La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

Archivio per 6 giugno 2011

Il popolo sovrano

 

Indipendentemente dalle mie idee sui quesiti referendari o dalla mia partecipazione o meno agli stessi, esprimo la mia opinione sul referendum come istituzione.

Dicono che questo sia la massima espressione della democrazia. In realtà non è vero, in quanto, affinchè il referendum possa essere ritenuto valido, è necessario che sia raggiunto il quorum del 50% +1 dei votanti.

Il ragionamento per il quale ritengo antidemocratico questo sistema è semplice.

Supponendo una popolazione di 100 persone, il quorum è di 51 votanti. Se dovessimo ammettere che si rechino a votare solo 49 persone e che tutte votino SI, la legge non verrebbe abrogata in quanto il quorum non è stato raggiunto. Mi si potrebbe obiettare che chi non ha votato sarebbe potuto equivalere ad un voto contrario, quindi 49 SI e 51 NO, e fino a qui ci siamo.

Ma, sempre per ipotesi, se si dovessero recare a votare 51 persone, quindi con un quorum valido, ne basterebbero solo 26 che votino sempre SI perché la legge venga abrogata, però aggiungendo ai 24 voti contrari i 50 astenuti, considerati negativi come nell’obiezione precedente, basta circa un quarto degli aventi diritto per abrogare una legge.

Allora, se la matematica non è un’opinione, 49 è maggiore di 26, ma anche 74 è maggiore di 51. Il porre un quorum ad un referendum abrogativo, cosa che non avviene nella vicina Confederazione Elvetica o negli Stati Uniti, non può fare altro che incentivare l’astensionismo come forma di boicottaggio dello stesso, vanificandone così la natura di vera espressione popolare. Quindi un referendum con il cosiddetto “quorum strutturale”, tutto è meno che espressione di una democrazia.

  

Alla faccia del popolo sovrano!