La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

Iconoclasti

In Alto Adige esistono alcuni punti di contrasto tra i due principali gruppi etnici, l’italiano ed il tedesco. Tralascio i ladini, solo per una questione numerica, perché in realtà li considero i più importanti, essendo i veri eredi dei Romani che a suo tempo giunsero in queste terre.

Uno di questi fattori di contrapposizione è il monumento alla Vittoria, fortemente voluto da Mussolini, che riporta sul frontone una frase ritenuta offensiva dal sudtirolesi : ” Hic patriae fines siste signa, hinc ceteros excoluimus lingua, legibus, artibus”, ossia “Qui sono i confini della Patria, poni le insegne, da qui educammo gli altri con la lingua, le leggi, le arti”. Sotto l’arco sono ospitati i busti di Cesare Battisti, Damiano Chiesa e Fabio Filzi. Il monumento e le erme sono stati oggetto più volte di attentati e vandalismi, tanto da dover recingere l’arco con una cancellata.

Lasciato parecchi anni in stato di abbandono, per evitarne il totale degrado, si sta provvedendo solo ultimamente a restaurarlo, ma probabilmente, grazie a quanto esporrò qui di seguito, il restauro sarà abbandonato.


A Brunico c’è il monumento all’Alpino: dapprima a figura intera, pur esso oggetto di attentati, è stato mutilato fino a ridurlo ad un busto senza braccia.



Infine c’è il bassorilievo sul frontone dei palazzi finanziari, che fronteggiano il Tribunale, tra le cui figure campeggia, a cavallo, Mussolini.


Il caro ministro Bondi, pur di assicurarsi l’astensione di ben 2 deputati della SVP, ASTENSIONE PER ALTRO NON NECESSARIA, ha pensato bene di barattare la permanenza sulla propria sedia con concessioni al partito di identità tedesco relativamente ai monumenti in oggetto. Ora, ben lungi da me l’essere fascista, mi chiedo: quanti anni sono passati dalla “Grande guerra”? Si parla infatti del primo conflitto mondiale, i monumenti fanno ormai parte della storia, che non può essere cancellata. Che male può fare un bassorilievo, che oltretutto ben pochi notano? Che male fa un monumento all’Alpino (considerando inoltre che molti ragazzi sudtirolesi di lingua tedesca hanno prestato servizio militare in questo corpo glorioso)? Che male fanno 3 busti marmorei ed una scritta in latino?

Allora si distruggano tutte le statue in giro per l’Italia e nel mondo, perché ciascuno di noi avrebbe ragione di detestare un qualsiasi personaggio del passato.

Ah.. A suo tempo a Bolzano c’era un bellissimo ponte (ponte Druso) tutto in granito rosa, adornato con 4 gigantesche aquile poggiate su fasci littori, e da 4 bracieri sorretti da elmetti. Una sera, durante una delle tante sedute del consiglio Comunale, quasi con un colpo di mano, fu deciso, con la scusante dell’allargamento del ponte, lo smantellamento dei manufatti. Sparite non solo aquile e bracieri ma pure i parapetti, sostituiti da anonime ringhiere di ferro. Anni ed anni dopo si decise di abbellire un poco quello squallore ripristinando i parapetti non più in granito bensì in una anonima graniglia liscia chiara, che crea un orrendo contrasto cromatico con le arcate originarie, ed installando, al posto delle aquile e dei bracieri, delle fioriere oblunghe, tristissime da vedersi.



Certi politici locali, ancora pieni di acredine dopo quasi un secolo, si comportano alla maniera dei talebani che distrussero le millenarie statue di Buddha, mentre il nostro ministro forse non si è reso conto di cosa ha combinato pur di pararsi il…pardon, di conservarsi la poltroncina.

2 Risposte

  1. Il nostro patrimonio culturale, per certi ministri improvvisati, è come lo zucchero per i somari. Nessuno al mondo può vantare una ricchezza artistica, architettonica, paesaggistica come la nostra e laddove in altri Paesi, intorno ad una tegola romana ci si costruisce un museo visitato da migliaia di turisti, da noi, che di tegole ne abbiamo da tirarcene, le mandiamo in malora. La storia è cultura. E non si deve e non si può negarla. Piaccia o meno. Una tendenza che “medichi” gli eventi del nostro passato per uso politico o peggio personale, non è certo degna di una società civile. Ma questo è un discorso troppo lungo e articolato. Finirei rivolgendo un rispettoso pensiero al ministro Bondi il quale, con la sensibilità poetica di cui la natura lo ha abbondantemente dotato, piuttosto che sfinirsi nella tutela di qualcosa che probabilmente sfugge alla sua sfera di comprensione, potrebbe benissimo pensare a rinverdire nuove ed stimolanti pubblicazioni per la gioia di grandi e piccini:” Il signor Bonaventura/ ottimista per natura/il figliolo in piazza reca/per giocare a moscacieca/…” (Dal Corriere dei Piccoli del 19 luglio 1959) 🙂 Un caro saluto Loredana! Grazie!

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    29 gennaio 2011 alle 17:56

  2. Vedi, Giancarlo, qui è tutta una questione etnica, niente altro. Con la scusa dei monumenti “fascisti” hanno distrutto un bellissimo ponte, non solo, ma c’era anche un cinema-teatro, già Palazzo del Turismo,demolito completamente, ma qui c’entra anche una sporca speculazione edilizia. Perfino la direttrice della Sovrintendenza ai Beni culturali della Provincia di Bolzano, di lingua tedesca, ha detto che smantellare il bassorilievo è un atto inconsulto. Tanti hanno proposto di mettere delle targhe per spiegare il periodo storico, ma loro, i politici oltranzisti, niente. Proprio come i talebani…e per questa ragione in provincia sta succedendo il finimondo… Dicono che sposteranno il bassorilievo in una sede museale, magari come è successo alle aquile, spostate in un cortilaccio nascosto e sommerse dalle erbacce.

    Le poesie di Bondi, sono poesie d’amore,esprimono un sentimento…forse è meglio che si dedichi a quelle!
    (felice di aver trovato un estimatore del mitico Corrierino…. Io da qualche parte ho un’annata rilegata del 1951…)
    Una buona serata 🙂
    Loredana

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    29 gennaio 2011 alle 18:18

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