La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

Archivio per dicembre, 2013

discorso di fine anno

Quest’anno non guarderò assolutamente (come del resto gli anni precedenti) il discorso di Napolitano, tanto meno quello di Grillo.

Preferisco vedermi quello dello scorso anno di Natalino Balasso! Tanto ogni anno non cambia assolutamente nulla, le solite parole, la solita retorica!
Auguri a tutti.

 

 


Auguri di buon anno

Per anni ed anni, fin da quando ero ragazzina, ho ascoltato ogni anno alla radio il Concerto di Capodanno di Vienna, che terminava sempre con la Marcia di Radetzky. Ho mantenuto questa abitudine anche da sposata poi, purtroppo, con il tempo questa abitudine l’ho perduta, però mi piace ancora ricordarla…

 


Scarpe…

Il mattino del 30 (dicembre 44) tutto il tratto di riva prospiciente l’Hungaria e il caffè Negresco aveva la neve arrossata dal sangue e nello specchio d’acqua corrispondente, galleggiavano centinaia di cadaveri nudi trattenuti dai blocchi di ghiaccio. Le vittime avevano fatto circa due chilometri a piedi, completamente nude, legate per i polsi a due a due, fatti inginocchiare sulla riva e uccisi con il classico colpo alla nuca. Una giovane ragazza si era salvata perché caduta in acqua senza essere colpita, venne raccolta più tardi da una pattuglia di soldati. L’ufficiale me la consegnò e la portai in legazione”.

(dal diario di Giorgio Perlasca – Immagini e testo tratti dal sito Facebook Giorgio Perlasca Fondazione -Budapest Monumento alle scarpe)

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Novelle di fine anno


Nella nuova raccolta di novelle “Le mille ed una proroga” c’è pure la copertura del buco di bilancio della città di Roma.


Orbene, è la nostra capitale e, forse, merita qualche attenzione in più dei comuni capoluoghi di provincia, però mi chiedo perché i soldi non siano stati spesi per migliorare la città ed i suoi capolavori, tanto da “costringere” Della Valle a fare il mecenate ed a  metter mano al portafoglio per procedere alla ristrutturazione del Colosseo.
No, il buco deriva da anni ed anni di mala gestione, quali l’effettuazione delle “Notti bianche” ed altre sciocchezzuole simili.


Quindi, se a suo tempo i romani hanno fatto le cicale, perché le previdenti formichine italiane devono aprire il proprio borsellino per risanare il deficit?

In situazioni simili si dichiara fallimento e si processano i responsabili. Qui invece siamo tutti noi a dover pagare.


E speriamo che si tratti “solo” del bilancio di Roma (400 milioni) e che non ci si debba accollare anche quello del MPS di ben 3 miliardi, al confronto dei quali il milioncino speso dalla regione Lazio per i corsi fantasma che, causa prescrizione è stato restituito agli imputati, fa la figura delle classiche noccioline.


Libiam ne’ lieti calici

No, Giuseppe Verdi non c’entra, anche se quest’anno ricorre il bicentenario della nascita, festeggiato con la rappresentazione di “Traviata” alla Scala (pur con una dubbia ambientazione).

Parlo quindi solo del vino.

Da tempo, scontrandomi anche con amici che di vini se ne intendono, affermavo che lo champagne non mi piace , lo trovo acido e mi causa bruciori di stomaco. Lo stesso accade con certi vini similari italiani, quali lo spumante Ferrari. Ho sempre preferito di gran lunga il “bollicine” nostrano, il Prosecco per intenderci, meglio ancora se di Valdobbiadene, o il Cartizze, accompagnato agli antipasti, oppure l’Asti abbinato al dessert.

Vado tanto controcorrente da pasteggiare a rosso o al massimo a rosé anche con il pesce.

I puristi storceranno il naso, però il mio stomaco ne ha tratto beneficio.

Adesso Camillo Langone nel suo articoletto su “il Giornale” di oggi esprime esattamente il mio pensiero. Non solo, ma dal medesimo testo ho appreso anche dell’esistenza di un prosecco “fermo”, il Prosecco Tranquillo di Gregoletto.

Adesso anche nel resto del mondo i nostri vini frizzanti hanno superato gli omologhi francesi. Non credo che sia solamente questione di prezzo, tranne qualche eccezione, costano molto meno degli champagne,ma suppongo che c’entri anche il gusto.

Già nel novembre scorso, alla fine della vendemmia, la Coldiretti aveva registrato un aumento del 2% della produzione di una qualità davvero eccezionale specie per i grandi rossi, dal Brunello di Montalcino all’Aglianico al Barolo ed al Chianti, ponendo così l’Italia al primo posto nel mondo per la produzione, il 40% della quale destinata a vini D.O.C. (331 tipi) e D.O.C.G. (59 TIPI), mentre un 30% era dei 118 vini I.G.T. Solo il restante 30% era dei cosiddetti “vini da tavola”. Quest’anno si è raggiunto il record storico anche per le esportazioni, consistenti nella maggior parte, appunto, in spumanti, con un totale di 5 miliardi di euro di fatturato con un aumento del 9% rispetto all’anno precedente. Speriamo che il trend positivo continui, anche se ormai molte tenute vinicole stanno passando in mani straniere, sia nelle Langhe che in Toscana, rappresentando un ottimo investimento per chi compera i vigneti.

Per adesso, godiamoci le nostre bollicine ed apprestiamoci a brindare con esse al prossimo anno che si avvicina che, speriamo, sia migliore di quello che sta terminando.


Il buon pastore

il-buon-pastoreQuesto più che un Papa mi sembra un parroco per come parla e si comporta.

Frasi semplici, sorrisi, spesso circondato da bambini (lasciate che i pargoli vengano a me). Ma ci sono cose che mi lasciano perplessa e mi indispettiscono.

Quel suo continuo appellarsi alla solidarietà verso i poveri clandestini … ops… migranti che per riconoscenza per essere stati salvati dall’annegamento bruciano e distruggono i centri di accoglienza e boicottano i cibi preparati per loro.

Se non si trovano bene qui in Italia se ne ritornino nei paesi d’origine e se in queste nazioni si sentono perseguitati che combattano per raggiungere la libertà, per quanto le esperienze negli altri paesi non lascino sperare bene.

Nemmeno una parola per ricordare a questa gente che ci debbono un minimo di riconoscenza e che non possiamo accogliere indistintamente tutti concedendo loro una casa e del lavoro quando manca anche per la nostra gente che ha faticato per ottenere quanto essi, molto spesso con arroganza, pretendono.

Nemmeno una parola sui cristiani martirizzati nei paesi mussulmani tanto da essere drasticamente scesi di numero.

Nemmeno una parola nemmeno sui poveri cristi che si sono suicidati per ragioni economiche.

Chissà se anche nel regno dei cieli ci sono cittadini di serie A e di serie B?


Noel Noel


Musica…

Il ministro Saccomanni ci ha deliziato con un’altra sublime perla. “Spero che il prossimo anno canteremo l’Inno alla gioia.”

Considerando come vanno le cose e che la luce in fondo al tunnel che tutti ci pronosticavano ormai vicina si allontana invece sempre più, credo che l’inno alla gioia possano cantarlo solamente i tedeschi. Non per altro il brano, inno ufficiale della Comunità Europea, è stato musicato da Beethoven per un testo di Schiller, e fa parte della famosa Nona sinfonia.

Per noi invece spero che non resti solamente il De profundis….


gioca che ti fa bene

gioco541749_453045488132798_1428640277_nLo Stato una volta svolgeva un’attività non molto onorevole, quella del magnaccia, conclusasi con l’entrata in vigore della legge Merlin. Poco importa che poi le prostitute fossero costrette ad esercitare per strada, con i rischi che ne conseguono ed ingrassando i papponi.

Poi ha fatto anche lo spacciatore, con la vendita dei tabacchi, in regime di monopolio (ogni sostanza che provochi dipendenza è, di per se stessa, una droga). Adesso per paura di rimetterci qualche soldino se ne frega della salute degli italiani mantiene il monopolio dei tabacchi ma stratassa le sigarette elettroniche.

Infine, direttamente o indirettamente si mette anche a fare il biscazziere, castigando i comuni che vogliono proibire o limitare l’apertura di sale da gioco, http://www.corriere.it/politica/13_dicembre_20/strappo-slot-machine-meno-fondi-stato-comuni-virtuosi-1b139ba2-6940-11e3-95c3-b5f040bb6318.shtml però considera malattia sociale la ludopatia che lui stesso ha contribuito ad incentivare.

Uno stato che vive sui vizi dei propri cittadini e li utilizza per rimpinguare le casse erariali tramite imposte sui giochi, alcolici, tabacchi e poi paga loro la disintossicazione dai vizi, invece di istruire fin dalla più giovane età che le cattive abitudini vanno evitate, spiegando  i danni che provocano, non è uno stato serio. Allora tanto vale che lo stesso stato si metta a spacciare anche eroina e cocaina oltre alle altre innumerevoli droghe sintetiche che circolano.

Il gioco per lo più è appannaggio dei ceti più poveri che pensano di arricchirsi facimente con un “colpaccio”. Ovvio che mi riferisco a quelle dannate macchinette o ai biglietti dei gratta e vinci, perché se uno ricco sfondato vuole dilapidare il suo patrimonio nei bei Casinò nostrani o di oltralpe è liberissimo di farlo. Ma lucrare sulla pelle dei poveracci che semplicemente sperano di rimpinguare le proprie tasche dissanguate da un erario sempre più esoso è semplicemente criminale.


Compermesso… evado.

In Italia si condanna per furto aggravato chi toglie la bandiera della UE per sostituirla col tricolore.
Si mette in galera un ammalato grave di sclerosi – tanto che ne è morto poco tempo dopo- proibendogli anche l’uso delle stampelle.
Si condanna una parlamentare per una manifestazione non autorizzata contro l’uso del burqa.
E poi si concedono permessi a pericolosi delinquenti pluriomicidi con la scusante che era ritenuto “solo” un rapinatore, che i permessi sono stabiliti per legge, che gli omicidi non erano nel fascicolo in quanto per quelli non aveva subito condanne perché ritenuto incapace di intendere e di volere, che in carcere si era comportato bene (?) Eccetera eccetera.
E ne è scappato un altro, pentito di camorra.
Bella, l’Italia!


Inviato dal Veloce promemoria


Stabilità.

Mai visto nulla di più instabile della legge di stabilità. ..
E vai con gli emendamenti!


Inviato dal Veloce promemoria


Risate

Sentire Alfano autodefinirsi leader mi mette di buon umore già di prima mattina


Inviato dal Veloce promemoria


Chi “ha paura” di nominare la violenza?

#OgniBambinaSonoIo

La Terza Sezione penale della Corte di Cassazione, il 15 ottobre 2013, ha annullato la sentenza con la quale la Corte d’Appello di Catanzaro, nel 2011, condannava un sessantenne, addetto ai servizi sociali del comune di Catanzaro, per aver abusato di una bambina di undici anni che gli era stata affidata. Fra i motivi dell’annullamento, la Corte rimanda alla sentenza d’appello, che avrebbe disconosciuto (in via considerata troppo generica) la possibilità di concedere le attenuanti relative ‘alla minore gravità del fatto’.

Noi avvertiamo l’urgenza di prendere la parola per nominare, e denunciare, l’insopportabile attacco che viene mosso alla nostra libertà, alla giustizia ma, soprattutto, ad una bambina di 11 anni. Quali sono le ‘attenuanti’ che la Corte d’Appello di Catanzaro avrebbe trascurato di considerare? Secondo la Cassazione il consenso della vittima e la circostanza che i rapporti sessuali si erano innestati nell’ambito di una relazione amorosa. Questo perché, l’atto…

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Letterina

 

Cara Laura

Scusa se ti do del tu, ma questa è una lettera informale, da donna a donna.

Ho trovato pretestuose le accuse che ti hanno rivolto per aver condotto con te il tuo compagno in Sudafrica per il funerale di Mandela utilizzando un aereo di stato. Del resto anche Napolitano conduce sempre con sé la Clio e molti altri fanno la stessa cosa senza che nessuno ci trovi nulla da ridire.

Non so se la tua partecipazione fosse necessaria, dato che già vi assisteva Letta; più che la presenza del tuo fidanzato mi ha reso un po’ perplessa quella dei tuoi tre collaboratori e della scorta, questi sì a carico di noi cittadini, visto che a loro doveva essere comunque corrisposta la diaria per la trasferta. Però ti ci metti pure tu, ravvisando un attacco sessista a queste critiche: ti assicuro che sarebbe successa la medesima cosa a ruoli invertiti.

Basta vedere fantasmi dappertutto! Forse ti manca la sicurezza in te stessa e per questo mostri tanta aggressività. Cerca di capire che uomini e donne sono complementari e non avversari. Considera che non c’è niente di strano se una mamma porta in tavola la zuppiera mentre il resto della famiglia resta seduto. Sei una donna fortunata. Hai raggiunto una posizione di prestigio, non so quanto meritata, e stai considerevolmente meglio delle tante donne costrette a sottostare ai diktat di quegli uomini che seguono una religione davvero antifemminista e che una parte del tuo partito difende con la scusa che così si rispettano le loro tradizioni.

Sii meno acida e goditi la tua femminilità senza ricercare sempre lo scontro ad ogni critica che ti viene mossa…

Sempre che ti riesca possibile!


pilloline amare

Il nuovo che avanza

 Lo ammetto, all’inizio c’ero cascata pure io.

Renzi sembrava il nuovo che avanza, ma è giovane solo di aspetto mentre  le sue idee ed il suo modo di agire sono quelle della DC più vecchia che ci sia che, mescolata ai residui del vecchio PC dà un mixer deleterio.

Così inizia con l’appoggio a Letta, e questo era pure prevedibile, però con i ricatti. Io ti sostengo, certo, ma solo se fai come dico io. Poi parla di ius soli e cosucce del genere, perché deve accontentare quegli extracomunitari che lo hanno votato. Un piccolo dittatore, insomma, e dai progetti non certo nuovi, anzi sempre i soliti: tasse, tasse ed ancora tasse…Poi come presidente dà un contentino a Cuperlo…non si sa mai, è sostenuto da D’Alema, quindi meglio ingraziarselo. Così, in pieno gattopardismo, si cambia tutto (?) per non cambiare niente.

Parlavo di tasse…

 La coperta del resto è sempre troppo corta, se la tiri da un lato resti scoperto dall’altro, così per far quadrare i conti se da una parte danno un contentino dall’altra aumentano qualcosa, naturalmente a favore dello stato, mai nostro.

Sapessero almeno far bene di conto, prevedendo degli importi abbastanza congrui (non per altro si chiamano previsioni), ma quando per una tassa, nello specifico la Tobin tax, era previsto un introito di un milione di euro mentre non raggiungeremo il 20% effettivo, cosa prevista già all’inizio dell’anno daPorro, qualcosa mi fa dubitare dell’effettiva competenza dei tecnici chiamati a salvarci.

http://www.ilgiornale.it/news/interni/975868.html.

Quindi giù bastonate, una dietro l’altra, come le tasse sulla casa. Ormai è quasi meglio abitare in un camper alla maniera degli zingari che possedere quattro mura domestiche che, automaticamente, ci qualificano come possidenti!

Intanto stanno “studiando” (ma non è detto che ci riescano in tempi brevi, anzi!) all’incompatibilità tra pensioni d’oro e gli incarichi pubblici retribuiti. Naturalmente, se avverrà, non ci sarà alcuna retroattività…non sono mica comuni mortali, loro!

 

Rubabandiera

 Il vecchio gioco del rubabandiera ha mandato in galera il vicepresidente di Casa Pound.

Notare che il pericoloso delinquente non voleva portare via il vessillo della UE, ma semplicemente sistituirlo con il tricolore, a ribadire la nostra sovranità, cosa che si può condividere o meno, ma di certo non mi sembra un grande delitto, specialmente considerando che, nello stesso momento, gli infiltrati tra gli autonomi stavano causando i soliti danneggiamenti a Torino e Venezia. Però qui in Italia basta sventolare un tricolore per esser considerati sovversivi.


Blumine


Il terzo uomo

Uno dei film che preferisco?

Senza dubbio “Il terzo uomo”. Non tanto per la trama – sceneggiata da Graham Greene che, a distanza di oltre sessant’anni, può sembrare un po’ datata pur se interessante, ma per la musica, l’interpretazione e soprattutto l’ambientazione e la fotografia.
La musica è quella celeberrima di Kardas, eseguita con la cetra, incalzante e coinvolgente, la regia di Carol Reed, la splendida fotografia di Robert Krasker.

Il protagonista è Joseph Cotten, che interpreta Holly, un scrittore americano di libri di avventura, giunto a Vienna su invito del suo amico Harry che gli aveva promesso un lavoro in questa città, però al suo arrivo viene avvisato che l’amico è morto. Al funerale nota Anna, una bella ragazza – interpretata da Alida Valli – e viene contattato dal maggiore Calloway, un ufficiale inglese – Trevor Howard – che gli consiglia di ritornare a casa. Determinato a scoprire le cause della morte dell’amico Harry, in quanto le versioni riferitegli sono piuttosto discordanti, Holly decide di trattenersi nella città. Frequenta così varie persone che gli confermano la presenza di due uomini alla morte per investimento di Harry, ma il portiere del palazzo gli svela la presenza di un misterioso “terzo uomo”.

Durante le sue indagini Holly viene infine contattato da Harry, creduto morto, e con rabbia e dolore apprende che l’amico è invece implicato in un losco traffico di penicillina, medicinale allora assai raro e ricercato, che, contraffatta con diluizioni di acqua, ha causato la morte di varie persone e la menomazione per meningite di moltissimi bambini. Inutile dire che Harry è interpretato da Orson Welles il quale, pur apparendo dopo circa un’ora di film, giganteggia con la sua interpretazione, mettendo in ombra Joseph Cotten, tratteggiando la figura di un personaggio cinico, arrivista, cattivo al pari del capitano Quinlan dell’omonimo film.

Welles questa volta si limitò a recitare, senza collaborare alla sceneggiatura e alla regia. L’unico suo contributo al film fu la celebre battura sugli italiani e gli svizzeri, e le  differenze tra di loro.

Anche i personaggi minori, molti dei quali parlano quasi esclusivamente in tedesco, come ad esempio una anziana coinquilina sempre avvolta in una vecchia coperta, sono ben caratterizzati.

Per mio conto però la vera protagonista del film è la citttà di Vienna, ancora ferita dalla guerra, con il cimitero immenso, la ruota del Prater e bellissimi palazzi aristocratici accanto a cumuli di macerie. Una Vienna fotografata in un magnifico bianco-nero, che mantiene sempre alta la suspence ed esalta le scene notturne, con strade vuote, dove sull’acciottolato risuonano passi frettolosi di gente che si nasconde, per non parlare delle scene di inseguimento nelle fogne.

Un film che ha meritatamente vinto un gran numero di premi e che, ancora oggi, specie dopo essere stato perfettamente restaurato, rappresenta uno dei capisaldi del cinema noir e si rivede sempre volentieri.


Soliti pregiudizi

Comincio ad essere un po ‘ stanca di tanti interventi contro gli impiegati pubblici, dipinti sempre come fancazzisti che rubano lo stipendio e passano le giornate a fare giochini sul computer o leggere il giornale invece di lavorare.

Beh, ero una di questi e posso affermare che, almeno nel mio caso, non era affatto così ma posso anche assicurare che non ero l’unica a lavorare. Sapevo quando entravo in ufficio ma non sapevo mai a che ora sarei uscita. A causa dei successivi blocchi del turnover il personale diminuiva sempre più, fino a che negli uffici amministrativi, dalle iniziali quattro persone, mi sono ritrovata sola soletta, con tutte le incombenze da svolgere e le scadenze da rispettare, quindi a lavorare fino a sera tardi, talvolta anche durante i giorni festivi senza percepire nemmeno gli straordinari perché il budget di ore previsto era stato abbondantemente superato. Ferie? Spezzettate al massimo (tra un’incombenza e l’altra, tra una dichiarazione IVA ed un bilancio, tra gli stipendi o un trimestrale di cassa, tra la stesura di una relazione e le registrazioni contabili, tra i corsi di aggiornamento e le trasferte, cosucce varie imposte dalla contabilità pubblica), anche se la legislazione in materia prevedeva “almeno due settimane consecutive” da effettuarsi tra giugno e settembre e spesso le dovevo rimandare all’anno successivo, magari con la paura di perderle addirittura. Ah, la sera a letto prima di addormentarmi spesso mi leggevo gli inserti del Sole 24 Ore, così, tanto per rilassarmi. Ci si  indigna giustamente  quando sui mass media si viene a conoscenza di impiegati che timbrano il cartellino e subito dopo escono per fare la spesa o sbrigare altre incombenze personali, ma non fa notizia chi svolge onestamente il proprio lavoro: certo, è la cosa più naturale e non merita attenzione, però non sono certo alcune mele marce a screditare tutta una categoria. Di bravi impiegati ce ne sono anche nel pubblico, quindi basta fare di tutta l’erba un fascio!

Come diceva Iacopo Ortis -Raul Cremona. .. ne ho ben donde di siffatte ciufole! — 


La Traviata

Leggo i commenti su “La Traviata” che ha aperto la stagione di quest’anno…

Non riesco ad immaginarmi Violetta in cucina a tagliuzzar verdure, mentre Alfredo fa volteggiare l’impasto della pizza…no, proprio no.

Una delle più romantiche opere di Verdi dissacrata in tale modo! Non posso giudicare nemmeno la cantante che ha interpretato Violetta, non conoscendola…

Allora ripropongo la Georghiu, che assieme alla Callas ne ha dato l’interpretazione più sentita.


L’importanza…

… di non chiamarsi Silvio.

Già, perché quando a Catanzaro un sessantenne viene sorpreso a letto con una undicenne ed il giudice sentenzia che tra i due c’era un rapporto d’amore, pur confermando la condanna per violenza sessuale, non so se mi fa più schifo il sessantenne o i giudici che hanno ravvisato delle attenuanti nel rapporto tra i due. Notare che gli psicologi hanno certificato anche lo stato di plagio della bambina, e se questo può essere definito “amore”…


Libertà e violenza

 

Sono passati un paio di giorni dalla morte di Nelson “Madiba” Mandela ed ora voglio esporre alcune mie considerazioni: si possono condividere o meno, non lo so, ma sono solo opinioni personali.

La lotta da lui intrapresa contro l’apartheid in Sudafrica e per il conseguimento di una effettiva parità tra bianchi e neri è stata giusta e sacrosanta, però bisogna ricordare che il fine è stato raggiunto solo a prezzo di un grande numero di uccisioni. Lo stesso Mandela nella sua biografia (Lungo il cammino verso la libertà) enumera gli attentati – con mine ed autobombe in centri commerciali, su autobus, negli stadi – cui diede il placet in qualità di membro del comitato esecutivo dell’ANC e le vittime che queste azioni causarono.

In misura minore si è verificato lo stesso in Alto Adige dove, per raggiungere l’autonomia, vennero effettuati vari attentati che causarono, oltre ad ingenti danni materiali, anche un gran numero di morti specialmente tra gli appartenenti alle forze dell’ordine.

Ora è ovvio che non tutti i cambiamenti possano essere effettuati con metodi gandhiani, ma è anche necessario ricordare che eliminare esseri umani, che il più delle volte sono solo delle vittime innocenti, è solo da vigliacchi. La concessione nel 1993 del premio Nobel per la pace a Mandela, istigatore di tanti attentati, mi aveva lasciato perplessa. Per lo stesso motivo allora dovrebbero essere insigniti del premio – concesso non so a quale titolo ad Obama – anche ai terroristi irlandesi dell’IRA o a quelli dell’ indipendenza basca, l’ETA.

Il maggior merito di Mandela consiste nell’essere stato il catalizzatore di un cambiamento epocale e di aver saputo guidare il passaggio dall’apartheid verso un regime democratico multirazziale, anche se ancora oggi la maggioranza nera è ancora ben lontana dal benessere del quale godono i bianchi. Quanti lottano per una giusta causa, che sia l’indipendenza della propria terra o la lotta contro la discriminazione razziale o religiosa, dovrebbero prima di tutto ricordare che la vita umana viene prima di tutto. Mandela, amico di leaders come Yasser Arafat, Saddam Hussein, Muhammar Gheddafi, Fidel Castro, ha lasciato dietro di sé tante belle parole, molte frasi nobili (diventate aforismi), però i fatti hanno in parte sconfessato questa sua nobiltà. Lo ricordiamo, giustamente, solo per il risultato raggiunto ma abbiamo cancellato le tracce di sangue che a questo traguardo hanno condotto.

Eroi per le loro idee di libertà ed indipendenza, per mio conto, sono la birmana Aung San Suu Kyi incarcerata per circa 15 anni oppure il cinese Liu Xiaobo, promulgatore di Charta 08 e per questo in carcere dal 2008, Nobel per la pace 2010, ambedue senza aver mai commesso atti di violenza. Ma per la similitudine della lotta contro la discriminazione razziale, il mio idolo resta sempre Martin Luther King, anch’egli Nobel per la Pace nel 1964, anche lui difensore dei diritti civili e per questo vessato ed imprigionato. Ma a Martin Luther King non si addebita alcuna morte, anzi, rimase egli stesso vittima della violenza che aveva sempre rifiutato, cosa che invece Mandela, con la sua frase “Non vi è alternativa alla rivoluzione violenta, non vi è spazio per una lotta pacifica” e pur dietro la pressione internazionale che l’aveva fatto rilasciare, non aveva comunque mai rinnegato.

— Inviato dal Veloce promemoria


L’invasione

Ecco, l’invasione è iniziata.

Da una settimana è tutto un viavai di persone che vengono a visitare il mercatino di Natale. I primi due giorni principalmente scolaresche, che hanno visitato non solo il mercatino ma anche il museo di Oetzi. A seguire frotte di pensionati…

Bello il mercatino, certamente, però molti bolzanini ne hanno le scatole piene dei turisti, a causa del traffico, dell’inquinamento, dell’affollamento.

Da domani poi il pienone. Nella centrale piazza Walther – piena di bancarelle, con profumo di Zelten, di Gluehwein e di Lebkuchen- sembrerà di essere a Milano, dato il numero di meneghini DOC e lombardi che affluiranno qui approfittando del ponte di sant’Ambrogio. Quest’anno poi, per la prima volta, il mercatino durerà fino al 6 di gennaio, anziché chiudere alla vigilia di Natale, uniformandosi alle date degli altri mercatini della regione…

Beh, passerà anche questa confusione…


Post scriptum

Un caos inimmaginabile. Sono davvero curiosa di sapere che razza di legittimità potrà avere la nuova legge elettorale che verrà promulgata da un parlamento eletto con una legge elettorale dichiarata incostituzionale?

Sembra un gioco di parole, ma purtroppo è la sacrosanta verità.

 

 

 

 

 


Farsa

Dopo la scoperta (a distanza di “solo” sedici anni) dell’illegittimità dei rimborsi elettorali adesso, sempre dopo un bel po’ di tempo, si sono accorti che il porcellum è anticostituzionale.
Allora un parlamento anticostituzionale ha eletto un presidente che, di riflesso, è anticostituzionale pure lui, quindi anche i suoi quattro senatori a vita sono anticostituzionali. Ma il suddetto presidente, che dovrebbe essere il primo garante della Costituzione più bella del mondo, di tutto ciò non se ne era accorto.
Ah, ed è pure lui che parla a tutto spiano di rispetto della legalità!
Logica vorrebbe che si andasse a rivotare al più presto e che il presidente si dimettesse, dato che i pronunciamenti della Consulta hanno effetti per il presente ed il futuro ma non sono retroattivi (mica sono come la legge Severino e di mezzo non c’è mica Berlusconi), ma ora è impellente trovare un nuovo sistema elettorale che soddisfi tutti e non è certo facile.


Inviato dal Veloce promemoria