La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

Clandestini

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Abolire il reato di clandestinità.
Andare a prendere profughi e presunti tali fino a casa o quasi.
Tenerli per qualche tempo nei centri appositi per verificarne l’identità.
In ogni caso, prima o poi regolari ed irregolari, vengono lasciati liberi.
E poi?
Che si arrangino. Che rubino, che stuprino, che riducano le nostre città come letamai.
È come acquistare un cane e lasciarlo libero sulla strada non appena ci si rende conto che dà fastidio o che non si è in grado di mantenerlo.
Ma qualcuno continua a parlare di accoglienza.
Ad un certo punto dobbiamo avere il coraggio di dire “basta”.

Inviato dal Veloce promemoria

5 Risposte

  1. mario

    Son piu’ dell’idea di mettermi a cantare aggiungi un posto a tavola . E per dirla tutta saprei anche dove poterli ospitare …………….. villa Macherio e dimore simili…………………….va che ce ne son parecchie di simili casucce poco utilizzate in giro . corry ciao Lore bp

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    14 gennaio 2014 alle 17:19

    • Se è per quello ci sono anche tutte le casucce di Lusi e Penati nonché le villette di Grillo… 🙂
      Magari Emiliano potrebbe ospitarli ad ostriche e champagne. .. Qualcuno poi potrebbe dar loro anche le casucce dei terremotati de l’Aquila. .. ce ne sono di posti…
      Buon pomeriggio Mario 🙂
      Lore

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      14 gennaio 2014 alle 17:30

  2. Leonardo Ricciardi

    Chissà. E’ il concetto di “reato” che mi ripugna, quando ad esserne colpiti sono neonati, bambini, donne incinte, vecchi in fuga da morte e fame. Poi si può essere anche d’accordo sul resto….

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    14 gennaio 2014 alle 21:33

    • Inutile fare del falso perbenismo. Se non c’è lavoro per i nostri, se non ci sono alloggi a che serve farli arrivare (anzi andarli addirittura a prenderli)? Tanto vale rimandarli indietro. E costringere inoltre gli altri stati membri della comunità europea a farsi carico di parte dei veri profughi.

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      15 gennaio 2014 alle 00:14

  3. “E allora quando emigravamo noi?” Ogni tanto qualcuno rantola!
    Ma noi emigravamo “regolarmente” e venivamo trattati anche peggio dei clandestini di oggi, da parte di quel gran popolo degli americani.
    Non so darti torto Loredana.
    Qui il problema è l’alibi della richiesta d’asilo, incontrollata e incontrollabile scappatoia per ogni genere di individui, onesti o meno, che intendano cambiare aria per qualsiasi motivo.
    E’ vero che non possiamo fare di ogni erba un fascio, ma allora non facciamolo. Allora distinguiamo, selezioniamo, e reimpatriamo, rapidamente!
    Allora trattiamo seriamente questo sconcio dell’immigrazione clandestina, senza ipocrisie e senza tacciare di razzismo nessuno, quando si vuole mettere in evidenza l’imposizione che il nostro Paese sta subendo da parte dell’Europa e delle nazioni del Mediterraneo che lasciano riversare maree di gente sul nostro territorio.
    E questo riconduce a un discorso annoso: non contiamo niente a livello internazionale!
    A parte come secchio della monnezza per scorie radiottive e rifiuti tossici.
    Un abbraccio!
    Giancarlo

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    17 gennaio 2014 alle 11:01

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