dipendenza
In questi giorni mi sto dedicando al nuovo cellulare. E’ cinese, preso con i punti Vodafone e quindi a cavallo donato non si guarda in bocca. Se penso che a natale avevo quasi litigato con mio marito che voleva regalarmi un iphone ed ora me ne trovo uno simile, con tutte le configurazioni da fare, la rubrica incompatibile col “vecchio” Nokia, un sacco di funzioni nuove…
In compenso e’ una scheggia per internet ..
Da “il Giornale” di oggi
Certo che nella giornata della Memoria, un simile attacco all’Italia da parte dei Tedeschi è quanto meno inopportuno
Una nota di protesta del nostro ambasciatore a Berlino e nulla di più. Così sta passando di fatto sotto silenzio l’aggressione all’Italia messa in atto da Der Spiegel, il più importante settimanale tedesco: copertina sul caso Concordia e un titolo che non lascia spazio a equivoci: «Italiani mordi e fuggi» letteralmente, ma traducibile come «italiani codardi». Secondo Der Spiegel siamo un popolo di Schettino e non c’è da meravigliarsi di ciò che è successo al largo del Giglio. Di più: siamo tutte persone da evitare, un peso per l’Europa, un ostacolo allo sviluppo della moneta unica. Loro, i tedeschi, sì che sono bravi, «con noi certe cose non accadono perché a differenza degli italiani siamo una razza».
Che i tedeschi siano una razza superiore lo abbiamo già letto nei discorsi di Hitler. Ricordarlo proprio oggi, giorno della memoria dell’Olocausto, quantomeno è di cattivo gusto. È vero, noi italiani alla Schettino abbiamo sulla coscienza una trentina di passeggeri della nave, quelli della razza di Jan Fleischauer (autore dell’articolo) di passeggeri ne hanno ammazzati sei milioni. Erano gli ebrei trasportati via treno fino ai campi di sterminio. E nessuno della razza superiore tedesca ha tentato di salvarne uno. A differenza nostra, che di passeggeri ne abbiamo salvati 4.200 e di ebrei, all’epoca della sciagurate leggi razziali, centinaia di migliaia. Era italiano anche Giorgio Perlasca, fascista convinto, che rischiò la vita per salvare da solo oltre 5mila ebrei. È vero, noi italiani siamo fatti un po’ così, propensi a non rispettare le leggi, sia quelle della navigazione che quelle razziali. I tedeschi invece sono più bravi. Li abbiamo visti all’opera nelle nostre città obbedire agli ordini di sparare su donne e bambini, spesso alla schiena. Per la loro bravura e superiorità hanno fatto scoppiare due guerre mondiali che per due volte hanno distrutto l’Europa. Fanno i gradassi ma hanno finito di pagare (anche all’Italia) solo un anno fa (settembre 2010) il risarcimento dei danni provocati dal primo conflitto: 70 milioni di un debito che era di 125 miliardi. Ci hanno messo 92 anni e nel frattempo anche noi poverelli li abbiamo aiutati prima a difendersi dall’Unione Sovietica, poi a pagare il conto dell’unificazione delle due Germanie.
Questi tedeschi sono ancora oggi arroganti e pericolosi per l’Europa. Se Dio vuole non tuonano più i cannoni, ma l’arma della moneta non è meno pericolosa. Per questo non dobbiamo vergognarci. Noi avremmo pure uno Schettino, ma a loro Auschwitz non gliela toglierà mai nessuno.
sciopero….
Sacrosanta la protesta degli autotrasportatori. Vessati dall’aumento del prezzo del gasolio, da quello dei pedaggi autostradali, dalla RCA, dall’IRPEF, senza contare la concorrenza degli autotrasportatori dell’est che praticano tariffe stracciate avendo costi del personale notevolmente più bassi (ed anche una minore sicurezza), dovrebbero lavorare ai limiti della sussistenza o rincarare le tariffe, alla faccia dello sbandierato aumento del PIL.
Ma non condivido i modi della loro protesta per vari motivi: primo perché la maggioranza sta imponendo lo sciopero anche a chi ne dissente con intimidazioni e minacce fisiche, e poi perché si sta trasformando in una guerra tra poveri, in quanto i primi a rimetterci sono gli agricoltori, ossia una categoria molto importante ai fini dell’economia, ma da sempre trascurata. Se infatti nella fabbrica di Pomigliano manca la materia prima per poter lavorare (e la CIG è in agguato), le materie prime per la fabbricazione dell’auto non si deteriorano e la produzione può essere rimandata. Ma se un contadino o un allevatore hanno bisogno di vendere i propri prodotti, necessitano di uno smercio immediato, perché sono beni altamente deperibili. Quei pochi prodotti che riescono ad arrivare ai mercati generali stanno raggiungendo prezzi stratosferici (prima legge dell’economia: il prezzo di un bene è determinato innanzitutto dalla sua quantità, quindi più è raro, più costa).
Fino ad ora non ho visto molti vantaggi da questo nuovo Governo, nonostante le lodi sperticate da parte di chi lo sostiene e dell’Europa… Ci speravo, sono sincera, anche se piuttosto scettica, ma Monti, con i suoi, non ha avuto gli “attributi” per colpire innanzitutto gli sprechi e le spese del carrozzone Italia che ci portiamo dietro da anni. Non solo, ma vengono create Authority per valutare i problemi… E giù altre spese…
Pochi giorni fa, in sede europea, il premier ha ribadito che l’Italia è un paese solido ed affidabile. Deve esserci stato un intervento divino, perché all’inizio del suo mandato aveva dichiarato che c’era un rischio default tipo Grecia, rischio che io vedo invece avvicinarsi e farsi sempre più pressante, dopo le sue manovre con il dilagare degli scioperi e con l’aumento dei prezzi…però, non essendo bocconiana, posso sempre sbagliarmi!
(La vignetta di Krancic è tratta dall’edizione odierna de “il Giornale”)
liberalizzazioni
Se ho una torta e la divido tra 4 persone, ciascuna di loro avrà una fetta sostanziosa. Se la medesima torta la suddivido tra 5 o 6 persone, la fetta diminuirà di conseguenza. È un problema di semplicità elementare. È quello che sta succedendo con le liberalizzazioni dei bocconiani. Aumentando, per puro esempio, il numero delle farmacie, non è che si aumentino i consumi, a meno che qualche untorello non giri a diffondere dei virus incrementando il numero degli ammalati. Se la torta farmaceutica dovrà essere suddivisa tra qualche migliaia di farmacie in più, diminuendo il ricavato delle vecchie già sul mercato, come faranno i farmacisti che vedono decrementati i loro introiti a praticare degli sconti, favorendo i consumatori? Sono invece favorevole all’estensione dell’orario di lavoro. È impensabile che nei giorni festivi in una città di 100mila abitanti ci sia una sola farmacia di turno! Lo stesso vale per edicole..il quotidiano, come già ho espresso in un post precedente, avrà il medesimo prezzo sia dall’edicolante che nel supermercato… Dove sta il vantaggio per me consumatrice? E l’edicolante invece, possedendo solo quel prodotto merceologico, sarà costretto a soccombere alla grande distribuzione. Invece quella degli ordini professionali, con l’abolizione delle tariffe minime, potrebbe essere una liberalizzazione vantaggiosa, anche perché il cliente potrà richiedere un preventivo. Ma i professionisti hanno delle caste pressocché intoccabili… Altro che abolizione degli ordini, come in tutto il resto dell’Europa! Ed infatti sono già sul piede di guerra. Non mi fido molto delle assicurazioni: di riffa o di raffa trovano sempre il modo di fregarti e di aumentare i premi assicurativi…vedo noi, con la classe minima della RCA auto, mai riusciti ad ottenere una diminuzione. Calava la classe ed il premio aumentava comunque, con ogni tipo di scusa…(e me lo conferma un parente che sta nel ramo!). La benzina? Abolizione dell’esclusività del marchio? Come se io, abituata da sempre ad acquistare la pasta Barilla perché ne riconosco la qualità, mi dovessi accontentare in futuro di un prodotto meno conosciuto, (magari nella medesima confezione). Mi chiedo come faccia Monti ad essere ottimista sbandierando un aumento del PIL del 10%…in quanto tempo? Di certo non in un anno, perché nemmeno la Cina, la “tigre orientale” riesce a fare tanto, fermandosi al 9%… Inoltre sta creando delle nuove Authority, che altro non sono dei carrozzoni di stato mangiasoldi e che di certo non risolvono i problemi.
Ed intanto l’alfabeto filogovernativo (A B C) si spertica nelle lodi a Monti, salvo dire: Alfano che il PDL sosterrà le liberalizzazioni, ma che queste dovranno toccare anche le banche, e nel frattempo si va avanti così perché non c’è una soluzione alternativa; Bersani a chiedere che si faccia in fretta di più e meglio, ma non è dato sapere cosa; Casini, l’unico incondizionatamente “innamorato” del premier, ma lui si sa che sta già preparando un rientro alla grande…
per un poco…
Qualche giorno di riposo, per pensare o per non pensare, per liberarmi da alcuni pesi, anzi, da uno solo, per … Non lo so nemmeno io, ma ho voglia di staccare…anzi ne sento proprio il bisogno.
Un ricordo…
21 gennaio 2012
Un anno fa, Carlo postava il suo primo commento al mio blog. Se ben ricordo, era un post dedicato all’alzheimer, che aveva colpito una mia anzianissima zia.
Non ci siamo frequentati nemmeno per un anno, perché se ne è andato in ottobre.
Lo voglio ricordare qui, dicendogli che manca a me ed alle persone che passavano sul blog per salutarlo…
Ti ricordo qui allora, , Carlo, assieme a tutti gli amici, e ti saluto, come allora, con un caro abbraccio…
Loredana
Naufragio delle istituzioni
I morti accertati della Costa Concordia ormai sono arrivati ad 11, mentre i dispersi sono oltre 20, e fino ad oggi nessun rappresentante dello stato si è fatto vivo per omaggiare le vittime. Non dico Monti, occupato nei suoi colloqui a livello europeo, non dico Napolitano che sul fatto, stranamente, non ha detto una parola, non dico un qualche ministro in altre faccende affaccendato (l’unico che si è mosso è stato Clini, a Livorno, ma solo per il pericolo di danno ambientale), ma dai morti, dai naufraghi nemmeno uno straccio di sottosegretario…forse nei prossimi giorni, ad operazioni concluse?
Già, perché se muore un Rom, un Cinese un extracomunitario qualsiasi, ecco che i notabili vanno immediatamente a trovarli in ospedale perché loro sono dei poveretti e la nazione deve dimostrare la sua solidarietà, ma quelli che si recano in crociera sono invece ricchi o quantomeno benestanti, e non serve ricordare che oggi come oggi i ricchi si permettono lo yacht, mentre in crociera ci va anche il pizzicagnolo del negozio all’angolo o la coppietta in viaggio di nozze…
Intanto tutti invocano e rimpiangono san Guido (Bertolaso), ma pure lui avrebbe potuto fare ben poco con gli intoppi della legge 10/2011 che di fatto ha tolto pieni poteri al commissario sottoponendolo preventivamente al controllo del ministero dell’Economia e della Corte dei conti, quindi addio alla tempestività delle azioni; evidentemente conta maggiormente restare nei limiti di spesa di uno stanziamento di bilancio che salvare delle vite umane!
Quant’è bella giovinezza…
Un accenno durante una conversazione… E mi viene in mente una frase dal “Faust” di Goethe: – Verweile doch, du bist so schoen” – (fermati, dunque, sei così bello).
C’è infatti un’età nella quale ciascuno di noi vorrebbe essersi arrestato, o perché era al massimo della pienezza fisica o aveva raggiunto dei traguardi da sempre sperati.
Ecco, la mia età si sarebbe situata tra i 35/40 anni, non prima perché non avrei ancora raggiunto una certa completezza del carattere, piuttosto qualche anno dopo.
Non sempre la giovinezza, pur se accompagnata dalla bellezza, può essere fonte di soddisfazioni. Anche se ci si sente belli, ammirati, manca sempre un qualcosa, quella maturità di sentimenti, quell’inizio di “saggezza” che ci porta ad accettare le vita anche con le sue delusioni, ma nel contempo è un’età nella quale il vigore fisico non è ancora scemato.
Passato quel traguardo, c’è la consapevolezza che inizia, anche se debolmente, anche se in un certo modo “frenato” da un sano modo di vivere, anche se il cuore si mantiene giovane, un declino che andrà man mano scivolando verso la vecchiaia, e solo questa maturità ci consentirà di accettarlo come un naturale evolversi dell’esistenza.
Fermati, dunque, sei così bello…Goethe, o il “ritratto di Dorian Gray” sono solo utopie.
Nessuno, anche vendendo l’anima a Mefisto, può arrestare, almeno visivamente il tempo.
Certo, ci sono i trucchetti della chirurgia plastica, botulino, acido ialuronico, silicone ed altre sostanze simili: ma allora saremmo ancora esseri umani o fabbriche chimiche ambulanti?
chi controlla il controllore? Ovvio, il controllato
Come fa un cittadino qualunque ad avere fiducia in questo stato? Tra i componenti della commissione d’inchiesta che dovrà far luce sui fatti dell’ospedale san Raffaele c’è infatti Filippo Penati. Questo perché in virtù del famigerato manuale Cencelli, delle commissioni deve far parte un rappresentante per ogni partito, quindi Penati, dimessosi dal PD ed essendo unico componente del gruppo misto in seno al consiglio regionale lombardo, (con annesse prebende…) ne ha pienamente diritto. Diritto? Vabbè che non era il caso di incarcerarlo fino a che non verrà processato ed eventualmente condannato per corruzione e/o concussione (come è avvenuto in parlamento per Papa e stava per avvenire per Cosentino), ma da qui a mettere in una commissione d’indagine per corruzione un presunto corrotto…qualche volta al posto dei manuali sarebbe meglio usare un briciolo di buon senso.
cittadini o sudditi?
Caro cittadino, non so se tu te ne sia reso conto, ma non conti un accidente!
Questo perché, alla faccia degli ultimi referendum, il governo Monti si appresta a varare anche la liberalizzazione dell’acqua. A me personalmente sta bene, perché a differenza di quanti, a suo tempo favorevoli, avevano frainteso, non si trattava di liberalizzare l’elemento acqua, ma il servizio in se stesso, cioè l’erogazione. Ma il punto è che fare referendum in questo paese non serve assolutamente a nulla se non a sprecare tempo e denaro pubblico. Questa sì che sarebbe una vera liberalizzazione, non quella di edicole, taxi e farmacie…
Parlando di governo tecnico…
Da “La presa del potere” di Giorgio Gaber
Ora si possono vedere
sono una razza superiore
sono bellissimi e hitleriani.
Chi sono? Chi sono?
Sono i tecnocrati italiani.
Ein, zwei, drei. Alles kaputt!
E se il signor G avesse già previsto tutto già quarant’anni fa…nel 1972? Il governo tecnico e quel volerci far diventare tutti tedeschi?
E a proposito, visto che l’Italia parlava di calcio…quando si retrocede in serie B, solitamente si cambia allenatore… ma noi cittadini contiamo poco o nulla!
‘ccà nisciun’ è fesso
Così qualche giorno fa Roberto Vecchioni ha lasciato l’incarico per la direzione del forum della cultura di Napoli del 2013. Dopo le polemiche sorte alla notizia del suo compenso di 220.000 euro, il cantautore si era detto disposto a lavorare gratis per il comune partenopeo. Adesso invece lascia, dato che ha saputo che non avrebbe dovuto occuparsi solo di canzoni ma anche di management, contratti e questioni legali…ma per queste incombenze, non c’è uno staff, o forse è perché lavorare gratis non piace a nessuno?
Misteri d’Italia
Non capisco… In un’Italia con ministeri afflitti da cronica mancanza di denaro per le funzioni cui dovrebbero essere addetti (ma non di certo per le persone che li presiedono), c’è un privato, Della Valle, che sgancia una bella cifra per la salvaguardia ed il restauro del Colosseo, c’è un Ente, il Codacons che si rivolge all’Antitrust, che gli ha dato ragione, chiedendo che queste operazioni vengano assegnate con un criterio di trasparenza e di concorrenzialità e per il medesimo motivo farà ricorso anche al TAR! Se credono di trovare qualcun altro che metta sul piatto una cifra più alta di quella che la Tod’s ha impegnato… Adesso ci si mettono pure i PM ad INDAGARE su una presunta “dismissione” dell’immagine del Colosseo da parte dell’amministrazione pubblica a favore di un privato, mentre la Corte dei Conti valuterà l’eventuale danno per l’erario, qualora venga accertato che altri concorrenti avrebbero potuto presentare un’offerta più vantaggiosa!
Forse Della Valle avrebbe fatto meglio a tenersi i suoi soldini e mandare tutti ‘sti burocrati a quel paese, lasciando che il tempo finisca di far crollare il monumento!
frase del giorno
Non importa quanto sia alto il tuo monumento
Ci sarà sempre un piccione che ti si siede sulla testa
Piccole medie imprese
L’asse portante dell’economia e del lavoro in Italia passa dalle piccole medie imprese che rappresentano la massima espressione della libera iniziativa.
Ditte con un ridotto numero di dipendenti, radicate sul territorio, specialmente nel Nord-est, ma estese anche in altre parti, spesso a gestione familiare, dove i figli continuano la tradizionale attività dei padri o dei nonni, ma anche nate dal “sogno” di qualcuno che voleva dimostrare di farcela da solo a costruire qualcosa.
Piccole medie imprese, dalle botteghe artigiane alle aziende agricole, dalle officine alle tipiche “fabbrichette” (che costituiscono a volte l’indotto delle grandi realtà industriali o che lavorano in conto terzi per i grandi marchi che alla fine ci mettono solo la firma), oppresse da tasse e imposte, vessate da una burocrazia assurda che occupa gran parte del tempo che potrebbe essere dedicato ad attività produttive o che obbliga il datore di lavoro a ricorrere ad appositi consulenti, naturalmente a pagamento, leggi che regolamentano di tutto e di più, dallo smaltimento dei rifiuti al sacrosanto diritto alla sicurezza sul lavoro, inclusa la misurazione dello stress. Già, perché viene misurato lo stress del dipendente, ma chi considera lo stress dell’imprenditore? Cioè della persona che ci mette il capitale, il lavoro e pure la faccia? Che non ha ferie pagate e neppure i periodi di malattia? Chi considera le sue le sue ansie quando, angustiato dai conti in rosso per i mancati pagamenti di fornitori (specialmente della pubblica amministrazione che salda i debiti in tempi biblici) sente la responsabilità non solo della sua azienda, ma anche quella dei suoi dipendenti che, in queste piccole realtà, diventano quasi una seconda famiglia, e si vede costretto a metterli in cassa integrazione o, peggio, a licenziarli? Ed ecco allora che il bottegaio, il concessionario, il padrone della fabbrichetta non regge più a questo peso e sceglie la via del suidicio, schiacciato più che dalla responsabilità, dal senso di impotenza nei confronti di uno Stato che, invece di favorirlo, lo massacra con cartelle esattoriali che, se rateizzzate, hanno tassi semplicemente da usura.
La differenza sostanziale tra la grande impresa e la piccola è che la prima, se i tempi si fanno duri, può sempre delocalizzare e trasferire l’attività in paesi dove il costo del lavoro ed il carico fiscale sono meno opprimenti che in Italia, mentre la piccola impresa è legata al territorio. Inoltre la grande impresa, specie se multinazionale, differenzia i propri campi di azione, che spaziano dall’industria all’editoria, dall’alimentare all’edilizia, mentre la PMI ha solo quel tipo di attività e, se il mercato va male, non le rimane che chiudere.
Infine le banche concedono credito più facilmente alla grande impresa perché sanno che, di riffa o di raffa, si spera sempre nell’intervento dello Stato per ripianare il “rosso”, mentre il piccolo imprenditore è letteralmente abbandonato a se stesso.
Solo quando lo stato capirà il ruolo trainante di queste piccole realtà che creano lavoro ed occupazione e quindi ricchezza, quando comprenderà che vanno loro concessi crediti ed agevolazioni, quando riconoscerà che gli sforzi dei privati vanno premiati e non ostacolati, solo allora l’Italia riprenderà a crescere.
Epifania…
…tutte le feste porta via.
Oro, incenso e mirra..doni regali certo, ma che se ne fa un neonato? Si sa, rappresentano la regalità di quel bimbo che era nato, ma erano di poca utilità…
Beh, non ho mai capito perché i tre re Magi portassero simili doni ad un neonato. Con maggior senso pratico, tre regine Maghe avrebbero portato latte in polvere, omogeneizzati, una scorta di pannolini ed un passeggino col seggiolino estraibile da adattare alla soma dell’asinello…
Finito lo scherzo.
Allora dicevo… Epifania…
Si mangia l’ultimo panettone, si disfa l’albero di natale, riponendo gli addobbi per il prossimo anno e lo stesso con le statuine del presepe, si spengono le luminarie.
Se c’è una cosa che mi fa propendere per gli alberi di plastica, è proprio il giorno dell’Epifania. Per le strade innumerevoli abeti, alcuni ancora con qualche filo argentato tra i rami, in attesa che l’apposito servizio d’asporto venga a ritirarli per portarli al centro riciclaggio. Altri tempi, anni fa, quando l’abete, dopo aver profumato la casa con il suo aroma di resina, veniva bruciato nella stufa di casa e mescolava questa essenza a quello delle bucce delle arance poste sul ripiano arroventato. Era una fine degna di questo albero, che ora invece viene triturato per farne chissà che, forse pacciamatura, forse compost…
Se ci sei batti un colpo!
Sarkozy…dove sei? Tu, tanto sollecito ad intervenire in Libia per abbattere il tiranno Gheddafi, che ormai era senza più zanne ed artigli, adesso fai orecchie da mercante e ti limiti ad una protesta verbale (repressione disgustosa), davanti ai massacri di stato in Siria, ragazzini inclusi, ed agli assassinii di cristiani in Nigeria ad opera degli estremisti mussulmani. Questo per rimarcare quanto avevo già espresso a suo tempo, che dietro l’intervento in Libia c’erano solo gli interessi commerciali francesi messi in pericolo dagli accordi che il dittatore aveva stipulato con l’Italia.
Tutto va bene madama la marchesa
Tutto aumenta… Adesso si è aggiunto anche il rincaro delle tariffe autostradali. Prima della fine dello scorso anno, Monti ha parlato in TV per oltre 2 ore del decreto “cresci Italia” senza dire però una parola su come verrà attuato (mah, il governo ha deciso di non decidere, ostaggio di lobby, sindacati e casta). Anche le domande dei giornalisti alla conferenza stampa erano di un’ovvietà sconcertante e nessuno che abbia mostrato un po’ di attributi facendogli qualche domanda “cattiva”. Aumenta anche lo spread arrivato a 522 e Monti ci ha spiegato, cosa che sapevamo già, che dipende dai mercati internazionali (Buttiglione, se ci sei batti un colpo…eri tu ad aver detto che le dimissioni di Berlusconi sarebbero coincise con una diminuzione dello spread di 300 punti! Come economista hai la stessa credibilità di Nostradamus!).
Tutto aumenta? No, stipendi e pensioni sono bloccati, e addirittura la produzione industriale diminuisce. Quella delle auto addirittura del 16% nel solo mese di dicembre. E la ripartita dell’Italia come avverrà? E chi lo sa… Anche perché strangolati da tasse e balzelli avremo sempre meno da spendere,anzi, l’incentivazione a lavorare per produrre e guadagnare di più, per chi ancora potrà, verrà frustrata dato che la maggior parte dei nostri guadagni verrà introitata dallo stato.
Nel frattempo l’anno è iniziato con l’ennesimo suicidio di un imprenditore, strangolato dalla crisi economica. Molti di questi suicidi non sono altro che assassinii di stato, uno stato esoso che non ammette ritardi quando deve ricevere, ma aspetta mesi, se non anni, a saldare i propri debiti, con la beffa che gli imprenditori devono pure pagare le tasse sui crediti non riscossi che avanzano dall’amministrazione pubblica, che chissà quando provvederà a saldare…
Se poi alle ingiustizie di tipo civile e tributario si aggiungono le parole di Beppe Grillo sugli attentati ad Equitalia…beh, mi sembra di essere ad un passo dalla nascita di nuove Brigate Rosse, anche perché le recenti azioni terroristiche hanno colpito persone innocenti che non hanno altra colpa se non quella di essere dipendenti di questa agenzia, anziché impiegati di altre amministrazioni!
Per non parlare dei pensionati che iniziano a rubare le vettovaglie nei supermercati.
Appena Berlusconi si dimise, ci fu un coro unanime: fate presto! Presto a prendere decisioni, presto a salvare l’Italia, presto presto presto! Ma i primi provvedimenti non sono stati altro che una riproposizione di quelli del governo precedente, aggravati dai nuovi balzelli escogitati dai tecnici bocconiani che non finiscono di stupirci. Uno (Riccardi) che vuol dare casa a tutti gli zingari (ma non sono “nomadi” per tradizione?). Un altro (Balduzzi, costituzionalista, mica dietologo) che propone di tassare il cibo spazzatura (ce l’avrà col Mc Donald’s di Cremonini), quell’altro (Profumo) che invece vuole l’abolizione di carta e penna nella scuola sostituendoli con l’iPad! (e dire che avevano criticato mr.B. Quando aveva proposto l’introduzione dell’informatica come materia di studio), mentre la ministra di grazia e giustizia (Paola Severino) parla di amnistia, ancor peggio dell’indulto a suo tempo attuato da Prodi, perché viene cancellato addirittura il reato!
Fate presto, presto, presto!
Nel frattempo il “caro leader” Monti non sollecita i parlamentari ad adeguare i propri emolumenti alla media europea. Chissà se e quando attueranno i tagli lo faranno in maniera retroattiva, come succedeva per gli aumenti. Vengono proposti sacrifici a noi normali mortali, ma nessuno, dall’alto, che dia il buon esempio!
A tutto ciò si aggiunge il clima da “Grande fratello” (quello di 1984 di Orwell, non certo quello della TV), che spierà ogni nostro movimento, ogni nostra transazione tramite il cervellone denominato “Serpico”. Non che ne abbia paura, anzi…per due motivi. Primo, perché non ho davvero nulla da nascondere. Secondo, perché non ho grande fiducia nel sistema informatico all’italiana, dove ad esempio l’INPS continua a pagare le pensioni ai morti per decenni, e dove le varie amministrazioni non sanno dialogare tra di loro.
Questo “non” governo davvero mi spaventa!
Cosa ne pensate?