I perdenti
Non voglio dire cose ovvie e scontate, ripetendo che Bersani ed il PD hanno perso nelle ultime elezioni. Penso piuttosto a Casini e Fini. Il primo chissà cosa si aspettava: la sua politica delle alleanze in parte con il PD in parte con il PdL non è stata premiata. Del secondo..che dire? Il suo nascondersi dietro la "figura istituzionale" non è stato recepito come neutralità, ma come una posizione attendista per vedere chi avrebbe prevalso nella lotta politica, tanto che la Polverini, sua "creatura", alla fine dello spoglio, non ha ringraziato lui, bensì il Presidente Berlusconi che è sceso in campo di persona per sostenerla. Nessuno di questi due politici ha compreso che gli elettori sono in cerca di chiarezza e che il trincerarsi dietro posizioni ambigue non paga. Moltissimi dei loro sostenitori, suppongo, saranno stati tra coloro che si sono astenuti, come si saranno astenuti quanti non si riconoscono più nel PD che, tra Veltroni, Franceschini ed ora Bersani, sta scivolando sempre più nel baratro. Il PD paga la mancanza di rinnovamento, l’attaccamento a posizioni ormai superate, e non è ancora in grado di trasformarsi in una sinistra moderma e socialdemocratica, ma resta ancora arroccato su posizioni ancora di tipo bolscevico che mirano ad "educare" coloro che la pensano diversamente. In poche parole per il PD la democrazia è valida solo se ragioni alla loro maniera, altrimenti diventi automaticamente "fascista" ed ovviamente non capisci nulla.Da un altro lato, l’altra pecca del PD è quella supponenza presuntuosa ed arrogante nel presentarsi come l’area depositaria della cultura e dell’intellighentia, che ha portato i suoi rappresentanti a frequentare più i salotti che le fabbriche, i cui lavoratori (più acculturati ed informati di quanto la classe dirigente supponga), sono trasmigrati in gran parte verso la Lega Nord, diventato movimento autenticamente popolare.
Non ha pagato nemmeno lo "sputtanamento" mediatico esercitato da alcune trasmissioni televisive che, al contrario, hanno prodotto un risultato diametralmente opposto, essendo fin troppo palese la loro faziosità. Non voglio entrare nel merito delle decisioni giudiziarie che, guarda caso, si attivano sempre in periodo pre-elettorale: a pensare male si fa peccato, ma ci si azzecca, diceva quella vecchia volpe di Andreotti.
Per adesso mi godo questa vittoria….
speranza
ho sonno
7 a 6
ovvio
Connessione
Domenica d’altri tempi…
:-)
sante parole
La verità la pò vess dolza o amara, ma la pò nò vess cattiva.
Ona bosia la pò vess anca lee dolza o amara, ma la pò mai vess bònna.
che tristezza
frase del giorno
Far finta di essere scemi non necessariamente significa esserlo. E’ l’inverso che è impossibile.
frase del giorno
Quando tutti i giorni diventano uguali è perché non ci si accorge più delle cose belle che accadono nella vita ogni qualvolta il sole attraversa il cielo
(Coelho)
VIVERE IN FANTASIA
Sto scivolando lungo l’esistenza
come lame di pattini da ghiaccio
con salti, piroette e giravolte
anche cadute, a volte rovinose,
per poi rialzarmi e ritornare in pista
riprendendo la vita ed i miei sogni .
Sempre meglio che correre su dritti
ferrei binari senza fantasia,
tappe obbligate senza deviazioni
percorrenti una sola direzione:
meglio lame taglienti, che sul ghiaccio
Lasciano cicatrici permanenti
attenuate dal passar del tempo
insieme allo svanir della memoria.
(loredana)
7 vite e forse più…
Stiamo modificando la casa a misura di gatta. Ormai è vecchiotta, con artrosi ad una zampina e insufficienza renale. Inoltre, prima di portarla in clinica veterinaria, mangiava davvero poco. Al Brico abbiamo comprato dei contenitori di legno da utilizzare come scalini per farla salire sulla sedia accanto a noi o sul letto o sul divano (non è mai voluta entrare nelle cucce tradizionali). Chi viene a trovarci resta sconcertato nel vedere queste scatole, ma non mi interessa: l’importante è che a lei servano.
Non sono mai stata una patita della casa, mi piace che sia pulita ed in ordine, ma non sto tanto a pignolare per il resto, lustrando e rilustrando le stesse cose.
Anche ora che ne avrei il tempo, preferisco impiegarlo in altro modo.
Quindi, se durante le pulizie con l’aspirapolvere o lo swiffer mi ritrovo tra i piedi le scatole, non mi lamento: le sposto e tanto basta. Può anche essere che tra qualche giorno le accantoni, in quanto la micetta ha ripreso a mangiucchiare e si muove anche meglio, forse anche merito delle flebo che le facciamo a giorni alterni. Certo è che i gatti devono davvero avere sette vite….
dove sei?
primo giorno di primavera…ed è nuvolosissimo con minaccia di pioggia!
dopo tanto tempo…
Una mattinata come tante, all’uscita dalla piscina o in giro per le consuete spese al supermercato o negli altri negozi. "Scusi signora…si ricorda di me? Sono Lory..ero in classe con sua figlia".
Assieme a Milly, dato che siamo forse le uniche che hanno più tempo libero, stiamo organizzando ,dopo ben 40 anni, una rimpatriata con le compagne delle elementari e soprattutto con la nostra maestra. Trovare tutte le alunne di allora non è facile, anche perché l’elenco telefonico riporta solitamente solo il cognome del marito e molte di loro si sono trasferite fuori città, ed allora si cercano le mamme anziane che abitano ancora nel quartiere.
Com’erano differenti le scuole allora. C’era la maestra unica, c’era l’affetto ma soprattutto il rispetto per quest’altra mamma che capiva i nostri crucci ma non tollerava le impertinenze: se volevamo uscire o parlare, era d’obbligo alzare la mano, tutto il contrario dei tempi odierni con i bambini stafottenti e maleducati fino dall’età più tenera.
Le chiamavano "le scolette", perché era una sezione distaccata di un complesso molto più grande nel quartiere limitrofo: solo 10 aule, 2 sezioni per ogni classe, alloggiate in una casetta popolare di 2 piani; le bancate con la ribaltina di legno macchiata d’inchiostro (quando nelle altre scuole iniziavano già ad avere le piccole scrivanie singole di fòrmica), con i fori per i calamai che la bidella provvedeva periodicamente a riempire; il riscaldamento era assicurato da stufe di ghisa. Niente palestra, niente aula magna, solo un cortiletto ghiaioso dove fare un minimo di ginnastica e la ricreazione e dove ci riunivano in occasione delle ispezioni del direttore didattico. Si facevano ancora i doppi turni, 3 mattine alternate a 3 pomeriggi, in ogni classe c’erano circa 30 bambine (niente classi miste), tutte col grembiulino nero ed un fiocco bianco al collo, qualcuna anche tra i capelli.
Ed ora cerchiamo di ritrovarci tutte, stabilendo un giorno che vada bene per ciascuna di noi. So già che tutte porteranno le fotografie di gruppo scattate in quei 5 anni. Io per mio conto conservo ancora tre quaderni (i quaderni delle "!Regioni" delle cartiere Pigna), foderati di vari colori a seconda delle materie, con le prime pagine scritte con calligrafia infantile e le annotazioni della "signora maestra", i primi componimenti, i primi dettati, i primi calcoli, gli "ornati"…l’inizio di una vita, l’inizio dell’amore per la lettura e per la scrittura che non mi ha più lasciato.
frase del giorno
La solitudine ti fa sentire in compagnia degli dei.
stasera…
Una buona cena con amici e, per finire, flamenco..olè…
teoria e pratica
Tempo fa fu girato un film dal titolo “Sei gradi di separazione” basato su una teoria, proposta ancora nell’anno 1929 dallo scrittore ungherese Frigyes Karinthy, secondo la quale ciascuna persona, attraverso una rete di conoscenze di non più di 5 intermediari, alla sesta connessione è in grado di entrare in contatto con tutte le persone del mondo.
Una semplice teoria matematica, basata sulla progressione geometrica.
Il teorema dei magistrati mi sembra basato su questa ipotesi: intercettando una qualsiasi persona, prima o poi si incontra, fatalmente, Silvio Berlusconi.
Indaga, indaga..prima o poi a lui si arriverà…
Non è altrimenti immaginabile infatti che, indagando su un giro di carte di credito, si sia arrivati al Presidente del Consiglio…
forse
Forse…
Forse finalmente sta arrivando questa benedetta primavera. Ieri a Belluno c’erano 15 gradi, oggi anche qui da me il clima è tiepido.
Finalmente posso ricominciare a vestirmi “da donna”: via sciarpe, berrettoni, guanti e pantaloni ed eccomi con le calze, le gonne e le scarpe col tacco, ma è ancora presto per il trench. Sabato scorso abbiamo appeso i pattini al chiodo, probabilmente per sempre, dato che le ginocchia iniziano a scricchiolare, però questa mattina abbiamo provveduto a rimettere in sesto le biciclette dopo la pausa invernale.
Nel giardinetto sotto casa le forsizie sono prossime a sbocciare… In cielo ho visto anche una rondine (ed il detto che una rondine non fa primavera? ma io ci spero comunque). Ricordo da bambina quando restavo un sacco di tempo con la nuca ,appoggiata al davanzale della finestra della mia stanza ad osservare, sotto la grondaia, le rondini che, tornate al nido, imboccavano i loro piccoli.
Forse, dopo un inverno mai tanto lungo, mai tanto freddo, sta arrivando questa benedetta primavera-
Cosa ne pensate?