Lettera a Babbo Natale
Un cuore ancora bambino, che sogna ancora un babbo Natale, sorridente, gioviale, dal sorriso dolce e contagioso, al quale indirizzare la consueta letterina adornata di polverina luccicante, con la cornicetta di agrifoglio e rami di abete con pallina di vetro e candelina. Allora…
Caro babbo Natale,
non ti chiedo doni. Questo mondo ormai è soffocato dal consumismo, oppresso dalla tecnologia, sempre in corsa per avere di tutto e di più. Non ti domando nemmeno le solite, ovvie cose, tipo la pace nel mondo, la sconfitta della fame e delle malattie, perché so che non è tuo potere farlo. Semplicemente ti chiedo di ridarci la nostra dimensione “umana”, di farci guardare con altri occhi la gente che incontriamo giornalmente per la strada, cui donare un sorriso e riceverne uno in cambio. Ti chiedo un po’ di buon senso per quelle persone che ormai sembrano averlo smarrito, arroccate su posizioni obsolete, che non capiscono che le cose si cambiano costruendo con la buona volontà e non distruggendo con la violenza. Vorrei che tutti sapessero apprezzare il tempo, tempo da dedicare agli altri ma anche a noi stessi, con calma, senza fretta: a volte bastano anche pochi minuti, ma cerchiamo di trovarlo. E tutto questo porterebbe ad una maggiore serenità…
Vorrei un po’ più di cultura, rispetto e riservatezza in televisione, dove tutto è ormai volgarità e gossip, e dove tutti mettono in piazza i propri “sentimenti” (?), veri o falsi che siano.
Desidererei un mondo non fatto di plastica, ma con oggetti ancora costruiti dalle mani dell’uomo, che tanti capolavori, piccoli e grandi, hanno saputo creare.
Porta ai bambini un peluche in più ed un Nintendo di meno, qualche libro al posto dell’IPad, facci apprezzare la neve di questa stagione, lasciando le Maldive all’estate, e riascoltare “Stille Nacht” invece di “Mele Kalimimaka”. Grazie, babbo Natale, con affetto.
Loredana.
Ma forse ho chiesto troppo, sulla tua slitta c’è posto solo per i regali materiali, ipertecnologici e costosi. Povero babbo Natale, pure tu, con rammarico, ti sei dovuto adeguare ai ritmi frenetici di oggigiorno, non vesti più la zimarra lunga fino ai piedi, ma la giacca ed i pantaloni sponsorizzati dalla Coca Cola e sempre più gente ti chiama Santa Claus all’americana….
Cara Amica, non avrei potuto scriverla
meglio questa meravigliosa, toccante e genuina letterina. Vorrei per breve tempo essere lui per ridare a te, a me, a questo mondo, il senso
della vita ( quella vera).
Grazie infinite
Gina
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14 dicembre 2010 alle 17:38
In un mondo che sembra impazzito, cerchiamo di ritrovare un poco anche noi stessi. Se babbo Natale non ci aiuta, cerchiamo noi di aiutare lui. Con affetto. Loredana
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14 dicembre 2010 alle 18:31
Che bella… spero possa essere accontentata quella bimba viva ancora in poche persone come te.
Ti lascio un sorriso 🙂
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17 dicembre 2010 alle 16:05
vorrei un mondo a misura di persone…non che sia contraria al progresso, ma non bisogna lasciarci prendere troppo la mano. Ricambio il sorriso 🙂
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17 dicembre 2010 alle 18:00