La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

color di rosa

Mi diranno che vado controcorrente, ma io sono contraria alle quote rosa, in ogni campo. E poi mi sapete spiegare da dov’è uscita la percentuale del 30%? Se proprio ci deve essere un’uguaglianza, che sia fifty-fifty, altrimenti, come nel mondo islamico, la donna ha meno valenza dell’uomo, addirittura meno della metà. E bisognerebbe stabilire inoltre altre quote…tante per i biondi e tante per i mori, per chi ha occhi azzurri e per chi li ha neri, per chi è cattolico e per chi professa altre religioni, per chi è alto e per chi è basso e così via. Si verrebbero a creare tanti piccoli ghetti.

Sono del parere che le donne, se vogliono affermarsi, possono farlo benissimo da sole. Il fatto è appunto: lo VOGLIONO?

Noi donne solitamente siamo meno ambiziose, più legate ai valori familiari, meno competitive perfino, ma per scelta. Se però una vuole emergere, ce la fa. Il problema invece è un altro. Mettere in condizioni di competere chi veramente vuole affermarsi nel mondo del lavoro, dotando le famiglie di servizi, come asili nido e scuole dell’infanzia (possibilmente aziendali), scuole dell’obbligo a tempo pieno, orari flessibili, permessi retribuiti e no per seguire non solo i figli ma anche i parenti anziani, le cui cure di solito ricadono solamente sul genere femminile.

Una volta si poteva contare sull’assistenza da parte dei nonni, ora, alzatasi sia l’età pensionabile che quella in cui si decide di metter su famiglia e di avere dei figli, neppure su quell’aiuto.

Date dei servizi efficienti ed allora vedrete che le donne che davvero vogliono “farcela” non avranno bisogno di quote rosa…

14 Risposte

  1. Carlo

    Loredana, sei andata alla radice vera del problema.
    Causa ed effetto.
    Una logica chiarissima e (con)vincente.

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    12 marzo 2011 alle 19:44

  2. Ti ringrazio, Carlo…
    L’augurio per una buona serata 🙂

    Loredana

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    12 marzo 2011 alle 19:47

  3. brava loredana a me queste quote rose mi sembrano una presa per i fondelli a voi donne. condivido il tuo modo di interpretare quest’ argomento. ti dico anche se non ho molto tempo x farlo, ti leggo sempre più volentieri, anche i commenti che fai su i miei post sono molto interessanti e mi fa piacere e ti ringrazio di questo. con stima e simpatia ti auguro una buona domenica. nazzareno

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    13 marzo 2011 alle 13:11

  4. Grazie Nazzareno…ti leggo pure io con piacere, hai una visione molto simile alla mia della vita, chiedendoti spesso il perché delle cose.
    Un abbraccio sincero e buona domenica.

    Loredana

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    13 marzo 2011 alle 16:00

  5. Dna Sconosciuto

    Nonostante ciò che si pensa, la stessa sinistra (tanto per cambiare) è divisa sull’argomento. Proprio qualche giorno fa, su RepubblicaTV, un gionalista diceva di essere d’accordo con un deputato (donna) leghista che era contraria. Dopotutto, se la competizione è aperta a tutti, perché privilegiare qualcuno a discapito di altri? Se ad un concorso per un tot di posti prevalgono i più capaci e sono tutti uomini, ad esempio, perché rimpiazzarne il 30% con donne meno capaci?

    Un saluto anche a Carlo, anche se l’altra volta non mi ha risposto.

    Giancarlo

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    13 marzo 2011 alle 17:03

  6. E’ esattamente quello che volevo dire io….
    deve piuttosto esserci più trasparenza nei concorsi e devono essere forniti gli aiuti di cui parlavo sopra. Ne so qualcosa per altri versi qui in Alto Adige, dove i posti pubblici sono assegnati per 2/3 ai tedeschi e per 1/3 agli italiani. E’ una cosa assurda, perché bisogna comunque parlare bene l’altro idioma (certificato da u n attestato di bilinguismo), ma se per caso alcuni concorrenti tedeschi non si presentano al concorso o sono inidonei, i posti restano vacanti… e non vengono ricoperti dai concorrenti dell’altro gruppo linguistico anche se ritenuti idonei!

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    13 marzo 2011 alle 17:13

  7. Carlo

    Caro Giancarlo, scusami, ma ti leggo, ti seguo e ogni tanto ti incrocio in qualche blog… e proprio poco fa, pura coincidenza?, prima di passare da casa Loredana, ho lasciato un… mini commento sul tuo ultimo interessante post.
    E qui, con molto piacere, ti rinnovo i miei più cordiali saluti.

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    13 marzo 2011 alle 18:29

  8. Carlo

    Cara Loredana, permettimi di utilizzare il tuo post per dire a Giancarlo, “dnasconosciuto”, qualora dovesse leggermi qui, che da oggi non riesco (più) ad entrare liberamente nel suo blog.
    Forse gli “utenti anonimi” hanno sempre più vita difficile!
    Grazie per l’ospitalità e per il servizio… postale, Loredana.
    Scusandomi per il disturbo.
    Un cordiale saluto.

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    15 marzo 2011 alle 15:38

  9. Carlo

    Dopo aver cliccato come da solita procedura, ora appare una schermata: leggesi infatti che il suo indirizzo “is no longer available”.

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    15 marzo 2011 alle 15:45

    • appare la stessa scritta pure a me..con l’aggiunta (in inglese, per quanto ne possa capire), che ha cancellato il suo blog 😦
      Se così fosse, mi dispiace tantissimo..lo leggevo molto volentieri. spero sia solo una cosa temporanea

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      15 marzo 2011 alle 16:05

  10. “Concedere” per disposizione una “quota”, chiamarla “rosa”, non è altro che la reiterazione sfacciata e arrogante della convinzione dell’uomo, che la donna deve dipendere da lui. Ora, che queste idiozie le propongano gli uomini, è da imbecilli, ma dal “maskilismo” cosa ti vuoi aspettare? Ma che le donne apprezzino e ringrazino, beh… allora significa che oltre a non valere assolutamente nulla, si meritano tutte le discriminazioni possibili. La donna deve entrare nel amministrazione della “res publica” grazie a delle concessioni? Non per valore? Wow! “2011… il nuovo medievo! 😦 A me sembra ridicolo oltre ogni misura e non vorrei che questo significasse che lottare per certi ideali va bene, ma per la busta paga ricca va meglio. Ciao Loredana! Un abbraccio!
    Giancarlo

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    16 marzo 2011 alle 19:12

  11. Carlo

    Giaros, ho voluto ripetere pari pari quello che dici tu ad un gruppetto di persone, politicamente ben schierate, e mi son sentito dire che “allora tu non sei democratico!”.
    Forse non sono UN democratico come loro.

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    17 marzo 2011 alle 13:42

  12. Vedo che la totalità degli uomini è d’accordo con me….

    Giancarlo..da te scrivere maskilista con la K non me l’aspettavo proprio :-), ma vedo che concordi con me, quindi sei skusato 🙂

    Carlo, essere democratici non significa necessariamente andare al seguito di idee sballate. A volte bisogna avere il coraggio di andare controcorrente…

    Loredana

    "Mi piace"

    17 marzo 2011 alle 16:42

  13. Pingback: rosa | l'ombra esiste solo dove c'è la luce

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