno dalla montagna ci rivedremo (ed abbiamo una piccola sorpresa per te).
Anima…
Ho incontrato in strada
un giovane poverissimo
che era innamorato.
Aveva un vecchio cappello,
la giacca logora;
l’acqua gli passava attraverso la suola delle scarpe
e le stelle attraverso l’anima.
Victor Hugo
Nuovamente a casa
Francamente non so spiegarmi del ricovero: esami e prove funzionali potevano benissimo essere eseguiti in day hospital, anche perché ero stata sistemata in astanteria (camera a tre letti, ma solo due occupati), anziché in cardiologia.
La mattina appena entrata colloquio con il medico.
Sintomi? Beh, vertigini, vista annebbiata, capogiri, uno svenimento (occasionale), aritmie, senso di soffocamento.
Quando? Prevalentemente al mattino appena alzata, ma anche quando siamo ritornati dalla montagna ed il caldo ci ha letteralmente aggrediti con la sua cappa.
Assumo diuretici? No
Antidepressivi? Nemmeno.
Barbiturici? Per l’amor del cielo…assolutamente NO.
Parkinson e gravidanza sono escluse.
Tiroide? Certo…allora controlliamo,assieme ad un bell’esame del sangue per vedere la concentrazione di calcio, magnesio e potassio.
Dieta? Gli spiego che sono vegana, e che assumo molta frutta e verdura e che compenso le carenze di vitamina B12 con integratori. (molto bene! 🙂 )
Beve? Certo, e in questo periodo anche molto spesso.
Alcool? Un bicchiere scarso di rosso al pasto di mezzogiorno, qualche volta una birra, superalcolici molto raramente.
Caffè? Un paio al giorno (posso aumentare la dose! )
Allergie? Nessuna che io sappia, e nemmeno intolleranze alimentari.
Malattie pregresse? Epatite, ma non so ricordare di che tipo si tratti, anche perché quando l’ho contratta probabilmente non si diagnosticava ancora il gruppo.
Lui scrive, scrive, scrive….
Già al sabato prelievo di sangue ed holter, da tenere per 24 ore di seguito (un fastidio, specie alla notte).
Ulteriore capogiro, ma quando ad una con la diastolica al minimo prelevano sangue, ovvio che la pressione cali ulteriormente, specie quando è stato il momento di alzarsi.
Domenica riposo e lunedì prove funzionali (ECG normale e sotto sforzo).
In ospedale non dormo bene, ma è solo per il fatto che sono abituata al mio letto (infatti mi succede anche a Milano, i primi giorni). La vicina di stanza poi ronfa 🙂 .
Poi la solita routine: sveglia prestissimo (ma pure a casa lo faccio), per la misurazione della temperatura e, solo per me, per la misurazione della pressione e la pillola per la tiroide.
Poi la colazione, le pulizie, la visita del medico ecc ecc.
Le giornate sembrano eterne:mi reco al bar per un caffè (ottimo!) e per l’acquisto dei quotidiani. Poco distante c’è anche uno sportello bancario ed un piccolo internet point, ma ho preferito collegarmi ad internet direttamente dal cellulare,anche se ho cercato di risparmiare la batteria, pur possedendone una esterna per cinque ricariche. Poi, finalmente, l’orario di visita. Mio marito è venuto tutte le volte che gli era consentito, poi qualche amica ed un ex collega, almeno ho potuto scambiare qualche parola, dato che la vicina era praticamente muta, nonostante cercassi di instaurare un rapporto: ho desistito presto, pensando di infastidirla.
Alla sera ci sarebbe anche stata la saletta con la televisione, ma la maggior parte delle persone seguivano programmi che non mi interessavano, quindi non restava che leggere o riempire schemi di sudoku, visto che in stanza il cellulare non prendeva.
Finalmente la diagnosi: una leggera brachicardia, dovuta all’ipotiroidismo, un leggero aumento della dose di Eutirox, soliti consigli di bere molto, di aumentare leggermente la dose di sale nei cibi (in effetti da tempo non salo più quasi nulla),di concedermi un paio di caffè in più (questo molto volentieri!), non prendere per qualche tempo, ma a solo scopo precauzionale, le solite pastiglie di potassio.
Ciao, ospedale…a non rivederci!
E, per qualche giorno, in montagna al fresco.
Difendere il proprio territorio non può essere razzismo
Treviso, Roma, ora siamo arrivati a quanto pare ad Acerra in provincia di Napoli, le rivolte contro i profughi agitano la politica e ripropongono costantemente il problema immigrazione.
Manifestanti che vengono additati come fascisti e razzisti, un facile assioma se a certe manifestazioni intervengono persone militanti nelle fila di casapound, persone di cui, per evitare speculazioni, si dovrebbe fare a meno.
Si fanno un sacco di chiacchiere, ci arrovelliamo per trovare il nemico, quando possiamo individuarlo all’interno di un gruppo pseudo politico siamo quasi sollevati ma quando come a Treviso, ad esempio, è la gente comune che si mobilita e si ribella senza ingerenze, senza violenza, per chi ci governa è un grosso problema.
Perché quando non puoi speculare sulle posizioni ideologiche, quando è la gente comune che scende in strada con moti spontanei a difendere il proprio territorio non hai spazio per manipolare la pubblica opinione, non hai possibilità di…
View original post 508 altre parole
Venerdì 17
Quale giorno migliore per andare in ospedale?
Caldo
Caldo…
Con questo tempo, anche saliamo spesso in montagna, (il brutto è ritornare, con la cappa di calore che diventa tangibile), sono spesso soggetta a cali di pressione.
Il medico (dal quale mi sono finalmente decisa ad andare), mi ha prescritto un breve ricovero per controlli con l’holter pressorio, dato che sono stata soggetta ad un lieve svenimento e vertigini, ed altri controlli.
Boh, la valigetta è pronta…domattina entro, ma non vedo già l’ora di uscire 🙂
Il cuore malato
Un povero quore con la q
(malattia delle più rare)
andò da un dottore
a farsi visitare.
E’ grave. Mi consiglia
di fare testamento?
«No, no, niente paura;
ho qui pronta per lei una bella cura»
Gli diede la vitamina C
e il cuore guarì.
(Gianni Rodari)
Sorridi…
Mai darsi per vinti…
Anche quando le cose sembrano andare male, bisogna trovare la forza di reagire, lasciare le negatività dietro alle spalle, ricominciare…e sorridere.
Io, almeno, ci provo.
E non mi abbatto.
E il finale di “Tempi moderni” è quello che mi si attaglia meglio. 🙂
Si va sulla montagna
Il caldo in città imperversa, ed allora niente di meglio che prendere la Smart ed andarsene in alta montagna, e quando dico alta non scherzo. Da Tubre (dove ho passato un’estate della mia infanzia), su per la valle di Müstair (Monastero), tutta tornanti e non molto larga, per giunta senza guard-rail e Santa Maria, in Svizzera, fino ad arrivare all’Umbrailpass, (Giogo di Santa Maria) ad oltre 2500 metri di quota.
Da lassù un bellissimo panorama sulla val Monastero e la Valtellina. Montagne con ancora tracce di neve, ruscelli scintillanti, prati verdi punteggiati da cardi. Al passo poi delle targhe e delle silhouettes in metallo ricordano la guerra del 1914-1918.
Da lì allo Stelvio, c’è poca distanza, ma lassù al passo sembrava di essere in pieno centro, tanto era affollato: macchine, certo, ma tantissime moto e biciclette. Mi chiedo chi glielo faccia fare a certa gente affrontare simili salite pedalando e sudando, considerando che molti sembrano anche in età non più tanto giovanile, ma addirittura oltre i 60/65 anni…
Proprio per il grande traffico è stato impossibile fermarsi a scattare qualche fotografia lungo i tornanti di questa bellissima strada, una delle mie preferite. Ridiscendendo verso Merano, una sosta a Trafoi per il pranzo
e poi, a Prato allo Stelvio, un posto che definire strano è poco: sembrava quasi un angolo di Far West, anche se in salsa tirolese. Totem di legno intagliati e coloratissimi, rami rinsecchiti con ossa appese, strane composizioni con rottami di ferro arrugginiti..e lui: il fautore di queste opere, un sudtirolese dai capelli bianchi, un cappello piumato, calzoncini jeans corti e scalzo, che ci ha intrattenuto simpaticamente, parlando un poco in italiano ed un poco in dialetto, sui lavori che fa, e dal quale abbiamo acquistato pure delle marmellate di amarene e mirabelle (susine gialle). E la casa dalla quale è uscito, recandoci i barattoli di marmellata, non era da meno di lui.
Scendendo ancora, ci siamo poi fermati presso un consorzio agrario nei pressi di Lasa dove abbiamo acquistato una cassetta di albicocche. La frutta al supermercato non la comperiamo più da tempo, ancora ancora ai mercati settimanali se ne trova di buona, ma delle albicocche eccellenti come quelle che si comperano in Val Venosta è difficile trovarle: innanzitutto sono coltivate con sistemi biologici, senza pesticidi od altro, poi sono mature al punto giusto (quindi da consumare in fretta) e profumate come quelle che si comperavano tanti, tanti anni fa. Saranno anche più piccole, ma hanno un sapore ineguagliabile.
Ed ora, cena sempre in qualche posticino al fresco per poi ritornare in città, il più tardi possibile.
Povera Grecia? No, poveri noi.
A tutti quelli che dicevano “povera Grecia qua, povera Grecia là ” faccio una domanda semplice semplice : siete disposti a pagare la VOSTRA parte dei nuovi finanziamenti a questa Nazione? Se rispondete di sì, ok, ma non lamentatevi se poi NOI (quindi anche VOI) dovremo sopportare nuove tasse e nuove restrizioni per favorire chi non rispetta le regole. E le regole sono chiare: se fai un debito, lo devi pagare, anche perché si tratta di 300 miliardi di euro, una cifra spaventosa .
La Grecia con il suo referendum ha scelto di non volere più austerità, quindi di fatto ha rinunciato a chiedere ulteriori prestiti e Tsipras che fa? Accetta il diktat europeo che consiste in nuovi sacrifici, ancora più pesanti delle richieste originarie, e che, a mio parere, non fa altro che prolungare l’agonia ellenica. (Ma forse pensava solo spremerci altri soldi per poi prenderci nuovamente per i fondelli come ha fatto fino ad oggi, ma questa volta il giochetto non funzionerà più).
Poi, tutti a parlare della “cattiva Germania”.
Già, la cattiva Germania che ha un saldo negativo tra soldi versati all’Europa e quelli ricevuti. I telegiornali ieri parlavano del NOSTRO saldo negativo di 37,9 miliardi di euro (siamo al 4°posto in questa classifica ), ma la Germania ha un saldo che equivale a più del doppio del nostro, 83,5 miliardi. Ovvio che i “crucchi” siano piuttosto scocciati da questa faccenda, e lo sonopure io, perché il nostro saldo negativo è all’incirca uguale alla somma che vantiamo come credito dalla Grecia.
Un amico si lamentava con me ieri perché l’immissione dei paesi ex – Europa est nell’area euro si è tradotta in una concorrenza sleale di manodopera a basso prezzo, ma di questo proprio la Germania dovrebbe essere maggiormente danneggiata, visti gli alti salari dei suoi operai. Ma la Germania di questo non ha sofferto data la qualità dei suoi prodotti. E noi italiani su questo dobbiamo puntare, la qualità e la specificità, solo che in Europa non abbiamo voce in capitolo vista l’inadeguatezza dei nostri rappresentanti che spesso non vengono neppure interpellati.
(Invece io adesso temo per la nostra economia agricola quando verremo inondati da milioni di ettolitri di olio d’oliva greco a prezzo stracciato: non bastava la xylella…)
Quello che sta rovinando la Grecia è la perdita di credibilità. La Merkel ha parlato di mancanza di fiducia e non posso darle torto. La Grecia si è comportata come la cicala della favola, continuando a spendere soldi che non aveva, assumendo sempre più dipendenti pubblici, non alzando l’età pensionabile, mantenendo bassa l’aliquota IVA (la più bassa in assoluto in Europa), non tassando gli armatori, concedendo pensioni di reversibilità anche alle figlie nubili dei dipendenti statali.
Praticamente aveva fatto suo il detto keynesiano “Se ti devo un dollaro, ho un problema, ma se ti devo un milione di dollari il problema è tuo”, ma ad un certo punto la corda si spezza…
Non per altro i più favorevoli a Grexit erano i paesi nordici, di stampo calvinista, molto più “rigidi” di noi cattolici e latini, che vogliamo mantenere in Europa la Grecia solo per via della sua storia e cultura millenaria. Ma in questo caso i greci si sono dimostrati più bizantini che europei.
(A proposito…dove sono tutti i nostri politici che in piazza Syngtagma esultavanoperla vittoria dei “NO”?)
Il viaggio
Il viaggio
Per il bimbo, amante di mappe e di immagini,
l’universo eguaglia la sua fame immensa.
Com’è grande il mondo al lume delle lampade!
E piccolo, invece, agli occhi del ricordo!
Partiamo all’alba, con il cervello ardente,
il cuore gonfio di rancore e desideri amari,
e andiamo, docili al ritmo delle onde,
cullando l’infinito nostro sul finito dei mari:
alcuni son lieti di fuggir la patria infame;
altri, l’orrore dei natali; altri ancora,
astrologhi annegati negli occhi d’una donna,
la Circe tirannica dagli insidiosi profumi.
Per non esser mutati in bestie, s’inebriano
d’aria e di luce e di cieli infuocati;
il gelo che morde e i soli che abbronzano,
lentamente cancellano la traccia dei baci.
Ma viaggiatori veri son quelli che partono
solo per partire; cuor leggero, simile
a un palloncino, mai dal proprio fato deviano,
e dicono: “andiamo!” ma il perché lo ignorano.
Son quelli con desideri a forma di nuvole,
e sognano, come con il cannone fa la recluta,
dei piaceri vasti, sconosciuti, mutevoli,
dal nome ignoto da sempre all’umano spirito!
Charles Baudelaire
da “I fiori del male”
Addio, grande Omar
Al Cairo è morto a 83 anni per una crisi cardiaca Omar Sharif. Da qualche tempo però era ammalato di Alzheimer.
David Lean lo volle come coprotagonista di Lawrence d’Arabia, a fianco di Peter O’Toole, e poi come protagonista del Dottor Zivago, due film indimenticabili sia per i soggetti che per le colonne sonore.
La sua carriera cinematografica vanta titoli di tutto rispetto, come “La notte dei generali”, “La caduta dell’Impero Romano”, “Gengis Khan” , “Funny Girl”.
Di origini libanesi, aveva studiato in Inghilterra fino al diploma, poi si era laureato in matematica e fisica in Egitto. Già parlava fluentemente anche il francese, e durante la sua carriera cinematografica imparò pure il turco, il greco e l’italiano. Sua grande passione, più che il cinema, fu il bridge, ed in questo gioco divenne un maestro, scrivendo anche un libro sull’argomento, anche se al tavolo di gioco sperperò grandi somme e per coprire le perdite si adattò anche a girare pellicole di second’ordine. L’ultima sua interpretazione però è di grande spessore, “Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano” , tanto che a Venezia riceve il Leone d’oro alla carriera.
Pillole
La barzelletta del giorno
Prodi è convinto che se non fosse stato per il cambio di casacca di De Gregorio sarebbe ancora premier.
L’età gioca brutti scherzi, oppure è colpa del caldo.
L’unica cosa decente fatta da Renzi è stata quella di rottamare le cariatidi. (sul resto stendiamo un velo pietoso).
Opps…Magari pure Bertinotti nell’ottobre 1997 fu pagato da Berlusconi, come Mastella nel 2008….
* * * * *
Ultima moda in Cina…La Borsa a tracollo….
* * * * *
Coraggio Veneti!
Come per i liguri alluvionati, gli emiliani terremotati e tanti altri nostri connazionali vittime di catastrofi naturali o meno, il governo vi farà un bel sorriso, vi dirà tante belle parole di solidarietà ma soldi nulla, perché quelli sono solo per i “profughi”.
—
Inviato dal Veloce promemoria
Il bianco più bianco
Una volta sbiancavano le liste Mitrokin.
Poi sono passati a sbiancare leopardi.
Adesso sbiancano l’ano.
http://www.grandecocomero.com/crocetta-tutino-sbiancamento-anale-sicilia-ssn/
—
Inviato dal Veloce promemoria
Caldo infernale
Giorni roventi, per non parlare delle notti.
Ieri al laghetto di Fiè si stava discretamente bene: prima un giretto in cerca di qualche fungo ( raccolta piuttosto scarsa, giusto da farci un risottino), poi un bagno nel lago, quindi un picnic nel bosco con insalata di riso e frutta e, a seguire, un riposino all’ombra sotto i pini, leggendo i giornali e il libro che mi ero portata dietro. Anche se era molto caldo, (nonostante fossimo a circa 1000 metri di altezza si sfioravano comunque i 28 gradi), almeno era ventilato.
La sera abbiamo cenato sempre in montagna, cenato per modo di dire, con anguria e gelato, tornando a casa verso le 23. In città un caldo soffocante, tanto che finito di stendere il bucato i primi panni erano già asciutti. Per dire, ecco quanto segnava il meteo alle 23…
Oggi abbiamo avuto la malauguratamente idea di andare al lago di Monticolo… ecco la temperatura verso le 16 circa.. pazzesco.
Adesso si sta rannuvolando di brutto: credo proprio che se dovesse piovere con questo caldo si scatenerà proprio una tempesta…Meglio riporre le nostre cose e dirigerci verso casa
—
Inviato dal Veloce promemoria
Grexit…tragedia greca
Discussioni a non finire su ogni network per l’esito del referendum in Grecia.
Quello che molta gente non capisce, è che ormai il paese aveva perso di credibilità: adesso le banche sono senza soldi, e mi chiedo chi presterà denaro alla Grecia quando si sono dimostrati inaffidabili nella gestione del debito, rinviando sempre più la restituzione delle rate dei prestiti ricevuti (mi sembra che in totale ammontino a 250 miliardi di euro). Ultimamente la Merkel aveva lanciato un’altra possibilità: effettuare SOLO una delle riforme, ma Tsipras e Varoufakis hanno risposto picche.
Beh, fin da piccola mi hanno insegnato che gli impegni presi si rispettano, che i debiti vanno saldati e cose simili. Invece la Grecia (continuo a parlare di Grecia come entità statale e non di greci come popolazione) ottenuti i prestiti a tassi pure agevolati ha risposto che non poteva onorare il debito perché i soldi se ne erano andati in fumo (leggi pensionamenti anticipati-ed il totale dei pensionati supera la metà della popolazione – e stipendi pubblici, che sono circa la metà degli occupati). Inoltre chiedeva di continuare ad essere foraggiata con ulteriori immissioni di denaro, senza garantire la restituzione. Chi sarebbe così pazzo da prestare soldi ad uno che è certo che non li restituirà mai?
Il presidente polacco – che preme fortemente per il Grexit – ha fatto presente che nella sua nazione le pensioni ammontano a circa 300 euro e vengono percepite a 70 anni e non a 50 come in Grecia dove sono notevolmente superiori.
La Grecia doveva fallire ancora parecchio tempo addietro: le sono state concesse dilazioni, agevolazioni, ed in cambio le si è domandato solo di effettuare alcune riforme. Il Governo invece (tale e quale al nostro) ha saputo solo aumentare le tasse, (che non sono ancora al livello delle nostre) e loro si lamentano per l’austerità.
Adesso le casse delle banche sono praticamente vuote, ed a giorni dovranno essere corrisposti stipendi e pensioni: dove prenderanno le risorse necessarie, visto che la Grecia non produce praticamente nulla (Feta? Yoghurth? Miele? Ouzo?) e l’unica risorsa che ha è praticamente solo il turismo? Anche dovessero stampare moneta, quale credibilità internazionale avrebbero, visto il comportamento attuato nei confronti della Comunità Europea? E se qualcuno dovesse concedere prestiti da ripagare in dracme, gli interessi passivi sarebbero altissimi
L’errore è stato quello di non spiegare la situazione economica alla popolazione, ma di presentare il referendum come una rivalsa, uno scatto d’orgoglio contro la Troika e come un appello nazionalistico . Lo stesso Tsipras, appena l’esito del referendum è stato reso noto, ha detto che “forse” usciranno dall’Euro,ma non dall’Europa, dalla quale sperano di mungere altri aiuti rinegoziando le condizioni. Ma adesso sia la Comunità europea che la BCE non possono più scendere a patti, perché se passa l’idea che i miei debiti li pagano gli altri stati, questi ultimi direbbero che non avrebbe senso fare noi le formiche e lavorare per permettere a voi, cicale, di continuare a fare la bella vita. Anche perché, per regolamento, la BCE non potrà più rifornire di valuta le banche greche, a meno di una deroga, e non credo che Draghi sia disposto a concederla. Qui non è, come vogliono farci credere, questione dell’egoismo di quei cattivacci dei tedeschi, ma dell’egocentrismo e l’avidità dei greci che continuano a voler pretendere sovvenzioni dagli altri stati senza fare nulla per modificare lo status quo. E noi italiani, con le misere riforme che abbiamo fatto, non siamo da meno, e questo mi spaventa parecchio.
I greci hanno preso quindi questo referendum come uno scatto di dignità: la abbiano fino in fondo, escano dall’Euro e non chiedano più nulla alla Comunità europea cercando davvero di cavarsela da soli. Auguri!
(scritto di getto dal cellulare mentre ero in montagna, quindi mi scuso per eventuali imperfezioni)
NB:
Nessuno, Grecia ed Italia comprese, può pensare di consumare più di quanto produce, facendoselo dare dagli altri . Sarebbe utile anche sapere chi sono gli “intelligentoni ” italiani che si fanno prestare i soldi, aumentando il debito, per poi prestarli alla Grecia e perché lo hanno fatto . Mai visto che uno vada in banca a farsi prestare soldi perché i suoi conti non quadrano e poi vada lui a prestarli ad altri . Qualche stranezza o idiozia da qualche parte c’è. (web)
http://www.lintraprendente.it/2015/07/ci-son-altri-18-popoli-quelli-che-pagano-il-parassitimo-greco/
—
Inviato dal Veloce promemoria
Oxi
Sempre una spirale perversa sarà…dovranno chiedere prestiti da ripagare in dracme svalutatissime (se non è l’Europa, sarà la Cina, o Putin o qualcun altro) e dovranno corrispondere interessi altissimi…ed il ciclo continuerà, tale e quale ad ora.
Chi resterà con il cerino in mano sarà proprio l’Europa che ha concesso prestiti fino ad oggi e non vedrà un centesimo di ritorno.
Temporale estivo
Forse verrà a piovere…lo spero..
TEMPORALE ESTIVO
Le nuvole grige e nere si urtano,
si pigiano spinte dal vento, nascondono
il sole, oscurano il cielo.
Ci son ancora, qua e là, lembi d’azzurro,
ma vanno facendosi sempre più piccoli,
sempre più radi.
Ecco un lampo: guizza, abbaglia,
sembra incendi il cielo.
Poi scoppia il tuono.
Un tonfo forte, un brontolio lungo.
I passeri si rifugiano
sotto i tegoli, le rondini volano basse,
senza stridi.
Cadono le prime gocce d’acqua, si fanno
fitte, sembrano grossi aghi lucenti.
Poi la pioggia scroscia impetuosa. Forse verrà a piovere…lo spero..
(Federico Tozzi)
Pulènta e galèna frègia
e un fantasma in söe la veranda
barbèra cume’ petròli
e anca la löena me paar che sbanda…
cadrèga che fa frecàss
e buca vèrta che diis nagòtt
dumà la radio sgraffigna l’aria
e i pensee fànn un gran casòtt….
L’è mea vèra che nel silenzio
dorma dumà la malincunìa
l’è mea vèra che un tuscanèll
l’è mea bòn de fa una puesìa
in questa stanza senza urelògg
bàla la fata e bàla la stria
in questu siit senza la lüüs
che diis tücoos l’è duma’ l’umbrìa….
E scùlta el veent che pìca la pòrta
cun in cràpa una nìgula e in bràsc una sporta
el diis che g’ha deent un bel regàal
me sa che l’è el sòlito tempuraal….
E scùlta i spiriti e scùlta i fulètt
che ranpèghen söel müür e sòlten föe di cassètt
g’hann söe i vestii de quand sèri penènn
i ne vànn e i ne vègnen cun’t el büceer del vènn…
E la candela la sta mai ferma
e la se möev cumè la memoria
anca el ràgn söe la balaüstra
ricàma el quadru de la sua storia
la ragnatela di mè pensèe
la ciàpa tütt quèll che rüva scià
ma tanti voolt la g’ha troppi böcc
e l’è tüta de rammendà….
La finestra la sbàtt i all,
ma la sà che po’ mea na’ via
e i stèll g’hann la facia lüstra
cumè i öcc de la nustalgìa
in questa stanza senza nissöen,
vàrdi luntàn e se vedi in facia
in questa stanza de un òltru teemp,
i mè fantasmi i làssen la traccia…..
Sabato estivo
Come quasi sempre, di sabato e domenica non usciamo, preferendo andar fuori negli altri giorni della settimana in quanto dappertutto c’è troppa confusione ed i posti che prediligiamo sono invasi da chi ha solo il fine settimana per “rilassarsi”.
Oggi poi è il primo giorno di saldi, quindi non si gira nemmeno in città, inoltre fa troppo caldo per camminare: siamo usciti solo di mattina presto per la solita spesa al mercato, una sosta al bar per leggere i quotidiani bevendo un buon caffè freddo shakerato, poi, dopo pranzo siamo restati in casa, ventilatori a manetta (odiamo i condizionatori), frigorifero ben rifornito di bibite fresche e frutta a volontà.
Per fortuna che c’è la televisione ad avvisarci che con queste temperature è meglio restare a casa nelle ore più calde, che bisogna vestirsi leggeri e che bisogna bere molte bibite rinfrescanti e non alcoliche, mangiare alimenti facilmente digeribili e ricchi di sali minerali altrimenti magari avrei potuto uscire verso mezzogiorno con il pellicciotto, mangiando polenta e salsicce e bevendo grappini…
Già, i saldi: sembra che tutti si facciano prendere dalla smania degli acquisti solo perché alcune cose sono vendute a prezzo ribassato. Per qualche tempo mi sono comportata pure io così, poi ho capito l’inutilità di questa condotta: le cose si comperano solo al momento in cui servono, perché quando arrivi a sfoggiare le cose acquistate in saldo, scopri che non sono più di moda (cosa che mi interessa molto relativamente), o che per una qualsiasi ragione non vanno più bene (aumento di un paio di chiletti che si posizionano sempre sui punti meno opportuni) oppure (caso più frequente) che non piacciono più e che quindi sono destinati a rimanere negli armadi praticamente nuovi o indossati al massimo una o due volte.
Inoltre, sempre per via della confusione che aborro come scrivevo prima, non mi piace mescolarmi a gente accalcata intorno ai vari banconi dove sono esposte le merci.
Quindi: saldi? No, grazie…
Ed ora, dopo aver guardato uno dei nostri innumerevoli DVD, un paio di partite su internet, una chiacchierata con un’amica tedesca su Skype, una sbirciatina a vari siti…ed è subito sera.
Cosa ne pensate?