Capodanni passati
Ci sono ricorrenze che non si dimenticano.
Come il capodanno del 1976, in cui avevo compiuto da poco 17 anni e, per la prima volta avevo avuto il permesso di trascorrerlo fuori con amici. All’uscita dl locale ci attendeva una bella nevicata e, con le calze velate, borsetta, scarpe e vestitino mini di lamè ed un cappottino molto corto (ma non avvertivo il freddo allora?), mi sono impegnata in un’epica battaglia a palle di neve…
O il capodanno di 2 anni dopo, quando con quello che sarebbe diventato mio marito, ospiti nell’auto di un nostro conoscente, ci ritrovammo coinvolti in un testa-coda sul ghiaccio. Per giorni trovai cubetti di vetro nell’elaborata acconciatura… E da quel giorno dissi a mio marito che quella sera mi aveva salvato la vita, perché glie la rovinassi in seguito!
O il capodanno del 2007. Alla sera del 31 dicembre ricevetti la telefonata di auguri di una persona che ritenevo amica ed il giorno dopo un messaggio raggelante sul messenger.
Per quello molti Capodanni sono legati a bei ricordi, altri a ricordi più amari….
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