Cesare Battisti
Ho lasciato passare un po’ di tempo… Ho lasciato sbollire un po’ la rabbia, ma solo un poco, perché lo sdegno fermenta ancora dentro di me.
Il caso Cesare Battisti ha indignato tutti, con quella sua impudenza nel dichiarare che bisogna aver rispetto per le istituzioni e per le vittime, che bisogna voltare pagina e non ricercare vendette tardive.
Le quali vittime giacciono sotto tre metri di terra mentre lui, l’assassino, sta al sole di San Paolo a cibarsi di banane e bevendo daiquiri, coccolato da tutti, editori in primis che lo hanno etichettato come “intellettuale”, quindi meritevole di rispetto e libertà…
Del resto bastava guardare le foto, dove appare con un sorriso sfacciato e con atteggiamento da smargiasso per capire quale tipo fosse.
E un’altra cosa mi è dispiaciuta. Una delle prime azioni del neo sindaco Pisapia è stato quello di rendere omaggio ad Onorina Brambilla Pesce, vedova di Giovanni Pesce, partigiano appartenente ai GAP… Ma non si è sognato, non dico di fare visita, ma nemmeno di mandare un messaggio di solidarietà “almeno” ad Alberto Torregiani, figlio di una delle quattro vittime di Battisti, rimasto paraplegico ancora quindicenne, perché adesso bisogna pensare a Milano… E Pierluigi Torregiani, l’orefice ucciso, non era forse milanese?
Cosa ne pensate?