SUI CAMPI DELLE FIANDRE
Sui campi delle Fiandre spuntano i papaveri
tra le croci, fila dopo fila,
che ci segnano il posto; e nel cielo
le allodole, cantando ancora con coraggio,
volano appena udite tra i cannoni, sotto.
Noi siamo i Morti. Pochi giorni fa
eravamo vivi, sentivamo l’alba, vedevamo
risplendere il tramonto, amanti e amati.
Ma adesso giacciamo sui campi delle Fiandre.
Riprendete voi la lotta col nemico:
a voi passiamo la torcia, con le nostre
mani cadenti, e sian le vostre a tenerla alta.
e se non ci ricorderete, noi che moriamo,
non dormiremo anche se i papaveri
cresceranno sui campi di Fiandra.
(John McCrae – versione di Riccardo Venturi)
John McCrae era un medico canadese che prestò servizio durante la prima Guerra mondiale, e la morte di un caro amico durante una battaglia nelle Fiandre gli ispirò questa che è una delle più toccanti poesie contro la follia della guerra… E proprio grazie a questi versi che , in America, vennero prodotte le prime spille a forma di papavero; i proventi della vendita delle spillette costituirono dei fondi per l’assistenza degli orfani di guerra.
Bellissima. E tu Lori mi stupisci sempre. Ciao Isabella
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22 agosto 2013 alle 22:33
Le prime parole erano a commento di chiusura di un film di guerra visto qualche mese fa, (non riesco più a ricordare quale fosse), mentre seppellivano un soldato nel cimitero di Arlington. Non ne conoscevo l’autore…ma una ricerca su Google mi ha fatto ritrovare la poesia. Sembra strano quanti versi vengano citati nei films. Addirittura una poesia di Robert Frost era la frase che scatenava l’impulso ad uccidere di alcune spie sovietiche in USA… http://it.wikipedia.org/wiki/Telefon_(film_1977)… poesia che ho già postato tempo addietro; senza contare le citazioni in tante altre pellicole, come appunto “Una canzone di Bobby Long”, per non parlare poi de “L’attimo fuggente”. Ogni tanto mi stupisco come anche i film considerati di serie B, come il succitato “Telefon”, possano invece essere fonte di piacevoli scoperte. 🙂
Un caro saluto
Loredana
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23 agosto 2013 alle 17:07
L’ha ribloggato su A piccoli passi diamo voce alle parole .
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23 agosto 2013 alle 00:33
L’ha ribloggato su Isabella Scottie ha commentato:
Fa venire i brividi questa poesia, e a maggior ragione sapere quando fu scritta .
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23 agosto 2013 alle 13:22
Cara Loredana per errore non so come ho cliccato su Reblog questo tuo post. Poichè non sono affatto esperta di come vadano queste cose, ti pregherei di aiutarmi a rimuoverlo dal mio. Ti ringrazio e mi scuso di nuovo. Isabella
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23 agosto 2013 alle 15:32
Cara Isabella…non sono affatto esperta nemmeno io. Però credo che andando prima su bacheca, poi su articoli tu possa cestinare l’intervento. prova e sappimi dire. Loredana
PS … non c’è nulla di cui scusarsi 🙂
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23 agosto 2013 alle 16:55
Cara Loredana…ho capito come fare dopo le tue spiegazioni , penso che funzioni , perchè esce fuori ”cestina”. Però, dal momento che mi pare di capire che non consideri il mio, un errore troppo grave, ti vorrei chiedere, a questo punto, di lasciare sul mio blog questa poesia che mi piace molto. Che ne dici? Fammi sapere,e grazie di tutto. Isabella
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23 agosto 2013 alle 19:36
certo…anzi ti ringrazio per questo 🙂
Buona serata
Loredana
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23 agosto 2013 alle 19:42
Ok allora e buona serata a te. A presto Isabella
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23 agosto 2013 alle 19:50
PS. Il commento è stato più forte di me non sapendo come tornare indietro da quel click.
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23 agosto 2013 alle 15:36
Una poesia sublime, toccante.
Edo
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23 agosto 2013 alle 18:34
grazie 🙂
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23 agosto 2013 alle 18:40
grazie
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18 gennaio 2019 alle 13:06