La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

Archivio per febbraio, 2011

In ricordo di Yara

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Fili d’erba strappati tra le tue dita

la tua vita strappata tra i fili d’erba.

Il viso rivolto al cielo

come un’ultima preghiera.

(Loredana)


Yara

Nel nostro cuore speravamo che questa vicenda si concludesse diversamente, anche se la ragione esprimeva il contrario. Chi poteva volere la morte di una tredicenne dal viso pulito e non bistrato da simildonna, che frequentava la palestra e non le discoteche, la classica ragazzina di buona famiglia, non una “che se l’era cercata”. Se dovessero trovare i responsabili, li facciano marcire a vita in galera, senza sconti di pena, dato che purtroppo non esiste la pena capitale (e non parlatemi di associazioni tipo “Nessuno tocchi Caino)….


Tristezza….

Avevo appena postato una cavolata, che è arrivata la notizia del ritrovamento di Yara in un campo incolto…Addio piccina….


ridiamoci su….

Anzi..opera bene….fica


Contratto in bianco…nero

 

 

Nel mondo del calcio, ormai dominato dai professionisti (non mi piace definirli mercenari, come fanno tanti), è consolante che ci siano ancora le bandiere….

Grazie, Capitano

 


predicare e razzolare….

C’è chi in Parlamento si batte contro il premio di maggioranza, ma in sede locale non solo ha 14 seggi dovuti a questa legge elettorale, ma ha pure citato in giudizio la Regione (ricorrendo contro il proprio statuto) davanti alla Corte suprema sostenendo il ricorso di 8 candidati non eletti e che, qualora il ricorso dovesse andare a buon fine, verrebbe superato il tetto dei 70 consiglieri previsto dallo statuto stesso.

C’è chi protesta contro i tagli del Governo, denunciando addirittura una “macelleria sociale”, e poi in ambito locale, sforato il patto di stabilità per 3 volte in 4 anni, riduce gli stanziamenti per servizi sociali (affitti sociali, nidi, disabili, assistenza domiciliare), agricoltura, politiche giovanili e sanità – aumentando nel contempo i tickets -, ma non riduce di un euro le spese per la comunicazione istituzionale, ossia la macchina per incrementare il proprio consenso elettorale, propagandando campagne contro il nucleare, a favore di alcune energie alternative, le assunzioni nella sanità (queste sì aumentate), l’acqua.

C’è chi si è dimostrato solidale con la Campania, accogliendone i rifiuti – ma solo in minima parte e solo per questione di immagine – per poi avere una gestione assolutamente deficitaria dei rifiuti stessi per di più inquinata da infiltrazioni mafiose.

C’è chi predica contro il clientelismo e poi in un triennio affida ben 292 consulenze per due milioni e mezzo di euro solo per quel che riguarda la Fiera del Levante.

C’è chi difende l’operato dei PM, ma appena viene toccato personalmente, scopre lo strapotere di certi magistrati e si lamenta delle intercettazioni, e vuole l’incriminazione del Presidente del Consiglio, mentre ritiene se stesso, per la carica di governatore che ricopre, “inindagabile”…

C’è qualcuno che pontifica sulle leggi ad personam di Berlusconi, poi, dalle intercettazioni, si capisce che cerca di fare altrettanto…

Questa persona è Nicky Vendola…..


Bambini

Quando ho visto su youtube il video del tredicenne G.T. che, al congresso del PD, declamava dal palco battendo a tempo i pugni come uno scafato oratore (*),

 

 

quando ho letto che sul sito mammeinrete sono state postate delle interviste che dette madri hanno fatto ai loro pargoli treenni che denigravano Berlusconi e che una insegnante di Spoleto ha chiesto ai sui alunni di prima media di disegnare qualcosa prendendo spunto dalle notti di Arcore, quando sento alla radio che a Napoli, tra gli abiti di carnevale, dopo il gessato da camorrista è stato messo in vendita il costume di Michele Misseri con tanto di corda legata al polso,

 

quando sento che in rete su 10 minori 6 sono oggetto di tentativi di adescamento, mi chiedo se ai bambini non venga rubata l’infanzia e che razza di genitori ci siano oggi… Guardo Evy (5 anni)… E tremo per lei: che futuro ti aspetta, piccola mia?

(*) i genitori del tredicenne lo portano ad un congresso pubblico, lo fanno parlare in pubblico e poi si indignano perché è stato pubblicato in rete e sui giornali il none del figlio…mah, che coerenza!!!


Arrangiatevi



Non è il titolo del film con Totò e Peppino De Filippo, ma in poche parole quello che ci risponde la Comunità europea relativamente all’emergenza degli sbarchi creatasi in seguito alle rivolte che stanno insanguinando il nord dell’Africa.

L’esodo dei clandestini continua inarrestabile, le Nazioni Unite ci chiedono, anzi pretendono che non vengano attuati i respingimenti e l’Europa, con un cinico egoismo, nella persona dell’ineffabile commissaria per gli Affari Interni, Cecilia Malmstrom, per tramite del suo portavoce, Michele Cercone, ha affermato che nella normativa europea “non si prevede nessun meccanismo di redistribuzione dei migranti che chiedono asilo” e che la solidarietà è solo su base volontaria.

Fortunatamente in questa sua battaglia l’Italia è ora appoggiata dagli altri Stati europei che affacciano sul Mediterraneo, quali Francia, Spagna, Cipro, Grecia e Malta… Vedremo…



persone e non ideologie

C’è un uomo, di sinistra, che ammiro ed è Matteo Renzi, il sindaco di Firenze, che porta un’aria nuova in quel consesso di cariatidi che è diventato oggi il PD chiedendo di rottamare la vecchia nomenklatura iniziando dal leader Massimo che vuole una grande ammucchiata in veste antiberlusconiana e finendo con Franceschini che ogni volta che apre bocca lo fa solo per dare aria ai denti. Uno che considera Berlusconi un avversario da vincere in sede elettorale e non un nemico da abbattere a suon di denunce dei PM.

C’è una signora, di destra, che mi piace ancora di più, ed è Daniela Santanché, donna come si suol dire “con le palle”, perché ha il coraggio delle proprie azioni e non si tira indietro nonostante le minacce. A ragione si chiede dove erano tutte quelle donne che sfilavano per la dignità, quando lei si batteva per ottenere giustizia per le ragazze islamiche massacrate in Italia, o manifestava contro l’infibulazione, che talune donne di sinistra ritengono di non osteggiare, in quanto una tipica “tradizione” da manterere!

C’è un leghista che rispetto, ed è Roberto Maroni, che senza tanti squilli di tromba contro mafia e clandestinità ha ottenuto molti risultati e ancora all’inizio ci aveva messo in guardia contro quello che stava succedendo nell’Africa mediterranea, ma, come Cassandra, nessuno ascoltava.

In tutti i partiti ci sono persone che pacatamente o con passione perseguono i loro obiettivi, agendo con onestà e buon senso.

A fronte ci sono i buffoni.

Grillo che qualche tempo fa ad Anno Zero ha sbeffeggiato Bossi per l’ictus che l’ha colpito fa letteralmente schifo, perché non si denigra l’avversario politico evidenziando i difetti fisici, specie se dovuti alla malattia. Complimenti invece a Bossi per essersi rimesso in pista nonostante tutto.

Su Fini e compagnia cantante sorvolo… Dietro gli occhiali il niente, altro che grande statista! Ridotto a zerbino di Casini, non so se si sia reso conto di essere stato l’utile idiota di quanti volevano abbattere Berlusconi.

Berlusconi? Se ne parla troppo…lasciamo che sia il tempo il giudice delle sue azioni. Di Pietro? Beh, gli regalerei un testo di grammatica italiana, potrebbe fare a tempo perso un po’ di ripasso… Poi é uno che predica bene e razzola male, nel senso che non si presenta ad un processo in cui è implicato per presunta truffa per i rimborsi elettorali in quanto impedito, ma nega il legittimo impedimento a Berlusconi che di impegni credo che nella veste di PdC ne abbia di ben più importanti di un semplice leader di partito.

A parte considero Marco Giacinto Pannella che, nel bene e nel male, merita di appartenere ad ambedue le categorie.

Borghezio, ogni volta che apre bocca fa solo danni. Bersani? Mah, poverino, lui ci prova, anche sinceramente, ma non ne ha la statura…forse è per quello che sale sui tetti… Vendola? Potrebbe quasi piacermi…ma come amministratore della cosa pubblica è un vero disastro, basta vedere come governa la sua Regione che sta sprofondando in un profondo rosso…


Misteri della politica

Ancora sull’unità d’Italia, tutti a magnificarla, a celebrarla, a commemorarla, specialmente le sinistre. Ma mi spiegate allora perché a suo tempo il Migliore (?) ossia Palmiro Togliatti si disse orgoglioso di aver rinunciato alla cittadinanza italiana per diventare sovietico, ed al giorno d’oggi il numero 1 (per numero di tessera) del PD, ossia Carlo De Benedetti è cittadino svizzero? Il quale De Benedetti strilla tanto contro Berlusconi, ma a suo tempo pure lui ammise di aver elargito ben 10 miliardi di tangenti ai partiti e pure lui patteggiò una condanna per falso in bilancio, tale e quale al suo avversario (meglio, nemico) politico? Mah… Misteri della politica.


Sanremo

Me lo sono perso…anzi, è da anni che non lo guardo e non volevo comunque riprendere adesso. Parlo del festival di Sanremo e di tutto il baraccone che lo contorna. Ci sarà tempo per ascoltare le canzoni, che verranno riproposte su tutte le radio, pubbliche e private, da mattina a sera per non so quanti giorni. Dai quotidiani apprendo comunque che Davide Van De Sfroos sta finalmente ottenendo il successo che meritava ance in campo nazionale. E’ da anni che lo seguo, ho tutti i suoi CD, regolarmente acquistati, tranne il primo, “Manicomi”, praticamente introvabile quando ho iniziato a conoscerlo, ma che Dino mi ha gentilmente duplicato.

Di tutti gli altri, Morandi, Belèn, la Canalis, Luca e Paolo ma soprattutto lo strapagatissimo Benigni non mi importa un fico secco. Specialmente quest’ultimo con le sceneggiate sul biancavallo (come leggo sempre dai giornali).

Mi rifiuto a priori di guardare uno che prende la bellezza di 250mila euro per una comparsata.
[

E tutto questo con i nostri soldini….poi parlano di crisi….



Ringhio

Capisco benissimo Ringhio Gattuso ed il suo gesto di reazione. Quello straf*****issimo Joe Jordan si è permesso di dire italiani bastardi e di fare apprezzamenti sulla moglie scozzese del milanista, ed il capitano rossonero, notoriamente “fumino”, è scattato come una molla all’offesa del dirigente inglese (ed ex giocatore milanista), soprannominato lo squalo.

Sia chiaro, non approvo il gesto simile nel comportamento, ma non nelle conseguenze, alla famosa testata con la quale Zidane concluse ignominiosamente la propria brillante carriera. Una parte di responsabilità va anche al pessimo arbitraggio che ha esasperato il comportamento dei giocatori, un po’ ad un pizzico di sfortuna che ha portato alla conclusione di Crouch in un classico contropiede… Ma il risultato non cambia. Rino verrà pesantemente penalizzato…



l’amico igienista


Sono fermamente convinta della necessità di un’alimentazione sana, ma tutto ha un limite. L’amico di cui parlo è un ex collega, con qualche anno meno di me. Ricordo quando l’ho conosciuto, allegro simpatico e che si cibava con quantità industriali di cioccolata e patatine fritte irrorate con il ketchup (salsa che ho sempre aborrito). Poi, qualche anno dopo…la svolta (forse il matrimonio? Mah). Ed ha iniziato con una sana, gustosa dieta mediterranea. Da qui al macrobiotico il passo è stato breve. Cereali e legumi in quantità, farro e riso Venere nero per lo più, con contorno di verdure assortite, in prevalenza della famiglia dei cavoli, banditi gli insaccati e le carni rosse, ma concessi carni bianche e pesce, poche uova, ma sì ai formaggi. Passa un po’ di tempo, legge la dieta della dottoressa Kousmine e la disciplina alimentare si fa più rigida ed arricchita da integratori quali il magnesio (non orotato, per carità), oli di girasole di zucca e germe di grano per le vitamine e sale dell’Himalaya (quello rosato, utilizzato anche per fare lampade ed oggetti ornamentali, molto simile d’aspetto al quarzo). Vabbè… Qualche fondamento ci sarà se detta scienziata è campata oltre 90 anni. Ora la svolta definitiva (almeno, spero….oltre c’è il digiuno assoluto, gandhiano) in 2 tappe. Prima il vegetariano, con qualche concessione al formaggio (ma di capra, altrimenti… sai il colesterolo) e sempre pochissime uova.

Adesso il vegetaliano puro, il cosiddetto vegano. Solo frutta e verdura, crude, da 5 a 7 volte al giorno (anche frullate, mia cara, se proprio non vuoi perdere tempo a sgranocchiare o se hai problemi digestivi).

Mi riempie la casella email di opuscoli relativi alle diete che segue, con le teorie di un certo prof. Arnold Ehret (che però è deceduto alla verde età di 56 anni..magari suicida perché incapace di “assaporare” più la vita), e con teorie altrettanto strampalate per cui se ti ammali vuol dire che stai bene! (si ammalano solo i forti. I deboli e gli intossicati procedono apparentemente indenni….ammalarsi spesso significa vitalità e salute).

Qualche rara volta si concede una pizza… Per modo di dire, perché dev’essere di farina integrale (e ci può anche stare), alle verdure, senza mozzarella (!) perché, essendo un latticino, è deleteria e per finire senza lievito…in poche parole una focaccia azima con verdure.

L’ho incontrato al bar dove sorseggiava un intruglio di mela sedano carota ed arancia e vedendomi gustare un cappuccino mi ha elargito una filippica sugli alcaloidi del caffè ed i danni del latte col risultato di rovinarmi quell’attimo di pausa.

Una si aspetterebbe di trovare un uomo vigoroso, dall’aspetto sano e raggiante… Ho trovato una persona non magra, ma emaciata, dal colorito spento e pallido, che sembra notevolmente più anziana di mio marito, pur essendo parecchio più giovane di lui.

Amico caro, sai che ti dico? Si vive una volta sola…Goditi la vita, mangia di tutto, con moderazione ovviamente, e piantala di seguire il guru di turno,

il tuo non è vivere, ma VEGETARE…


A…come Alto Adige, Autonomia, Anniversari ed Altro Ancora

Rispondo qui e Giancarlo (Giaros) e ad un’altra persona cui ho dovuto applicare la moderazione, essendosi espressa in modo volgare non verso di me (in tal modo l’avrei pubblicato), ma verso tutti i sudtirolesi.

In effetti in pochi sono a conoscenza della storia dell’Alto Adige. Mentre il Trentino, da sempre italofono, era stato teatro di battaglie durante la prima Guerra mondiale , la mia provincia fu semplicemente inglobata (ti traduco una frase tedesca in uso qui “senza tirare un colpo di schioppo”) grazie ad un trattato di pace e solo perché le Alpi erano considerate il confine geografico “naturale” dell’Italia. Poi arrivò la triste parentesi del fascismo. A differenza dell’Austria, che in Trentino ed altre province italiche come pure in Ungheria aveva lasciato lingue, istituzioni e scuole nelle lingue locali, Mussolini oltre ad italianizzare forzatamente la zona,  costrinse i sudtirolesi a parlare solo l’altro idioma ed a frequentare obbligatoriamente le scuole italiane. Nacquero così le Katakombenschulen, ossia, come denuncia il nome stesso, scuole-catacomba, per tramandare ai bambini, di nascosto, lingua e tradizioni. Ora, togliere la lingua materna ad una popolazione significa di fatto estinguerla (a questo proposito, ho postato tempo fa, il 24 agosto 2010, tra le mie poesie preferite, una bellissima poesia di Ignazio Buttitta, in siciliano). La scelta della nazionalità infine, all’inizio della seconda Guerra mondiale (1939), è stata una vile forma di ricatto: o resti qui e ti dichiari italiano a tutti gli effetti, o se ti ritieni di lingua tedesca, parti armi e bagagli per la Germania, senza portarti nulla appresso, lasciando la “Heimat”, che tanti traducono con Patria, ma ha un significato più ampio, comprendendo anche usanze, tradizioni, sentimento di nostalgia  etc. Molte famiglie così si smembrarono, coloro che si trasferirono addirittura furono, spesso ingiustamente, di essere filonazisti, e solo alla fine della guerra ai cosiddetti “optanti” fu consentito di rientrare, riprendendo possesso dei loro beni e riacquistando anche la cittadinanza italiana.

Adesso, l’unica cosa che rimprovero ai tirolesi è l’amara parentesi del terrorismo, perché in nessun caso giustifico la perdita di vite umane. L’autonomia, promessa dal trattato DeGasperi-Gruber, era stata da tempo disattesa, i lavori per l’attuazione dello statuto di autonomia andavano molto a rilento ed il ricorso alla violenza è sembrato allora l’unico modo per risolvere la questione, ottenendo solo di attizzare odio tra le due diverse nazionalità.

Tanti poi dicono che, come gli extracomunitari, i tirolesi dovrebbero adeguarsi al paese che li ospita. Un momento…questa è casa loro, è sempre stata loro (eccetto durante il lontanissimo tempo dei ladini), nominalmente Italia, ma di fatto una fetta di Tirolo. Gli “ospiti”, pur in casa nostra, siamo noi.

Tanti ci rimproverano per i soldi che prendiamo. E per quelli che spendiamo? Da anni sanità, scuola, viabilità sono gestite (bene) dalla Provincia, con proprio personale, a totale carico quindi del bilancio locale e non dello Stato . Da quando non c’è più l’ANAS le strade sono migliorate, le scuole rimodernate (anche se la precedenza è stata data a quelle tedesche), la sanità ha un ottimo rapporto qualità-prezzo…buoni risultati (non ottimi) con spesa contenuta. Insomma, siamo gestiti bene e ne siamo fieri. Quanti, anche autonomi, possono dire altrettanto? Ovviamente ogni legge non nasce perfetta. Per accedere a un qualsiasi posto pubblico bisogna essere in possesso del patentino di bilinguismo, dalle differenti tipologie di difficoltà, dal livello A per le categorie digenziali al livello D per la “manovalanza” (per quanto io mi chieda a che serva conoscere, anche a livello elementare, la seconda lingua per spazzare una strada…). Ciò ha comportato anche varie storture: l’ospedale civile ha dovuto privarsi di ottimi elementi (che parlavano correttamente e correntemente il tedesco) solo perché non erano in possesso del pezzo di carta che attestava tale conoscenza.

Le lamentele dei turisti per la presunta freddezza degli albergatori? E’ gente diffidente, vero, dopo tante ingiustizie da parte degli “Italiani”, ma se li saluti con un Gruess Gott…ti sorridono e cambiano atteggiamento e ti parlano volentieri, anche in italiano. (questo è un saluto tipico del Tirolo, ma anche della Baviera, che letteralmente significa “saluta Dio”, come per augurarti la benevolenza divina).

Infine il rozzo Durnwalder…

Premesso che è laureato, ma proviene da Falzes, appena sopra Bressanone, ed ha quindi radici contadine, legatissimo alla sua terra, ma ha espresso in toni decisi ciò che pensa e pensano i suoi elettori.

A proposito di contadini… Sai quanti giovani “contadini” hanno perlomeno un diploma conseguito presso l’Istituto Agrario di San Michele all’Adige, e nonostante questo li vedi lavorare manualmente nei campi, senza orari o giorni festivi?

La coccinella che vedi sulle nostre mele è il simbolo dell’agricoltura biologica che utilizza questi insetti per sterminare le larve dannose (in particolar modo dei maggiolini) senza ricorrere ai pesticidi.

Concludendo, per i sudtirolesi questa ricorrenza è come “festeggiare” per un funerale…puoi dar loro torto?


Dorian Grey

Volevo parlare di Totò, invece mi ritrovo a parlare di lei, Dorian Grey, mia concittadina,attrice bellissima, dal fisico perfetto, statuario, che interpretò vari film con l’attore napoletano, e divenne famosa proprio recitando accanto a lui in “Totò, Peppino e la malafemmina”, scomparsa ieri a 75 anni. Qualche giorno orsono ne avevamo parlato, mio marito ed io, chiedendoci che fine avesse fatto questa bellissima donna, ritiratasi prestissimo a vita privata ed assai schiva… Chi la diceva residente a Milano, altre fonti invece a Merano. Oggi, facendo una ricerca su internet, mi è caduto l’occhio su un trafiletto, dove si annuncia, in data di ieri, il suicidio dell’attrice, mediante un colpo di pistola alla tempia, in quel di Torcegno, nel Trentino, dove viveva, isolata, in compagnia del figlio. Ho trovato conferma presso l’ANSA… Un trafiletto scarno…tutto quello che resta di lei.


Stanlio e Ollio

Da bambina non li sopportavo, forse perché li collegavo alle estati trascorse al mare, in colonia, dove ci costringevano a guardare, sedute su lunghe, dure, scomode panche,sempre gli stessi film, anzi sempre gli stessi spezzoni di pellicola.

E’ stato mio marito che me li ha fatti apprezzare, ed ancora oggi mi stupisco di quante risate suscitano in me dopo  oltre settant’anni . Credo che siamo gli unici comici ad essere transitati indenni dal muto al sonoro, e che molto del loro successo sia dovuto anche al doppiaggio che ben si accompagnava alle loro personalità, stralunata e svagata quella di Stanlio, pomposa e saccente quella di Ollio.

Ogni tanto allora alla sera, dopo aver visto un film, ci gustiamo una delle loro comiche (anche se è riduttivo chiamarle così), surreali ed assolutamente mai volgari.

Piano piano ci siamo costituiti una piccola videoteca dedicata ai loro lungometraggi, da guardare rigorosamente in bianconero.

Sempre in coppia, spesso assillati dalle mogli (talvolta interpretati da loro stessi in vesti femminili)

rappresentano uno spaccato dell’America nel periodo della depressione, in cerca dei lavori più disparati.

Il mio film preferito è “I figli del deserto”, con la famosa canzoncina, suonata con l’ukulele,

Honolulu baby, cui segue  “I diavoli volanti” (guardo gli asini che volano nel ciel).

Ma sono celebri anche molte loro scenette, come quelle de La scala musicale con loro due che su affannano a trasportare una pianola a piedi su per una salita, con varie vicissitudini, per poi scoprire che ci si poteva arrivare da un’altra parte con il furgone, o vita in campagna, dove su una piccola roulottina vanno a trascorrere un periodo di riposo ed “anuncio matrimoniale, dove, in un incubo, Ollio sogna di sposare una dama che vuole ucciderlo solo perchè si chiama Oliver, come il suo primo marito. E non dimentichiamo “I fanciulli del  West” dove fanno un grazioso balletto

o “Fra Diavolo”, dove c’è la scenetta del “nasin nasello”…

Ed ancora oggi mi stupisco della leggerezza che Ollio dimostra nel muoversi, con quel corpaccione….


fantasie di musiche, immagini ed amore


uauuuuuuu

 

 

Non ci speravo… Ma abbiamo battuto l’Inter..hehe

 

 



Ancora sui 150 anni dell’Italia….

Per comodità, chiamerò Altoatesini gli abitanti dell’Alto Adige di lingua italiana, e Sudtirolesi quelli di lingua tedesca.


Ne ho già accennato e ne discutevo con una persona… Il 150^ per quanto concerne l’Unità d’Italia per mio conto è un falso storico, una ricorrenza voluta da Prodi e dai quei compagnetti che alla bandiera italiana (quando addirittura non la bruciavano in piazza), sovrapponevano quella rossa dato che il comunismo era “internazionale”. Il 1861 segna solamente la proclamazione del Regno d’Italia, composto allora dal Regno di Serdegna e dall’ex Regno delle due Sicilie, conquistato da Garibaldi e dai Mille con il supporto degli Inglesi.

Che mi risulti, l’annessione del Veneto fu attuata solo nel 1866 e quella di Roma, con quel che restava dello Stato Pontificio, praticamente il solo Lazio,nel 1870, dopo la presa di Porta Pia, tanto che la capitale venne spostata là solo nel 1871.

 

 

Qui in Alto Adige sta succedendo il finimondo perché la Giunta provinciale ha deciso di non aderire ai festeggiamenti, pur non proibendo, ovviamente, agli altoatesini di parteciparvi, e la questione sta assumendo anche rilevanza nazionale. Se per quanto concerne i monumenti la mia posizione era diametralmente opposta a quella dell’Obmann, Luis Durnwaldner, (sia da un punto di vista artistico che di natura storica, non certamente “nazionalista”), qui devo dargli pienamente ragione. Il Suedtirol, contrariamente al Trentino, con il quale molti lo confondono, è sempre stato austriaco, dal valico del Brennero fino al confine di Salorno. Grazie al trattato di Versailles fu inglobato di prepotenza nello stato Italiano che vedeva nelle Alpi il confine naturale della nazione. I sudtirolesi pertanto nulla hanno da celebrare, costringerli a ciò è una imposizione, come qualcuno che pretende che il suo amore venga forzatamente corrisposto. Gli altoatesini nemmeno non hanno nulla da festeggiare, visto che diventarono italiani solamente nel 1919, in seguito al succitato trattato. Inoltre il territorio fu italianizzato da Mussolini solo con massicci trasferimenti da altre parti d’Italia, prevalentemente dal Veneto e dal Meridione, allora tristemente sottosviluppati.

Il Meridione recrimina ancora oggi per lo spoglio attuato dai Savoia, (piccolo inciso…Vittorio Emanuele II era un gran pu***re, altro che Berlusconi!), tanto da ritenere questa invasione la causa del brigantaggio che infestò queste terre.

Consideriamo gli eventi da un’altra angolazione: perché riteniamo legittime le aspirazioni dei lombardo-veneti, dei toscani, dei marchigiani ecc. ad aderire al regno d’Italia, e vituperiamo tanto se lo stesso fanno i sudtirolesi?

E’ poi da verificare la legittimità dei plebisciti, visto l’esiguo numero di persone che in quel periodo avevano il diritto di voto e non esprimevano certamente il sentimento popolare e nazionale. Il popolo in quei tempi aveva un solo motto “Franza o Spagna, purché se magna”, dato che l’Italia era sempre stata territorio di conquista da parte di altre Nazioni, e le aspirazioni insurrezionali la plebe le lasciava ai “signori”.

Su un quotidiano locale ho letto tantissimi commenti di gente “forestiera” che nulla conosce della storia di questa Provincia se non per averci passato qualche periodo in ferie, (confondendola appunto con il Trentino ed altre amenità del genere) e che farebbe quindi bene a tenere il becco chiuso…

Infine, non del tutto irrilevante, le spese per questa ricorrenza…enormi, considerando la crisi … E qui sto con la Marcegaglia. Le imprese, già oberate di costi dovrebbero sobbarcarsi anche quelli aggiuntivi della giornata festiva retribuita…


senza titolo….

Quale follia può spingere un padre a togliere la vita alle sue due bimbe, prima di suicidarsi? In una lettera farneticante ha scritto di non volere che le figliolette crescessero nel dolore per la morte del loro papà, ma forse è stato solo un gesto di odio nei confronti della moglie dalla quale si era separato: le bimbe mai più con me, ma nemmeno con te… E’ sconvolgente sentire con quale lucida accuratezza abbia escogitato tutto il folle piano, fino a trovare un metodo “indolore” per sopprimere le piccole, probabilmente una forte dose di sonnifero che le ha traghettate dal sonno alla morte. Possibile che nessuno si sia avveduto di qualche segno premonitore? E così accendo la televisione, vedo quei due visini dolci e sorridenti, non so se provare rabbia per il gesto o pietà per quella mente folle… Ma comunque spero… Spero che all’ultimo il papà abbia desistito da quel proposito insano, spero che Alessia e Livia siano ancora vive… Che sia solo un ultimo tormento da aggiungere alla moglie… Spero e non finirò di sperare fino all’ultimo.


Il profumo del pane

Tanti ci dicono: che buon pane avrete a Bolzano….niente di più sbagliato! Stanchi di mangiare quelle schifezze semi-industriali che ci propina un noto panificio cittadino, con la mollica ancora umida e gommosa e la crosta per nulla croccante, o di doverci recare in santa malora per comprare un paio di pagnotte buone (che arrivano da un paesino sul Renon), qualche mese fa abbiamo deciso di prepararci il pane in casa. Le prime volte, nonostante le spiegazioni allegate alla macchina (una Kenwood) sono usciti dei pani quasi immangiabili, ma col passare del tempo, aiutati anche dai consigli della signora che ci vende le farine, abbiamo raggiunto ottimi risultati. Ogni due mattine allora c’è il rito consueto… Bilancia, misurini, farina integrale (non del supermercato!), mescolata ad una piccola quantità di farina tipo2, sale (la metà della dose indicata), olio, zucchero e lievito sciolto in acqua tiepida con una punta di miele… Si sceglie il programma, la pezzatura del pane e il tipo di crosta desiderata… Poi fa tutto la piccola fornaia (come la chiamo io): mescola, impasta, si ferma per la lievitazione ed infine cuoce. Il bello è quando usciamo per la spesa o altre incombenze ed al ritorno per casa aleggia quel buon profumo di pane che non sentivo da tempo, e mi fa ricordare quando lo preparava nonna (ma nel forno a legna) per conservarlo nella madia. Ovvio che non ci sia varietà di forme. A seconda del peso, esce un cubo o un parallelepipedo, ma la fragranza, la leggerezza della mollica, lo scrocchiare leggero della crosta, il sapore, anche l’aspetto dorato… compensano ampiamente questo problema. Tra poco faremo altri esperimenti, aggiungendo o semini di girasole, o pezzettini di verdure…


10 febbraio…le Foibe….non dimentichiamo

Eran giorni di sangue, eran giorni senza fine
Per le orde slave l’ultimo confine
Erano gli ultimi fuochi di un’infinita guerra
E quei barbari feroci volevan quella terra
Uomini e donne venivan massacrati
Loro sola colpa italiani essere nati
Vecchi e bambini gettati negli abissi
Spinti giú nel vuoto dal gendarmi rossi
Foibe nella roccia e di roccia era anche il cuore
Di un maresciallo boia di tanta gente senza nome
Venivano sospinti con furore e odio
Vittime prescelte per un vero genocidio
E dopo cinquant’anni han finito di scoprire
Ció che sempre si é saputo continuano a mentire
Ma non avranno mai pace quelle nude ossa
Finché esisterá l’immonda bestia rossa
E’ passato tanto tempo ma il mio cuore gioisce ancora
Quando Signora Morte suonó la sua ultima ora
Per quel maresciallo assassino di innocenti
Per quel boia immondo assassino di tanti
E non posso piú scordare e il mio cuore piange ancora
Al ricordo di un presidente che ha baciato la sua bara
Presidente di quell’Italia che ha voluto dimenticare
Chi fu massacrato perché Italiano volle restare
Maresciallo Assassino Tito boia.

(Quel maresciallo cui hanno intitolato un sacco di vie e piazze in Italia, e che è stato pure insignito di onorificenze dallo Stato Italiano e che ora si chiede che gli vengano revocate)



Pubblicità

Riandare con la mente al Corrierino, mi ha fatto ricordare le vecchie pubblicità che intervallavano le vignette e le storie.

L’Idrolitima la ricordate?

Diceva l’oste al vino

tu mi diventi vecchio

ti voglio maritare

con l’acqua del mio secchio.

Rispose il vino all’oste

fai le pubblicazioni

sposo l’idrolitina

del cavalier Gazzoni.


Poi c’erano le pubblicità del Chlorodont (a colori…)

e del Colgate col Gardol…cosa fosse il Gardol…chissà se mai nessuno l’abbia scoperto.

quelle del Borotalco Roberts

o Felce Azzurra


Poi c’era il mio sogno, mai posseduto purtroppo. Il già citato Renatino a volte me lo faceva usare. Parlo del View Master, l’antenato del 3D, dischi cartonati con piccolissime diapositive che viste attraverso quella specie di binocolo davano l’illusione del tridimensionale.


E la dolce Euchessina?

O la magnesia San Pellegrino?

Allora era usanza purgare periodicamente i bambini (bleah) e questi erano due modi abbastanza gradevoli per farlo, uno a forma di gelatina di frutta, l’altro effervescente da sciogliere nell’acqua.

I fruttini dell’Althea?

I pomodori e le conserve Cirio (come natura crea…Cirio conserva)?

Già allora c’era una raccolta “punti”, e la mamma scollava attentamente le etichette da spedire poi alla fabbrica…

La mia preferita, in quella raccolta rilegata del Corrierino, era una grande pagina a colori (le altre erano tutte piccine ed in bianconero) della Life Savers…il buco con la caramella intorno. Tante piccole caramelline colorate sparse per la pagina, attorniate da bimbi e bimbe in pigiamino e camicia da notte, con orsetti di pezza (allora il peluche non andava) al seguito. La pubblicità di cui parlo purtroppo non la ho trovata..ma era famoso lo slogan “Il buco con la caramella “intorno”.


Poi c’era la Lama Bolzano,

della mia città, o la schiuma da barba Squibb, (una delle prime già pronte per l’uso, senza dover utilizzare gli appositi stick) le saponette della Palmolive…

La brillantina Linetti… L’omino della Brillcon le scarpe lucide,

il detersivo a mano Persil (le lavatrici erano ancora rare), che in ogni scatola metteva un regalino, e noi bambini spingevamo le mamme a comprarlo per questo motivo.

La crema per le mani Trétan, lo shampoo dell’Oréal, pubblicizzati anche nei programmi radiofonici di Mike Bongiorno.

Nel frattempo iniziava Carosello, con le sue scenette stupende…ma noi in casa, per una precisa scelta dei miei, non avevamo ancora la televisione.



I legnanesi

Spesso alla sera, al posto del solito film, ci guardiamo un po’ di teatro. Tra gli innumerevoli DVD in nostro possesso, ce ne sono tantissimi della compagnia del Legnanesi, sia quella storica di Felice Musazzi, che quella nuova di Antonio Provasio. La caratteristica di questa compagnia teatrale è che anche le parti femminili sono interpretate da uomini, in quanto il gruppo nacque presso l’oratorio maschile di Legnano, quindi fu giocoforza far travestire i ragazzi. Le varie scene, intervallate da quadretti nello stile dell’avanspettacolo più classico, con piume, paillettes canzoni e scale dalle quali discendere, raccontano le vicende della famiglia Colombo…la Teresa (magistralmente interpretata dapprima da Musazzi ed ora da Provasio, che cura anche la regia degli spettacoli), la Mabilia, sua figlia (inizialmente Tony Barlocco ed ora Enrico Dalceri, responsabile inoltre delle scenografie, costumi ed adattamenti musicali) e il Giovanni (Luigi Campisi), l’unico ad aver lavorato in entrambe le compagnie sempre nel medesimo ruolo. Molte vicende si svolgono nella corte, il tipico cortile di campagna, con la ringhiera, il “cesso” in un canto e tutta una serie di personaggi, tutti di Legnano, eccettuato Carmela, vedova di Calogero, che porta al collo un enorme medaglione del defunto marito.

La recitazione, pur avendo una trama ben stabilita, viene a volte mutata a seconda delle circostanze, quali i piccoli inconvenienti che accadono sia sul palco che in platea, e gli interpreti sono molto bravi ad improvvisare questi brevi cambiamenti di testo e programma.

Tutta la recitazione è in dialetto legnanese, non proprio milanese, ma ad esso assai simile, essendo I due comuni confinati tra loro.

Abbiamo avuto anche la fortuna di vederli un paio di volte in teatro a Milano, sia al Nuovo che allo Smeraldo. Ovviamente dal vivo, con la presenza del pubblico è assai meglio, ma anche le registrazioni, specialmente le ultime (le prime infatti sono “molto” amatoriali), rendono bene lo spettacolo.