Buon 2010
BUON 2010
Abbiamo edifici sempre più alti, ma moralità più basse,
autostrade sempre più larghe, ma orizzonti più ristretti.
Abbiamo case più grandi e famiglie più piccole,
più comodità, ma meno tempo.
Abbiamo più istruzione, ma meno buon senso,
più conoscenza, ma meno giudizio,
più esperti e ancor più problemi,
più medicine, ma meno benessere.
Beviamo troppo, fumiamo troppo,
spendiamo senza ritegno,
ridiamo troppo poco, guidiamo troppo veloci,
ci arrabbiamo troppo, facciamo le ore piccole,
ci alziamo stanchi, vediamo troppa TV
e preghiamo di rado.
Abbiamo moltiplicato le nostre proprietà,
ma ridotto i nostri valori.
Parliamo troppo, amiamo troppo poco e
odiamo troppo spesso e con troppa facilità.
Abbiamo imparato come guadagnarci da vivere,
ma non come vivere.
Abbiamo aggiunto anni alla vita, ma non vita agli anni.
Siamo andati e tornati dalla Luna,
ma non riusciamo ad attraversare la strada
per incontrare un nuovo vicino di casa.
Abbiamo conquistato lo spazio esterno,
ma non lo spazio interno.
Abbiamo creato cose più grandi, ma
non migliori.
Abbiamo pulito l’aria, ma inquinato l’anima.
Abbiamo dominato l’atomo, ma non i pregiudizi.
Scriviamo di più, ma impariamo di meno.
Pianifichiamo di più, ma realizziamo meno.
Abbiamo imparato a sbrigarci, ma non ad aspettare.
Costruiamo computers più potenti per
contenere più informazioni e per produrre più copie che mai,
ma comunichiamo sempre meno fra di noi.
Questi sono i tempi del fast food e della digestione lenta,
grandi uomini e piccoli caratteri,
ricchi profitti e povere relazioni.
Questi sono i tempi di due redditi e più divorzi,
case più belle ma famiglie distrutte.
Questi sono i tempi dei viaggi veloci,
dei pannolini usa e getta, della moralità a perdere,
delle relazioni di una notte e delle pillole che possono farti fare di tutto,
dal rallegrarti al calmarti, all’ ucciderti.
E’ un tempo in cui
ci sono tante cose in vetrina e niente in magazzino.
Un tempo in cui la tecnologia può farti arrivare questa lettera
e in cui puoi scegliere di
condividere queste considerazioni con altri o di cancellarle.
Ricordati di spendere del tempo con i tuoi cari ora,
perché non saranno con te per sempre.
Ricordati di dire una parola gentile a qualcuno
che ti guarda dal basso in soggezione,
perché quella piccola persona presto
crescerà e lascerà il tuo fianco.
Ricordati di dare un caloroso
abbraccio alla persona che ti sta a fianco, perché è l’ unico tesoro
che puoi dare con il cuore e non costa nulla.
Ricordati di dire "vi amo" ai tuoi cari, ma soprattutto di pensarlo.
Un bacio e un abbraccio
possono curare ferite che vengono dal profondo dell’anima
Dedica tempo all’ amore, dedica tempo alla conversazione e
dedica tempo per condividere i pensieri preziosi della tua mente.
E RICORDA SEMPRE:
la vita non si misura da quanti respiri facciamo,
ma dai momenti che ci tolgono il respiro.
botti di capodanno
Come mi auguravo ieri sera…
NAPOLI – I botti accesi in tutta Italia la notte di Capodanno hanno provocato complessivamente circa duecento feriti, in molti casi minorenni ma anche bambini. Le vittime hanno subito lesioni gravi agli occhi, amputazioni di mani e dita, ustioni. Stando ad un primo bilancio, gli incidenti sarebbero pero’ in calo rispetto all’ anno scorso.
In Campania sono state piu’ di 70 le persone portate in ospedale per gli effetti dei fuochi: una trentina a Napoli, il resto in provincia. Le prognosi vanno da 5 a 30 giorni. Il piu’ grave, un anziano ricoverato all’ ospedale San Paolo di Napoli per una ferita alla mano che guarira’ in un mese. Nel capoluogo e’ stata una notte di superlavoro per i vigili del fuoco, impegnati in molti interventi per spegnere auto e cassonetti incendiati dai petardi, un fenomeno segnalato in molte altre citta’. Tra i 12 feriti registrati a Roma c’ e’ anche un bambino di sei hanno che ha subito un trauma al viso e a una mano. Nel quartiere Primavalle un uomo di 51 anni ha perso una mano per lo scoppio di un petardo. A Tivoli un ragazzo di 17 anni e’ rimasto ferito alla testa. A Passo Corese (Rieti) un uomo di 54 anni ha perso tre dita della mano sinistra.
Anche a Milano una dozzina di feriti, due soli dei quali con prognosi di rilievo: un egiziano di 40 anni che ha fatto esplodere un petardo raccolto da terra ha subito l’amputazione di due dita della mano sinistra e un uomo di 48, per una ferita alla gamba destra. Capodanno senza ‘botti’, invece a l’Aquila: un modo, secondo gli organizzatori dei festeggiamenti, di sottolineare il periodo particolare vissuto dalle persone colpite dal terremoto. Una trentina i feriti, tutti lievi, medicati a Palermo.
A Catania un uomo di 32 anni, e’ stato colpito da un proiettile vagante ed e’ ricoverato in ospedale. La vittima e’ un ingegnere che mentre stava festeggiando l’arrivo del nuovo anno sul balcone di una abitazione di via Cifali, e’ stato raggiunto alla testa da un proiettile vagante, probabilmente calibro 9, che fortunatamente aveva perso gran parte dalla sua energia e che gli ha procurato una ferita sopra l’orecchio. L’uomo, sottoposto ad un intervento chirurgico, e’ stato dichiarato guaribile in 15 giorni. A Marconia di Pisticci, nel materano, un ragazzino di 11 anni ha perso un dito e due falangi della mano destra per lo scoppio di un ‘botto’. Un ragazzo di 17 anni di San Cesario (Bari) ha perso la mano sinistra, maciullata, tanto da rendere necessaria l’amputazione, dall’esplosione di un gioco pirico proibito, ‘Mefisto’ che stava maneggiando per festeggiare con gli amici lo scoccare della mezzanotte. La deflagrazione gli ha provocato anche ustioni al volto.
Tragedia sfiorata, invece, a Taranto nella tarda serata di ieri per un petardo lanciato dalla strada e finito in un’abitazione al piano terra di via Machiavelli, provocando un incendio. Nell’appartamento dormiva un anziano che e’ riuscito a mettersi in salvo. Hanno preso fuoco una tenda ed alcune suppellettili. I pompieri hanno evitato che le fiamme si propagassero ad altre stanze. Sono rimasti intossicati anche i vicini di casa, in tutto una quindicina di persone, che hanno dovuto abbandonare per alcune ore le loro abitazioni (ANSA)
una voce…
Certi attori non sarebbero gli stessi senza un determinato doppiaggio. Se n’è andato Glauco Onorato, grande doppiatore ma anche grande attore, sia di cinema che di teatro…
Bud Spencer, che parlava con uno spiccato accento partenopeo, negli spaghetti-western (saga di trinità) ed altri film firati in coppia con Terence Hill, è sempre stato doppiato da questo grande attore, dalla dizione inconfondibile. Lo stesso per Arnold Schwarzenegger, James Coburn, Danny Glover (nella serie di Arma letale), Oliver Reed, Nick Nolte, Lee Marvin, Anthony Quinn..per citare solo i più noti. Quando i doppiatori sapevano davvero "parlare" e non come al giorno d’oggi o sbraitare o sussurrare quasi fossero in chiesa..il più delle volte quasi non li si capisce.
Cosa ne pensate?