La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

Archivio per 9 gennaio 2010

Rosarno

 

Si è verificato quanto da tempo si temeva. Iniziano gli scontri razziali anche in Italia, dovuti ad una immigrazione incontrollata ed allo stato di clandestinità in cui vivono molti lavoratori stranieri. C’è da dire che il gesto inconsulto di qualche IMBECILLE che ha sparato, anche se con pallini di un’arma ad aria compressa, ha provocato la reazione di questa povera gente, ma bisogna anche reagire fermamente a vari fenomeni. Prima di tutto la clandestinità, che costringe questi poveracci ad accettare ogni situazione lavorativa, poi appunto la vergognosa usanza del caporalato, gestito dalla malavita, che non si fa scrupolo di sfruttare la necessità e l’indigenza altrui per trarne profitto illecito. Ogni lavoratore che giunge in Italia dovrebbe arrivarci con in tasca un bel contratto di lavoro che gli garantisca uguali diritti (e doveri) al pari di ciascun italiano, ed anche pari dignità. Ma questi delinquenti che li assoldano per pochi euro giornalieri, dei quali una parte va versata al caporale che li recluta, non garantiscono loro né assistenza medica, né una collocazione “umana”, lasciandoli vivere in tuguri semplicemente ignobili. Inutile nascondersi dietro un falso buonismo: non possiamo accogliere tutti in nome della solidarietà, concedere loro la cittadinanza dopo breve tempo ed aspettare che si integrino. E’ necessario invece che la cittadinanza sia il punto di arrivo del processo di integrazione: quando l’immigrato avrà dato prova di conoscere non solo la lingua italiana, ma anche le nostre leggi ed usanze, dando così prova di essersi veramente intergato, allora portemo concedere loro la cittadinanza. Ieri a Rosarno, benché avessero tutte le ragioni dalla loro parte, i lavoratori stranieri si sono invece comportati in maniera incivile, distruggendo auto e cassonetti, provocando così una controreazione altrettanto incivile. Quando si arriva a questi livelli, è palese che gli immigrati siano esacerbati dallo sfruttamento, ma anche che la popolazione normale sia stressata da situazioni di degrado ambientale in cui si trova a vivere. Non so per quale motivo nessuno persegua mai gli sfruttatori, causa prima di tutto questi inconvenienti. Gli immigrati non li denunciano perché hanno bisogno anche di quei pochi euro che consentono loro di sopravvivere. Gli italiani tacciono perché la malavita organizzata potrebbe colpire anche loro, così le cose restano immutabili…fino a quando qualcosa non accende la miccia, ma allora potrebbe essere troppo tardi.