La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

Archivio per novembre, 2013

Referendum

Fare i referendum serve a qualcosa?

Degli ultimi, promossi dai radicali, sembra siano sparite le schede, anche se qualche referendum, specie quello sulla responsabilità civile dei giudici, era già stato fatto anni ed anni fa e, soprattutto, vinto, anche se è rimasto lettera morta.

Adesso, a distanza di ben sedici anni, la Consulta ha dichiarato che le norme successive al 1997 che, sotto varie forme, avevano reintrodotto i finanziamenti pubblici elargiti ai vari movimenti politici sono palesemente illegittime, dato che con il referendum del 1993 la volontà popolare si era espressa in maniera palesemente contraria a dette sovvenzioni.

Tutti i soldi che sono stati depredati ai cittadini in questi sedici anni e che spesso sono finite nelle tasche di qualche tesoriere un po’ “distratto”, chi li restituirà? E in caso affermativo, in quale modo? Verranno fatti dei sequestri dei beni dei vari partiti? Arriverà l’Equitalia di Befera a fare rispettare la decisione della Consulta o, come credo, ci verrà messa una bella pietra sopra e finirà come al solito, a tarallucci e vino con il solito Pantalone che paga per tutti?


no, non mi rassegno

pianto1Ci sono cose che ritengo profondamente ingiuste ed alle quali non riesco a rassegnarmi.

Una madre, anzi un genitore, non dovrebbe mai sopravvivere ai propri figli, non è naturale, non è nell’ordine delle cose.

Oggi va così…


L’inverno è ufficialmente iniziato….


a Libera

Lo scrivo qui, perché sul suo blog ha disabilitato i commenti….

Comprendo appieno le tue motivazioni, e mi dispiace davvero che tu abbia deciso in tal senso. Avevo trovato il tuo blog davvero bello ed interessante…continuerò a “spulciarlo”  perché, fortunatamente, non hai deciso di cancellarlo, come è successo tempo addietro per altri bei blog che seguivo.

Un abbraccio sincero

Loredana


Esultanza

Esultanza
Sto spulciando tutti i vari commenti di quanti esultano per la decadenza di Berlusconi. Parlo della gente normale che scrive su facebook e sui blog o che invia le lettere ai giornali, non certo dei Lerner o dei Travaglio per i quali nulla cambia se non perdere un valido argomento di conversazione (!).
Ebbene, tutte queste persone “comuni” mi ricordano tanto quelli che, dal tabaccaio, brindano per festeggiare l’illustre sconosciuto che si è portato a casa l’intero ammontare del jackpot. Loro nella melma erano e nella melma resteranno.
Cos’avranno allora da festeggiare?


Inviato dal Veloce promemoria


Oggi

Il mostro (secondo alcuni) o la vittima (secondo altri) è stato eliminato.
Ho sempre scritto di non averlo mai votato ma sono sempre più convinta che questa sia un’eliminazione politica diretta da una certa magistratura.
Questo si evince sia dalle dichiarazioni di Peppino Caldarola, esponente PD già direttore de l’Unità che da quanto esposto oggi su ol Giornale da Sergio D’Angelo, giudice a suo tempo appartenente a Magistratura Democratica che conosce molto bene l’apparato dall’interno.
Ed ora che succederà?
Aumenterà l’occupazione, l’economia riprenderà a correre? Diminuiranno le tasse? Crescerà il PIL? Calerà il debito pubblico?
Niente di tutto questo.
Il governo del (dis)fare continuerà a rovinare l’Italia imbastendoci le solite storielle di ripresa, le varie caste manterranno inalterati i propri privilegi e noi continueremo ad essere spolpati e presi per i fondelli.
AMEN


Inviato dal Veloce promemoria


Libertà

 

Non è vero, come lamentava Jonathan Swift, che non ci si guadagna nulla a difendere la libertà. Ci si guadagna sempre qualcosa: se non altro quella coscienza della propria schiavitù, per cui l’uomo libero si riconosce dagli altri. Poiché “il proprio dell’uomo” come scrivevo nel 1936 “non è di vivere libero in libertà, ma libero in una prigione”.

Curzio Malaparte
Parigi maggio 1948
Dalla prefazione a ” Tecnica del colpo di stato”


Inviato dal Veloce promemoria


C’è tempo….


Nonostante tutto…

Milano.

Ultimamente c’è la questione della sporcizia che deturpa la città, specie nella zona dei navigli e di questo incolpano il sindaco. Come avevo risposto in un precedente intervento a Mario, la mia antipatia per Pisapia non l’ ho mai nascosta, ma diamo a Cesare quel che è di Cesare. La colpa è della poca educazione della gente e sarebbe stato lo stesso con un sindaco dell’altro schieramento.

Tutti ne parlano male però io, nonostante tutto amo Milano. Quell’amore che solitamente si riserva ai diseredati, ai poveretti, agli ultimi. Milano che degrada sempre più, snaturata nella sua essenza, multietnica, certo, ma di quel miscuglio non dei migliori, come quelle miscele di caffè da poco prezzo che lasciano l’acido in bocca. Non certamente multiculturale, perché i nuovi arrivati non vogliono aggiungere la loro cultura alla nostra ma pretendono di soppiantarla con la loro, cercando di eliminare anche le nostre tradizioni. Giro per viale Monza e ogni volta la trovo ulteriormente peggiorata. Scomparsi in parte i locali di massaggi (?) ora stanno spuntando le sale gioco ed anche negli altri locali proliferano le slot machines. Sempre più negozi in mano a cinesi asiatici e nordafricani. Non bastavano negozi di kebab, le rosticcerie take away, i bar e i ristoranti. Poi sono venuti i parrucchieri, i money transfer ed i cambiavalute, dopo ancora i “compro oro”; adesso tutta una serie di negozi di telefonia e di accessori per cellulari e pc, nessuno dei quali italiano.

Questo in “quasi” periferia, ma non è che in centro vada meglio. Vero che hanno sloggiato una piccola parte delle bancarelle ormai diventate storiche, in quanto ritenute “indecorose”,

però ogni pochi passi ci sono venditori ” itineranti” di libri, giocattoli, accendini, sciarpe di finta pashmina e foulard in “puro acetato finta-seta”, DVD e CD di dubbia provenienza oltre ad un considerevole numero di questuanti che pressano da vicino i passanti.

Milano soffre e diventa sempre più insicura. La generosità e l’accoglienza caratterizzavano la città si sono inaridite e regna l’indifferenza verso il prossimo se non addirittura il fastidio, non tanto per i tanti elemosinanti che girano, ma più per quanti approfittano della situazione, spacciandosi per bisognosi quando non lo sono.

Per fortuna ci sono momenti di evasione dovuti agli artisti di strada che, in qualche modo, cercano di raggranellare un po’ di soldi Ecco allora tutta una serie di “statue viventi” nei più svariati costumi o suonatori e cantanti che propongono i loro repertori. Tra questi ultimi, i simpatici Jukes and the Box, con tanto di tariffario ben esposto: canzone corta €0,5 – canzoncina € 1 – canzone bella €2 (chissà con quale criterio) – canzone difficile €3. 

(Le fotografie precedenti sono di repertorio tratte da internet, mentre le fotografie seguenti con gli artisti di strada sono state scattate da me con il cellulare)

 

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finalmente

Finalmente a casa…mai avuti tanti problemi con internet come questa volta


M5S

Che Beppe Grillo sia tutta fuffa, demagogia e presenzialismo l’ho già scritto altre volte, anzi l’ho pure definito “sotto i riccioli grigi, niente”.
Che ci faceva a Genova, a protestare in corteo assieme ai dipendenti AMT contro la privatizzazione del trasporto pubblico (privatizzazione al quale il M5S è fortemente contrario) quando a Parma il “suo” sindaco Pizzarotti, per far quadrare i conti del bilancio comunale, ha indetto un bando per la stessa ragione?


Inviato dal Veloce promemoria


Sindaci sinistri

La sconfitta dei rossi e degli arancioni.

Pisapia a Milano cala sempre di più nei consensi
Marino a Roma pure. “Giggino” De Magistris non parliamone. A Treviso Manisco è sempre più inviso. Adesso anche a Genova Doria fa acqua da tutte le parti

Ma gli italiani hanno la memoria corta…


Inviato dal Veloce promemoria


Grrrr

Connessione bastarda. .
Messaggi che non partono
.. messaggi che aspetto per mezz’ora poi arrivano a gruppi di 10 alla volta tutti in ordine sparso e non ci si capisce più niente…
Grrr
A Milano non è stato mai così stressante…


San Siro

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15 novembre…Italia- Germania non è MAI un’amichevole.
Entrare a San Siro è sempre un’emozione, specie in notturna. Ci è voluto del tempo per arrivare, dato il giro che abbiamo dovuto fare e per il traffico molto intenso, così siamo arrivati giusti in tempo per vedere il primo gol che ci hanno segnato i tedeschi. La partita? Ordinaria amministrazione. Salvo Pirlo, davvero unico, e la difesa (nonostante il gol preso).
Non so come alcuni giornali abbiano dato la sufficienza a Balotelli che si limitava a passeggiare per il campo, contestatissimo dai tifosi che gli hanno gridato di tutto…
Comunque mi sono divertita…imbottita come un panino tra sciarpa, berretto di pile e maglioni.. ho urlato a squarciagola, tanto da essere ancora rauca dopo due giorni e ho fatto pure la hola…


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Alfine

Alfine Alfano farà la fine di Fini?


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Governo

Governo del fare? Governo del non fare? Peggio… governo del disfare.


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Uccellacci e uccellini

Ne’ falchi ne’ colombe.
Vedo solo i capponi di Renzo che litigano mentre gli altri si spartiscono il paese.


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Pochi, maledetti e subito

La BCE di Mario Draghi dimezza i tassi, portandoli allo 0,25%, ma siamo sicuri che questo sia un bene? La Stampa di Torino avvisa infatti che per le famiglie il vantaggio, se si verificherà, sarà irrisorio. Le banche infatti, da sempre restie a correre il sia pur minimo rischio, continueranno ad erogare prestiti solamente a chi può dare delle solide garanzie ed ha quindi altri beni alle spalle, quindi non certamente alla gente comune o alle aziende in difficoltà. Vedranno invece un’ulteriore occasione di guadagno, comperando titoli di stato che rendono, anche se poco, ma in maniera sicura, senza fatica. Molto meglio accontentarsi delle briciole erogate dallo Stato sotto forma di interessi (Stato che così si indebiterà sempre più) che rischiare di erogare prestiti, anche se i profitti dovessero essere maggiori. Pochi, maledetti e subito si diceva una volta… senza rogne e sicuri, si potrebbe dire oggi. Chi ci rimetterà saranno come al solito le famiglie e le micro-imprese di tipo individuale e familiare che creano lavoro e quindi ricchezza. Chi ci guadagnerà saranno sempre le solite banche, che ormai non svolgono più nessuna operazione di interesse pubblico, ma puntano solo ai dividendi dei loro azionisti. E se le cose vanno male, cosa importa? C’è sempre lo Stato che ripiana…con i nostri soldi.


Regali di natale

Peccato… avevo già pensato di comprare un bel blocco di tessere PD come dono di Natale. Magari, dato il numero, mi avrebbero fatto anche lo sconto.


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crisi, tanto per cambiare

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Si stava meglio quando tutti dicevano che si stava male e che ci trovavamo sull’orlo del baratro.

La disoccupazione con il governo Berlusconi era all’8,4%, mentre ora è al 12,4% ed il rapporto debito pubblico PIL era al 120 ed ora al 133,3…e qualcuno ha il coraggio di dire che siamo in via di ripresa.

Ci hanno depauperato, ci stanno anche togliendo vari servizi nonostante l’aumento delle tasse, ma l’unica impressione è che ci stiano invece pigliando per i fondelli.

L’INPS comunica che nei primi nove mesi di quest’anno le domande per ottenere il sussidio di disoccupazione sono state 1.431.627, con un incremento del 27,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Solo nel mese di settembre sono arrivate 116.002 domande di ASpI, 68.240 di mini ASpI e 377 domande di disoccupazione tra ordinaria e speciale edile. Per il 2014 le stime per l’occupazione volgono ancora al ribasso, in quanto il bonus fiscale per le imprese che assumono a tempo indeterminato si è rivelato un fallimento. Ovvio che un’azienda assuma solamente se ci sono commesse lavorative, quindi anche logico che la prima cosa da abbattere siano i costi.

Quello che preoccupa maggiormente invece è il clima inflattivo. Squinzi l’ha detto chiaramente: l’IVA è aumentata e l’inflazione è diminuita, questo significa che l’Italia è in deflazione. http://www.grr.rai.it/dl/grr/notizie/ContentItem-a9f55705-3211-4dd8-a0ef-36a57f60e073.html

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Molti si meraviglieranno della stabilità se non addirittura della diminuzione di certi prezzi nonostante l’aumento dell’IVA, e trarranno la conclusione che diminuendo i prezzi aumentino i consumi, facendo così migliorare l’economia che dovrebbe riprendere a girare. Invece è un errore madornale: i commercianti abbassano i prezzi perché nessuno compera più, ma il calo dei prezzi altro non è che la conferma del calo delle vendite e quindi della produzione, con conseguente riduzione dei posti di lavoro. I senza lavoro acquisteranno sempre meno…e così via. Una spirale perversa già avvenuta in America negli anni ’30, la Grande Depressione.

La cosa più urgente per rilanciare l’economia è proprio una sostanziale diminuzione del carico fiscale, iniziando proprio dall’IRAP che disincentiva al massimo le assunzioni, in quanto più dipendenti uno ha, più paga.

Inoltre c’è il cappio del rapporto tra deficit pubblico e PIL che ci sta letteralmente strangolando. Lo stesso Prodi ha velatamente ammesso che i parametri di Maastrich non sono congrui

http://www.ilgiornale.it/news/interni/se-n-accorto-anche-prodi-bisogna-rivedere-i-parametri-964397.html

e che bisognerebbe riformulare alcuni criteri di valutazione. Sembrerebbe logico dire “non è mai troppo tardi” per ammettere i propri errori, ma fino ad ora certi cosiddetti economisti hanno fatto solamente il gioco della Germania, accettandone tutte le condizioni.

Certo che pure noi ci mettiamo del nostro, con una deficit elefantiaco, ed è su quello che bisogna agire principalmente, tagliando le spese improduttive…ma ogni volta ci si scontra con varie lobby che hanno tutto l’interesse che le cose rimangano come ora.

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Quelli che…4

Quelli che…
Fanno miracoli.
Non mutano l’acqua in vino ma albanesi in elettori italiani.
Non moltiplicano pani e pesci ma tessere di partito.

Inviato dal Veloce promemoria


Vostra Eccellenza che mi sta in cagnesco…

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Da una intercettazione… (ripresa da “il Giornale”)

Antonio Ligresti: Anna Maria? Sono Antonino

Anna Maria Cancellieri . Qui non c’è nessuna Anna Maria. Mi chiami eccellenza.”

Adesso non voglio difendere a spada tratta la Cancellieri, però non mi sembra opportuno che un ministro abbia delle preferenze per un carcerato piuttosto che per un altro, date le migliaia di persone che stazionano nelle patrie galere. Certamente per la Ligresti c’erano tutte le condizioni per la scarcerazione viste le precarie condizioni di salute, però il punto principale, per mio conto, è un altro. NON deve esserci la carcerazione preventiva, almeno per questo tipo di reati. Se poi il caso Ligresti si dovesse rivelare simile, se non uguale, al caso Scaglia? E poi non c’è equità: abbiamo investitori drogati ed alcolizzati liberi, abbiamo uno Schettino senpre libero e voi, con un processo ancora da istruire e per dei reati di natura economica tenete in carcere della gente?


Viva l’Europa

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Certo che a Bruxelles discutono sempre di affari molto importanti. Abbiamo questioni come l’emergenza occupazionale o l’immigrazione clandestina, ma ci sono altri argomenti che hanno la priorità
Così, dopo la lunghezza dei cetrioli, la curvatura delle banane, il calibro di piselli ed arance, arrivano altre importanti proposte.
Gli aspirapolvere non potranno avere una potenza superiore ai 900 W per limitare il consumo di energia elettrica. Bene, anzi benissimo.
Solo che ci vorrà più tempo per le pulizie, quindi la manovra è perfettamente inutile.
Noi italiani ci siamo sorbiti l’ennesima bacchettata per il bidet che causerebbe un uso eccessivo di acqua. Per me l’ igiene viene prima di tutto anche perché in tal modo si salvaguarda la salute, ma in alto loco la pensano diversamente.
Poi c’è l’ultima bella trovata: adesso l’Europa mette il naso anche nei WC, chiedendo di uniformare gli scarichi e poi le misure dei sanitari.
Gli scarichi non potranno erogare più di cinque litri per volta, ridotti a mezzo litro per gli orinatoi (sai che profumo?), mentre non è ancora nota la misura standard delle tazze. Saranno misurate sui sederoni tedeschi oppure su quelli più scarni dei francesi? Probabilmente faranno uma media e saranno i singoli a doversi adeguare.
E dire che per partorire simili imbecillita’ ci sono ben 34mila persone (non oso definirli cervelli) che occupano ben 66 uffici e ci costano ben quattro miliardi di euro all’anno!