Piovono polpette
Incuriosita da un “like” ad un mio intervento su Milano, sono andata a spulciare nel blog “Alessandra – Milano da sorseggiare “, ed ho scoperto Ciccilla, la prima polpetteria di Milano.
Facilmente raggiungibile, in parte con i mezzi pubbici, e poi con un brevissimo percorso a piedi in via Volta, nelle vicinanze di via Moscova.
Siamo entrati abbastanza presto, poco prima di mezzogiorno.
Non è un ristorante, ma una semplice gastronomia dove però si possono comunque consumare le cose che si scelgono. Quindi un locale abbastanza piccolo, con pochi tavoli corredati da sgabelloni, tutti all’insegna del colore, dove troneggia un enorme recipiente nel quale viene “coltivata” la spirulina, alga dalle molteplici proprietà.
Ma quello che più ci ha fatto piacere, è che Ciccilla è una cooperativa sociale che dà lavoro a persone svantaggiate che trovano con questa occupazione un’occasione di rendersi economicamente indipendenti. Ci ha accolti un signore gentilissimo e simpatico che ci ha fatto un po’ da guida in questa nuova esperienza. Bisogna, come in un self service, apparecchiarsi la tavola con le tovagliette e tovaglioli di carta, posate di legno e bicchieroni di plastica, servirsi da soli di bevande, poi scegliere dalla vetrina del bancone le polpette che si desiderano. Abbiamo optato per l’offerta del giorno: 5 polpette, timballino di riso accompagnato da una salsa a scelta, un contorno, da scegliere tra 5 o 6 presenti, un cartoccino di pane ed acqua minerale, il tutto per 10 euro a cranio. Abbiamo mangiato più che volentieri e pure bene, tanto da fare i nostri complimenti alla signora ed al ragazzo che trafficavano in cucina. E ci siamo ripromessi di tornare, in occasione della prossima visita a Milano.
Sempre in tram
Sempre ieri, solito giro in tram dopo aver pranzato.
Questa volta è toccato alla linea 24, che parte da piazza Dogana, in centro, per arrivare al Vigentino, zona ultrapopolare. Una linea che passa attraverso la luuuuuunga via Ripamonti
.La signora seduta davanti a noi, sbracciata, con i capelli di un improbabile biondo con sfumature color carota raccolti in cima alla testa con un elastico a mo’ di palma, si sventola pigramente con un foglio di giornale, il sudore rappreso in una riga nera nella piega del collo grassoccio. Un paio di ragazzine tatuate e con piercing provano i trucchi che hanno acquistato da poco e inondano il veicolo con un profumo molto forte. Un ragazzo, tutto intabarrato nonostante il caldo, dorme appoggiato al finestrino ed un vecchio vestito dimessamente sembra che parli con un trolley dove probabilmente tiene tutte le sue cose. E di fronte a noi una zingara disseta un bambino molto piccolo spremendogli direttamente in bocca il succo di un limone.
Al capolinea, un campo pieno di papaveri…bellissimo
Cosa ne pensate?