Lo sport più bello del mondo
Questa è la perfezione…non ci sono altre parole per descrivere la prestazione della nostra coppia.
Piccole note
Una levata generale di scudi contro l’euro. Pochi si rendono conto che la causa principale del dissesto delle nostre finanze, la radice di tutti i nostri guai non sta nell’introduzione dell’euro (per quanto il cambio fosse palesemente a nostro sfavore), ma negli sperperi antecedenti l’entrata nella moneta unica, nelle pensioni baby elargite con troppa facilità con chiari intenti clientelari ed elettorali, nelle spese folli per opere faraoniche spesso nemmeno portate a termine e paragonate alle cattedrali nel deserto, nei privilegi delle caste ritenuti intoccabili. Molti allora hanno visto una convergenza tra il referendum veneto e l’esito delle votazioni comunali recentemente tenutesi in Francia e vinte dal Fronte Nazionale di Marina LePen. Niente di più sbagliato: i Veneti protestano, più che per l’euro, per una tassazione giunta ormai a limiti insopportabili e che sta deprimendo sempre di più l’economia e chiedono per questo di rendersi autonomi dallo Stato centrale. Marina LePen invece è statalista al massimo, centralista oltre ogni dire, antiliberale ed assistenzialista, tutto l’opposto dell’autonomia che richiedono nella regione veneta. L’unica cosa che potrebbero avere in comune semmai è la posizione contraria all’immigrazione incontrollata ed indiscriminata che sta creando sempre più problemi ai cittadini, sia in termini di disoccupazione che di aumento della criminalità.
Renzi si sta rendendo conto che il suo compito è sempre più difficile anche perché molti del suo partito gli remano contro. Poi la coperta è sempre troppo corta: come farà a pagare i debiti della Pubblica amministrazione come promesso (in modo da dare un po’ di respiro alle aziende)? Dove troverà i fondi? Ovvio, dalle nostre tasche, perché fino ad ora non si sono visti tagli nelle spese. Quindi con una mano dà (poco) e con l’altra prenderà (molto). Come nel gioco del 15, sposti le tessere, ma un tassello rimarrà sempre vuoto…
Chi sente più parlare dello spread? Nessuno! Molti penseranno che non se ne parla in quanto è diminuito, ma come ho detto tempo addietro lo spread è un parametro relativo, è solo un differenziale tra i tassi applicati ai nostri titoli di stato (nello specifico i BTP a 10 anni) e quelli applicati da un altro stato (la Germania) per dei titoli equipollenti. Ciò che incide sui nostri bilanci sono gli interessi passivi sul nostro debito. Quindi se paradossalmente la Germania diminuisse il tasso di interesse sui propri titoli lo spread aumenterebbe, ma il nostro deficit non cambierebbe, ma se ambedue le nazioni (Italia e Germania) decidessero di aumentare di un solo punto il tasso di interesse, lo spread resterebbe inalterato ma il nostro debito aumenterebbe in maniera consistente. È palese che tempo addietro lo spauracchio dello spread sia stato additato come causa di tutti i nostri mali e che sia stato causato anche da pure manovre speculative con compravendite forzose di titoli di stato da parte delle banche centrali, ed è per questo motivo che, raggiunto lo scopo che si volevano prefiggere le grandi potenze, nessuno parli più di questa faccenda… Sembra impossibile che, ritenendo lo spread un indice di affidabilità di una Nazione, (in quanto lo stato è debitore per l’importo dei titoli) non si guardi invece al suo deficit di bilancio che aumenta sempre di più nonostante le tasse imposteci. A che serve avere uno spread basso indice di maggiore affidabilità se il disavanzo statale aumenta sempre di più? Mistero…
Tra poco ci saranno le elezioni europee: un sacco di gente che ci costa fiumi di denaro a fronte di pochissimi giorni di lavoro nei quali spesso si perde tempo per varare norme semplicemente assurde…
Berlusconi sta cercando di riorganizzare i suoi, anche in vista di possibili future elezioni qui in Italia. Se parlasse di più di misure concrete da attuare in materia finanziaria anziché della riforma della giustizia, che lui mette sempre al primo posto, forse otterrebbe maggior credito. Non dico che le questioni giudiziarie non siano importanti, dato che la gustizia da noi è quello che è, ma è chiaro che queste siano solo questioni personali, ed in questo momento in cui l’economia soffre, la disoccupazione aumenta, le tasse ci massacrano, i problemi giudiziari personali di Berlusconi passano in secondo piano…ma lui non la vuol capire.
Senza titolo
Alessandra Mussolini non mi è mai stata particolarmente simpatica. Ha un certo temperamento focoso, il che non dispiace, però spesso sfocia nella sguaiatezza e diventa, per dirlo alla napoletana “vaiassa”, come la apostrofò la Carfagna. Però criminalizzarla per quanto sta succedendo lo trovo semplicemente infame. Che colpa ne ha lei se il marito ha commesso quel che ha commesso? (in attesa di un processo che ne accerti le effettive responsabilità). Intanto non è esatto parlare di pedofilia, come tanti scrivono su internet, ma di induzione alla prostituzione minorile. Il reato di violenza sessuale presunta ed aggravata (pedofilia) si configura solamente se il minore pur consenziente che si accompagna ad un maggiorenne ha meno di 14 anni; se la persona minorenne ha tra i 14 ed i 16 anni, è consenziente e non c’è pagamento per la prestazione, bisogna valutare l’effettiva maturità del minore e la consapevolezza del suo consenso. Se il minore ha più di 16 anni ed è consenziente non c’è comunque violenza; lo stesso nel caso in cui se due minorenni si accompagnano ed hanno meno di 3 anni di differenza. Il reato si configura comunque se la prestazione sessuale è a pagamento, qualunque sia l’età del minore.
Quello che invece è da valutare seriamente è se le “ragazzine” siano davvero tali. In un mondo dove tutto è improntato al consumismo, quello di vendersi è stato da loro valutato come la maniera più rapida ed efficace per ottenere tutte le cose che desideravano. Vestono come delle precocissime Lolite provocatrici, parlano e si comportano in maniera disinibita e sfrontata. Non che questo giustifichi il comportamento maschile, quello no, ma spesso è difficile valutare l’effettiva età di queste cosiddette “ragazzine” che sapevano benissimo quello che facevano. Ne avevo già scritto tempo addietro in merito allo scandalo del quale era stato protagonista il calciatore francese Ribery
https://ombradiunsorriso.wordpress.com/2010/04/30/calcio-e-qualcosa-daltro/
Non sono certo come quelle povere disgraziate reclutate nell’Est Europeo sbattute sul marciapiedi a suon di botte e sevizie.
Il fenomeno,ormai va espandendosi e circolano perfino tariffari per le foto osé e per le varie prestazioni fornite. Basta poi vedere certi profili di Facebook dove le foto in pose ammiccanti sono ormai la regola.
Mi chiedo inoltre se certi genitori abbiano gli occhi foderati di prosciutto e non si accorgano di nulla, sia dal comportamento delle figlie che dagli oggetti che le ragazzine portano a casa: non si chiedono da dove possa giungere tutta quella mercanzia? E quanta libertà concedono alle figlie, che molto spesso restano fuori anche tutta la notte….
rosa
Giusto tre anni fa scrivevo il mio parere sulle quote rosa, un ghetto che alcune donne vogliono deliberatamente costruirsi occupando determinate posizioni solo in virtù del proprio sesso e non per il proprio merito.
https://ombradiunsorriso.wordpress.com/2011/03/12/color-di-rosa/
Allora si parlava di quote al 30% divenute ora il 50% perc
Giusto il 12 marzo di tre anni fa scrivevo il mio parere sulle quote rosa, un ghetto che alcune donne vogliono deliberatamente costruirsi occupando determinate posizioni solo in virtù del proprio sesso e non per il proprio merito.
https://ombradiunsorriso.wordpress.com/2011/03/12/color-di-rosa/
Allora si parlava di quote al 30% divenute ora il 50% perché, come dice con la sua solita spocchia saccente la Boldrini il 50% della popolazione femminile è costituito da donne (sigh… chissà l’altro 50%sempre della popolazione femminile da chi è composto!).
)
Personalmente non mi interessa se chi è demandato a rappresentarci in parlamento sia uomo, donna o gay, bianco o di colore, alto o basso, mi basta che sia onesto e capace, il resto sono solo dettagli di nessuna importanza. Tremo al pensiero che, per ottemperare alle quote, si riempiano le Camere di gente come Bindi, Madia e la stessa Boldrini. Però, tornando alle donne, mi è piaciuto uno stralcio di un articolo di Salvatore Tramontano sul Giornale di ieri, quando la solita Boldrini dice all’Annunziata che le quote rosa sono un vantaggio per il paese. “Tutte e due hanno raggiunto il vertice delle loro carriere. Se dicono che il loro successo è dovuto solo a “quote privilegiate” non rispettano il proprio lavoro. Non credono in se stesse. Oppure confessano che stanno là per grazia ricevuta.”
Vignetta di Baldelli da “il Giornale” del 12 marzo 2014, sì, proprio lui, quello delle spassose imitazioni compreso quella della Boschi.
Medea
Tutti ora aborrono la donna che ha appena accoltellato a morte le sue tre figliolette. Pochi ricordano che nemmeno un mese prima un padre aveva ucciso i suoi due bambini (avuti da due donne diverse) o l’ingegnere svizzero che tempo fa, all’inizio del 2011, ha ammazzato le sue due gemelline, i corpi delle quali non sono mai stati ritrovati. Perché un simile comportamento risulta più esecrabile se a compierlo è una madre anziché un padre? Perché l’amore di una madre dovrebbe essere differente da quello di un padre? Forse perché alle donne è dato di sopportare la gravidanza e il parto? Ma genitori si è ambedue, e su ciascuno dei due incombe l’onere dell’educazione e della protezione dei figli.
La famiglia, che rappresenta l’embrione della società, è anche lo specchio delle sue storture e dei suoi conflitti. Gli infanticidi (*) o, meglio, i figlicidi a volte sono spesso la manifestazione di rapporti familiari ormai compromessi, dove si evince l’incapacità e la paura di affrontare un futuro che si presenta incerto senza il supporto del partner o di altri familiari. Le difficoltà ritenute insormontabili fanno scattare dapprima la frustrazione e in seguito l’aggressività, ed a patire sono ovviamente i soggetti più deboli. Ma per la cultura italiana e cattolica, che in ogni madre vede una rappresentazione della Madonna, il reato di soppressione dei propri figli è un delitto impossibile, incredibile, psicologicamente inaccettabile. La madre che vede un figlio crescere dentro di sé , lo mette al mondo, lo cura, lo istruisce, gli dedica il proprio tempo, sacrifica per lui il proprio lavoro, le proprie relazioni: tutto questo è “naturale”, direi perfino genetico. Quindi l’omicidio di un bambino, di un figlio spesso viene addebitato alla follia, a quel seme maligno che si impossessa della sua mente. Nel caso del padre, dove questo legame “fisico” con il figlio non esiste, cosa si può invocare? O la sindrome di Medea non è solo delle madri?
(*)Per la vigente legislatura è considerato infanticidio solo la soppressione del neonato, per quello parlo di “figlicidio”, ammesso che un tale termine esista.
donne di una volta…
Trovato tra le carte di mia suocera…un libretto donatole dalla parrocchia in occasione del matrimonio.
DOVERI PARTICOLARI
Particolare dovere del marito è quello certamente del governo della casa, della famiglia.
Esso è il capo, a lui spetta la direzione, la provvidenza, la difesa.
La direzione deve essere amorevole, la moglie non è una schiava, ma una compagna e il marito deve avere per essa il rispetto che vuole per se stesso.
La provvidenza impone al marito di procurare alla moglie e alla famiglia quanto è necessario e conveniente secondo il proprio stato e la possibilità.
La difesa è per la debolezza della donna, che il marito non deve esporre a tentazioni nelle quali sono facili le cadute, portandola di qua e di là, mettendola a contatto con persone di dubbia fama. Difesa, non esigendo da essa cose che non si conciliano con la sua dignità e con la santità dello stato coniugale. La difesa impone anche la vigilanza sulla famiglia, e cioè sui figli, su quelli che frequentano la casa. Non per niente san Paolo paragona lo sposo a Gesù Cristo, egli lo fa per inculcare gli sposi cristiani d’essere per le loro spose quello che Cristo è per la chiesa.
Che se il marito è il capo, la sposa cristiana deve essergli sottomessa, né riguardare come un peso questo dovere. Sottomessa con la mente, uniformando la sua volontà a quella del marito; sottomessa colle sue opere non facendo nulla di nascosto o in suo pregiudizio, o in pregiudizio della sua autorità.
Nessuna smania di primeggiare nel governo della casa, nessuna smania di primeggiare nell’ossequio e nell’amore dei dipendenti e principalmente dei figli.
È dovere della sposa il cercare di piacere al marito e molte sono le ragioni che inducono un tal dovere. Questo lo deve adempire senza venir meno alla propria dignità, senza concedere ciò che è contro la legge santa del Sgnore.
Anche nel vestire deve sforzarsi di piacere, senza venir meno a quella modestia che è il più bell’ornamento della donna e senza aggravare di spese superflue il marito, il quale, se ama che la sua donna vesta con proprietà e decoro, l’ama di più se essa sa regolarsi colla economia e fare da sé senza toccare la sua borsa.
La donna saggia, la donna prudente che ama la sua casa, ne ama la proprietà e rinuncia volentieri a girare di qua e di là, rinuncia volentieri alle chiacchiere e ai pettegolezzi per attendere ad essa e farla prosperare.
Una casa ben ordinata diventa cara anche al marito il quale, se nella moglie non trova una creatura sommessa, dolce, paziente, interessata a piacergli, l’abbandona volentieri per passare le ore libere all’osteria, al caffè, al teatro, forse in qualche luogo peggiore.
Se ad una sposa cristiana toccherà di convivere colla suocera, colle cognate, faccia di tutto per conservare la pace, sacrificandosi anche un poco. Sarà tanto più cara al marito, tanto più preziosa alla famiglia.
Beh, spiegatemi come si possa conciliare il fatto di essere libera (la moglie non è una schiava) con l’essere sottomessa, compiacendo in tutto il marito, sottostando sempre alla sua autorità, restando sempre in casa, rinunciando alle proprie amicizie etc etc… Già, le donne erano esseri deboli che necessitavano della difesa del marito, difesa più spirituale e morale che fisica. soggette a mille tentazioni… Anche la Chiesa aveva allora ben poca considerazione delle donne… In poche parole, le donne dovevano essere dei fantocci, sempre disponibili e sorridenti senza nemmeno il diritto di lamentarsi…
A Mario
Ci sono “amici” che non conosco personalmente e dei quali non so nemmeno che aspetto abbiano. A volte sono solo un nome, a volte solo un nick, ma con i quali si è creata comunque una certa affinità fondata sul rispetto e sulla condivisione dei valori di fondo.
Da tempo avevo notato che Mario non commentava più i miei post, ma credevo che avesse altri impegni o che gli argomenti non gli fossero congeniali. Ieri però una sua mail mi ha avvertito di problemi di salute che ha avuto e dai quali si sta riprendendo.
Ti faccio i miei più affettuosi auguri di pronta guarigione, Mario, con un forte abbraccio, e spero di rivederti al più presto in questo mio piccolo spazio.
Lore
Bolzano
Un gradito omaggio da una cara amica
View original post 684 altre parole
La grande bellezza
Ora che Sorrentino ha vinto l’Oscar, tutti ad elogiarlo comparandolo a Federico Fellini. Per mio conto questo paragone è una nota di demerito: vado controcorrente e dico chiaramente che Fellini non mi piace o, meglio, mi piacciono solamente i primi film degli anni ’50 in bianconero, quali “Luci del varietà”, “I vitelloni”, “La strada” e “Il bidone”, che ho rivisto recentemente, dove il regista racconta di un’Italia povera, uscita dal dopoguerra, in cui ciascuno si ingegnava a vivere alla bell’e meglio o campava sulle spalle degli altri. Già “La dolce vita” ha iniziato a piacermi meno: quel mondo di decadenza, vacuo, cinico, dove chi può, per ingannare la noia, ricerca divertimenti proibiti, per quei tempi, a base di alcool e sesso e che dista anni luce dalla vita normale l’incomunicabilità con la quale è rappresentata dalla scena finale in cui Valeria Ciangottini grida qualcosa a Marcello Mastroianni, ma le sue parole sono coperte dal rumore della risacca e del vento. Gli altri film li giudico ancora peggio (naturalmente sempre e solo a mio parere): ormai abbandonato uno stupendo bianconero sostituito da colori sgargianti, anche le trame si fanno più astruse e grottesche, come i personaggi, spesso deformi.
E “La grande bellezza” sembra ricalcare questo cliché. Molte le analogie: scrittori falliti, sia nel film di Sorrentino che ne “La dolce vita”, feste di gente che cerca in ogni modo di passare serate in maniera divertente, una Roma decadente, sia allora che adesso anzi, oggi ancora di più, sante, prelati, spogliarelliste, ….
Per esperienza so che determinati film più premi vincono, più barbosi sono, e questo credo che non faccia eccezione: solo il trailer mi mette angoscia a vederlo, lento e soporifero, dove Servillo recita con voce monocorde… anche qui vacuità di personaggi, di situazioni. Però dire che è bello fa fine, fa persona colta anche se ci si è addormentati ancora a metà della proiezione. Passare da ignoranti? Non sia mai detto !
Stasera lo trasmetterà Mediaset (visto che è una sua produzione). Non lo guarderò solo perché odio vedere i film interrotti dalla pubblicità come succede sulle reti commerciali (ma pure la RAI non ne è più immune). Un film va gustato per intero, fotogramma dopo fotogramma, titoli di testa e di coda inclusi, senza interruzione, altrimenti che spettacolo è? Magari più avanti, se qualcuno mi presterà il DVD ci penserò, però sono sicura che sarà solo una “Grande noia”…
Oscar
Stamattina ci siamo svegliati con un Oscar in più. Non ho visto il film, però una persona che mi conosce bene e sa dei miei gusti in fatto di cinematografia ha detto che non mi sarebbe comunque piaciuto. Mi fido del suo giudizio ma non è detto che prima o poi non mi decida a guardarlo (tra il resto dovrebbe essere in programmazione su Canale 5). Di una cosa però sono certa: se Paolo Sorrentino è riuscito a vincere il premio avendo nel cast Sabrina Ferilli e Serena Grandi, deve essere davvero bravo. Una cosa riuscita a suo tempo solo a Vittorio De Sica con Sophia Loren ne “La Ciociara”…
Carogna
Lo so. .. sono carogna. Oggi ho comprato anche la Gazzetta dello Sport, ma non ho saputo resistere. Ma onore al Milan che ha giocato un’ottima partita, e grazie per l’ovazione concessa dagli avversari a Carlitos “Apache” Tevez…
Canzoni per Milano – Luci a San Siro
Beh, domani c’è Milan – Juventus e non potevo non mettere questa canzone di Vecchioni, sempre sperando che vinca la mia squadra del cuore….
Cosa ne pensate?