La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

Archivio per agosto, 2013

Povera Italia

Anzi, povero italiano, visto che perfino i traduttori ormai commettono sempre più errori di grammatica, sintassi e, maggior orrore, ortografia!

http://www.ilgiornale.it/news/cultura/errori-e-orrori-grammatica-editori-bocciati-italiano-946408.html

Ma non si potrebbe ripristinare la figura del correttore di bozze invece di affidarsi ai correttori automatici dei PC?


Il telefono…la tua voce

Beh, non passa giorno che Papa Bergoglio non ci stupisca. Oggi è la volta dell’inchino alla regina Rania di Giordania, le altre volte sono gli scatti fatti col telefonino assieme ai ragazzi.

Non parliamo poi delle telefonate che fa spesso alla gente che gli scrive, tanto che verrebbe voglia di proporlo come testimonial ad una nota compagnia telefonica al posto dell’antipaticissimo pinguino…

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Con questo comportamento perderà certamente in carisma, però ne acquista in popolarità.


un sogno…

Molto è stato fatto, da quel 28 agosto del 1963 in cui Martin Luther King pronunciò il suo celebre discorso, ma molto resta ancora da fare.

Il razzismo negli Stati Uniti d’America era molto radicato, specialmente negli stati del sud, Alabama e Georgia specialmente, dove imperava il Klu Klux Klan.

Tutti ricordano il caso di Rosa Parks, la sarta afroamericana che, seduta su un autobus in un settore riservato ai “bianchi”, rifiutò di cedere il suo posto ad un passeggero bianco. Arrestata per questa sua improntitudine, con l’accusa di aver trasgredito alle leggi sulla segregazione, si rivolse direttamente all’attivista per i diritti civili Edgard Nixon che promosse il boicottaggio di tutti i mezzi pubblici da parte della popolazione nera. Il boicottaggio che causò gravi danni economici alla compagnia degli autobus – si parla di 40 milioni di dollari del 1955 – assunse tali proporzioni e durò per vari mesi, fino a che la Corte Suprema decretò l’incostituzionalità delle leggi sulla segregazione.

Ma la prima a ribellarsi alle norme che relegavano i neri in una posizione di inferiorità fu, qualche mese prima di Rosa Parks, la studentessa quindicenne Claudette Colvin, che invitata a cedere il proprio posto ad un passeggero bianco si rifiutò di aderire all’ordine impartitole dall’autista dell’autobus e per questo venne arrestata pure lei. In quel frangente, lo stesso attivista che più tardi prese le difese della Parks, decise di non prendere alcuna iniziativa.

Nel rattempo Martin Luther King si batteva per i diritti civili degli afroamericani, entrando ed uscendo dalle carceri, arrestato per i più futili motivi. Ciononostante promosse varie iniziative, quali, il 2 maggio 1963, la marcia dei bambini di Birmingham dove i dimostranti, al massimo diciottenni che marciavano pacificamente cantando “Whe shall overcome” (riusciremo a superarlo), furono caricati con gli idranti e contro di loro furono aizzati i cani poliziotto, rendendosi invisi al mondo intero che li seguiva sulla televisione. Quest’ultimo fatto decise finalmente il Governo statunitense a dichiarare illegale la segregazione ed a parificare le assunzioni tra neri e bianchi.

Il 28 agosto dello stesso anno, durante la marcia di Washingston, il famoso discorso….

Frasi di Martin Luther King

1956 dal carcere

«Eccomi qui – prega – mi batto per ciò che credo giusto. Ma ho paura. Mi chiedono di guidarli, ma se mi presento loro senza forza e senza coraggio anch’essi vacilleranno. Ho esaurito le mie forze. Non mi rimane nulla».

1963, dal carcere

«E facile dire: “aspettate”. Ma quando avete visto una plebaglia inferocita linciare a volontà le vostre madri e i vostri padri… e i poliziotti pieni d’odio maledetto colpire e perfino uccidere impunemente i vostri fratelli e le vostre sorelle… quando sentite la vostra lingua torcersi se cercate di spiegare alla vostra bambina di sei anni perché non può andare al luna- park, e vedete spuntarle le lacrime quando sente che è chiuso ai bambini neri… quando vi perseguita notte e giorno il fatto di essere nero, non sapendo mai che cosa vi può accadere; allora voi comprendete perché per noi è tanto difficile aspettare».

http://www.focus.it/cultura/storia/i-have-a-dream-la-storia-del-discorso-di-martin-luther-king_C12.aspx


Medio Oriente

Il Medio Oriente ormai sta per esplodere.

Dopo la Tunisia e la Libia, ora è la volta dell’Egitto, con tutte le sue contraddizioni: da una parte l’esercito che sostiene le forze laiche e progressiste contro la maggioranza “democraticamente” eletta e fanaticamente religiosa dei Fratelli Mussulmani, legati ad Al Qaida, che vogliono imporre la sharia trasformando lo stato in un altro Iran.

Poi c’è la Siria.

Ormai la rivolta siriana va avanti da troppo tempo, dalla primavera del 2011, ed ha già causato decine di migliaia di morti ed un continuo esodo di sfollati che si riversano nei paesi limitrofi.

Difficile dover scegliere tra una dittatura e tra il fanatismo religioso, perché ambedue sono pericolosi. Verrebbe voglia di dire che sono affari interni loro e che devono sbrogliarsela da soli, ma si può rimanere indifferenti al cospetto di tanta violenza?

Intanto non si hanno le prove certe su chi abbia usato i gas nervini. Ognuna delle due parti accusa quella avversa, e sembra che Putin sia in possesso delle prove che incriminerebbero i ribelli. L’unica cosa sicura è che i ribelli, chiamati chiaramente terroristi dal governo, hanno attaccato gli ispettori dell’ONU che indagano sull’uso di armi chimiche.

Davanti a tanti morti, davanti a tanti orrori Obama, premio Nobel per la pace (?) sembrerebbe intenzionato ad attaccare, spalleggiato da Cameron e probabilmente anche da Hollande. Sia gli USA che la Gran Bretagna hanno già numerose unità navali in zona: cacciatorpediniere armati di missili Tomahawk a lunga gittata gli USA, e navi da guerra e probabilmente anche un sottomarino nucleare la Gran Bretagna, ed inoltre portaerei e portaelicotteri, che godrebbero dell’appoggio logistico delle basi in Turchia, Cipro e Giordania.

Certo che se le cose dovessero andare come in Kossovo, in Libia o in altre parti dove c’è stato un intervento armato, la soluzione sarebbe ancora più deleteria di un non intervento.

L’unica cosa che appare davvero incomprensibile è come mai i paesi occidentali sostengano i ribelli che vogliono imporre un regime strettamente islamico, con tutte le conseguenze che questo comporterebbe, terrorismo innanzitutto e la dichiarata intenzione di cancellare lo stato di Israele dalla faccia della terra (ma quest’ultima posizione è sostenuta pure da Assad, alleato fedele dell’Iran, che non è divenuto per nulla moderato dopo le ultime elezioni) e la distruzione di chiese cristiane con il conseguente massacro di fedeli.

Per tre anni l’Occidente ha lasciato agire indisturbato Assad, che ha così potuto imprigionare, torturare, sterminare migliaia di persone. Qui in Occidente si è creduto troppo ingenuamente che in quei paesi si potesse instaurare una democrazia almeno apparentemente simile alle nostre, ma così non è stato, e non è certo inviando i missili “intelligenti” o, peggio, fornendo armi ai ribelli che si potrà sanare la situazione.

 


Un mondo di egoismo

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E’ triste dover constatare che viviamo in un mondo fatuo ed egoista, dove discutere sulla grazia o l’amnistia a Berlusconi oppure sull’inizio del campionato di calcio prevale sulle notizie terrificanti che provengono dalla Siria. Informazioni ancora più raccapriccianti, perché moltissime vittime sono bambini, che pagano a caro prezzo la follia della guerra. Tutto questo ci rende sempre meno degni dell’appellativo di “uomini”. E nel frattempo l’ONU, invece di intervenire, discute…

http://www.ilpost.it/2013/08/22/foto-armi-chimiche-siria/mideast-syria-110/


SUI CAMPI DELLE FIANDRE

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Sui campi delle Fiandre spuntano i papaveri
tra le croci, fila dopo fila,
che ci segnano il posto; e nel cielo
le allodole, cantando ancora con coraggio,
volano appena udite tra i cannoni, sotto.

Noi siamo i Morti. Pochi giorni fa
eravamo vivi, sentivamo l’alba, vedevamo
risplendere il tramonto, amanti e amati.
Ma adesso giacciamo sui campi delle Fiandre.

Riprendete voi la lotta col nemico:
a voi passiamo la torcia, con le nostre
mani cadenti, e sian le vostre a tenerla alta.
e se non ci ricorderete, noi che moriamo,
non dormiremo anche se i papaveri
cresceranno sui campi di Fiandra.

(John McCrae – versione di Riccardo Venturi)

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John McCrae era un medico canadese che prestò servizio durante la prima Guerra mondiale, e la morte di un caro amico durante una battaglia nelle Fiandre gli ispirò questa che è una delle più toccanti poesie contro la follia della guerra… E proprio grazie a questi versi che , in America, vennero prodotte le prime spille a forma di papavero; i proventi della vendita delle spillette costituirono dei fondi per l’assistenza degli orfani di guerra.


Dio benedica gli ungheresi…

LA LEGGE FONDAMENTALE DI UNGHERIA

(25 aprile 2011)

Dio benedica gli ungheresi

 

PROFESSIONE NAZIONALE

 

  Noi, membri della Nazione ungherese, all’inizio del nuovo millennio, con senso di responsabilità per ogni ungherese, proclamiamo quanto segue:

Siamo orgogliosi che il nostro re Santo Stefano abbia costruito lo Stato ungherese su solide basi e lo abbia reso parte dell’Europa cristiana mille anni fa.

Siamo orgogliosi dei nostri antenati che hanno combattuto per la sopravvivenza, la libertà e l’indipendenza del nostro paese.

Siamo orgogliosi delle eccezionali conquiste intellettuali del popolo ungherese.

Siamo orgogliosi che la nostra gente nel corso dei secoli ha difeso l’Europa in una serie di lotte e ha arricchito l’Europa con i suoi talenti e la sua diligenza.

Riconosciamo il ruolo del cristianesimo nell’ aver preservato la nazione. Apprezziamo le varie tradizioni religiose del nostro paese.

Promettiamo di preservare l’unità intellettuale e spirituale della nostra nazione lacerata nelle tempeste del secolo scorso.

Le nazionalità che vivono con noi fanno parte della Comunità politica ungherese e sono parti costitutive dello Stato.

Ci impegniamo a promuovere e a salvaguardare il nostro patrimonio, la nostra lingua, così diversa da tutte le altre, la cultura ungherese, le lingue e le culture delle nazionalità che vivono in Ungheria, insieme a tutto il patrimonio antropico e naturale del bacino dei Carpazi.

Noi ci riconosciamo responsabili nei confronti dei nostri discendenti, quindi proteggeremo le condizioni di vita delle generazioni future facendo un uso prudente delle nostre risorse materiali, intellettuali e naturali.

Noi crediamo che la nostra cultura nazionale sia un ricco contributo alla diversità dell’Unione europea.

Rispettiamo la libertà e la cultura di altri popoli, e ci impegneremo a collaborare con ogni nazione del mondo.

Noi riteniamo che l’esistenza umana sia basata sulla dignità umana.

Noi riteniamo che la libertà individuale non possa essere completa se non in collaborazione con gli altri.

Noi riteniamo che la famiglia e la nazione costituiscano la struttura principale della nostra convivenza, e che i nostri valori di coesione fondamentali siano la fedeltà, la fede e l’amore.

Noi riteniamo che la forza della comunità e l’onore di ciascuno sono basati sul lavoro, una conquista della mente umana.

Noi riteniamo che abbiamo un dovere generale di aiutare i più deboli e i più poveri.

Noi riteniamo che l’obiettivo comune dei cittadini e dello Stato sia quello di raggiungere la misura più alta possibile di benessere, sicurezza, ordine, giustizia e libertà.

Noi riteniamo che la democrazia sia possibile solo se lo Stato serve i suoi cittadini e amministra i propri affari in modo equo, senza pregiudizi o abusi.

Onoriamo le conquiste della nostra costituzione storica e onoriamo la Santa Corona, che incarna la continuità costituzionale della sovranità dell’Ungheria e l’unità della nazione.

Noi non riconosciamo la sospensione della nostra costituzione storica a causa delle occupazioni straniere. Neghiamo qualsiasi prescrizione per i crimini disumani commessi contro la nazione ungherese e i suoi cittadini, sotto le dittature del nazismo e del comunismo.

Noi non riconosciamo la costituzione comunista del 1949, dato che fece da base alla tirannide, pertanto la proclamiamo non valida.

Concordiamo con i membri del primo Parlamento libero, che proclamarono come prima loro decisione che la nostra libertà attuale è nata con la nostra rivoluzione del 1956.

Riconosciamo come data del ripristino dell’autodeterminazione del nostro paese, perduta il diciannovesimo giorno di marzo del 1944,  al 2 maggio del 1990, quando si è formato il primo corpo di rappresentanza popolare liberamente eletto. Noi consideriamo questa data come l’inizio della nuova democrazia e del nuovo ordine costituzionale del nostro paese.

Noi riteniamo che, dopo i decenni del ventesimo secolo che portarono ad uno stato di decadenza morale, abbiamo un perdurante bisogno di rinnovamento spirituale e intellettuale.

Confidiamo in un futuro da costruire insieme e nell’impegno delle giovani generazioni. Crediamo che i nostri figli e nipoti renderanno di nuovo l’Ungheria grande con i loro talenti, perseveranza e forza morale.

La nostra legge fondamentale [la presente Costituzione] deve essere la base del nostro ordinamento giuridico: costituirà un’alleanza tra ungheresi del passato, presente e futuro; un quadro vivente che esprime la volontà della nazione e la forma in cui vogliamo vivere.

Noi, i cittadini provenienti da Ungheria, siamo pronti a fondare l’ordine del nostro paese sugli sforzi comuni della nazione.

 

Questo è l’inizio della Costituzione di uno stato che, a differenza dell’Unione Europea, non rinuncia alle radici giudaico-cristiane dell’Europa che va sempre più islamizzandosi, e che per questo motivo è inviso all’Europa.

Come tempo addietro scriveva Oriana Fallaci  

(…) Intimiditi come siete dalla paura d’andar contro corrente cioè d’apparire razzisti (parola oltretutto impropria perché il discorso non è su una razza, è su una religione), non capite o non volete capire che qui è in atto una Crociata alla rovescia. Abituati come siete al doppio gioco, accecati come siete dalla miopia, non capite o non volete capire che qui è in atto una guerra di religione. Una guerra che essi chiamano Jihad. Guerra Santa. Una guerra che non mira alla conquista del nostro territorio, forse, ma che certamente mira alla conquista delle nostre anime. Alla scomparsa della nostra libertà e della nostra civiltà. All’annientamento del nostro modo di vivere e di morire, del nostro modo di pregare o non pregare, del nostro modo di mangiare e bere e vestirci e divertirci e informarci. Non capite o non volete capire che se non ci si oppone, se non ci si difende, se non si combatte, la Jihad vincerà. E distruggerà il mondo che bene o male siamo riusciti a costruire, a cambiare, a migliorare, a rendere un po’ più intelligente cioè meno bigotto o addirittura non bigotto. E con quello distruggerà la nostra cultura, la nostra arte, la nostra scienza, la nostra morale, i nostri valori, i nostri piaceri (…).

Ed il tutto, purtroppo, si sta avverando, sempre più velocemente.

 


Cultura

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Faccio sempre un sorrisino ironico, quando sento dire da qualcuno: Ho una cultura di sinistra … Oppure di destra…

No, mio caro, a mio parere hai una “ideologia”, di destra, di sinistra, cattolica, calvinista o quello che cavolo vuoi, ma non “cultura”.

La cultura non ha e non può avere connotazioni politiche o religiose.

E’ quel piccolo orticello che ciascuno di noi coltiva (e da appunto qui l’etimologia del termine cultura) con le materie che più gli aggradano, prosa, cinema, poesia, musica, architettura, pittura,  filosofia quindi anche la politica, persino la cucina ed i cibi che mangiamo… eccetera eccetera.

Si può collocare ideologicamente Petrarca? Dante (di questi tempi, intendo…ai suoi era differente, avendo collocato all’inferno parecchi personaggi)? O  Shakespeare?

Si può dare una connotazione “ideologica” al Colonnato del Bernini a Roma,  alla cupola del Brunelleschi a Firenze, alle Piramidi o ad un moderno grattacielo? Il vino che beviamo…come possiamo dire se è di sinistra o di destra?

Ci possono essere letture o pitture di autori  “collocati ideologicamente”, come il Capitale di Marx o il Principe di Machiavelli, oppure Guernica di Picasso, ma ovviamente non tutte. 

Un caso di collocazione ideologica della cultura sono le arti figurative, cinema in primis. Tante opere infatti tendono ad “educarci” mediante un prodotto che dovrebbe essere di largo consumo però, guarda caso, i cosiddetti films impegnati non riscuotono mai un grande successo di pubblico.

 

La cultura è una cosa squisitamente individuale. C’è chi ne cura un solo aspetto, quello più consono ai suoi gusti ed alle sue capacità, chi invece spazia in vari campi cercando di accrescere le sue cognizioni ed assimilandole, altrimenti diventa puro nozionismo.

Nulla vieta perciò a chi è ideologicamente collocato a destra di leggere Marx o Engels o, viceversa, per chi è di sinistra, leggere Evola o Prezzolini al solo scopo di allargare il proprio campo culturale.

L’ideologia invece è  tutt’altra cosa. E’ un complesso di opinioni, un orientamento di tipo esclusivamente politico che ci porta a scegliere, tra i vari aspetti della cultura, quelli più consoni al nostro modo di pensare, in base ai quali selezioniamo quindi scritti ed opere che contribuiscono a formare il nostro pensiero, collocandolo in una precisa area “politica” ed economica.

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Francesco de Gregori – L’amore comunque

Che tu ne faccia meraviglia
o spettacolo banale
lacrime a rendere o scherzo di carnevale
neve di ferragosto, macchina per sognare
musica per i tuoi occhi
o parole da conservare…
O come un ladro da quattro soldi
lo butti giù per le scale
perché nel buio non l’avevi visto
ma lo sentivi respirare,
e ti teneva sveglia per ore….
Perché nel buio non lo volevi,
ma ti teneva sveglia per ore…

Regina del tempo
della sabbia e del vetro
della fine di tutti i numeri
e dell’inizio dell’alfabeto,
dimmelo adesso, dimmelo ora
dove posso lasciare il vestito
come posso asciugare la pioggia
che bagna il tappeto.

E guarda l’amore che non ha commenti
da fare.
L’amore comunque che non ha paura del mare
da attraversare…

Che si trasforma in colore
per la notte che resta,
e il viola diventa rosa e
illumina la tua finestra,
come una medicina o un
dolore da rinnovare o un
desiderio spietato che non
puoi rifiutare,
ed è così che ti lasci guardare
è così che ti piace, così che
ti fai immaginare…

Regina del tempo
della sabbia e del vetro
della fine di tutti i numeri
e dell’inizio dell’alfabeto,
dimmelo adesso, dimmelo ora,
dove posso lasciare il vestito,
come posso asciugare la pioggia
che bagna il tappeto.


Islam…

…religione d’amore e di tolleranza…

I nostri “fratelli” mussulmani, come li ha chiamati qualche nostro politico ed il Papa, che ha pure augurato loro un buon Eid-al-Fitr, si danno molto da fare per sterminare i cristiani e distruggere chiese, cattoliche o protestanti, in Nigeria, nelle Filippine, in Algeria, così come in Egitto in occasione del “venerdì della collera” (dicitura che esprime tutta la loro “tolleranza”), ma anche tra di loro si scannano allegramente, tra le varie “correnti” sciite e sunnite.

Adesso iniziano anche a compiere violenze e vandalismi in Europa, come l’aggressione a Torino del cristiano copto che predicava per strada (http://www.tempi.it/cristiano-copto-aggredito-torino-magdi-cristiano-allam#.Ug-rHdK-2So ) o ad Hannover dove hanno bruciato una chiesa…

Ed a Milano per la festa di fine Ramadan, cui ha partecipato un delegato del sindaco Pisapia, è stato incaricato della predica un Iman che sostiene il terrorismo islamico ed il suicidio dei martiri, incluso quello delle donne e dei bambini….Ma qui, per i milanesi, l’importante è stato festeggiare…Il tutto a buon prezzo…

 


Il genio….

Mi sento un genio…

So che i trulli si trovano in Puglia e non in Sardegna;

che le lacrime sono salate e non dolci;

che l’anguria contiene più acqua della banana

e che il luppolo serve a fabbricare la birra e non l’aranciata…

 

 

Non potrebbero smetterla di fare certe pubblicità demenziali?


Elvis

 

 

Ci ha lasciati nel 1977…
questa, per me, è la sua canzone più bella


La “ricchezza”

Raccolta differenziata.

Il sistema è recentemente cambiato, sostituendo i bidoni che giacevano sulla strada, accanto alle campane che già c’erano da tempo, con dei contenitori condominiali da tenere in cortile o apposito spazio interno. E in questi giorni a Bolzano si sta vedendo di tutto, una sporcizia mai vista, anche perché detti bidoni vengono svuotati una sola volta alla settimana.

Una mattina come tante… Mio marito ed io ci dividiamo i compiti.

Oggi è il turno dei barattoli di vetro e delle scatolette di metallo, fagioli, pomodoro e simili, (ben lavati),  delle bottiglie “vuoto a perdere” , e della carta (tovaglioli e fogli di rotoloni, involucri in cartoncino, scatole dei biscotti e dei gelati, biglietti e bigliettini vari…). I giornali e le riviste sono invece impilati in un altro sacchetto che verrà smaltito domani, assieme all’altro che contiene invece la plastica (coppette di gelato, bottigliette di bibite, vasetto di crema, vasetti di joghurt, anche questi ben lavati).

Il sacchetto dell’umido invece (contenente qualche foglia di geranio, una crosta di formaggio, le scorze di melone e le bucce delle pesche – ma assolutamente non i noccioli -) l’ho già buttato ieri sera per evitare di trovarmi l’appartamento invaso dai moscerini. Già sono sufficienti quelli all’ingresso del cortile, dato che lo svuotamento avviene solo due volte alla settimana.

Nello sgabuzzino, un frullatore ormai guasto aspetta che giunga il momento di essere portato con l’automobile dall’altro capo della città al centro riciclaggio (ormai gli addetti ci riconoscono e non ci domandano neppure più i documenti), e nell’attesa fa compagnia ad un paio di cartucce di inchiostro per la stampante che invece attendono il giorno e l’ora esatta in cui passerà il furgoncino che ritira i materiali pericolosi ad alcune pile  e ad una scatola di pillole scadute da portare in farmacia.

Ci sono inoltre le capsule del caffè che la Nespresso ritira presso il suo punto vendita, e quello lo si fa ogni dieci giorni circa, dato che il negozio si trova proprio in centro città.

Nel sacchetto dell’indifferenziata allora rimane ben poco: qualche foglio di carta oleata o i sacchetti di carta plastificata, i famosi noccioli di pesca che non possono andare nell’umido….

L’immondizia è una risorsa, dicono. Forse per questo i bidoni, sia dell’umido che dell’indifferenziata sono dotati di serrature (altre 2 chiavi da aggiungere al mazzo di casa).

Allora, se è una risorsa, ed il lavoro dobbiamo farlo noi…perché dobbiamo pagare? Non solo, ma sono previste multe nel caso in cui nel bidone condominiale dell’immondizia indifferenziata finisca qualcosa di riciclabile..e già qui partono i mugugni perché è assurdo far pagare a tutti i condomini il comportamento incurioso di una sola persona. Si prospettano tempi amari.


Una canzone per Bobby Long

Ci sono quelle cose che si acquistano e poi si dimenticano: in un armadio, in fondo ad un cassetto, sul ripiano di uno scaffale… Mi succede a volte con libri, che non riesco ad iniziare e si accumulano sul comodino ed è accaduto anche con un DVD acquistato non so quanto tempo fa…. Vedere “Una canzone per Bobby Long” è stato quindi una bella sorpresa…

Un film di Shainee Gabel che rivela uno strepitoso John Travolta che si cimenta perfino nel blues, e molto bene per giunta ed una bravissima Scarlett Johansson.

La storia è alquanto strana: un’adolescente, Purslane, avuta notizia della morte della madre Lorraine con la quale era sempre in contrasto, si reca al suo funerale a New Orleans però a causa di un contrattempo, (il convivente la avvisa in ritardo), non giunge per tempo alle esequie.

Là entra in contatto con Bobby Long ed il suo amico Lawson Pine, due disadattati, alcolizzati incalliti, paghi di quel poco che possiedono e che vivono nel ricordo di Lorraine in una squallida abitazione di proprietà della defunta che l’ha lasciata in eredità alla figlia, ma con la condizione che i due possano abitarci per un anno. La loro esistenza trascorre in modo monotono, trasandato, priva di emozioni. di aspettative, di sogni per un futuro migliore, ultimi tra gli ultimi, anzi tra gli invisibili, come spesso amava citare Bobby, tra una sbronza e l’altra e qualche seduta di pesca al fiume.

Solo più tardi, notando la marea di libri che ci sono in casa, la ragazza viene a conoscenza del fatto che Bobby era un insegnante universitario e Lawson il suo assistente ed ora scrittore fallito che desidera sempre scrivere un libro sulla vita del suo amico, ma ogni volta, insoddisfatto del risultato, distrugge le pagine scritte. Per tutto il film, tantissime le citazioni letterarie e poetiche, di Robert Frost, di Dylan Thomas, di Thomas Stearns Eliot ed altri….

Desiderosa di rendersi indipendente, Purslane cerca lavoro come cameriera, ma i due uomini invece cercano di elevarla intellettualmente costringendola a frequentare la scuola.

La storia si dipana tra i contrasti esistenti tra il duo di amici e la ragazza che convive forzatamente con loro e sull’aleggiare del ricordo di Lorraine, cantante di blues,che permea tutto il film, amata da tante persone, ed il ricordo amaro che invece ne ha la figlia.

Piano piano, la convivenza porta a galla le vite dei tre personaggi che imparano così a conoscersi meglio, rivangando episodi ormai sopiti nella memoria, specie relativi all’infanzia della ragazza che aveva preferito dimenticarli.

Ognuno dei tre personaggi alla fine trova un’occasione di riscatto dall’abisso in cui era caduto. Purslane raggiunge il diploma e riesce ad accedere all’Università. Bobby Long, pur ammalato di tumore, accertato che la ragazzina è sua figlia – particolare che non appare nel libro dal quale è tratto il film – rinuncia a bere mentre Lawson finalmente riesce a terminare la biografia dell’amico.

Per sfondo una insolita New Orleans, assolata e calda, niente “Mardi gras”, niente quartiere francese, ma c’è comunque il Mississippi dove si recano a pescare i due uomini e ci sono le baraccopoli negre, in più dei bellissimi blues, un paio interpretati dall’autore, un grande Grayson Capps, un altro paio da John Travolta, come cantante una vera e piacevole sorpresa….

Ed alla fine Purslane e Lawson porteranno il libro, finalmente edito, sulla tomba di Bobby mentre in sottofondo si ode una citazione di Robert Frost, quella che appare come suo epitaffio …

“Ho avuto una lite d’amore con il mondo”


La notte di san Lorenzo

Era la notte di San Lorenzo

cadde una stella illuminando il lago

mentre un addio uccideva un sogno

piano suonavo


Seduto in mezzo tra la pietra e il pino

come un dolcissimo deserto

fatto di dune e di memoria

buio scoperto


Ho visto nascere e morire luci

nel vento buono di collina

Ho chiuso gli occhi la mattina

dormendo sul confine


Gli equilibristi sono carte matte

sognano solo desideri

In viaggio fanno curve strette

senza pensieri


Era la notte di San Lorenzo

fatta di atlantiche illusioni

e di pacifiche scoperte

in vie deserte


Ho ridipinto gli orizzonti persi

lasciando ovunque tracce chiare

di questa tenebra lucente

voglio cantare


Ho visto nascere e morire luci

nel vento buono di collina

Ho chiuso gli occhi la mattina

dormendo sul confine


Gli equilibristi sono carte matte

sognano solo desideri

In viaggio fanno curve strette

senza pensieri


Essi vivono

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Notizia di qualche tempo fa, abbastanza recente, divulgata poco dopo la metà del luglio scorso…

Detroit è fallita, la città dell’industria automobilistica, l’industria più tipica degli Stati Uniti, l’incarnazione del sogno americano…

Dicono che la causa sia da ricercare nelle pensioni elevate degli ex dipendenti pubblici, ma altre fonti dicono che i vitalizi di poliziotti e vigili del fuoco non siano superiori ai 34mila dollari annui, importo piuttosto modesto se rapportate ai parametri americani, che corrisponde all’incirca alla metà di quanto percepiscono i dipendenti del comune di Los Angeles. Gli altri lavoratori poi percepiscono ancora meno, un assegno annuale di circa 20mila dollari…davvero poco.

 

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Ci sono invece dei dati che fanno riflettere: i pensionati sono ben 9.300 a fronte di 3.200 lavoratori attivi e la popolazione complessiva che da una media di 1.500.00 abitanti (con una punta massima di 1.850.000 nel 1950) si è ridotta a 700mila anime, il 60% in meno…e molti di essi sensa occupazione.

Ora non voglio entrare nel merito delle cause che hanno provocato questo disastro, e nemmeno analizzare proposte di risanamento o simili… però mi è tornato alla mente un vecchissimo film di fantascienza, per la regia di John Carpenter, “Essi vivono”, dove un amico del protagonista ad un certo punto dice una frase quanto mai precorritrice di questi tempi.

Ho lasciato moglie e figli a Detroit, non li vedo da sei mesi. Le acciaierie incominciarono i licenziamenti, ma fallirono lo stesso. Accettavo paghe ridicole per rimetterli in sesto, e sai in che modo ci ringraziarono? Con un calcio nel culo. Il principio informatore: quello che maneggia l’oro detta legge. Chiudono un sacco di fabbriche e noi li vediamo scorrazzare con le loro limousine di merda. “

E’ anche il film, interpretato da attori semisconosciuti, dove ad un certo punto appaiono le scritte su pannelli diventate ormai un cult, anche attraverso citazioni simili.

essi vivono

Ubbidite.

Sposate e prolificate.

Non pensate.

Spendete.

Comprate.

Lasciatevi comprare dal benessere.

Sottomettetevi.

Non svegliatevi.

Non fate domande alle autorità.

Guardate la televisione.

Uccidete la fantasia.

Sono il tuo Dio.

essi vivono they alive

In poche parole, la massificazione dei cervelli, uniformate da certa informazione, che indirizzano l’individuo (ma si può ancora chiamare tale un essere che di individuale non ha più nulla?) ai consumi e all’obbedienza cieca ed assoluta a chi lo sta manipolando.


giustizia

Bene bene…

Il giudice Antonio Esposito viene intervistato da “Il Mattino”, e poi dice che l’intervista è stata manipolata, ma le registrazioni lo smentiscono…

http://www.ilmattino.it/primopiano/politica/giudice_esposito_intervista/notizie/313006.shtml

Il CSM apre un’inchiesta sul suo operato,

http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=180329

pur ritenendolo “un magistrato di alto spessore” e ritengono l’intervista, nella persona del giudice Santacroce, “inopportuna”…

http://notizie.tiscali.it/articoli/cronaca/13/08/06/esposito-intervista-polemiche.html

quindi supponiamo come finirà, in quanto, come si dice, cane non mangia cane.

Intanto il PM Natalini al telefono con l’avvocato De Santis gli spiegava come difendere il PD nell’affare del MPS.

http://www.imolaoggi.it/?p=58431

E questi li chiamano giudici imparziali….

 

 


Roberto Benigni – Poesia (?) per Almirante

QUESTO E’ IL PERSONAGGIO TANTO OSANNATO DALLA RAI

Maledetta l’ora
il giorno il secondo, toh,
in cui du’ merdaioli
ti misero al mondo.

Maledetta l’ora
il giorno e l’annata
che la tu’ mamma ti dette
la su’ prima poppata.

Maledetta l’ora buia
ancor di più la notte cupa
che un finocchio ti convinse
a esser figlio della lupa.

Se dovessi maledirti
poi non saprei come finirla,
maledetto sia quel giorno
che ti fecero balilla.

Maledetta l’ora
e tutto il calendario
in cui mille finocchi
ti fecero segretario.

Maledetta la persona,
che stesse sempre male,
che ti parlò per la prima volta
della Destra Nazionale.

S’aprisse la porta,
senza tu te ne sia accorto,
entrassero le mogli
di ogni partigiano morto.
Poi t’aprissero la bocca
e da maggio a carnevale
ti facessero be’ le cose
e cantar l’Internazionale.

Poi arrivasse, come si chiama,
Terracini, no, Paietta, Natta e Ingrao
ti cacassero sugl’occhi
mentre cantan Bella Ciao.

Alla fine vanno via,
finalmente sei contento,
ma ti piscia addosso Lama
mentre canta Fischia il vento.

Ti venisse un colpo,
ti venisse un accidente,
gli uomini son tutti uguali,
ma te tu sei differente.

Ti scoppiasse la vescica (tum!),
ti scoppiassero i coglion (tum tum!)
ti scoppiassero in un mese
trentatré rivoluzioni.

Ti venisse la febbre,
ti venisse un ascesso,
ti scoppiassero in culo
tutte le bombe che tu ha’ messo.

Ti chiavassero la moglie (ah!)
tutti i morti delle guerre,
e ti nascesse un figliolo
che assomiglia a Berlinguerre.

E NON  MI VENGANO A DIRE CHE E’ SPIRITO TOSCANO…QUESTA E’ SOLO VOLGARITA’ E CAROGNAGGINE PURA. Sempre più repellente e becero  ..e bene ha fatto la vedova di Almirante a quererarlo a suo tempo.


Anniversario…

Era il 1974… ed un attentato all’Italicus causò 12 morti e 48 feriti. Il più giovanw, Marco Russo, aveva appena 14 anni….


Grazia? No, grazie

Ritengo che domandare la grazia per Berlusconi sia un grave errore. In primis perché confermerebbe  colpevolezza da parte sua. Poi per non esporsi all’umiliazione di un rifiuto.

Ed errore sarebbe pure la presentazione delle dimissioni di massa da parte dei parlamentari del PDL.

Lasciamo che sia il PD a prendersi la responsabilità di far cadere o meno il governo, con relativa incavolatura di Napolitano, perché non sono sicura che dal congresso uscirà una posizione univoca dato che buona parte dei piddini non vuole governare con un condannato per frode.

Intanto la sentenza ha creato un martire… E per conseguenza la crescita del centro destra.


Giustizia è fatta…

Non ero intenzionata di commentare la condanna di Berlusconi, però sia le parole di Napolitano che quelle di Epifani mi sono sembrate sospette. Innanzitutto la tempistica: pochi minuti dopo la sentenza le dichiarazioni erano già belle e pronte e questo mi dà da pensare: qualcosa di già preparato? Qualcosa di già deciso prima?

Napolitano mi ha profondamente deluso. Qualche volta mi era perfino sembrato simpatico, ma questa volta con la sua uscita sulla riforma della giustizia ho pensato male e forse ci ho perfino azzeccato. Queste parole non poteva pronunciarle prima, in tempi non ancora sospetti?

E che ci sia malafede ed accanimento si evince anche dal fatto che la stessa Cassazione ha chiesto di rivedere il periodo di interdizione stabilito per legge in un massimo di tre anni, anziché cinque come dalla condanna della corte d’Appello di Milano (che preparazione, queste magistrate!).

Ed Epifani allora? Criticato perfino da alcuni esponenti del suo partito. Mi aspetto solo che eriga personalmente la forca o ripristini la ghigliottina per un linciaggio pubblico. Se facesse un serio esame di coscienza, vedrebbe che anche tanti dei suoi non sono esenti da pecche e peccati…e chi è senza peccato scagli la prima pietra. Intanto mi aspetto che venga fatta seriamente luce sulla questione Monte Paschi…sembra che un dossier contenga nomi di personaggi di spicco, staremo a vedere. E nei suoi panni aspetterei a cantare vittoria, prima di vedere come davvero andrà a finire, dato che i legali di Berlusconi vogliono interpellare la Corte Europea.

Vendola straparla e vaneggia: “E’ statista chi ha il senso dello stato…ma una persona che attacca in modo così violento il potere giudiziario non lo è”..

Allora lo stesso governatore pugliese che ha infangato chiunque abbia indagato su di lui per via dell’amicizia tra sua sorella ed i giudici che avrebbero dovuto disporre il suo rinvio a giudizio, costringendo perfino la dottoressa Desirée Digeronimo al trasferimento? Evidentemente da quell’orecchio non ci sente. O forse non considera ciò come attacchi al potere giudiziario..

Poi ci sono le questioni squisitamente formali. Berlusconi, socio di maggioranza di Mediaset, è stato condannato per frode fiscale, ma chissà perché l’amministratore delegato non ha subito alcun procedimento penale…molto strano, visto che il responsabile è sempre e comunque l’amministratore delegato… e ci sarebbero ancora tante altre cose da dire…

“Non c’è tirannia più crudele di quella perpetrata sotto lo scudo della legge ed in nome della giustizia”

Montesquieu


Gli avvoltoi

Quanti in linea per ascoltare la diretta streaming per la sentenza Mediaset, nemmeno fosse uno spettacolo?