La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

Archivio per 22 Maggio 2012

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il Grillo canterino

Chissà se questa volta King George si è accorto del boom del movimento 5 stelle. C’è poco da dire, il vero trionfatore delle elezioni è Grillo, e l’aver conquistato una città come Parma lo dimostra. Vero che ha pesato l’astensionismo, vero che molto è anche voto di protesta, poiché la gente è stufa di affaristi e malversatori, delle solite facce che si ripresentato ogni volta cambiando colore politico o semplicemente militano nello stesso partito che muta dicitura, ossia apparenza, ma non sostanza. E l’usato sicuro PD Bernazzoli non ha convinto gli elettori.

Ho spesso detto che Grillo non mi piace, non perché sia espressione dell’antipolitica, ma per la sua visione “retrograda” della vita, con il rifiuto del nucleare, degli inceneritori, della TAV…

Un simile comportamento rischia di lasciarci fuori dai mercati, di accrescere ancor più chiusura di fabbriche e conseguentemente la disoccupazione. Ma questa è la volontà “democratica” degli elettori… Ed intanto i partiti, invece di riflettere sulle batoste prese, sembra che ci godano a vedere solamente le perdite degli avversari storici, senza notare le proprie! Perché , dove la “sinistra” ha vinto’ è perché i candidati erano del SEL o perché Lega e PDL, litigando, non hanno trovato un accordo. Quindi trionfo di SEL, IDV Liste civiche e 5 stelle, e batoste per tutti gli altri, che si devono accontentare delle briciole e, a volte, nemmeno di quelle.


La Crante Cermania

Vabbè , non è un economista, e non lo sono neppure io, però Marcello Veneziani dice, molto più educatamente di quanto abbia fatto io, quello che avevo scritto qualche tempo fa.

Quello che leggerete è un corso intensivo di economia surreale, ma non troppo,per salvare la Grecia, l’Italia e l’Europa.

Cominciamo dalla mozione degli affetti e dalla memoria storica: la Grecia non può uscire dall’Europa, perché è l’Europa, anzi il suo grembo.

Non si abbandona la Madre per gli interessi. Torniamo a Foscolo e Santorre di Santarosa che andò a morire per la Grecia. Certo, c’è un abisso tra i greci antichi e i greaculi moderni, ma c’è pure un abisso tra i romani antichi e i romaneschi d’oggi. Piuttosto che far uscire la Grecia dall’euro, entriamo noi nella dracma, una moneta gloriosa e antica.

Ma avviciniamoci dal paradosso alla realtà: perché non svalutare l’euro fino a pareggiarlo nel cambio col dollaro? Sarebbe la salvezza di tre quarti d’Europa, volerebbero le esportazioni, il debito non ci stritolerebbe, faremmo come abbiamo fatto per decenni. Meglio il trauma della svalutazione che la tragedia annunciata.

Qual è l’ostacolo alla svalutazione? L’eccesso di salute della Germania. Soluzione subordinata, ratifichiamo l’Europa a due velocità: separiamo dall’area germanica il destino dell’Europa mediterranea, Grecia, Spagna, Italia, Francia e Portogallo, più minori.

Resta un paradosso: il problema dell’Europa oggi non è la Grecia, è la Germania che scoppia di salute e fa scoppiare noi. Che dite, le chiediamo gentilmente di uscire? Esagero. Ma se fosse la Germania a doversi adeguare al resto d’Europa e non noi? Invertiamo la clessidra dello spread. Gli ultimi saranno i primi, si ricomincia dalle origini.

(il Giornale, 22 maggio 2012 – Cucù di Marcello Veneziani)

Vero, la Germania è troppo forte economicamente, e se pur fa bene a chiedere che l’area Euro rispetti determinati criteri di bilancio, non può nemmeno pretendere che ci si strangoli per far piacere a Frau Merkel.

E’ che prima di costruire un grande stato, hanno costruito un’unione monetaria. Però non necessariamente grande vuol dire forte, potente… E’ il caso dell’Europa: una superNazione che si è rivelato il classico gigante dai piedi di argilla. Prima ancora di amalgamare le varie nazionalità, di creare un vero spirito europeo, hanno voluto fare un’unione economica, composta inizialmente di dodici stati, le dodici stelle iniziali, con paesi dalla differente potenzialità economica, dalla forte Germania alla debole Grecia che, pur di entrare nell’area Euro ha perfino truccato i bilanci. Poi sono stati aggregati altri stati dell’Est europeo, anch’essi con un’economia debole, il che ha solo causato un’indiscriminata emigrazione di questa gente nei paesi ritenuti più ricchi, ma con il solo risultato di indebolire le nazioni che hanno accolto questi immigrati, a tutti gli effetti cittadini europei.

Così adesso abbiamo un gigante malaticcio, solo lo scheletro, la Germania, è forte e detta le sue leggi, mentre chi se la cava meglio sono gli stati piccoli non dell’Unione Europea (come la Svizzera) o quelli che puer europei non hanno aderito all’area Euro, Danimarca e Regno Unito ad esempio.