La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

Archivio per giugno, 2015

Bamberg – seconda parte

Siamo quindi saliti verso il Duomo. Saliti è la parola adatta, perché la strada è piuttosto ripida. È dedicato ai santi Pietro e Giorgio ed è uno dei monumenti più rappresentativi del Medioevo tedesco, unitamente a quelli di Mainz e Worms. Attualmente una delle quattro torri che lo circondano è in restauro, come si vede dalla fotografia. Davanti staziona un caratteristico, vecchio autobus adibito al giro turistico della città.

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La costruzione della chiesa ebbe inizio nel 1004 (un’altra fonte riporta il 1007) sotto il governo di Enrico II; consacrata nel 1012 fu però distrutta nel 1081 da un incendio. Riedificata, venne ancora incendiata nel 1185. Poco resta quindi della chiesa originaria. La terza ricostruzione ebbe luogo tra il 1215 ed il 1250,ed è una sorta di compromesso tra l’originario stile romanico ed il nascente protogotico. Successivamente, nel XVIII secolo alle quattro torri fu aggiunta una cupola a punta.

Una ampia scalinata conduce alla porta di Adamo, in quanto da essa nel giorno del Mercoledì delle ceneri venivano fatti uscire i penitenti, come Adamo fu cacciato dal Paradiso. Un tempo sui basamenti che fiancheggiano il portale poggiavano sei statue: Enrico II, sua moglie Cunegonda, santo Stefano, San Pietro ed infine Adamo ed Eva, senza vesti, cosa inusuale per quei tempi.

La porta di Adamo fa “pendant” con la Porta di Maria, (detta anche “Porta della Misericordia”) di stile lombardo, come è caratterizzato dai pomelli metallici che la adornano. Nel timpano che la sovrasta si trova la statua della Madonna fiancheggiata dalla coppia degli Imperatori Enrico II e Cunegonda, fondatori del duomo, nonché del vescovo Eckbert e di suo nipote, prete Poppo, mentre ai piedi di Maria c’è, inginocchiato, un crociato, donatore del portale. Il nome di Porta della Misericordia è dovuto al fatto che i peccatori espulsi dalla porta di Adamo nel Mercoledì delle ceneri venivano fatti rientrare da quest’altra porta nel giorno di Giovedì santo, dopo aver ricevuto l’assoluzione. Anticamente il timpano era colorato, ma adesso dell’iniziale decorazione restano solo pochi frammenti pigmentati.

Davanti al portale il “rospo” del Duomo. Inizialmente erano dei leoni a guardia dell’ingresso, ma il tempo e le intemperie hanno consumato moltissimo i manufatti. Anche su questi “rospi” esistono delle leggende che vedono protagonista il demonio, che osteggiava la costruzione  della chiesa.

All’interno del Duomo ci accoglie subito la statua equestre del Cavaliere di Bamberg. Ne è ignoto l’autore come pure il personaggio raffigurato, forse lo stesso imperatore Enrico II, ma molto più probabilmente si tratta del santo re Stefano d’Ungheria, come sembrerebbe dalla fattura della sella, sposo di Gisella, sorella di Enrico II. La statua, pur a grandezza naturale, è situata piuttosto in alto, su una mensola poggiante su uno dei pilastri. Il baldacchino che lo sovrasta, indice di regalità, rappresenta la città di Gerusalemme ed il cavallo è uno dei primi raffigurato ferrato. Il gruppo marmoreo è allegorico, rappresentando tutto l’universo: un demone in basso (qui non visibile) rappresenta gli Inferi, la mensola coperta di frasche il regno vegetale, il cavallo ovviamente il regno animale, il cavaliere il genere umano e Gerusalemme il Regno Celeste.

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(Immagine da internet)

Così perfetto l’aspetto del Cavaliere, da essere assurto ad immagine del tipico ariano durante il Terzo Reich.

L’imperatore morì cinquantunenne a Gottingen nel 1024. Nel 1033 lo seguì la consorte Cuegonda, che si era ritirata in un convento presso Kassel. I due sposi, canonizzati dopo la morte, furono tumulati vicini nel duomo in una tomba costruita tra il 1499 ed il 1513 scolpita da Tilman Riemenschneider. La pietra tombale li raffigura appunto fianco a fianco, ma presenta una particolarità: solitamente alla destra si metteva sempre l’effigie del personaggio più importante, quindi in questo caso avrebbe dovuto essere Enrico II, ma qui avviene l’opposto. Cunegonda infatti veniva venerata dal popolo con un rito quasi mariano, perciò le venne riservato il posto d’onore.

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(Immagine da internet)

smart20150630_181551Ai piedi dei due sovrani, ci sono i blasoni sorretti da due leoni, mentre le fiancate sono adornate da bassorilievi rappresentanti episodi della vita dei due santi coniugi. Tra queste, la prova dei vomeri: Cunegonda, sospettata di infedeltà, cammina scalza su alcuni vomeri ardenti, uscendo indenne dalla prova, e questo era indizio di un favorevole giudizio divino. C’è poi il miracolo della moneta: Cunegonda, al momento di pagare gli operai che lavoravano alla costruzione del convento di santo Stefano, scopre tra di essi un ladro, in quanto la moneta gli perfora la mano.smart20150630_181603

 

Su uno dei lati brevi del sarcofago è riprodotta la morte dell’Imperatore. Come ho scritto in precedenza, Enrico morì nel 1024 nel suo palazzo nei pressi di  Gottingen. Cunegonda, piangente, e la Corte erano presso di lui e l’immagine mostra l’Imperatore mentre impartisce le ultime disposizioni dal letto di morte.

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Proseguendo nella visita del duomo, si arriva all’Altare natalizio, ultima opera dello scultore Veit Stoß, risalente all’anno 1520. L’altare era destinato alla chiesa dei Carmelitani di Norimberga, della quale Andreas, figlio dello scultore, era priore. Veit Stoß vi lavorò per tre anni, terminandolo nel 1523. L’altare non fu però completato, a cauìsa della Riforma di Norimberga del 1524; Andreas Stoß si trasferì poi a Bamberg nel 1526, nell’attuale Obere Pfarre (la Parrocchia Superiore), e nel 1543 il trittico incompiuto fu acquistato da questa chiesa e qui installato. Nel 1937 l’Altare natalizio fu trasferito nel Duomo come prestito permanente, e la Parrocchia Superiore ottenne in cambio una Pala d’altare del Tintoretto.

Al centro dell’Altare di Veit Stoß è illustrata la Storia del Natale: si può osservare la madonna con Gesù Bambino, a sinistra sopraggiunge Giuseppe. Vicino a Maria si vedono alcuni angeli musicanti e sullo sfondo si scorgono delle persone arrampicate sugli steccati per osservare meglio l’evento. Gli altri bassorilievi ai lati illustrano a destra la Nascita di Maria, in basso a destra l’ingresso di Gesù nel Tempio, quindi in alto a sinistra la Fuga in Egitto ed infine in basso a sinistra l’Adorazione dei Re Magi. In origine erano stati preparati per le ante dell’Altare altri bassorilievi, che, però, sono andati smarriti in seguito a danneggiamenti e furti.

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Tragedia greca

Letta sul web…mi è sembrata esplicativa, oltre che carina (e mi scuso anticipatamente per i termini un po’ forti)

– Yannis vive al disopra delle proprie possibilità giocando d’azzardo, andando al night ed a troje tutte le sere;

– Yannis va in rosso in banca;

– Yannis chiede un prestito al Babbo;

– Babbo presta i soldi a Yannis, ma a condizione che Yannis si dia una regolata e per un bel po’ mangi pane e cipolle;

– Yannis accetta;

– Yannis continua a giocare d’azzardo, andare al night ed a troje, però rinuncia al lunedì sera;

– Yannis va ancora di più in rosso;

– Yannis chiede un altro prestito a Babbo e promette di giocare d’azzardo, andare al night ed a troje solo il venerdì ed il sabato sera;

– Babbo accetta;

– Yannis ritorna a giocare d’azzardo, andare al night ed a troje, però solo due sere a settimana, e chiede un nuovo prestito a Babbo;

– Babbo si adira e non presta più soldi a Yannis;

– Yannis si arrabbia ed afferma: “Babbo, a queste condizioni non ce la faccio!”

Repubblica scrive un pezzo in cui dà la colpa alle politiche di austerità del babbo. La “ggente” si scaglia contro l’avido genitore, esaltando la reazione orgogliosa del bistrattato erede. L’editoriale sul Manifesto dà la colpa al neoliberismo. Borghi e Bagnai ce l’hanno col babbo perché non dà a Yannis i soldi del monopoli con su scritto “pagherò”.

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Questa l’ironia.

Vediamo invece il vero effetto della questione.

Tanti criticano Tsipras per la decisione del referendum: la decisione popolare è quanto di più democratico possa esserci, ma non è detto che sia la migliore e/o la più giusta. Quando si presentò alle elezioni, vincendole, il suo slogan fu “basta austerità”, ma questo appunto era solo uno slogan. Di fatto il nuovo governo greco non ha fatto nulla per stimolare il mercato del lavoro, liberalizzandolo, anzi, ha riassunto 4000 lavoratori statali che erano stati licenziati (e qui vedo forti analogie con l’assunzione dei 100mila precari nella scuola italiana e con la farsa della legge dello job act).

Se ripristini le precedenti condizioni, l’esito sarà sempre e comunque un aumento dell’indebitamento, ed è quello che è accaduto.

Molti sostengono che uscire dall’Euro e svalutando la moneta farebbe ripartire l’economia: nulla di più falso. Esiste quella cosa che si chiama “cambio”, e bisogna innanzitutto distinguere tra il cambio nominale (rapporto tra due monete) e quello effettivo o reale, che è dato dalla combinazione tra il cambio nominale e la reale produttività di un paese e la dinamica dei prezzi (mercato). Nel caso della Grecia, che ha un export praticamente nullo, si verrebbe a creare una fortissima svalutazione che non potrebbe essere in alcun modo compensata da un aumento di produttività, aggravata per giunta da costi molto elevati della pubblica amministrazione, da un regime di salari minimi obbligatori, da un sistema pensionistico insostenibile, da un corporativismo esasperato (e pure qui ci sono troppe analogie con la situazione italiana).

Non è affatto vero quindi che tornando alla moneta sovrana cesserebbe l’austerità. Anzi, la Grecia era già sull’orlo del fallimento ancora prima di entrare nell’area Euro.

L’esito del referendum è un’incognita: dovessero vincere i NO non si sa se gli stati creditori possano rinegoziare condizioni con Atene, la Grecia fallirebbe subito e sarebbe costretta ad uscire dall’Euro. Se invece vincessero i SÌ molti ministri hanno già preannunciato le dimissioni, e Tsipras e Varoufakis o chi per loro,visto che sarebbero sfiduciati in ogni caso, dovrebbero recarsi a Canossa a negoziare ulteriori condizioni.

La sostanza comunque non cambierebbe: la Grecia rimarrebbe comunque uno stato in default.

Le ripercussioni sugli altri paesi europei? La nostra situazione sarebbe molto difficile,nonostante le rassicurazioni di Padoan, perché siamo esposti per almeno 40 miliardi di euro. Non ci resta che sperare, in compagnia di Spagna e Portogallo.


Grexit

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Se, umanamente, sto dalla parte dei greci (per quanto  Tsipras e pure Varoufakis mi stiano sulle scatole, dato l’orientamento politico), non posso che concordare con la decisione dell’Unione Europea.
Inutile continuare a concedere prestiti a chi sperpera i denari concessi per via di una politica economica  dissennata. 

Tsipras in campagna elettorale ha fatto delle promesse che solo degli ingenui avrebbero potuto capire che non potevano essere mantenute. La popolazione greca  vorrebbe  fortemente restare nell’area Euro, conscia che la dracma varrebbe quanto carta straccia in campo internazionale. Non peraltro stanno prelevando più che possono dai bancomat, (tutto quello che le banche concedono di prelevare) perché almeno avrebbero una piccola riserva di moneta forte.

 

Piuttosto era da intervenire molto  prima.

 

Se sovraccarichi di sanzioni ed interessi il debitore, questo è  strozzinaggio puro e semplice.
Se tosi troppo la pecora, alla fine lei non avrà più lana, ma nemmeno il pastore…

 

Ora vedremo se e come avverrà il Grexit, come e quando la Grecia potrà ripagare i suoi debiti nei confronti della comunità Europea.


E preghiamo che questo non succeda anche a noi.


Cookie… ossia rottura di scatole (non di biscotti)

 

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Gentilmente, Dora mi scrive  che devo evidenziare  in modo visibile l’avvertimento per cui questo blog potrebbe contenere dei cookie, cosa che ho già postato a suo tempo nella pagina “avvertenze” in calce al blog.
Premesso che, personalmente,  non uso cookie e non saprei nemmeno come farlo; premesso pure che, come da link allegato,  nemmeno WordPress li usa, mi sapete spiegare per quale motivo dovrei mettere l’avviso su questo blog, mentre gli stessi post appaiono  integralmente su Paperblog (che non evidenzia alcun avviso)  e che talvolta li riporto anche sul mio diario di Facebook  (anche se con la privacy riservata agli amici)? Notare poi che questi due ultimi siti sono infarciti di banner pubblicitari che utilizzano i cookie , cosa che su WordPress non succede. Lo stesso dicasi per le pochissime cose postate pure su Google +.
Comunque ho rinominato la pagina delle avvertenze specificando che contiene anche gli avvisi per i cookie, ma continuerò a ritenere questa legge la solita cazzata all’italiana. 

http://opidos.blogspot.it/2015/05/blogger-amatoriale-occhio-alla-megamulta-per-cookie-law.html?m=1


Over the Rainbow

Mi sembrava appropriata, vista la recente decisione della suprema Corte Americana…

Da qualche parte sopra l’arcobaleno
proprio lassù, ci sono i sogni che hai fatto
una volta durante la ninna nanna
da qualche parte sopra l’arcobaleno
volano uccelli blu e i sogni che hai fatto,
i sogni diventano davvero realtà.


Un giorno esprimerò un desiderio
su una stella cadente
mi sveglierò quando le nuvole
saranno lontane dietro di me
dove i problemi si fondono come gocce di limone
lassù in alto, sulle cime dei camini
è proprio lì che mi troverai
da qualche parte sopra l’arcobaleno
volano uccelli blu e i sogni che hai osato fare,
oh perché, perché non posso io?


Beh vedo gli alberi del prato e
anche le rose rosse
le guarderò mentre fioriscono
per me e per te
e penso tra me e me
“che mondo meraviglioso!”


Beh vedo cieli blu e nuvole bianche
e la luminosità del giorno
mi piace il buio e penso tra me e me
“che mondo meraviglioso!”


I colori dell’arcobaleno così belli nel cielo
sono anche sui visi delle persone che passano
vedo degli amici che salutano

dicono “come stai?”
in realtà stanno dicendo “ti voglio bene”
ascolto i pianti dei bambini
e li vedo crescere
impareranno molto di più
di quello che sapremo
e penso tra me e me
“che mondo meraviglioso!”


Un giorno esprimerò un desiderio
su una stella cadente
mi sveglierò quando le nuvole
saranno lontane dietro di me
dove i problemi si fondono come gocce di limone
lassù in alto, sulle cime dei camini
è proprio lì che mi troverai
da qualche parte sopra l’arcobaleno
ci sono i sogni che hai osato fare,
oh perché, perché non posso io?

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Ah Pure WordPress si è adeguata ed ha messo un band arcobaleno


falsi bersagli

Tre attentati in un solo giorno.

Tunisia…attaccato un resort pieno di turisti…28 morti.

Kuwait… attacco ad una moschea sciita…almeno 25 morti

Parigi…attacco ad uno stabilimento di gas industriale, un uomo decapitato e vari feriti.

 

Poi però ce la prendiamo con Putin…


Cronache dalla mia città

Dopo una prima votazione che ha avuto esito negativo per un solo voto in quanto una consigliera SVP , non seguendo le direttive del suo partito, ha dato parere contrario alla costituzione della nuova giunta comunale, ieri sera, poco prima della mezzanotte, (termine ultimo dopo di che si sarebbe dovuto procedere al commissariamento del comune ed indire nuove elezioni), il sindaco ormai al suo terzo mandato è riuscito a racimolare altri due voti per raggiungere la maggioranza, rinnegando in parte il programma per il quale era stato eletto.

L’esultanza per la mancata formazione della giunta è quindi durata nemmeno ventiquattro ore.  La nuova giunta è  stata varata grazie al sostegno dei verdi ed il ricatto è  già iniziato. Il progetto Benko sul quale i due nuovi entrati erano contrari, è stato accantonato in quanto il sindaco “ci ha ripensato”.
Ma se la sua dichiarazione non mi stupisce,  (cosa non si fa per assicurarsi altri 5 anni di governo ), sono perplessa sull’appoggio riconfermato dalla SVP che inizialmente aveva dichiarato “mai più con gli eco-sociali e con i verdi” che bloccano ogni rinnovamento della città.
Cari “amici” tedeschi: avete avuto un forte calo di voti, e non vi rendete conto che è dovuto proprio a questo abbraccio mortale con le estreme sinistre. Pensateci bene… riflettete.

Conclusione

La nuova giunta di Bolzano mi ricorda la raccolta differenziata: molti bidoni di ogni colore e dimensione.

Ai verdi,  ovviamente, uno dei più  piccoli: quello dell’umido.


Sera

Oggi una giornata frenetica con mille cose da fare, correndo qua e là per la città.
Inoltre  c’era un vento fortissimo che, oltre a mettere a soqquadro il terrazzo spogliando il gelsomino dei pochi fiori  rimasti, mi ha causato una forte emicrania.
Poi è arrivata la sera, calma, placida, riposante, tranquilla.
Spalanco la finestra sulla notte, mi appoggio al davanzale e ascolto il mondo che respira piano


Inviato dal Veloce promemoria


Destini

Lei 41 anni, lui 73.
Lei emiliana, lui veneto.
Li accomuna un solo tragico destino : la morte per suicidio per motivi economici.
Lei, due bambini di 10 e 11 anni, già dipendente di una impresa di pulizie era disoccupata da tempo, mentre il suo compagno guadagnava qualcosa solo per mezzo di lavoretti saltuari.
Con un prossimo sfratto per morosità, il gas già tagliato per il medesimo motivo, con altre bollette inevase da tempo, la donna non ha retto a questa situazione e dopo aver messo a letto i due figli si è impiccata.

Lui imprenditore di successo, titolare di un’azienda con filiali anche all’estero era però esposto pesantemente con gli istituti di credito, e sembra che proprio la richiesta delle banche di rientrare dallo scoperto abbia causato la decisione di togliersi la vita con una fucilata al petto.

Questi sono solo gli ultimi due casi di suicidi derivanti da situazioni economiche, ma daanni se ne verificano sempre di più.

Abitiamo in uno stato infame ed assassino che spreca fiumi di denaro per cose inutili e per assistenze a chi poco lo merita, per elargire stipendi faraonici a caste intoccabili, mentre le vittime che davvero avrebbero bisogno di aiuto soffrono in silenzio e con dignità la loro drammatica situazione, giungendo infine alla decisione estrema.


Bamberg – parte prima

 

Un pizzico di storia.

Se Norimberga è una bellissima città, Bamberg è addirittura affascinante.

Circa 70mila abitanti, chiamata dai tedeschi “la Roma della Franconia” (*) sia perché edificata su sette colline (Stephansberg, Kaulberg, Domberg, Michelsberg, Jakobsberg, Altenburg e Abtsberg) che per la presenza di numerose chiese e conventi, in quanto in passato fu residenza di principi-vescovi . Ma ha pure un quartiere denominato “la piccola Venezia”, per le sue case di pescatori che si affacciano sul fiume Regnitz, un affluente del Meno….

lorysmart2777Ora i pescatori non abitano più qui, ed il quartiere è diventato molto chic .

A me ha ricordato un poco Bruges, per via appunto dei tanti ponti che attraversano sia il fiume che il canale Main-Donau, un poco Dresda, per i palazzi scuriti dal tempo e per lo stile barocco.

Uscita pressocché indenne dalle varie guerre, ha un centro storico che si è conservato integro nel tempo, tanto da essere dichiarata monumento nazionale nel 1981 ed annoverato tra i patrimoni UNESCO dal 1993.

La sua origine è molto antica, e già nel 902 veniva citato un Castello Babenberch o Babenberg, dal casato dei fratelli Babenberger cui apparteneva. All’estinzione della loro dinastia, il castello divenne proprietà dell’imperatore Ottone II che ne fece dono al duca Enrico di Baviera nell’anno 973, data ufficiale in cui si fa decorrere la nascita della città. Successivamente, la proprietà passò al figlio, Enrico II ed alla sua consorte Cunegonda, i quali, essendo molto pii, fecero costruire numerose chiese e conventi, trasformando il feudo in un principato, di cui Bamberg diventò la capitale.

 

(*) La Franconia fa sicuramente parte della Baviera, ma i suoi abitanti ci tengono a “distinguersi” dagli altri bavaresi….

 

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Visita della città

Siamo arrivati con il treno da Erlangen, dove risiedevamo (non finirò mai di lodare i mezzi pubblici tedeschi) ancora di prima mattina, ed il primo impatto non è stato dei migliori, in quanto la stazione è piuttosto anonima, ma è bastato accedere al centro storico per cambiare letteralmente idea e rimanere affascinati da questa città.

Per prima cosa, si incontra il Municipio Geyerswörth, uno dei tre presenti a Bamberga. La sua origine risale agli inizi del XIV secolo, quando la famiglia Geyer di Norimberga arrivò in città e si legò a quella dello “Zollner”, l’esattore della dogana.

Il castello gentilizio fu inizialmente dimora dei diversi rami della famiglia, ma nel 1703 diventò residenza del Principe Vescovo. Dal castello Geyerswörth parte una passerella dalla quale si ha una bellissima vista dell’Antico Municipio, che sorge sopra un’isola al centro del fiume. In pratica il vecchio municipio rappresenta il confine tra la città episcopale e quella laico-borghese. Una leggenda narra che i cittadini volessero costruire un proprio municipio, ma il Vescovo non volle mettere a loro disposizione il terreno necessario, cosicché lo edificarono su un’isoletta, e vi aggiunsero anche la “Rottmeisterhäuschen” (casetta del caporale), adibita ad abitazione del comandante delle forze di polizia di quel periodo, una tipica costruzone a graticcio (Fachwerkhaus) proprio adiacente alla torre. 

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Sempre dalla passerella, si notano diversi mulini che non servivano solo per macinare i cereali, ma anche per ridurre in poltiglia la corteccia di quercia dalla quale si ricavava un decotto ricco di tannino utile per la concia delle pelli. Un paio di mulini sono ormai completamente diroccati mentre altri, sottoposti a restauro, sono stati trasformati in alberghi e locande.

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Il ponte sul quale sorge l’Antico Municipio è arricchito da uno stupendo gruppo marmoreo rappresentante la Crocefissione.

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L’edificio è adornato sulle due facciate (anteriore e posteriore) con pregevoli

affreschi dell’artista Anwander, che li creò nel 1755, e rappresentano in maniera allegorica i quattro elementi, sul lato a monte, e le quattro stagioni, sul lato opposto. Successivamente sono illustrati i Vizi e le Virtù. lory_miao 2761È interessante, inoltre, il fatto che il dipinto si trasformi talvolta in scultura: vediamo così sporgere la gamba di un angelo, una finestra è parzialmente coperta da una tenda ed alcuni angioletti sono come sospesi su un lato.

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bamberg_anwander2Per quanto concerne la costruzione dell’Antico Municipio dobbiamo ancora ricordare che la struttura si erge, di fatto, su un suolo notevolmente morbido, vale a dire quello della sabbia alluvionale del fiume Regnitz. Per stabilizzare le fondamenta  si è creato un supporto con centinaia di pali di quercia conficcati nel terreno, sui quali il Municipio poggia ancora oggi. La costruzione è molto resistente e lo testimonia il fatto che dal 1897 al 1922 i tram di Bamberg, con ben due linee, hanno potuto transitare attraverso l’Altes Rathaus (l’Antico Municipio); in seguito il Ponte Superiore è stato percorso dal traffico regolare, autobus e camion inclusi. Il fabbricato ha sopportato tutto questo e nel conferirgli stabilità gioca un ruolo fondamentale la peculiarità del legno di quercia, che, immerso nell’acqua e senza contatto con l’aria, con il passare del tempo diventa solido come cemento.

Sulla facciata della torre del Ponte colpiscono subito l’attenzione i balconi in stile rococò

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e sopra ad essi lo stemma di uno degli ultimi Principi vescovi di Bamberg, Konrad von Stadion che qui ebbe residenza fino al 1757. Il blasone del Vescovo Principe indicava che, oltrepassando la torre,  si entrava nel suo dominio.

Al primo piano del fabbricato  dell’Altes Rathaus (l’Antico Municipio) si trova la Sala Rococò, utilizzata in occasione dei ricevimenti della città di Bamberg, mentre al piano terra è sistemata la mostra permanente della Collezione di porcellane.

 

(Se non siglate con Lorysmart, le immagini si intendono prese dal web)

 


Autostrade tedesche

 

autobahnViaggiare sulle autostrade tedesche? Fantastico.

Innanzitutto, sono gratuite, anche se dal 2016 per circolare ci vorrà una vignette simile a quella in uso sulle autostrade austriache; poi hanno moltissime uscite per servire quasi ogni paese; inoltre sono quasi sempre posizionate un pochino fuori dall’autostrada (le migliori, a mio parere, Serway o Rosenberg) e dotate di ampi spazi per i giochi dei bambini.
Per accedere ai servizi igienici (di una pulizia e praticità  inimmaginabile qui in Italia… tutto è  comandato  da sensori ad infrarossi),  si pagano 70 centesimi  ma ti ritornano un buono da 50 centesimi da utilizzare presso il Self Service o per lo Shop center.
Le bevande in bottigliette di plastica hanno un piccolo sovrapprezzo che pure viene rimborsato alla restituzione del vuoto.
Ma c’è  il rovescio della medaglia, che per noi italiani è  rappresentato dalla cucina.
Non ci si può mettere alla guida dopo una abbondante  (qui tutto è  abbondante!) porzione di Bratwuerst, Leberkaese,Rollmops (aringhe) o Rostschinken, accompagnati da crauti o cetrioli.

C’è  anche la pasta (pure Barilla) a dire il vero,  ma non mi azzarderei ad assaggiarla.
Per mio marito e me, vegetariani, è  un problema anche l’insalata, che qui servono già condita. Io poi che uso solo olio extravergine e non metto mai aceto! Però siamo sempre riusciti ad arrangiarci.
In alcuni hanno perfino imparato a fare bene anche l’espresso, cosa  improbabile fino a qualche anno fa.

Poi i limiti di velocità: la velocità è libera anche se consigliano di viaggiare a 130 km/h e divieti ce ne sono davvero pochi, quasi sempre per via di lavori in corso (riparano dei tratti davvero lunghi, ma una faccina che cambia di colore ti avvisa mano a mano quando ci si sta avvicinando alla fine) oppure in prossimità delle abitazioni, con un divieto però che copre solo le ore notturne per non disturbare il riposo degli abitanti: e TUTTI, dico proprio TUTTI li rispettano. Per non parlare dell’uso delle frecce per il cambio di carreggiata, praticamente sconosciuto qui in Italia. Inoltre, non c’è la pessima abitudine di viaggiare costantemente sulla corsia centrale: “loro” non si vergognano di circolare sulla corsia di destra, che tornano ad occupare non appena effettuato un sorpasso.

Le carreggiate sono molto ampie, in numero minimo di tre, ma spesso molto superiori, specie in prossimità degli svincoli con le grosse città dove è più intenso il traffico commerciale, e come se non bastasse, la corsia di emergenza, in casi particolari, diviene “dinamica”, ossia può essere utilizzata per il traffico ordinario, anche perché spesso nel manto autostradale sono “affogati” sensori intelligenti che monitorano continuamente la densità veicolare e le condizioni atmosferiche. Ed in caso di tempo avverso, subito scattano dei limiti di velocità “seri” e non ridicoli come quelli che a volte appaiono sulle nostre autostrade.

In poche parole, viaggiare sulle Autobahnen è davvero piacevole.

 


Laura Antonelli

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Odio quando in televisione divulgano particolari della vita di una persona che ha avuto fama e bellezza, ed è morta in condizioni disagiate e con un aspetto molto differente da come la ricordavamo. Non tanto per salvaguardare la sua immagine passata, ma per il diritto alla privacy che sussiste anche dopo la morte.
Avete massacrato Laura Antonelli da viva, fatela riposare in pace ora che non c’è più, ma i mass media per un punto di share in più, per una copia di giornale venduta in più si gettano su ogni dettaglio dell’esistenza di una persona come sciacalli.
È stata una donna fragile, soggetta alla depressione non tanto per le vicissitudini che hanno travagliato la sua esistenza, ma per la solitudine dovuta all’abbandono di quanti riteneva amici.
Riposa in pace.
Ti ricordo come eri, non solo bella, di una bellezza che riuniva sia sensualità che finezza, ma anche per la bravura ed il talento.

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Inviato dal Veloce promemoria


Considerazioni personali

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Compito della scuola è  l’ISTRUZIONE.

L’EDUCAZIONE invece spetta alla famiglia, sia  che si tratti di educazione  religiosa che di educazione  sessuale o altro. La  scuola si limiti ad insegnare, possibilmente bene, le varie materie (iniziando magari dalla lingua italiana).
Ai miei tempi (come odio scrivere questa frase  🙂 ) la mia compagna di classe  protestante all’ora di religione usciva dall’aula e veniva affidata alla sorveglianza della  bidella (allora si chiamava ancora così è non “operatrice con qualcos’altro al seguito”). Lo stesso deve essere possibile per quei genitori che non desiderano  che i loro figli seguano lezioni di “genere”.

E i sinistroidi che hanno marciato a Roma, con il sindaco in testa,  per il gay pride (che  spesso si risolve in una carnevalata  oscena) poco hanno da recriminare  per la manifestazione in favore della famiglia. Questa si chiama DEMOCRAZIA, parola a loro sconosciuta, perché il nostro è un paese dove si ciancia di libertà, ma non la si pratica; che dice di voler uguali diritti per tutti, ma all’atto pratico ti mette al bando se esprimi la tua personale opinione, perché questa è consentita solamente a senso unico; un paese dove sempre per esprimere il proprio pensiero si viene bollati come omofobi e razzisti. Un paese dove la libertà non è un diritto,ma un privilegio concesso dal potere, che quindi ci rende sudditi e non persone libere. La libertà è tale quando, esercitandola, non si ledono le libertà altrui, altrimenti diventa anarchia.

Personalmente però esercito un “distinguo”.

Per quanto riguarda le unioni civili, sono convinta che sia un pieno diritto degli omosessuali raggiungere la parità con le coppie regolari.

Sostengo invece fermamente quanti ieri hanno sfilato per il “Family day” per quanto concerne l’educazione dei bambini: è un diritto dei genitori poter rifiutare, come ho esposto poco sopra, l’insegnamento ai loro figli delle teorie “gender” nelle scuole.

Piano piano, i vari governi che si sono succeduti hanno provveduto ad esautorare la famiglia da quelli che sono i suoi compiti principali, primo fra tutti quello dell’educazione dei propri figli: questo sì che è antidemocratico.

Qualcuno addirittura ha visto in questo addirittura un tentativo di collettivizzazione con un fine prettamente politico di indottrinamento fin dalla più tenera età. Non mi spingo fino a tanto, ma dico solo che la scuola dovrebbe insegnare prioritariamente il rispetto verso gli altri, in particolare per i più deboli e per i diversi, invece molto spesso veniamo informati di atti di bullismo nei confronti dei soggetti maggiormente disagiati, spesso sotto lo sguardo disinteressato degli stessi insegnanti. E questo compito, la scuola attuale è del tutto inadatta a svolgerlo.


Noi e loro

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Generale, il tuo carro armato
è una macchina potente

Spiana un bosco e sfracella cento uomini.
Ma ha un difetto:
ha bisogno di un carrista.

Generale, il tuo bombardiere è potente.
Vola più rapido d’una tempesta e porta più di un elefante.
Ma ha un difetto:
ha bisogno di un meccanico.

Generale, l’uomo fa di tutto.
Può volare e può uccidere.
Ma ha un difetto:
può pensare.

Bertolt Brecht

 

 

Noi e loro

E dopo tutto siamo solo uomini comuni

Io e tu

Dio solo sa che non è ciò che avremmo scelto di fare

Avanti, gridò, da là dietro

E la prima fila morì 

E il generale sedeva, e le linee sulla mappa

Si muovevano da una parte all’altra

Nero e blu

E chi sa quale è quale e chi è chi

Su e giù

E alla fine è solo girare e girare e girare

Non hai sentito che è solo una battaglia di parole

Urlò l’uomo con il manifesto

Ascolta figliolo, disse l’uomo con la pistola

c’è posto per te qui dentro

Sotto e fuori

Non ci si può fare niente, ma ce n’é molto in giro

Con , senza

E chi negherà che è qui che sta il senso della battaglia

Fuori dai piedi, ho un sacco di cose da fare

Ho tante cose in testa

Per voglia di un the e di una fetta di torta

Il vecchio morì


bruscolini…

Allora, al rientro in Italia si approfondiscono alcune notizie.

Causa mancanza di tempo ed ovvio risparmio sui megabyte che mi concedeva il gestore telefonico, approfittavo del wi-fi gratuito in albergo e mi limitavo ad una scorsa mattutina all’ANSA e al mio quotidiano locale.

Leggo che il sindaco di Roma ha un buco di bilancio di 350(trecentocinquanta) milioni di euro, che non sono bruscolini, come diceva un noto comico.

Però mi sono pure ricordata (30 aprile 2014) che uno dei primi decreti del sindaco d’Italia, leggi tale Matteo Renzi, fu quello di firmare il decreto salva-Roma, per tappare un deficit di 800 (ottocento) milioni di euro, e pure questi non sono bruscolini. Sommando le due cifre, si arriva ad un totale di 1.150 (millecentocinquanta) milioni di euro spesi in poco più di un anno!

Roma mia quanto ci costi!…

E dire che basterebbe attingere ai soldini sequestrati per Mafia-capitale, e ne avanzerebbero ancora!

Quant’era bello starmene all’estero, ignara di tante notizie.


Soddisfazioni

Ritornare in Italia, trovare le autostrade a pagamento (senza corsia preferenziale per il Telepass, almeno a Vipiteno) e la benzina che ha superato € 1,8… Queste sì che sono soddisfazioni!

Per tutto il resto…altro che Mastercard! Ci vorrebbe una rivoluzione!


Abbondanza e carestia

Lui sta a Norimberga,

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lei invece a Bamberg

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Poeta

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Chi sono?

Son forse un poeta ?
No, certo.
Non scrive che una parola, ben strana, la penna dell’anima mia: “follia”.
Son dunque un pittore ?
Neanche.
Non ha che un colore la tavolozza dell’anima mia: “malinconia”.
Un musico, allora ?
Nemmeno.
Non c’è che una nota nella tastiera dell’anima mia: “nostalgia”.
Son dunque … che cosa ?
Io metto una lente davanti al mio cuore per farlo vedere alla gente.
Chi sono ?
Il saltimbanco dell’anima mia.

Aldo Palazzeschi

Alla sera al caffè con gli amici
si parlava di donne e motori
si diceva “son gioie e dolori”
lui piangeva e parlava di te
Se si andava in provincia a ballare
si cercava di aver le più belle
lui, lui restava a contare le stelle
sospirava e parlava di te
Alle carte era un vero campione
lo chiamavano “il ras del quartiere”
ma una sera giocando a scopone
perse un punto parlando di te
Ed infine una notte si uccise
per la gran confusione mentale
fu un peccato perché era speciale
proprio come parlava di te
(parlato)
Ora dicono, fosse un poeta
e che sapesse parlare d’amore
Cosa importa se in fondo uno muore
e non può più parlare di te

Germania

Una città dove non ci sono strisce pedonali? Niente paura, gli automobilisti rallentano e vi fanno passare.
Poi parcheggiate l’auto sulla strada e dimenticate di staccare il navigatore? Anche gli altri automobilisti fanno altrettanto.
Ecco, anche queste piccole cose fanno grande la Germania.
Perché non possiamo essere così anche noi?


Inviato dal Veloce promemoria


Tramonto

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Nella quiete taciturna del pomeriggio, il giorno indugia nell’attesa della sera .

Afferro gli ultimi raggi di sole e gli sbuffi di vento serale, profumato di gelsomino, e resto sulla soglia attendendo il tramonto . . .

In questa mattina grigia
In questa casa che ora è veramente solo mia
Riconosco che sei l’unica persona che conosca
Che incontrando una persona la conosce
E guardandola le parla per la prima volta
Concedendosi una vera lunga sosta
Una sosta dai concetti e i preconcetti
Una sosta dalla prima impressione
Che rischiando di sbagliare
Prova a chiedersi per prima
Cosa sia quella persona veramente
Potrò mai volere bene
Tu che pensi solamente spinta dall’affetto
E non ne vuoi sapere di battaglie d’odio di ripicche e di rancore
E t’intenerisci ad ogni mio difetto
Tu che ridi solamente insieme a me
Insieme a chi sa ridere ma ridere di cuore
Tu che ti metti da parte sempre troppo spesso
E che mi vuoi bene più di quanto faccia con me stesso
E’ trasceso il concetto di un errore
Ciò che universalmente tutti quanti a questo mondo
Chiamiamo amore
Ti fermo alle luci al tramonto e ti guardo negli occhi
E ti vedo morire
Ti fermo all’inferno e mi perdo perché
Non ti lasci salvare da me
Nego i ricordi peggiori
Richiamo i migliori pensieri
Vorrei ricordassi tra i drammi più brutti
Che il sole esiste per tutti
Esiste per tutti
Esiste per tutti
Ciò che noi sappiamo
ha da tempo superato
ogni scienza logica concetto o commento di filosofia eremita
ciò che non sei tu e che voglio tu capisca
è quanto unico e prezioso insostituibile solo tuo
sia il dono della vita
Ti fermo alle luci al tramonto e ti guardo negli occhi
E ti vedo morire
Ti fermo all’inferno e mi perdo perché
Non ti lasci salvare da me
E nego il negabile
Vivo il possibile
Curo il ricordo
E mi scordo di me
E perdo il momento
Sperando che solo perdendo quel tanto
Tu resti con me
Ti fermo alle luci al tramonto e ti guardo negli occhi
E ti vedo morire
Ti fermo all’inferno e mi perdo perché
Non ti lasci salvare da me
E nego i ricordi peggiori
Richiamo i migliori pensieri
Vorrei ricordassi tra i drammi più brutti
Che il sole esiste per tutti
Esiste per tutti
Esiste per tutti


Germania

Come ogni anno, al solito, qualche giorno in Germania.
Siamo ritornati ad Erlangen prossima a Norimberga. Qui ci rilassiamo : ordine, pulizia, tranquillità, cortesia ed educazione.
Tanto per evidenziare una cosa, Maroni sui nostri treni ha chiesto, giustamente, che vengano messi soldati armati per evitare che succedano ancora casi di violenza nei confronti di dipendenti delle ferrovie e dei passeggeri.
Qui il controllo sui vagoni viene effettuato da personale femminile, cortese e disponibile.
Ripeto ancora una volta che sono stanca di vedere l”Italia ridotta ad una pattumiera ed ad un covo di delinquenti, per necessità o per inclinazione.
Norimberga ha il suo quartiere a luci rosse : ci siamo capitati per caso cercando un ristorante tipico.
Lungo la Frauentormauer ad un certo punto alcune “signorine” in abbigliamento intimo, affacciate alle finestre, come già avevamo visto sia ad Amburgo che ad Amsterdam.
Posti pubblicizzati con cartelli dalle scritte esplicative (Bordell mit Biergarten :)).
Niente adescamenti per le strade, ma tutto alla luce del sole, ma senza l’ipocrisia nostrana di voler “cancellare ” la prostituzione semplicemente col fatto di abolire le case chiuse lasciando le donne sulla strada esposte a vari pericoli e sottoposte alla schiavitù dei papponi.


Inviato dal Veloce promemoria


Mattino

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Notte agitata, con sogni ricorrenti.

Del resto è sempre così quando siamo in  partenza.


Ho dato il benvenuto a questa mattina con un sospiro di sollievo . . .
Ci sono mattine in cui la luce irrompe prepotentemente, quasi con maleducazione, nella stanza.

Altre, ed oggi è una di queste, in cui si insinua piano, quasi a voler bussare con delicatezza per paura di disturbare…

 

L’aurora dipinge di sole
il mondo coperto dal blu
mi sveglio è un nuovo mattino
e il primo pensiero sei tu
il primo usignolo che canta
il primo carretto che va
è un nuovo mattino che nasce
io nasco di nuovo con te
sei anche tu come un mattino
dipingi il sole negli occhi miei
dove non sei
è solo notte
dove tu sei nasce l’amor
io passo davanti alla chiesa
è tardi entrar non potrò
mi accorgo che prego da solo
ringrazio di averti con me
sei anche tu come un mattino
dipingi il sole negli occhi miei
dove non sei è solo notte
dove tu sei nasce l’amor


Quelli che…10

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Quelli che…
il mio bucato è più bianco del tuo,  ma se guardi bene, è più sporco degli altri.
In poche parole, i “moralizzatori” del PD.


fiumi

Come il fume che scorre

Essere come il fiume che scorre
silenzioso nella notte,
senza temere le tenebre.
Se ci sono stelle nel cielo, rifletterle.
E se i cieli si riempiono di nubi,
così come il fiume, le nubi sono d’acqua;
riflettere anch’esse, senza timore,
nelle tranquille profondità.

(Paulo Coelho)