Egon Schiele
A Milano siamo stati a vedere anche la mostra di Egon Schiele. Il tratto dei suoi dipinti è inconfondibile, sia che si tratti di quadri ad olio o di disegni a matita o carboncino, colorati poi a tempera o acquerello, figure emaciate, che sembrano appena abbozzate, oppure opulente. Sono opere dalla forte impronta erotica, a volte al limite della pornografia, ma sempre senza volgarità. Ha avuto una vita molto travagliata, terminata a soli 28 anni a causa della febbre spagnola che, un paio di giorni prima, aveva ucciso la moglie, incinta di sei mesi.
Donna accovacciata con foulard verde (1914),
Molto impressionante il quadro della "Madre cieca"
ed altri vari disegni
e ritratti di paesaggi
o natura
Dal sito ufficiale, con alcune aggiunte mie
Il genio di Egon Schiele (1890-1918) rivive in tutta la sua straordinarietà nella mostra allestita al Palazzo Reale di Milano, Schiele e il suo tempo, aperta da oggi al 6 giugno, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, coprodotta e organizzata da Palazzo Reale e Skira editore.
In mostra l’intero mondo di Schiele: i paesaggi enigmatici, il suo erotismo, la fisicità dei corpi che ritrae che rimanda alle pulsioni intime delle sue modelle, l’uso del colore in una logica naturalistica, la ricerca analitica e il suo Diario dal carcere, con gli scritti dei giorni di prigionia, quando a ventun’anni venne arrestato con l’accusa, mai dimostrata, di abuso su minori.
Il percorso espositivo guida i visitatori alla scoperta di circa 80 opere, tra cui una quarantina tra i piu’ significativi dipinti e lavori su carta del grande espressionista austriaco e altrettante opere dei grandi secessionisti ed espressionisti dell’epoca quali Gustav Klimt,
(Klimt, Il cieco)
(Klimt. il Cipresso)
Molto inquietante il ritratto che Schiele fece di se stesso con Klimt, del quale era molto amico
(i due eremiti)
Oskar Kokoschka, Richard Gerstl e Koloman Moser, oltre ad Albin Egger-Lienz, che ritrasse molto spesso scene campestri tirolesi
Tra le opere che si possono ammirare troviamo i celeberrimi Donna inginocchiata con abito rosso-arancione (1910),
(per la quale posò la sorella Gertie)
La danzatrice Moa (1911),
Autoritratto con alchechengi (1912),
(che è il logo della mostra)
Donna distesa (1917).
Il viaggio nel passato diventa anche musicale con le note di Johann Strauss II, Gustav Mahler e Alban Berg che permettono ai visitatori di immergersi completamente nell’atmosfera della vitalissima Vienna di inizio Novecento.
frase del giorno
Se un uomo non è disposto a lottare per le proprie idee, o le sue idee non valgono nulla o non vale nulla lui.
(Ezra Pound)
Cosa ne pensate?