La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

Il popolo sovrano

 

Indipendentemente dalle mie idee sui quesiti referendari o dalla mia partecipazione o meno agli stessi, esprimo la mia opinione sul referendum come istituzione.

Dicono che questo sia la massima espressione della democrazia. In realtà non è vero, in quanto, affinchè il referendum possa essere ritenuto valido, è necessario che sia raggiunto il quorum del 50% +1 dei votanti.

Il ragionamento per il quale ritengo antidemocratico questo sistema è semplice.

Supponendo una popolazione di 100 persone, il quorum è di 51 votanti. Se dovessimo ammettere che si rechino a votare solo 49 persone e che tutte votino SI, la legge non verrebbe abrogata in quanto il quorum non è stato raggiunto. Mi si potrebbe obiettare che chi non ha votato sarebbe potuto equivalere ad un voto contrario, quindi 49 SI e 51 NO, e fino a qui ci siamo.

Ma, sempre per ipotesi, se si dovessero recare a votare 51 persone, quindi con un quorum valido, ne basterebbero solo 26 che votino sempre SI perché la legge venga abrogata, però aggiungendo ai 24 voti contrari i 50 astenuti, considerati negativi come nell’obiezione precedente, basta circa un quarto degli aventi diritto per abrogare una legge.

Allora, se la matematica non è un’opinione, 49 è maggiore di 26, ma anche 74 è maggiore di 51. Il porre un quorum ad un referendum abrogativo, cosa che non avviene nella vicina Confederazione Elvetica o negli Stati Uniti, non può fare altro che incentivare l’astensionismo come forma di boicottaggio dello stesso, vanificandone così la natura di vera espressione popolare. Quindi un referendum con il cosiddetto “quorum strutturale”, tutto è meno che espressione di una democrazia.

  

Alla faccia del popolo sovrano!

4 Risposte

  1. Ho voluto approfondire su Google e, in effetti, c’è moltissimo da dire e su cui riflettere, come il tuo interessante post ben espone.
    In Italia tutto viene accentuato dai toni politici, spesso strumentali, contingenti, o di parte, o partitici e questo forse toglie genuinità al referendum, che deve andare oltre la partitocrazia, per diventare autentica espressione di democrazia diretta, popolare.
    “In democrazia la maggioranza vince” è la regola base, fondamentale, oggettiva.
    Democrazia è il potere al popolo, che liberamente sceglie, vota, o non vota, o boicotta.

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    6 giugno 2011 alle 17:56

    • Mah, Carlo…mi sto convincendo sempre più che
      “chi vusa pussée..la vaca l’é sua…”. Tutti che urlano, e chi strilla di più ha per forza di cose ragione e maggior ascolto.
      Loredana

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      6 giugno 2011 alle 18:20

  2. Il bello è che a gridare di più, nella massa muta e passiva, sono spesso in pochi, che sembrano tanti. E anche vincenti [? o !] (a discrezione: punto interrogativo o punto esclamativo).
    E’ il significato del detto meneghino…
    In lontananza: onestà intellettuale cercasi…

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    6 giugno 2011 alle 19:01

  3. _S votate voi che potete! Io sarò a Milano per motivi di lavoro..

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    7 giugno 2011 alle 07:05

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