Bene…
La valigia è nuovamente pronta.
Milano mi mancava…è da tempo che non ci tornavamo, fine aprile se ben ricordo.
Il programma è già pronto: mostra di Segantini, mostra di Van Gogh…
Chagall non mi entusiasma molto, quindi probabilmente lo salterò. Ma a Palazzo Morando c’è una mostra dedicata ai promessi sposi, che dovrebbe essere parecchio interessante.
Poi nuove amicizie da incontrare, come Brigitta e Stefano…
Tina Turner
Qualche giorno fa un’icona della musica rock ha compiuto 75 anni. Una incredibile e vitalissima Tina Turner che nel 1985 cantava questa canzone (Non abbiamo bisogno di eroi), colonna sonora del film Mad Max – Oltre la sfera del tuono, terzo film della saga che lanciò definitivamente Mel Gibson.
Fuori dalle rovine
Fuori dalle macerie
Non faremo il medesimo errore ora
Siamo I bambini
L’ultima generazione
Siamo quelli lasciati indietro
E mi chiedo se mai cambierà qualcosa
Vivendo nella paura che nulla resterà
Non ci serve un altro eroe
Non ci serve conoscere la via di casa
Ciò che vogliamo è una vita oltre la Sferaa del Tuono
Siamo in cerca di qualcosa su cui contare
Ci deve essere qualcosa di meglio la fuori
Amore e compassione, quel giorno sta arrivando
Compresi i castelli in aria
E mi chiedo se mai cambierà qualcosa
Vivendo nella paura che nulla resterà
Cosa facciamo delle nostre vite
Viviamo per un breve attimo
Splenderà la nostra storia per la vita,
O terminerà nell’oscurità
Avremo tutto o niente
Out of the ruins
Out from the wreckage
Can’t make the same mistake this time
We are the children
The last generation
We are the ones they left behind
And i wonder when we are ever gonna change it
Living under the fear till nothing else remains
We don’t need another hero
We don’t need to know the way home
All we want is life beyond the thunderdome
Looking for something we can rely on
There’s got to be something better out there
Love and compassion, their day is coming
All else are castles built in the air
And i wonder when we are ever gonna change it
Living under the fear till nothing else remains
All the children say
We don’t need another hero
We don’t need to know the way home
All we want is life beyond the thunderdome
What do we do with our lives
We leave only a mark
Will our story shine like a life
Or end in the dark
Give it all or nothing
Perla dal web
A volte girando per il web si incappa in qualcosa che può essere benissimo applicato a situazioni passate. Come questa, ad esempio.
Mai mandare a fanculo domani, chi puoi mandarci oggi.
Natale e pubblicità
LONDRA – E’ la notte di Natale del 1914. Sul fronte della prima guerra mondiale, gli eserciti di due paesi si guardano dalle rispettive trincee, a poche centinaia di metri di distanza l’una dall’altra. Poi un soldato tedesco comincia a cantare “Stille Nacht”, la più famosa canzone natalizia, dalla trincea opposta un soldato inglese risponde cantando “Silent night” e poco per volta i nemici escono all’aperto, con le mani alzate, e si abbracciano. E’ un momento passato alla storia: il breve armistizio di Natale, che interruppe per qualche ora il conflitto, portando i nemici a condividere il rancio, a scambiare foto e perfino a giocare una partita a pallone, prima di riprendere, il giorno dopo, a spararsi e a uccidersi in quella che è stata poi chiamata la Grande Guerra, grande se non altro per lo spaventoso numero di vittime che ha fatto.
Se l’armistizio cominciò davvero così, non è chiaro. Ma è così che lo ha ricreato un video pubblicitario della Sainsbury, catena di supermercati britannici. Nel filmato di tre minuti la storia si conclude con lo scambio delle giubbe militari tra un inglese e un tedesco, e con il tedesco che, tornato nella sua trincea, scopre nella tasca del cappotto inglese un regalo: la tavoletta di cioccolato che l’inglese aveva ricevuto per posta poche ore prima da casa, insieme a una foto e a una lettera della fidanzata. “Christmas is for sharing”, il Natale è la festa della condivisione, afferma allora la scritta e appare il marchio del supermercato. Che per l’occasione venderà in tutti i suoi centri una cioccolata uguale a quella del film, a 1 sterlina, con una confezione identica a quella originale del 1914 e i proventi devoluti alla British Legion, l’associazione dei veterani di guerra.
A me ha ricordato invece il celebre brano di Erich Maria Remarque
„
Polvere di stelle
Rivedendo uno dei capolavori (a mio parere) del cinema, ossia “I migliori anni della nostra vita” di William Wyler, con Frederich March, Dana Andrews ed Harold Russel – l’attore effettivamente mutilato – , ecco in una parte di secondo piano Hoagy Carmichael, mentre esegue mirabilmente alcune canzoni al pianoforte, nel suo elegante locale.
Hoagy Carmichael?
Sì, proprio il compositore di “Stardust”, considerata ancora oggi una delle più belle canzoni di tutti i tempi.
Eseguita da lui, la canzone inizialmente non aveva destato grande entusiasmo, pur essendo bellissima la melodia.
Ma fu sufficiente cambiare il ritmo, rallentandolo, fu aggiunto un testo molto suggestivo…poi i grandi interpreti fecero il resto.
Tra tutte le versioni, la mia preferita è quella cantata da Nat King Cole,
ma fu cantata anche dal grande Frank Sinatra, da Doris Day, da Louis Armstrong che lasciò l’originale impronta jazz e ne esiste anche una versione alla chitarra, anziché al piano, ad opera di Willie Nelson, che pur con la sua voce notevolmente più aspra degli altri cantanti melodici,ne dà comunque una versione assai efficace. Alla chitarra la eseguì pure Django Reinhardt, accompagnato al sax da Coleman Hawkins…anche loro con l’originale ritmo jazzistico che lo contraddistingueva.
In conclusione..una canzone immortale, come l’altra famosissima sempre composta da Hoagy Carmichael, ossia Georgia on My Mind, uno dei cavalli di battaglia di Ray Charles.
Qui di seguito, il testo di “Stardust”.
Sometimes I wonder why I spend
The lonely nights dreaming of a song
The melody haunts my reverie
And I am once again with you
When our love was new
And each kiss an inspiration
Ah but that was long ago
Now my consolation is in the stardust of a song
Beside the garden wall when stars are bright
You are in my arms
The nightingale tells his fairy tale
Of paradise where roses grew
Though I dream in vain
In my heart it will remain
My stardust melody
The memory of love’s refrain
Donna…tra le stelle
Donna ti voglio cantare
donna la madre, donna la fine
donna sei roccia, donna sei sabbia
e a volte nuvola sei…
Donna sei acqua e sei fiamma
donna paura, donna allegria
donna saggezza, donna follia
e a volte nuvola sei…
Donna, donna sei l’ombra
donna sei nebbia, donna sei l’alba
donna, donna di pietra
a volte nuvola sei…
Donna, donna l’amica
donna sei nave, donna sei terra
donna, donna sei l’aria
e a volte nuvola sei…
Donna sei sete e vendemmia
donna sei polvere, donna sei pioggia
donna saggezza, donna follia
a volte nuvola sei…
Donna ti voglio cantare
donna sei luce, donna sei cenere
donna sei ansia, donna sei danza
e a volte nuvola sei…
Donna, donna sorgente
donna sei erba, donna sei foglia
donna, donna sei pietra
e a volte nuvola sei…
“Donna ti voglio cantare”
(Luisa Zappa – Angelo Branduardi)
Gratta e vinci
Elezioni in Emilia Romagna.
Il tronfio Renzi gonfia il petto come i tacchini e sbandiera fiero il suo 49 % che, a ben vedere, rappresenta poco più di misero 18 % degli aventi diritto al voto.
Lo zoccolo duro dei “rossi”, non pago delle disgrazie che l’hanno colpito, tra terremoti ed alluvioni, sembra comunque contento di essere preso a calci in culo, vessato com’è dalle tasse e con rimborsi pressocché nulli.
Sbandierare vittoria quando si perdono un sacco di consensi (oltre 325.000) rispetto alle precedenti elezioni, annunciando per giunta che questo non è un test per il governo (cosa che aveva fatto anche con le precedenti elezioni europee vantandosi del 41% di un elettorato decimato dell’astensionismo), è semplicemente ridicolo.
È come la pubblicità del “gratta e vinci”. Ti piace vincere facile?
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Inviato dal Veloce promemoria
La condanna
Me l’aspettavo.
La condanna di Storace, intendo.
Dopo che altri esponenti politici e giornalisti (o sedicenti tali) hanno rivolto offese molto più pesanti a Napolitano. Il quale Napolitano poi non aveva sporto alcuna denuncia, che era invece partita da Mastella, allora Guardiasigilli.
Bene.
Una parola, anzi un’opinione, viene punita.
Intanto ladri, grassatori, truffatori ed affini la fanno franca o i loro reati cadono in prescrizione.
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Inviato dal Veloce promemoria
Notiziola
Costretta a casa da tosse, raffreddore (il naso come una fontana), intontimento. qualche linea di febbre, passo il tempo sullo smartphone spulciando notizie varie sul web. Questa volta tralascio quelle di natura politica ed economica a livello nazionale (anche se l’Ansa di questa mattina apriva con l’esilarante dichiarazione di Renzi che proclama di aver creato dei posti di lavoro) e mi soffermo sulla notizia del comune di Venezia che vieta i trolley perché le ruote fanno troppo rumore. Saranno ammessi solo quelli con ruote gonfiate ad aria!
Mi chiedo se, visto l’avanzare della stagione fredda, dovranno essere dotati di gomme invernali!
Meglio riderci sopra. Fossero solo questi i problemi dell’Italia…
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Inviato dal Veloce promemoria
Il “badante”
Un paio di acquisti, da poche centinaia di euro ciascuna: un nuovo piano cottura per la cucina ed un nuovo forno a microonde. Ci chiedono nome, cognome, luogo e data di nascita, indirizzo e codice fiscale. Manca solo il numero di scarpe… Provvedimento antievasione!
Per poche centinaia di euro!
Però, guarda caso, i grandi evasori sfuggono sempre o quasi. Ed i grandi ladri pure.
Potrei anche capire se questa misura fosse stata applicata per l’acquisto di un televisore, per un controllo incrociato con la RAI, verificando il pagamento del canone (che tra poco verrà corrisposto direttamente tramite la bolletta dell’elettricità). Ma un piano cottura ed un forno a microonde?
Sono stufa di uno stato “badante”, che mi controlla in tutto e per tutto.
Quanti soldi guadagno, quanto prelevo mensilmente dal bancomat e soprattutto come spendo i MIEI soldi.
Senza contare l’ingerenza in altri campi della vita privata.
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Inviato dal Veloce promemoria
Sabato sera
Mi accontento
Nella nuda sera del sabato
mi accontento di guardare la gente
che ride fuori di casa nell’aria
Anche il mio cuore è di aria
e nei miei occhi ride la gente
e nei miei ricci è la luce del Sabato.
Giovane, mi accontento del sabato,
povero, mi accontento della gente,
vivo, mi accontento dell’aria.
Sono abituato al male del sabato.
Pier Paolo Pasolini
La lettera che non scriverò mai
Il tempo scorre e sta venendo sera
ti sto cercando con la fantasia
con una specie di felicità
sto già pensando a te.
Tra le diverse direzioni prese
verso paesi irraggiungibili
ed io nascosta tra le mie difese
sto ricordando te.
E se l’immagine è confusa
il tuo colore non sbiadisce
e sta parlandomi di te
questa giornata che finisce qui.
Domani cambiano l’arredamento
e forse cambio lentamente io
ma dentro a questo nuovo mutamento
ho già nascosto te.
Oggetti qui disordinatamente
dovrei decidermi a buttarli via
ma qualche cosa misteriosamente
mi riporta a te.
Una finestra che si chiude
ma sto guardando tra le tende
e mi sorprende la città
che ti cerca come faccio io;
e se il cervello prende il sopravvento
nasconde voci da buttare via
ma tira un vento che conosco già
mi sembra nostalgia
Tempo
I
Vivere è una perdita di tempo.
Morire è una perdita di spazio.
LXXII
Il solo esistere è un vivere spento.
Non c’è dignità nell’assoluta libertà
ma nel disegno intelligente di vita.
Essere è avere un destino.
(Marcello Veneziani – Centaura I – LXXII)
lettere
Le lettere di Marilyn Monroe tra poco tempo verranno messe all’asta…
A me sembra un sacrilegio. Una lettera è qualcosa di personale, che deve restare tra chi la scrive e la riceve…cosa possono percepire gli estranei di ciò che è alla base di quegli scritti, i sentimenti, i pensieri che hanno ispirato quelle parole. Solamente i diretti interessati possono decidere di renderle pubbliche, non degli estranei che mirano esclusivamente ad un ritorno economico. E sporcare dei sentimenti con l’idea del denaro è una delle cose più deplorevoli che possa esistere.
“I criminali del web” (legge Wish Aka Max, clip audio alla fine) – [di Roberto Emanuelli]
una iniziativa non solo interessante, ma anche davvero utile
Casa
Questa l’ha scritta Vittorino A., un amico di facebook, architetto…ed è tutto dire 🙂
La casa ordinata è così:
Un luogo organizzato, pulito, con spazio libero per circolare e una buona entrata di luce.
Ma la casa, per me, deve essere casa e non un centro di chirurgia, uno scenario da telenovela.
C’è gente che spreca molto tempo pulendo, sterilizzando, mettendo in ordine i mobili, ammorbidendo i cuscini…
No, io preferisco vivere in una casa dove risalta e percepisco subito:
qui c’è vita…
Casa con vita, per me, è quella nella quale i libri sporgono dalle mensole e gli ornamenti giocano a cambiar posizione.
Casa con vita ha i fornelli consumati per l’uso, per l’abuso di merende in abbondanza, che chiamano tutto il mondo al tavolo della cucina.
Divano senza macchia?
Tappeto senza filo tirato?
Tavolo senza segno di bicchiere?
E’ certamente una casa senza festa.
E se il pavimento non ha graffi, è perché lì nessuno danza.
Casa con vita, per me, ha il bagno con il vapore profumato nel bel mezzo del pomeriggio.
Ha cassetti con roba inutile, di quelli che la gente ci conserva spago, passaporto e candela di compleanno, tutto insieme . . .
Casa con vita è quella nella quale la gente entra e si sente benvenuta.
Che è sempre pronta per amici, figli . . . nipoti, per i vicini . . .
E nelle stanze, se possibile, ha lenzuola rovesciate per le persone che giocano
o fanno l’amore a qualunque ora del giorno.
Casa con vita è quella che le persone mettono in ordine affinché rispecchi le persone.
Metti in ordine casa tua tutti i giorni . . .
Ma metti in ordine in modo che resti il tempo per viverci . . .
E riconoscere in lei il tuo luogo ! ! !
Io ci aggiungerei solo un cane o un gatto appisolati su una poltrona, e le ciotoline della pappa e dell’acqua sul pavimento della cucina… ed il quadro è completo.
ricorrenza
questo un ricordo di Berlino, scritto cinque anni fa…
Gli amanti di Teruel
Ogni paese ha le sue storie o le sue leggende sugli innamorati infelici : Romeo e Giulietta, Paolo e Francesca, Paolo e Virginia, Abelardo ed Eloisa, Ginevra e Lancillotto, Priamo e Tisbe e via dicendo.
Poi c’è una storia spagnola, che narra anch’essa di un amore sfortunato, una vicenda che risale al XIII secolo cantata dal poeta spagnolo Juan de Tassis de Peralta che riassume la tragica storia dei due innamorati con questa frase: “Murieron como vivieron, y como cuando vivian uno por otro morian uno per otro murieron” , tradotta liberamente “Morirono come vissero, vivendo l’uno per l’altro e morirono l’uno per l’altro”.
Oppure con la frase di un altro poeta, Francisco Lopez de Zarate, che paragonò la luce del loro amore a quella di una stella che luna e sole non potranno oscurare.
I due giovani vivevano a Teruel, città aragonese, e si conoscevano fin dall’infanzia; col passare del tempo l’amicizia diventò amore. Ma lui, Juan Diego de Marcilla, pur di famiglia nobile, era povero e per questa ragione era inviso ai genitori di lei, commercianti più attenti al patrimonio che ai sentimenti. Il padre di Isabella concesse però al giovane un periodo di cinque anni per fare fortuna ed accumulare un patrimonio, condizione necessaria per accordargli la mano della fanciulla. Il giovane si imbarcò, combatté durante le crociate, riuscendo finalmente a fare fortuna. Trascorso il periodo stabilito, ritornò in Spagna, ma al suo rientro udì le campane suonare a festa. Chiestone la ragione, venne a sapere che si stava celebrando il matrimonio dell’amata con il signore di Albarracin, in quanto il periodo concessogli, seppur di poco, era scaduto. Si presentò quindi al ricevimento di nozze per chiedere un solo bacio ad Isabella per non morire d’amore. Lei glielo negò, in quanto ormai sposata, e Juan si accasciò ai suoi piedi, morendo di crepacuore. Il marito di Isabel, per non essere accusato di omicidio, spostò la salma, abbandonandola in strada sulla soglia della casa dei Marcillas. Isabel, scossa dall’accaduto, decise di presentarsi comunque al funerale di Juan, vestita a lutto, e prima che la bara venisse chiusa, alzò il velo da lutto e posò un bacio sul viso dell’amato, morendo anche lei per lo struggimento. Al che le famiglie dei due giovani decisero di seppellirli insieme.
Secoli dopo, nella seconda metà del 1500, nella tomba furono ritrovate le mummie dei due innamorati, con un documento notarile che raccontava tutta la storia.
Molto tempo più tardi, fu costruito un mausoleo che conserva le loro spoglie, arricchito nel 1950 dalla statua dei due giovani che si tengono eternamente per mano, – opera dello scultore spagnolo Juan de Avalos – e che è diventato una delle maggiori attrazioni della cittadina aragonese.
scoop
Non mi scandalizza tanto il fatto che Signorini abbia pubblicato su “Chi” le foto della Madia che mangia un gelato, quanto il fatto che ci sia gente che compera il suo fogliaccio per “leggere” simili notizie, rilevando malizia se non addirittura oscenità anche in un gesto così semplice.
Però se Renzi mangia un gelato, nessuno dice nulla… Se lo mangia la Madia i piddini insorgono, però non fecero altrettanto con la Minetti…dal che si evince che certa informazione è maschilista e che certo maschilismo non ha colore politico.
Honni soit qui mal y pense…
(Non posto appositamente nessuna fotografia)
Stasera
Balaustrata di brezza
per appoggiare stasera
la mia malinconia
Giuseppe Ungaretti
L’allegria
Il porto sepolto
Risvegli
Siamo spesso un po’ ingenui ed un po’ bambini.
Ci facciamo abbindolare dalle belle parole, dalle false promesse, dai sorrisi, dalle pacche sulle spalle.
Poi quando prendiamo la classica legnata sui denti ci risvegliamo amaramente.
È quel che è successo agli americani. Non basta essere “di colore” per avere credibilità.
Contano i progetti portati a termine, le manovre economiche e quelle in politica estera.
E questa mattina Obama si è risvegliato un po’ più pallido.
Lo stesso è successo in casa nostra con i sindaci: difficile trovare qualcuno che ammetta di aver votato Pisapia a Milano o Marino a Roma.
I cittadini hanno votato un’immagine, un’apparenza. .. senza considerare che dietro di sostanza non c’era assolutamente nulla.
Solo che, per accorgersi dell’errore, spesso passano anni…e le cose peggiorano.
Cosa ne pensate?