La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

Archivio per aprile, 2015

In attesa di Expo

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Quando vedo le ennesima scene di violenza dei soliti delinquenti che imbrattano case e monumenti con gli spray e lanciano uova contro le vetrine se addirittura non le sfondano, sogno una polizia con le mani meno legate che manganelli per bene questi incivili.
Sono stufa di vedere le città devastate da questi degenerato che se ne approfittano perché sicuri di restare impuniti.
E poi…
Tedeschi ? Francesi? Che cavolo c’entrano? A Francoforte davanti alla banca centrale europea mica sfasciano tutto. È la polizia che sfascia loro, e fa bene. Mica ha le mani legate come da noi.
Se poi dovessero esserci feriti per colpa di quei delinquenti presi con mazze e molotov, io incriminerei i giudici che li hanno scarcerati il giorno stesso.
Quando leggo del rapper Fedez  che giustifica questi atti, andrei ad imbrattare casa sua,  dopo averlo preso a calci nel sedere.

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Ed ora datemi pure della fascista (che non sono)!


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Come la mettiamo?

Oggi ci informano che la disoccupazione  giovanile  è  al 43%.
Tutte le  belle parole  di Renzi, il suo Job act eccetera eccetera…
Nessuno che gli dica  di andare  a casa?
Io mi ricordo  di questo  manifesto

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Ed ora? come la mettiamo?


ipocrisia

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Non sopporto l’ipocrisia di chi dissente ma al momento della votazione esce dall’aula abbassando così il quorum e consentendo in tal modo la fiducia. Poi magari in pubblico si “vantano ” del proprio dissenso.


Inviato dal Veloce promemoria


Quarant’anni fa

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Morire a nemmeno 20 anni.

È quello che è successo a Sergio Ramelli, fiduciario del Fronte della Gioventù, un ragazzo che non aveva mai fatto del male a nessuno, ma solo espresso in un tema in classe delle idee contrarie alle idee sinistrorse imperanti in quel periodo, in cui brigatisti ed altri movimenti violenti la facevano da padrone, definendo assassini i brigatisti che avevano ammazzato due militanti del Movimento Sociale a Padova.

Solo per aver esternato questa sua convinzione, fu “processato” dai suoi stessi “compagni” di scuola che lo accusarono di fascismo, preso a sputi e parolacce nei corridoi stessi della scuola sotto lo sguardo indifferente dei professori simpatizzanti per gli studenti di sinistra.

Il 13 marzo, mentre tornava a casa per il pranzo a bordo del suo motorino, Sergio venne circondato da 5 universitari ed aggredito con chiavi inglesi (le famigerate Hazet 36, da cui il motto “Hazet 36, fascista dove sei,il loro “grido di battaglia”), arnesi pesanti lunghi 50 centimetri e colpito ripetutamente alla testa. La gravità delle ferite riportate – con sfondamento della calotta cranica – portarono alla morte il giovane 48 giorni dopo il vile attacco, il 29 aprile 1975. I suoi amici non poterono nemmeno fargli visita in ospedale perché il Policlinico dove era stato ricoverato era proprio vicino alla Statale e i “compagni” stazionavano lì davanti prendendo nota di chi saliva a fargli visita.

Alla notizia dell’aggressione, durante la seduta del consiglio comunale presieduta dal sindaco Aniasi, ci fu chi si alzò in piedi ad applaudire. Nessuno di questi VIGLIACCHI fu almeno redarguito pubblicamente, mentre al funerale del giovane, presente anche un rappresentante del Presidente Leone, con la bara portata a spalla da Giorgio Almirante, quattro ragazzi di destra furono arrestati e denunciati per apologia del fascismo solo per aver fatto il saluto romano.

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Questo per far intendere quanto certi gesti o parole a volte vengano considerati più gravi dei fatti.

Non paghi di quanto era accaduto, gli avanguardisti operai eseguirono in quel periodo altri atti di violenza nei confronti di altri ragazzi di destra che volantinavano e minacciarono di morte lo stesso fratello di Sergio Ramelli, Luigi.

Al processo, gli imputati raccontarono con una lucidità spaventosa sia l’agguato che l’aggressione, quasi non si trattasse della morte di un ragazzo poco più giovane di loro.

Ecco, questi sono i “democratici” provenienti dalle fila della sinistra ed io, che fascista non sono, ma sono solo anticomunista, voglio comunque ricordare la morte di questo ragazzo ucciso solo per una diversa idea politica.

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In giro per Milano

Piccolo giro sulla darsena, appena riaperta.

Una giornata nuvolosa e grigia, ma rallegrata dai colori delle lumacone presenti in piazza XXIV maggio e dai riflessi dell’acqua. Ci sono ospiti piccoli ed un po’ più grandi … ed anche un grazioso amico in vetrina (ma non in vendita) che sbircia fuori.

Una piccola carrellata di fotografie.

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dilettanti allo sbaraglio

Varoufakis
Dottorato in economia dell’università dell’Essex
Laurea in matematica
Insegnante di economia ed econometria presso l’università dell’Essex e dell’Anglia Orientale
Senior lecturer presso l’università’ di Sydney
Professore di teoria economica presso l’università di Atene
Insegnante alla Lyndon B.Johnson School of Public Affairs dell’università del Texas ad Austin

Del resto nemmeno Monti scherzava in quanto a titoli…


Inviato dal Veloce promemoria


A spasso per Milano

A spasso per Milano

 

Piazza San Babila

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Via della Spiga

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Arengario

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Personaggi

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26 aprile

Archiviata la ricorrenza di ieri, particolarmente sentita in quanto era un decennale, riaccompagnati i superstiti vecchietti col fazzoletto rosso al collo nelle case di riposo dalle quali erano stati prelevati per essere rimessi in naftalina fino al prossimo anniversario – ammesso che sopravvivano fino al 2016 -, sorbitami controvoglia le solite ovvietà retoriche con annessa “Bella ciao” (ma ero al pub, dove la televisione era sintonizzata su Sky, e si sa che aria tira su quel canale), posso tirare un sospiro di sollievo.
Posso esprimere finalmente il mio pensiero, dire che una certa fazione politica si è appropriata dell’evento, che i tedeschi si sono arresi alle truppe anglo-americane e non certo ai partigiani.
Non voglio sminuire l’apporto, per quanto piccolo, che hanno dato, ma se non ci fossero stati gli Alleati, con grande dispiegamento di mezzi e con alte perdite di uomini (Anzio ricorda qualcosa? ), ora dove saremmo? Lasciamo perdere le sterili polemiche di chi ora dice che siamo servi degli Stati Uniti, ma meglio loro dell’URSS per il quarantennio seguente.
E poi, tutti questi giovani che scendono a protestare in piazza, loro che la Resistenza nemmeno sanno cosa sia perché fino a un paio di decenni fa a scuola la Seconda Guerra Mondiale nemmeno si studiava, anzi era proprio assente dai testi scolastici, cosa manifestano a fare? O hanno solo il cervello intriso dalle idee che hanno inculcato loro le nuove generazioni di insegnanti cresciute a pane e Marx?
Questi ignorantelli (proprio nel senso che ignorano) che contestano la Brigata Ebraica che combatté per la NOSTRA liberazione, mentre il capo dei loro amati palestinesi, il gran Mufti di Gerusalemme parteggiava per i nazisti?
E poi perché dire che i partigiani erano tutti bravi e buoni? Certe torture da loro commesse non hanno nulla da invidiare alle sevizie dei tagliagole dell’odierno ISIS.
Iniziando da quanto perpetrato alle ausiliarie della RSI e finendo con l’assassinio senza processo di Mussolini (che avrebbe dovuto essere consegnato agli alleati) e la porcata di piazzale Loreto, dove si comportarono peggio degli animali.
In poche parole, preferirei che questa ricorrenza, simbolo solo di una guerra fratricida e delle peggiori, venisse cancellata e cadesse nell’oblio.


Inviato dal Veloce promemoria


La chiesetta del Pasquirolo

Giovedì serata casalinga con visione di un DVD di teatro dialettale.
Era di scena Piero Mazzarella con gli inseparabili Rino Silveri ed Elena Petrini nella commedia, un po’ amara, “La gesèta del Pasquiroeu”, la storia di un anziano parroco che salva dal marciapiede una giovane donna, ospitandola in canonica, trovandole un lavoro e pure un fidanzato, ma che viene osteggiato in vari modi dalla Curia e da varie associazioni “caritatevoli “, costringendolo infine a lasciare la parrocchia.


Venerdì dopo pranzo allora, cosa di meglio che andare alla ricerca di questa chiesetta?

Una scorsa su internet ed ecco tutte le informazioni necessarie.


Io credevo che la chiesa fosse in periferia, anche perché “Pasquirolo” non sarebbe altro che il “piccolo pascolo” che, nei tempi molto andati, circondavano gli edifici di culto. Invece la chiesetta si trova in Largo Corsia dei Servi, arrivando da un passaggio dal n.28 del Corso Vittorio Emanuele, quindi in pieno centro, a poca distanza dal Duomo.
Un edificio davvero piccolo, con un campanile poco più alto. La costruzione originaria risale al XII secolo dove anticamente sorgevano le Terme Erculee. Fu poi ristrutturata nel 1621 per volere del cardinale Federico Borromeo che, scandalizzato dall’imponente numero di prostitute che esercitavano nel quartiere, decise di acquistare i postriboli con dei fondi messi a disposizione da molti benefattori,abbatterli  e di edificare al loro posto un oratorio per l’assistenza alle ragazze traviate e quindi la chiesetta, i cui lavori durarono dal 1626 al 1627.

La parrocchia fu però sconsacrata nel 1938, ma dopo un lungo periodo di degrado venne restaurata nel 1966, ed attualmente ospita il culto greco-ortodosso.

Questa è la foto di come è attualmente, anche se non si vedono i nuovi palazzoni dai quali è circondata

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e qui invece come era una volta (foto tratte da “Milan l’era inscì), ma si vede molto bene la piazzetta nella quale era collocata.

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Altre foto si possono vedere al link seguente https://www.flickr.com/photos/milan_lera_insc/sets/72157625471274139/

 


Per fortuna…

girnale_11150517_678849078908329_2934091506580027678_n…che non è  successo!


Sono furiosa.

Aspettavo l’esito del consiglio straordinario europeo che si è concluso con un grande successo della nostra diplomazia (ironico ).
In poche parole ci danno più soldi e ci forniscono un numero cospicuo di navi ma non per effettuare un blocco navale – di quello non se ne parla proprio – ma solo per recuperare un maggior numero di clandestini, che dovranno essere sbarcati nello stato più vicino. E questo stato qual è? Indovinato: l’Italia, che continuerà a doversi fare carico del mantenimento di queste masse che, grazie al servizio taxi aumentato e migliorato, arriveranno in maniera sempre più massiccia.
Oltre a non parlare del blocco navale, nessun accenno ai campi in territorio nordafricano (libico per la precisione ), nessun aiuto alla Libia per presidiare porti e coste, nessuna redistribuzione dei veri rifugiati politici tra i 28 stati membri della comunità europea e nessun rimpatrio dei non aventi diritto allo status di rifugiato.
E questo Renzi lo chiama un successo?
È solo un buffone, il che dà la misura di come siamo considerati in campo internazionale.
E la Mogherini si dimostra assolutamente inutile.


Inviato dal Veloce promemoria


Democratici

Già, loro sono democratici di nome, ma di fatto?

Renzi si è dimostrato molto abile nel prendere il potere, non altrettanto nel governare, e cosa fa per ottenere il massimo del consenso? Si libera degli importuni, dei dissidenti

L’epurazione di ben dieci membri dalla Commissione della Camera in cui si discute dell’Italicum, dimostra quanto Renzi, piano piano, si stia impadronendo di tutte le cose, togliendo di mezzo quanti non seguono le sue direttive, non condividono le sue idee, non siano ossequienti ai suoi ordini. E tra questi ci sono nomi di spicco, quali la Bindi, Cuperlo, Bersani. Il rottamatore piano piano non solo rottama, ma elimina pure.

Qui non si discute e non si media: si obbedisce e basta… e questo mi rimanda a tempi lontani, anche se di diverso colore.


Riflessione

Dopo l’ennesimo naufragio con relativa strage di clandestini (io continuo a chiamarli così), adesso molti anche di sinistra cominciano a ragionarci su e a dire che non possiamo accogliere indiscriminatamente tutti, che anche l’Europa deve fare la sua parte, che tra quanti arrivano possono annidarsi dei terroristi, anche se Alfano dice che tutto è sotto controllo, ma chi si fida di lui?
In poche parole, il buonismo imperante catticomunista sta in parte regredendo: ha iniziato Cacciari e le stesse osservazioni appaiono oggi in prima pagina perfino su “Repubblica”.
Come mai questo improvviso cambio di rotta? I morti c’erano stati anche prima, e tanti. C’è differenza tra quelli di allora e questi dell’altro giorno?
I politici dell’opposizione sono diventati ignobili razzisti come Salvini e Meloni?
No, è solo che le elezioni si avvicinano, ed i nostri cari politici hanno fiutato l’aria che tira, lo scontento della gente comune che non sopporta più questa situazione.
Ed allora i nostri cari rappresentanti agiscono di conseguenza.
Passato questo periodo, tutto cadrà nel dimenticatoio e tornerà come prima.


Inviato dal Veloce promemoria


Viva la libertà

Libertà di parola, di opinione, di scrittura, di pensiero: quella insomma garantita dall’articolo 21 della costituzione italiana, certo, la più bella del mondo.

Invece sui socialnetwork è meglio non manifestare idee se vanno in contrasto con il “comune pensare” catto-buonista-comunista. È pericoloso esprimere liberamente il proprio pensiero, palesare convinzioni personali diverse, insomma uscire dal gregge.

Non solo: ma è pure rischioso postare un “like” a chi ha espresso dissenso contro questo “comune pensare”, perché nel migliore dei casi si rischia il blocco del profilo, in altri casi le conseguenze potrebbero essere addirittura peggiori, quali sospensioni dal servizio, sanzioni disciplinari, processi penali, interrogazioni parlamentari, persecuzioni di tipo politico.

In poche parole,ha vinto il pensiero unico: adeguarsi o soccombere.

Viva la libertà (se mai è esistita)!


si passeggia…

Sempre in giro per Milano…

 

Ragionier Ugo Fantozzi, dove sei?

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Casa di ringhiera in corso San Gottardo

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e, per finire, il salotto buono, la Galleria

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25 aprile…che Liberazione?

Inizia la manfrina per la celebrazione del 70° anniversario della Liberazione, ed iniziano gli sproloqui, Boldrini in testa, che vuole cancellare la scritta DUX che sta sull’obelisco del Foro Italico.

Cazzo, (stavolta lo dico, e se lo dico vuol dire che sono veramente fuori dai gangheri)…

Queste teste vuote, invece di preoccuparsi dei problemi reali dell’Italia, disoccupazione, recessione, suicidi degli imprenditori che falliscono, immigrazione incontrollata, pericolo di attentati di matrice islamica, si interessano di cose che nulla hanno a che fare con la situazione reale del paese: ed ecco allora la registrazione di matrimoni omosessuali (a loro certamente consentirei tutti i diritti, ma chiamare matrimoni le loro unioni mi sembra davvero eccessivo), educazione gender nelle elementari, denominazione al femminile di tutte le professioni (cara Boldrini, studiati piuttosto la grammatica) ed ora anche la cancellazione delle scritte sui manufatti dell’epoca fascista, come se martellando le incisioni sui monumenti si possa far sparire con un colpo di spugna la storia. Ignoranza ed arroganza galattica, che si accompagnano molto bene.

E sempre a proposito di storia, quella recente intendo, perché 70 anni non sono poi un’eternità, non vedo perché ci debba essere il reato di apologia del fascismo e non quello di apologia del comunismo.

Sulla bacheca di un corrispondente di FB ho intrattenuto una fitta conversazione a tale proposito, sostenendo che TUTTI i regimi si assomigliano, in quanto una volta raggiunto il potere per prima cosa limitano le libertà individuali e si liberano degli avversari in modi più o meno leciti.

La risposta è stata che il fascismo lo abbiamo provato, ed il comunismo no, ma che sono cose assai differenti e che il PCI era molto diverso dal PCUS, che semmai chi si liberava degli avversari politici era lo stalinismo e non il comunismo. (Forse mi sfugge qualcosa: sta a vedere che Stalin sotto sotto era un nazifascista!)

Beh, ho obiettato, chi ci dice che se nel 1948 le elezioni fossero state vinte dal Fronte Popolare l’Italia non sarebbe stata uguale alla Jugoslavia o agli altri paesi del blocco comunista? Oppure l’idea che l’italiano medio ha del comunista nostrano è quella del sindaco Peppone?

Non dimentichiamo poi che il Migliore (migliore de che?) aveva la cittadinanza sovietica

“È motivo di particolare orgoglio per me l’aver abbandonato la cittadinanza italiana per quella sovietica.
Io non mi sento legato all’Italia come alla mia Patria, mi considero cittadino del mondo, di quel mondo che noi vogliamo vedere unito attorno a Mosca agli ordini del compagno Stalin”

È motivo di particolare orgoglio aver rinunciato alla cittadinanza italiana perché come italiano mi sentivo un miserabile mandolinista e nulla più. Come cittadino sovietico sento di valere diecimila volte più del migliore cittadino italiano ”. 

Togliatti ebbe anche delle responsabilità nell’occupazione russa in Ungheria del 1956 e nella condanna a morte di Imre Nagy, avendo votato unitamente ad altri leader comunisti a favore della pena capitale dello statista magiaro.

Lo stesso Napolitano aveva plaudito l’intervento russo in Ungheria

« Il compagno Giolitti ha il diritto di esprimere le proprie opinioni, ma io ho quello di aspramente combattere le sue posizioni. L’intervento sovietico ha non solo contribuito a impedire che l’Ungheria cadesse nel caos e nella controrivoluzione ma alla pace nel mondo. »

Solo nel 2006, nel cinquantenario della rivoluzione, Napolitano rese omaggio alla tomba di Nagy ed al sacrario dei caduti ungheresi, ma alcuni superstiti dichiararono apertamente che quella operazione era solo tardiva ed inopportuna.

E questi sarebbero i comunisti italiani: quanta differenza da quelli russi?

Io ho in odio TUTTI i totalitarismi, tutti quei movimenti, tutte quelle ideologie che limitano la libertà delle persone, ed anche il momento che stiamo vivendo attualmente giorno per giorno sta limitando la nostra indipendenza, controllando, vietando, proibendo, censurando.

Mi chiedo allora cosa ci sia da festeggiare in quella data…


sempre in giro…

Uno dei nostri posticini preferiti, l’Henry’s pub di via Col di Lana

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…e questa non è la campagna,ma sempre Milano, zona Greco…

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In giro per Milano…

Girando con il naso per aria…alcune immagini di Milano

Corso Italia

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via Manzoni

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via Malpighi, angolo via Sirtori…il Liberty

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e questa è sempre Milano, mica New Orleans :-), in via Spadari

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Parere personale

Ci sono stati attentati di matrice islamica in Francia, Belgio, Olanda, Spagna. Gran Bretagna.
Da noi, per adesso, ancora nulla, perché sanno che possono arrivare qui indisturbati e non vogliono smuovere troppo le acque. È una mia personalissima teoria.


Inviato dal Veloce promemoria


Sempre Milano

Mi sono divertita un mondo a leggere ieri l’articolo sul Giornale dove in un prestigioso locale milanese alcuni gourmet invitati ad assaggiare degli hamburger “d’autore” non si erano accorti che erano i medesimi preparati da McDonald’s.

Mi ha ricordato tanto la scena di un film, non ricordo quale, in cui degli operai, svuotata una bottiglia di un vino pregiato, sostituivano il contenuto con del comunissimo vino in brick, ed ascoltavano divertiti i commenti degli assaggiatori che si profondevano in apprezzamenti entusiastici sul bouquet, sull’annata prestigiosa, sulla vinificazione eccellente…Per quanto abbia frugato nella mia memoria e cercato su internet, non sono riuscita a trovare traccia di quella pellicola. Il succo del discorso però è solo che molte volte ci facciamo condizionare dai pregiudizi: se tutti dicono che un tale prodotto è buono, deve essere buono per forza, anche se personalmente non ci piace, e lo stesso per il caso inverso.

 

 

Succede solo da McDonald’s. Succede solo a Milano. Succede solo qui che la multinazionale del panino, sempre demonizzata dai gourmet, possa prendersi una rivincita contro i gastrofighetti, smascherando i loro pregiudizi.

Una storia molto molto istruttiva su come funzioni il mondo mitologico del food. Fast o slow che sia.

Pochi giorni fa in via Monte Grappa, nella trendissima zona di Corso Como, compare un nuovo ristorante temporaneo. Si chiama «Single Burger» e, come fa intuire il nome, ha come specialità il panino con la polpetta, negli ultimi anni riscattato da un passato volgarotto e assurto all’empireo della gastronomia alta. Un’apertura come tante, nella scena milanese chesi prepara all’Expo? Apparentemente sì. La gente va, assaggia ed esce entusiasta: i piatti sono buoni, gli hamburger serviti su elegantissimi piatti-taglieri in pietra lavica nera, le salsine in minibarattoli da conserva, le patate tagliate a mano e perfettamente cotte, i «runner» di misto lino che fanno la loro porca figura, i bicchieri di vetro sottile. Nei quali per la verità non finisce vino ma birre di un noto marchio italiano. Ma fa nulla.

Poi, dopo pochi giorni, proprio mentre gourmet e food blogger stanno già pensando di riscrivere la classifica dei migliori hamburger meneghini, ecco la sorpresa. Il ristorante rompe gli indugi e rivela di essere un «Mc» passato dal chirurgo estetico. Dietro il bancone spuntano due concorrenti di Masterchef, Maurizio Rosazza e Andrea Marconetti, che raccontano divertiti: «Vedere le reazioni della gente è stato impagabile, ma in fondo è quello che è successo a noi: prima di accettare di collaborare con McDonald’s il nostro manager ci ha sottoposto allo stesso test e ci ha fatto assaggiare un hamburger, che abbiamo trovato buonissimo, nascondendoci che gli ingredienti fossero tutti di McDonald’s.

Ecco perché non ci ha sorpreso lo stupore di chi si trovava da Single Burger nello scoprire che noi abbiamo lavorato alla presentazione del piatto, ma che la ricetta è quella originale di McDonald’s preparata nelle cucine e dai ragazzi di McDonald’s».


Milano 16 aprile

Certe volte ci si fa un’idea riguardo a certe persone con le quali si hanno contatti solamente virtuali, poi ci si accorge che conosciute realmente sono ancora meglio. 🙂
Quindi una bella mattinata in compagnia di Noemi e Fabrizio, davvero splendidi, ed anche con loro ci siamo trovati davvero bene, con la promessa di incontrarci nuovamente oltre ai consueti contatti su Facebook.
Non oso pensare cosa possa diventare Milano all’apertura di Expo 2015.
Già adesso le zone centrali sono invase da scolaresche e da frotte di turisti incolonnati dietro la classica guida munita di bandierina.

I mezzi pubblici sono strapieni, tanto da trovarli liberi solo in prossimità dei capolinea. Per curiosità, abbiamo voluto provare a salire sulla linea 27, i cui tram, della serie 4900, sono stati in parte ristilizzati: hanno una nuova livrea molto accattivante, con colori bene assortiti ma pure l’interno è stato totalmente cambiato, montando dei grossi finestroni non più apribili per sfruttare al meglio l’aria condizionata, nuove poltroncine, cabina del guidatore finalmente chiusa ed altri accorgimenti che rendono molto più gradevole salirci sopra. Speriamo che i soliti vandali non si accaniscano come sono abituati a fare.

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Menefreghismo

Tra i pochi pregi che mi riconosco, c’è quello di essere paziente con le persone in difficoltà, anziani, disabili, mamme con bimbi molto piccoli: mi faccio un obbligo di aiutarli o, quanto meno, di agevolarli il più possibile.

Ma con chi è nel pieno delle proprie facoltà fisiche e pecca di maleducazione, divento molto insofferente.

Con l’avanzare dell’età bisognerebbe acquisire saggezza e tolleranza, però a me riesce sempre più difficile dimostrare gentilezza con chi non lo è, per cattiva educazione o anche per semplice sbadataggine, che denota un assoluto menefreghismo nei confronti delle altre persone.

Non sopporto le persone che si fermano a chiacchierare a crocchi sul marciapiede impedendomi di passare; lo stesso per le mammine che camminano affiancate con le carrozzine e mi costringono a camminare sulla carreggiata.
Al supermercato mi infastidiscono i bambini che scorrazzano urlando sotto lo sguardo indifferente dei genitori; i maleducati che scambiano i carrelli per riporre le merci per cestini dell’immondizia lasciando all’interno, dopo l’uso,  guanti di plastica, lista della spesa e i depliants delle offerte speciali; quelli che alla cassa aspettano fino all’ultimo secondo per imbustare gli acquisti e ti costringono ad aspettare; i maleducati che parcheggiano davanti al cancello d’entrata del caseggiato e costringono a fare un giro per entrare dal portoncino sul retro, con annessa rampa di scale; i distratti che non chiudono bene le porte dell’ascensore obbligando a portare la spesa a piedi per quattro piani; le persone che si piazzano davanti ai tornelli della metropolitana frugando nella borsa o nelle tasche per cercare il biglietto o che si piazzano davanti alla porta dei vagoni per entrare senza attendere che gli altri escano prima…

Più passa il tempo, più mi accorgo di quanta indifferenza e maleducazione ci sia in questo mondo. Ognuno vive nel proprio guscio,bada a proprio orticello e se ne frega altamente delle esigenze altrui.


13 aprile

Una bella passeggiata per Milano in una giornata che sembra di fine primavera o inizio estate.

Già questa mattina è iniziata bene: la colazione al bar,un cappuccino, un caffè Hag e due brioches solo € 3,80…a Bolzano sarebbe stato quasi il doppio,a meno di non recarsi in un bar gestito da cinesi.

I primi caldi mi provocano sempre qualche scompenso per via della pressione bassa, ma è un disagio facilmente sopportabile, magari bevendo un caffè in più durante il pomeriggio.

Una bella sorpresa, in quanto letto la nota postata sul diario di Facebook, abbiamo trovato dei messaggi di una coppia di altri amici che gradirebbero conoscerci, dopo un’assidua frequentazione sul network dovuta ad interessi comuni: un poco di calcoli, per vedere di combinare orari che possano andare bene a tutti, e la zona (loro risiedono in Brianza), ma credo che per giovedì tutto sia fattibile :-).

E con loro due si amplia la cerchia di persone a Milano e dintorni che possiamo frequentare, dopo che avevamo dovuto tralasciare tante conoscenze.

Il primo giorno (ieri non lo contiamo, essendo per o più dedicato a sistemare l’appartamento dopo l’assenza) lo abbiamo trascorse semplicemente passeggiando in centro: ormai tanti posti che eravamo soliti visitare sono cambiati o spariti addirittura: la Mondadori in corso Vittorio Emanuele, che noi continuavamo comunque chiamare Messaggerie Musicali, è chiusa da tempo e sarà sostituita dall’ennesimo negozio di una catena di abbigliamento, e così è per tanti altri punti di riferimento.

Del resto tutto cambia…bisogna solo sapersi adeguare.

Al ritorno, incavolatura solenne: sul tram che ci riportava a casa ho letto sullo smartphone la notizia di quella bimba di soli 9 anni stuprata da 10 miliziani dell’Isis e messa pure incinta: bambina violentata non solo nel corpo, ma soprattutto nell’anima, da bestie senza scrupoli con le quali qualcuno vorrebbe pure cercare il dialogo. A me personalmente monta solo una furia omicida e vorrei solo che quella gentaglia sparisse dalla faccia della terra.


Ho bisogno di silenzio