La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

Archivio per 16 ottobre 2012

I nuovi ricchi

Ho scoperto che esiste una nuova classe di Cresi o Epuloni che dir si voglia: quelli che percepiscono redditi superiori a € 15.000 annui, una cifra che è all’incirca pari a quella che incassano mensilmente i nostri parlamentari o che è poco meno della metà di quanto prende, sempre mensilmente, il nostro premier in qualità di senatore a vita.

Mi sono presa un po’ di tempo per spulciare il decreto di stabilità, e per non farmi venire il mal di fegato, ho smesso quasi subito, limitandomi a leggere una sorta di sunto pubblicato da vari giornali.

Già la porcata della retroattività che rende operative le norme a partire dall’anno in corso invece che dal prossimo mi ha fatto venire un travaso di bile. Poi la constatazione che ci stanno bellamente prendendo per i fondelli, agitandoci davanti al naso la carotina della diminuzione dell’IRPEF, ma nascondendo la mano che impugna il bastone che ci salasserà con le altre misure. Già, perché il massimo delle detrazioni, eccettuate quelle relative alle spese mediche, che ci saranno consentite ammonterà a € 570, ossia il 19% su un totale di spese detraibili di € 3.000, i quali 3.000 euro di spesa comprendono un po’ di tutto, dalle spese funebri agli interessi passivi sui mutui, dalle tasse universitarie alle assicurazioni sulla vita, dalle erogazioni liberali alle ONLUS alle rette degli asili nido, e per ogni spesa sarà introdotta inoltre una franchigia di € 250.

L’aumento dell’IVA dal prossimo anno non è ancora del tutto scongiurato, e così il circolo vizioso si allargherà: l’evasione IVA aumenterà ancora di più, diminuiranno pure i consumi con conseguente recessione e chi ci rimetterà saranno in particolar modo le associazioni di volontariato.

Come ho scritto tempo fa, la legge per alcuni è più uguale che per gli altri. E così, mentre i poveri mortali tirano la cinghia, per di più presi per i fondelli dai nostri governanti i magistrati dichiarano che è incostituzionale tagliare le loro retribuzioni, e pure quelle dei manager e alti dirigenti pubblici, perché “lo scatto automatico della retribuzione (per i togati) è garanzia di indipendenza”.

Per favore…ditemi che non è vero, che è solo un incubo….invece, purtroppo lo è!


Il diavolo veste Prada

Da oggi 16 ottobre Mc Donald’s in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano chiude. Più che una questione economica (c’era di mezzo un appalto, ovviamente), era anche una questione ideologica. Già, perché a suo tempo il SeL (ossia il partito del sindaco in carica), aveva esternato, tramite il vendoliano Luca Gibillini, che la presenza della multinazionale nel salotto buono di Milano non era opportuna in quanto era rappresentativa del fordismo (?) e della distruzione del territorio in varie zone del globo. Non solo, ma non era rappresentativa di un modo autoctono di mangiare. E qui si dà la zappa sui piedi, in quanto tollerano dappertutto spacci kebab e di altri cibi etnici. A suo tempo invece il PD aveva espresso l’opinione che, perdendo il Mc Donald’s, la Galleria non sarebbe stata più per tutti, ma solo per gente danarosa. La catena infatti è un posto “democratico” dove tutti fanno la coda per mangiare senza alcuna distinzione di “censo”, e frequentato inoltre da turisti e famigliole che non vogliono dissanguarsi mangiando fuori casa, e non solo hamburger e chips, ma anche insalatone nostrane condite con olio di oliva..

Comunque, poiché pecunia olet di patatine fritte ed hamburger, il posto del fast food verrà occupato da una milanese verace, Miuccia Prada, milanese solo nel portafoglio e non certo nel cuore, perché fa quotare la sua azienda ad Hong Kong e non a Piazza Affari e perché si lamenta che nel campo della moda Milano non è all’altezza e quindi fa sfilare la sua linea giovane (Miu-Miu) a Parigi anziché nella sua città.

Quindi dalla multinazionale per tutti con pasti a pochi euro alla multinazionale (perché pure Prada lo è) per pochi, con vestiti ed accessori da migliaia di euro. Così le signore bene che alloggiano nell’adiacente Hyatt a 5 stelle potranno fare tranquillamente i loro acquisti senza aver bisogno della limousine che il prestigioso hotel mette a disposizione dei clienti più facoltosi.

E così si passerà dal locale dove vieni servito da personale il più delle volte extracomunitario, alle hostess plurilingui con divisa firmata, un bel salto, non c’è che dire.