Ancora su capodanno
Un giorno non diverso dagli altri…
Questo è il primo gennaio, specie di questo 2011. Sarà anche perché, nonostante avessi preparato vassoi di tartine ed uno strudel di verdure da portare a casa degli amici dei quali avremmo dovuto essere ospiti, abbiamo dovuto restare a casa, in quanto mio marito aveva qualche linea di febbre, ed abbiamo trascorso la serata guardando vecchi film della nostra cineteca, salvo a mezzanotte quando, da dietro i vetri, abbiamo brindato osservando i fuochi d’artificio. Poi è iniziata la serie di SMS di/a parenti ed amici, che è continuata fino alle 2 di stamane… Una giornata come tante, se non fosse per il solito bollettino di guerra con il solito morto nella solita Napoli per il solito colpo di arma da fuoco (ma là hanno tutti una pistola per casa?), e per l’infinita serie di ustionati e feriti per petardi e botti più o meno legali. L’imbecillità umana non ha confini… Poi i discorsi di fine anno, con parole già sentite e che mi rifiuto di ascoltare per l’ennesima volta, le immancabili esortazioni alla pace, alla concordia, alla tolleranza (ed intanto nelle altre parti del mondo i cristiani vengono massacrati), gli immancabili morti sulle strade, i medesimi riti che si ripetono ogni santo anno, quali i festeggiamenti nelle varie parti del mondo o nelle piazze italiane, il tuffo del solito esaltato nel Tevere (in quell’acqua lurida ce ne vuole del coraggio), i brindisi, i baci collettivi, i cenoni, la ricerca del primo nato dell’anno eccetera eccetera… Mah… Per me è solo un giorno in più sul groppone, nient’altro. Comunque…speriamo in un buon anno, anche se divento sempre più pessimista.
Capodanni passati
Ci sono ricorrenze che non si dimenticano.
Come il capodanno del 1976, in cui avevo compiuto da poco 17 anni e, per la prima volta avevo avuto il permesso di trascorrerlo fuori con amici. All’uscita dl locale ci attendeva una bella nevicata e, con le calze velate, borsetta, scarpe e vestitino mini di lamè ed un cappottino molto corto (ma non avvertivo il freddo allora?), mi sono impegnata in un’epica battaglia a palle di neve…
O il capodanno di 2 anni dopo, quando con quello che sarebbe diventato mio marito, ospiti nell’auto di un nostro conoscente, ci ritrovammo coinvolti in un testa-coda sul ghiaccio. Per giorni trovai cubetti di vetro nell’elaborata acconciatura… E da quel giorno dissi a mio marito che quella sera mi aveva salvato la vita, perché glie la rovinassi in seguito!
O il capodanno del 2007. Alla sera del 31 dicembre ricevetti la telefonata di auguri di una persona che ritenevo amica ed il giorno dopo un messaggio raggelante sul messenger.
Per quello molti Capodanni sono legati a bei ricordi, altri a ricordi più amari….
Cosa ne pensate?