Legittimo dubbio
A pensare male forse si fa peccato, ma spesso ci si azzecca.
Se invece di aumentare l’IVA, avessero “solo” (si fa per dire) aumentato le accise sui carburanti, tutto questo casino sarebbe successo ugualmente? (e intanto, per effetto dell’IVA la benzina aumenta comunque!)
demoralizzata….
Da sabato sono troppo stanca…quando torni all’improvviso a casa, chiamata dall’amministratore e trovi la cucina allagata per colpa dello scarico otturato a causa di qualche maleducato ed incivile che continua a gettare i fondi del caffè nel lavandino…. Ho asciugato pavimenti per ore, vuotato armadietti, lavato tutto quello che c’è dentro perché “profumava di fognatura”, con le valige delle ferie ancora da disfare sistemate alla bell’e meglio in soggiorno…montagne di cose da buttare…eccetera eccetera eccetera…ah, dimenticavo, un sacco di tempo perso per togliere gli schizzi di materia schifosa appiccicata alle piastrelle e dentro i cassetti…grrrrr
Tanto per fare un esempio, questo era il mio lavello quando sono tornata, con l’acqua che colava a più non posso…
Almeno ai maschietti girano gli attributi, ma alle femminucce?
Mezzi
Mezzi di trasporto a Milano ce ne sono diversi.
Ho già parlato della favolosa Aston Martin che ho visto i n via della Spiga, e della quale posto altre due fotografie,
però in centro città ce ne era un’altra molto particolare, in un negozio di una nota catena di abbigliamento situato in corso Vittorio Emanuele: la Gran Torino “Zebra3″rossa, dalla caratteristica
striscia bianca chiamata familiarmente “pomodoro a strisce”…
Poi la vettura super-ecologica, una smart elettrica tutta ricoperta di erba, naturalmente dell’Enel.
Infine il mezzo più ecologico di tutti, il velocipede, ed in effetti in centro se ne vedono parecchi.
Oppure l’Ape Piaggio adibita al trasporto degli ospiti di un noto albergo del centro. Molto “estiva”, anzi, direi proprio marittima…
Tele…corn
Prenderemo il toro per la cornetta!
D’ora in avanti, invece di rispondere “pronto”, diremo “Olè”
Integrazione Milano 20 settembre
Tony, su You tube, ha postato l’intera preparazione del lavoro di Jurij….
Eccola qui di seguito.
Ieri, oggi, domani
In concomitanza con la “Settimana della moda”, era doveroso fare un salto nel suo “santuario”. L’associazione degli amici di via della Spiga per l’occasione ha fatto le cose in grande: all’inizio ed alla fine della stradina, ma anche nelle sue intersezioni, ci sono grandi drappi rossi di velluto simili ai sipari dei teatri. Poi delle piccole aiole verdi con un enorme numero 30 di frasche intrecciate, a simboleggiare gli anni dell’associazione, ma più interessante di tutte, la mostra fotografica “Ieri, oggi, domani”, con bellissime immagini in bianco e nero tratte da vari archivi fotografici, che accostano le attività di allora – bancarelle di venditori di cocomeri, garzone del fornaio, venditrice di lucido da scarpe e stringhe, piccoli commercianti di gamberi, fragole, caldarroste, pesce fritto, polenta – alle grandi maisons della moda odierna. Il tutto illustrato da brevi didascalie e le attività di allora scritte sia in italiano che in dialetto, quando Milano era ancora dei Milanesi.
E queste fotografie documentano il passaggio delle botteghe artigiane alle boutiques delle grandi marche nel corso di tutti questi anni.
All’ingresso della vietta, una macchina da sogno, una Aston Martin da capogiro….
Una città tutta nuova
Ieri, approfittando della bella giornata, un bel giro lungo in zona ex Fiera Campionaria. Ci eravamo già stati tempo addietro, ed avevo notato la trascuratezza della fontana che si trova in piazza Giulio Cesare. Ora la fontana è tutta circondata da palizzate per nuovi lavori in corso, mentre lungo la via Senofonte sono già a buon punto le nuove Residenze Hadid, una serie di palazzi di varie altezze, tutti bianchi con modanature di legno, che per la forma e la struttura ricordano tantissimo i ponti delle navi da crociera.
Mi è venuta la curiosità di sapere chi sia Hadid…e con stupore ho scoperto che è una architetto donna (Si può dire architetta? Mah) originaria di Bagdad ma naturalizzata britannica e che ha vinto prestigiosi premi per delle opere da lei realizzate. Tra l’altro, oltre alle sunnominate Residenze Hadid, è suo anche il progetto di uno dei tre grattacieli che dovranno sempre sorgere in quell’area, il cosiddetto “Storto” con la struttura che pare avvolgersi su se stessa… Non c’è che dire, la zona si sta stravolgendo tutta, ma quello che più mi piace è che sia prevista una vastissima area verde,(un parco di 170mila metri quadri), alla faccia di chi parlava di cementificazione selvaggia.
viva la mamma (?) ed i giganti
La cavolata di scrivere genitore 1 e genitore 2 sui moduli per l’iscrizione alle varie scuole sta dilagando dalla Francia all’Italia, inizialmente nel comune di Venezia e, a seguire, in quello di Bologna.
Le prime parole che un bambino impara sono mamma e papà… Per generare un figlio ci vogliono un ovulo ed uno spermatozoo. Quindi TUTTI abbiamo un padre ed una madre. Eliminare questi termini, significa snaturare le nostre radici. E il termine genitore solitamente è usato al plurale, indicando madre e padre congiuntamente. Per il medesimo, distorto motivo che sta degenerando verso questa direzione, allora bisognerebbe anche abolire il termine figlio e figlia, mettendo un anonimo “discendente”… senza specificarne il sesso, tanto più che ormai tra uomini, donne, transessuali, transgender, omosessuali, intersessuali c’è una confusione tremenda …
E su internet impazzano le prese in giro, specie per la ministra Kyenge che avalla l’operazione.
Io, per mio conto, preferisco cantare “Viva la mamma” piuttosto che “Viva genitore uno (o due?)”.
Intanto, dopo Letta, pure Saccomanni dice di non chiamarsi Joe Condor. Allora non mi resta che invocare “Gigante, pensaci tu” e portateli via tutti e due…
Fatti e misfatti
A Berlusconi si possono rimproverare molte cose, prima fra tutte di non aver attuato tutte le riforme di stampo liberale che aveva promesso e che, dal 1994, non ha saputo attuare. Però non gli si possono nemmeno addossare tutte le colpe. Molte cose non sono state concretate non per l’opposizione degli avversari, ma per l’ostruzione dei suoi stessi sostenitori. Non bisogna dimenticare che il PdL è nato innanzitutto per contrastare le sinistre e, per sfruttare il porcellum – come del resto aveva fatto il PD che aveva aggregato anche Rifondazione ed altri partiti minori – ha dovuto annettere anche movimenti che poco avevano a che fare con Forza Italia, tipo l’UDC di Casini e AN di Fini, che gli si sono rivoltati contro.
Quindi Berlusconi, pur avendo responsabilità di governo, doveva anche mediare tra le formazioni che lui stesso aveva contribuito ad aggregare che non sempre erano disposte ad appoggiare le sue iniziative e che spesso erano spinte da interessi personalistici. Non è stato possibile attuare un vero federalismo come chiedeva la lega Nord, alleata di governo pur non confluita nel PdL, per le resistenze degli ex-AN, non è stato possibile abolire gli ordini professionali ed attuare delle vere privatizzazioni, RAI innanzitutto, (e non quelle fasulle proposte poi da Monti), non è stato possibile abolire gli enti inutili, province in primis, sempre e solo per le fronde interne. Gli stessi senatori e deputati di ambedue gli schieramenti hanno fatto fronte comune quando si trattò di diminuire il loro numero, o di riformare la Costituzione modificando il bicameralismo e di attuare il presidenzialismo. Non parliamo poi della diminuzione della spesa pubblica.: ognuno aveva il proprio orticello da coltivare ed un nutrito numero di elettori da seguire ed accontentare….
Quindi il debito è aumentato, però mai come durante la gestione Monti ed ora Letta, immagini vere del gattopardismo: cambiare tutto perché nulla cambi. A tutto questo bisogna anche aggiungere la fasulla imparzialità di chi siede molto in alto, e che privilegia sempre e soltanto determinate persone.
Infine c’è la riforma della giustizia, e qui so già che si penserà che la riforma Berlusconi voleva farla solamente per pararsi il didietro. Ma la riforma non serviva solo a lui, serve anche a noi.
Sono stanca di una magistratura inquirente: le indagini facciamole fare a chi è preposto a tale incarico, ossia Polizia e Carabinieri. Sono stanca di una magistratura che, nonostante anni fa con un referendum sia stato scelto diversamente, continua a non pagare per i propri errori. Sono stanca di una magistratura che ha delle sigle “politiche”: la legge è una, ma loro non sembrano rendersene conto e ti giudicano più per le opinioni che per i fatti. Sono stanca di una magistratura che deve sempre dire la sua su ogni argomento, che si tratti delle cure con le cellule staminali o della chiusura dell’ILVA o che decide che Dolce e Gabbana sono colpevoli di “danno morale” per aver detto che la pressione fiscale in Italia è eccessiva., ossia per aver asserito semplicemente la verità e per questa cosa condannati a risarcire il Fisco con 500 milaeuro. E chi hanno messo come nuovo presidente della Consulta? Gaetano Silvestri. A parte che tempo addietro era tesserato con il PdS prima e DS poi (anche se attualmente non risulta iscritto al PD), ma è proprio quel magistrato che firmò per la distruzione delle intercettazioni telefoniche di Napolitano… quindi un vero esempio di parzialità.
Adesso a Berlusconi rimproverano di aver governato per circa due anni con i comunisti.
Ribaltiamo la situazione: i comunisti per due anni hanno governato con il suo appoggio, solo che “loro”, chissà perché, sono coerenti, mentre Berlusconi sarebbe un traditore. Certo, pure io avrei preferito andare a votare, però c’era l’incognita M5S, che spaventava tutti e due gli schieramenti…. Belusconi era stato fatto cadere con la scusante dello spread alto. Ora Letta, per salvarsi la sedia, dice che il vero pericolo è l’instabilità politica. Gira e rigira, certa gente è disposta a tutto pur di mantenersi il posto.
Intanto il grande tagliaborse di regime, che con il consenso sempre della magistratura di cui sopra ha appena scippato un bel gruzzolo alla Fininvest, decide di ridimensionare gli organici di Repubblica e dell’Espresso, ma non licenziando i giornalisti, bensì prepensionandoli, cioè mettendoli a carico della collettività che sta già pagando abbastanza per questo governo a dir poco scellerato. Già, perché i soldini che ha scippato, lui, come un bravo paparino, li ha già destinati ai figlioletti.
Economia spicciola
Ci sono delle cose talmente ovvie che i cervelloni non riescono a capire.
È assolutamente inutile avere un treno che traina un carico di vagoni se la motrice non funziona per mancanza di energia, e l’Italia ormai è un treno che viaggia sempre più lentamente e che si avvia verso un binario morto.
La motrice che ci dovrebbe trainare sarebbe l’insieme degli imprenditori, piccoli, medi o grandi, cui manca l’energia derivante dal credito. Le banche concedono sempre meno prestiti, il carico fiscale è sempre più opprimente, la burocrazia invece di snellire le pratiche le appesantisce sempre più.
Con queste premesse, non vedo come si possa dire che la ripresa è vicina, dietro l’angolo addirittura. Ma il numero di ditte che chiudono o traslocano è sempre maggiore, mentre altre vengono vendute. In più ci si mette anche la magistratura (vedi il caso ILVA) che ha bloccato non solo le merci già pronte per la distribuzione, ma anche i capitali e sequestrato i macchinari. E tutto questo in assenza di una sentenza definitiva, ma solo in via preventiva, mettendo sul lastrico millequattrocento persone con le rispettive famiglie. E intanto gli amici tedeschi si ingrassano e ringraziano, perché tutte le nostre commesse passano a loro.
Qualcuno si preoccupa di salvare, nazionalizzandolo, il Monte Paschi… e nessuno si preoccupa di tante persone senza lavoro. Mi viene il dubbio (dubbio?) che sia solo per una manovra politica di un determinato colore.
Tutti si preoccupano che il governo duri: per quale ragione? Una volta la colpa dei nostri guai era il solito Berlusconi, adesso dell’instabilità politica. Monti con le sue manovre di rigore e sangue non ha concluso un cavolo, tanto che il debito pubblico è aumentato. Certo, lo spread è diminuito, ma come dico sempre, non è un indice, ma un differenziale.
Il Governo DEVE durare solo perché ognuno vuole tenersi incollato alla sedia, poi succeda quel che succeda: dopo di noi …il diluvio
Piccolo apologo
Dal personale al generale
Abbiamo un’amica con l’ossessione della pulizia della casa ed ogni volta che ci rechiamo a trovarla ci invita gentilmente ad usare quelle scomodissime pattine in feltro per evitare di rigare i pavimenti. Tenendo alla sua compagnia ed alla sua amicizia, facciamo ciò molto volentieri perché siamo suoi ospiti e sottoporci al “rito” delle pattine è solo un modo per ringraziarla per la sua accoglienza.
Allora perché quando arrivano gli extracomunitari (anzi, clandestini, perché la maggior parte di loro è senza documenti, anche quelli che si dichiarano profughi), invece di dimostrarsi riconoscenti in quanto non solo spesso andiamo addirittura a prelevarli dai loro barconi fatiscenti, diamo loro un tetto, pure se provvisorio, li rifocilliamo e curiamo, diamo loro perfino una paghetta superiore a quanto percepiscono i nostri pensionati al minimo, ci “ringraziano” mettendo a soqquadro i centri di accoglienza bruciandone gli arredi?
Non c’è quindi da meravigliarsi se anche la civilissima Norvegia ha cambiato registro ed ha svoltato a destra, infastidita dall’incremento non solo degli extracomunitari, ma dalle loro pretese e dall’aumento della delinquenza.
Questo non interessa minimamente la nostra ministra che invece è infastiditi dalla canzoncina “I watussi”, tanto da querelare, sembra, Edoardo Vianello… Chissà allora se dovesse sentire “Bingo Bongo”; almeno quello “stare bene solo in Congo” e…. (meglio che mi fermi qui).
E se a qualcuna non piace la canzone seguente…. si tappi le orecchie.
Un po’ di sosta…
Mi sono presa qualche giorno di riposo, visto che sono stata occupata con il matrimonio del mio secondogenito. Ma tra poco ritorno, anche se, come al solito, sono sul piede di partenza, Milano naturalmente.
Canzone per l’estate
Con tua moglie che lavava i piatti in cucina e non capiva
con tua figlia che provava il suo vestito nuovo e sorrideva
con la radio che ronzava
per il mondo cose strane
e il respiro del tuo cane che dormiva.
Coi tuoi santi sempre pronti a benedire i tuoi sforzi per il pane
con il tuo bambino biondo a cui hai donato una pistola per Natale
che sembra vera,
con il letto in cui tua moglie
non ti ha mai saputo dare
e gli occhiali che tra un po’ dovrai cambiare
Com’è che non riesci più a volare
Com’è che non riesci più a volare
Com’è che non riesci più a volare
Com’è che non riesci più a volare
Con le tue finestre aperte sulla strada e gli occhi chiusi sulla gente
con la tua tranquillità, lucidità, soddisfazione permanente
la tua coda di ricambio
le tue nuvole in affitto
le tue rondini di guardia sopra il tetto.
Con il tuo francescanesimo a puntate e la tua dolce consistenza
col tuo ossigeno purgato e le tue onde regolate in una stanza
col permesso di trasmettere
e il divieto di parlare
e ogni giorno un altro giorno da contare
Com’è che non riesci più a volare
Com’è che non riesci più a volare
Com’è che non riesci più a volare
Com’è che non riesci più a volare
Con i tuoi entusiasmi lenti precisati da ricordi stagionali
e una bella addormentata che si sveglia a tutto quel che le regali
con il tuo collezionismo
di parole complicate
a tua ultima canzone per l’estate.
Con le tue mani di carta per avvolgere altre mani normali
con l’idiota in giardino ad isolare le tue rose migliori
col tuo freddo di montagna
e il divieto di sudare
e più niente per poterti vergognare
Com’è che non riesci più a volare
Com’è che non riesci più a volare
Com’è che non riesci più a volare
Com’è che non riesci più a volare
La madre degli imbecilli è sempre incinta
C’è una cosa che mi disturba, ed è l’imbecillità umana.
Non quella di chi, per sua sfortuna, è nato con delle tare, ed a cui va tutta la mia comprensione e compassione, ma quella esercitata abitualmente da a chi, pur istruito, la utilizza consapevolmente.
Quella, per esempio, di un Grillo che spara a zero sul parmigiano inquinato dalla diossina dell’inceneritore di Parma (e i produttori di formaggi similari sentitamente ringraziano), o dell’assessore di Venezia che nei moduli di iscrizione all’asilo depenna le diciture padre e madre sostituendolo con genitore 1 e 2, o del sindaco di Fermo che vieta le minigonne e gli abbigliamenti osè, ma solo dal 31 agosto al 31 ottobre, perché dopo quella data è consentito (s)vestirsi alla maniera delle peripatetiche.
Il fatto che segue però credo li batta tutti.
Antefatto.
Prima di cestinare i quotidiani, li sfoglio un’ultima volta alla ricerca di qualche “chicca”, cosette che ritaglio e conservo (almeno per qualche tempo) o che possono essere utili come argomenti per un post. E questa notizia mi è parsa particolarmente “gustosa”.
In Germania la Ferrero è stata costretta a ritirare la reclame di un suo nuovo prodotto, i Kuesschen (bacetti) al cioccolato bianco per via della frase pubblicitaria “la Germania sceglie il bianco”. Per queste parole la ditta italiana è stata accusata di razzismo ed addirittura accusata di neonazismo.
Se allora la Nestlè dovesse pubblicizzare il caffè nero, o la Mutti il pomodoro rosso o la 3 Cuochi un risotto giallo allo zafferano che si fa, si scatena una guerra?
Allora facciamo una cosa: ritiriamo addirittura i bacetti, non per attentato al colesterolo, ma per istigazione alla discriminazione razziale e promulghiamo una legge dove tutto, alimentari, vestiario, auto, case, sia rigorosamente ed uniformemente grigio come certi cervelli, e non mi riferisco alle celluline spesso citate da Poirot, ma alle idee balzane che albergano in certe teste vuote.
Cosa ne pensate?