Una storia di altri tempi
L’ultima volta che siamo stati sul lago Maggiore, la nostra amica ci ha fatto vedere un candelabro in argento con il paralume in pizzo. Peccato che il metallo si fosse ossidato e che necessitasse quindi di un’accurata revisione, cosa che mio marito si è offerto di fare, ma a casa nostra. Ieri mattina, munito delle cose necessarie, si è finalmente accinto all’incombenza, e qui ha trovato una piccola sorpresa: svitando uno dei bracci del lume, all’interno ha trovato un foglietto, una piccola striscia di carta arrotolata, dove, con un inchiostro ormai ingiallito e sbiadito dal tempo, c’erano poche parole, scritte con un’elegante grafia.
“Gentile Signorina, non so quando succederà che questo mio scritto verrà trovato, ma sono certo che prima o poi questo succederà. Giuseppe Vitale, Cuggiono, li 25 marzo 1913, ore 19.15”
Cosa ne pensate?