La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

senza titolo….

Quale follia può spingere un padre a togliere la vita alle sue due bimbe, prima di suicidarsi? In una lettera farneticante ha scritto di non volere che le figliolette crescessero nel dolore per la morte del loro papà, ma forse è stato solo un gesto di odio nei confronti della moglie dalla quale si era separato: le bimbe mai più con me, ma nemmeno con te… E’ sconvolgente sentire con quale lucida accuratezza abbia escogitato tutto il folle piano, fino a trovare un metodo “indolore” per sopprimere le piccole, probabilmente una forte dose di sonnifero che le ha traghettate dal sonno alla morte. Possibile che nessuno si sia avveduto di qualche segno premonitore? E così accendo la televisione, vedo quei due visini dolci e sorridenti, non so se provare rabbia per il gesto o pietà per quella mente folle… Ma comunque spero… Spero che all’ultimo il papà abbia desistito da quel proposito insano, spero che Alessia e Livia siano ancora vive… Che sia solo un ultimo tormento da aggiungere alla moglie… Spero e non finirò di sperare fino all’ultimo.

5 Risposte

  1. Carlo

    Tutti sperano, oltre ogni indizio, che ci possa essere la sorpresa più bella, che le gemelline possano ritornare nelle braccia della mamma.
    Resta il dramma, la tragedia che coinvolge e che sconvolge: protagonista è sempre e soltanto l’essere umano, unica creatura che ha il libero arbitrio… ma forse è un altro discorso.

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    12 febbraio 2011 alle 17:05

  2. Il discorso della follia, della disperazione, forse anche della solitudine in cui quel padre si trovava. Il libero arbitrio…d’accordo, è quello che ci distingue nel regno animale, quello che ci consente di scegliere tra il bene ed il male, ma appunto, è un altro discorso perché non si può indagare nell’animo di una persona che dicono disturbata di mente e per me invece era solamente piena di disperazione oltreché di rancore verso il mondo intero che gli aveva tolto quello che aveva di più caro, ossia una famiglia unita nella concordia e nell’amore…

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    12 febbraio 2011 alle 17:09

  3. Carlo

    Cara Loredana, hai sicuramente ragione e vogliamo ribadire gli stessi concetti. La sofferenza, l’angoscia, l’immensa delusione, la disperazione, i sentimenti di astio, rancore, livore, odio… sono prerogativa dell’essere umano e che soltanto in lui è in grado di arrivare a picchi tanto elevati, nel male e nel bene.
    L’etologo può dire ed illuinarci sul regno animale in casi di sofferenza e dolore ma l’uomo ha “qualcosa” di più, che supera e va oltre, molto oltre…
    Certo, è sempre un ben altro discorso che è magari fuori tema; si possano ritrovare sane e salve quelle splendide creature!
    Ciao, Loredana.

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    12 febbraio 2011 alle 18:27

  4. Continuiamo a sperare tutti, per non disperare!
    La nostra mente di uomini è un mistero insolubile, almeno quanto è fragile la nostra consistenza psichica, così soggetta ad essere martorizzata da emozioni, amori, dolori insostenibili. E arriva la follia, lucida, precisa, premeditata. E sconvolgente, perché succede troppo spesso, perché ci vanno di mezzo creature innocenti, angeli che si fidavano, si affidavano e si nutrivano dell’amore dei loro genitori. Continuiamo a sperare. Ciao Loredana, buona serata!

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    15 febbraio 2011 alle 18:39

    • Lo so, Giancarlo…speriamo tutti. Non so nemmeno io se avere pietà o ribrezzo per quell’uomo se davvero dovesse aver portato a termine il suo lucido piano. La speranza c’è sempre…ce lo auguriamo tutti.
      Una buona serata anche a te 🙂
      Loredana

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      15 febbraio 2011 alle 18:42

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