La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

Orgoglio …e pregiudizio

 

La bellezza di essere “normali”

In questo mondo dove gli omosessuali sono orgogliosi di esserlo, mi permetto di essere fiera di essere una normalissima eterosessuale, senza doverlo ostentare con boccaccesche carnevalate, per di più patrocinate da comuni ed enti vari.

 

Sia ben chiaro che non discrimino o condanno nessuno, è solo che le pagliacciate, di qualunque tipo siano, non mi piacciono.

Nemmeno mi spingerei al punto di dire che vorrei un figlio omosessuale come ha fatto tempo fa Laura Pausini: di certo non lo allontanerei, ma dire di esserne contenta, proprio no!

E sempre a tale proposito, con tutto il rispetto per Umberto Veronesi, credo che stavolta abbia sbordato parecchio asserendo che l’amore omosessuale sia il più puro perché non finalizzato alla procreazione! Non si spiega allora perché gli omosessuali facciano fuoco e fiamme per poter adottare dei figli, mentre gli eterosessuali consumino contraccettivi di tutti i tipi, tra pillole, preservativi, diaframmi, spirali fino ad arrivare a quell’aberrazione dell’aborto. Ma forse sarà colpa del caldo… O magari dell’età molto avanzata…

10 Risposte

  1. mario

    l’eta’ e’ certamente avanzata , quanto al caldo non so dire se gli ambienti dove vive siano o meno con condizionatore , penso che trovandosi una bocca sotto il naso la usi come piu’ gli piaccia e data la notorieta’ e’ scontato che faccia “notizia”.personalmente ho la convinzione che in quanto esseri ” umani” gay . lesbiche ,ermafroditi , e altre “categorie” che magari seistono , e delle quali non sono a conoscenza , hanno gli stessi miei diritti con la differenza , non di poco conto , che questi non son loro riconosciuti . capita ,con una certa frequenza , di leggere sui giornali o apprendere dai mezzi audiovisivi di prese di posizione di politici , dottori della “scienza” o della chiesa che l’omosessualita’ in quanto tale e’ una malattia e come tale va curata , riconoscendo al piu’ umana pietas . anche io ho qualche difficolta’ a relazionare con queste persone , confesso di trovarmi a disagio se occasionalmente mi trovo nelle loro immediate vicinanze . so pero’ che e’ un mio llimite che penso derivi dall’ambiente nel quale mi sono formato ,da questa “societa’” nella quale vivo, e nonostante sia cosciente di sbagliare il disagio continua… l’ostentazione le forme esibizionistiche che adottano in modo sistematico nei vari loro “raduni” penso siano un modo di porre magari in modo “diverso” l’argomento all’attenzione di tutti ,sa tanto di carnevale ma lo scopo lo raggiungono . b s

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    26 giugno 2011 alle 19:13

    • Mario,,,sono le carnevalate che mi danno fastidio. Personalmente abbiamo una coppia di gay che conosciamo abbastanza bene, anche se non possiamo di certo considerarli amici, ma si comportano da persone normali…non vanno in giro seminudi o mascherati (cosa che mi darebbe fastidio anche relativamente agli etero, a meno che non sia una festa di carnevale). Non credo che certe esibizioni servano a rendere simpatiche queste persone, perché moltissimi provano solo fastidio a vederli. Non credo nemmeno che servano a rendere edotti gli altri per quanto concerne i loro problemi, perché esponendoli in tal modo ridicolizzano invece tutto. Una maniera più seria sarebbe molto più consona e convincente. Per quanto concerne l’esimio professore, relativamente alla purezza dell’amore, ti invito a leggere quanto oggi scrive Marcello Veneziani sul “Giornale” 🙂
      Buona serata anche a te 🙂
      Loredana

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      26 giugno 2011 alle 19:25

  2. mario

    per l’ “esimio” prof . nello scrivere che parla perche’ ha la bocca sotto il naso intendevo appunto che ca..ate ne dice lui pure .concordo con te che le carnevalate non risolvono il problema dissento invece che esista la possibilita’ , almeno da noi , di affrontare le problematiche in modo serio almeno fino a che a gestire le cose pubbliche ci sara’ l’attuale generazione . credo pertanto che il tentativo di attirare ,nei modi coloriti che usano ,l’attenzione sul loro esistere vada compreso . e’ notizia recente la possibilita’ data a new york di potersi sposare alle coppie gay .con tutto quel che il matrimonio comporta in sede civilistica pensi che questo sia possibile qui da noi ?anche se questo tema fosse affrontato nei modi piu’ compositi , con “gessato antracite” teste ben pettinate e modi forbiti ……mmmmmmmmmmmm c’ho i mi dubbiiiiiiiiiiii . conoscendeti penso che lo leggerai non prima di domani per cui bg

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    26 giugno 2011 alle 21:32

    • No,in effetti non siamo ancora pronti per una simile rivoluzione dei costumi.
      Purtroppo noi, specialmente se di una certa età, ci portiamo appresso il retaggio di una religione cattolica che (anche se lo nega) ha sempre considerato il sesso un tabù , imponendo ai suoi religiosi quell’aberrazione della castità, in quanto il corpo è sempre stato considerato “impuro”, quindi da mortificare in ogni modo. (Ma finché questa pratica è stata scelta volontariamente, chi sono io da doverla criticare?)
      A mio parere ci deve essere una regolamentazione delle coppie omosessuali, matrimonio compreso.
      (Parlo ovviamente solo dal punto civile, quello religioso è naturalmente escluso, non possiamo pretendere che la Chiesa cattolica deroghi ai propri princìpi, quella Valdese invece l’ha appena fatto.) Questo anche per distinguerle dalle coppie “di fatto”, che accampano diritti che a volte mi lasciano perplessa.

      Sia ben chiaro, non ho nulla contro la convivenza (io stessa ho convissuto per circa un anno prima di approdare al matrimonio, uno dei miei figli convive a tutt’oggi), però questa situazione non può dare i medesimi diritti che vengono stabiliti con il matrimonio, che è innanzitutto un “contratto”. Che alla base di esso ci sia il più delle volte l’amore, a volte l’interesse o la convenienza, altre volte ancora un mix di queste cose, il matrimonio è la codifica, anche economica, di diritti e doveri che regolano la vita di due persone le quali si impegnano per un comune percorso di vita. Sembra arido definirlo così, ma è una realtà. Se io convivo, posso separarmi senza traumi o ricorsi legali: non ho alcun “obbligo” nei confronti del partner, a differenza di due persone regolarmente coniugate. Non posso quindi accampare diritti su casa, redditi o altri beni del convivente, assegni di mantenimento e simili, perché non ho nessun vincolo “contrattuale” con lui. Se voglio essere tutelata/o, il sistema legislativo esiste ed è unicamente l’istituzione matrimoniale. Possono esserci ovviamente delle eccezioni “temporanee”, qualora uno dei due conviventi sia ancora impegnato con un precedente vincolo ed in attesa di scioglimento (divorzio, per il quale sarebbe bene abbreviare i tempi), ma la situazione deve essere comunque regolarizzata nel minor tempo possibile. L’unica tutela che in ogni caso va applicata è quella del mantenimento dei figli, siano essi nati da una situazione regolare o meno.
      Quindi ritengo che sia giusto che anche gli omosessuali raggiungano questo traguardo. Per le adozioni ci andrei più cauta… Sono convinta infatti che per uno sviluppo psichico di un bambino siano necessarie sia la figura femminile che maschile, e non un “surrogato” di esse. Poi te lo vedi un bambino guardare le foto di suo “padre” o sua “madre” (lascio perdere le interpretazioni) conciato/a come nelle foto che ho postato?
      Personalmente ritengo gli omosessuali delle normalissime persone che hanno un orientamento diverso, (non lo ritengo né una malattia né tantomeno un vizio, visto come vivono a volte in modo disagiato questa loro condizione), mentre i gay (sempre parere personale), fanno della trasgressione una regola di vita, e questo comportamento, se puoi condividerlo con un partner, non credo sia opportuno farlo vivere ad un “figlio”.
      Le sfilate poi non vengono effettuate per richiedere diritti, che spettano giustamente loro in quanto “persone”, ma per affermare il loro “ORGOGLIO” di essere omosessuali, come se essere etero sia invece un handycap.
      Allora io dovrei sfilare tutti i giorni al ritmo di samba o macarena mezza nuda e con le piume in testa per affermare la mia fierezza di essere “normale”?

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      27 giugno 2011 alle 16:09

  3. tutto quanto fa spettacolo oggi è così. i gay presi a botte sputtanati derisi penalizzati licenziati dal posto di lavoro ( è successo anche questo) no. ma osannarsi e dire che gay è meglio mi pare un tantino esagerato cosi facendo secondo me, accentuano la loro diversità . PER ME ESSERE GAY è ASSOLUTAMENTE NORMALE.I FIGLI LASCIAMO PERDERE I BAMBINI SONO COSE SERIE.ciao

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    28 giugno 2011 alle 07:06

    • Esatto Nazzareno, se vivessero in maniera normale la loro sessualità non ci sarebbe alcun problema. Il fatto è che siamo noi con il nostro bigottismo a non permetterglielo, però a volte sono proprio i più disinibiti di loro che esagerano…e tanto.

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      28 giugno 2011 alle 16:52

  4. mario

    orgoglio chissa’ forse una forma di arroccamento probabilmente un tentativo del subconscio che porta a pensare , e poi a dire , son cosi’ e me ne vanto . non trovo un altra spiegazione . vero e’ che non hanno una vita facile e anche solo “scoprirsi” ,nel senso di comunicare anche agli stessi familiari il loro “essere” e’ una lotta interiore dura per taluni durissima .mi vien da pensare alla “normalita’ con la quale per strada una qualsiasi coppia “etero” cammina mano nella mano , magari abbracciai , magari si scambiano leggere effusioni, senza per questo essere minimamente notati tanto e’ normale , consuetudinario. tutte azioni quotididiane , lo sono anche per loro? sai lore curioso di veder postato foto tue che balli samba o macarena mezza nuda e con le piume in testa hahahahahhahahahahhahahahahha nel caso avvertimiiiiiiii cia e bg

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    28 giugno 2011 alle 10:59

    • Hai ragione, Mario… ogni nostro gesto che per noi sembra normale, a loro costa non so quanto, tra i nostri sguardi di disapprovazione o, peggio, risolini di scherno.
      Per quanto concerne le foto…beh…ho bisogno di un partner per farmi compagnia 🙂
      Sei disposto? Hahahahha…semmai ti aspetto….. (ma tu la samba la sai ballare?) 😀
      Un caro abbraccio
      Loredana

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      28 giugno 2011 alle 16:54

  5. mario

    se la memoria non tradisce l’ultimo “salto” in discoteca risale all’87 e gia’ allora non mi azzardai a riprovare certe “emozioni”: solo fino ai 20 anni mi piaceva ballare . provavo anzi una forma di ammirazione per chi piu’ predisposto di me era quel che si dice un “ballerino” poi altre cose . altri interessi , han fatto si che anche quel piacevole svago fosse accantonato . ma come ricordo diceva una comune conoscente “mai dire MAI”. ciao lore

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    28 giugno 2011 alle 22:03

  6. e va bene…la samba non la sai ballare o non te la ricordi…ma le foto? 😀

    Lore

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    29 giugno 2011 alle 17:03

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