La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

Archivio per 1 novembre 2009

Addio Alda – Requiem – poesia inedita

ed ecco per te il mio requiem senza parole

con la bocca piena di erba e di felci azzurre

ecco il mio requiem della corifera che non

è creduta, della Cassandra che è vilipesa

magnifico esempio di segreta impresa

tu solo mi esalti e mi incanti perché

sei colui che non si può prendere ed essendo

fermo sulle rive del Gange in perenne

contemplazione aspettando che passi la pagliuzza

d’oro della conoscenza e dell’era eterna

tu che sei scaltro più della pietra e più

duro del sasso e che pensi perennemente

pensi alle ere pitagoriche e che veneri

Socrate e che infine sei Paolo di Tarso

atterrato dalla fede infinita ebbene io

ti disarcionerò dal tuo cavallo d’amore

filiale desiderante farò di te un martire

dell’ombra perché il segreto della tua

tristezza è l’ordine e il disordine delle

cose create perché io non sono dissimile a

tua madre a Cerere eterna e infine sono

anche la primavera che si mette sugli alberi

insieme alla rugiada e tu ami la rosa della

vergogna che mi trovo appuntata sul petto

e tu le esalti e le scorri con le tue dita

feconde. Potessi così capire il mio desiderio

che si apre il fiore della carne infinitamente bella

e trovarvi dentro il seme insaziabile

dell’amore e dell’ebbrezza potessi sprezzante te

spargere sangue insieme disseminare

la discordia degli abissi perché sei

il murmure pieno e il precipizio delle

albe e perché infine tu conosci il senso

della bellezza. Io aborro pensare ma

aborro anche muovermi nel caos infinito.

© RIPRODUZIONE RISERVATA  

(da "il Messaggero")

 

 

Te ne sei andata leggera, come il fumo della sigaretta che sempre restava incollata alle tue labbra e rendeva inconfondibile la tua voce un poco arrochita. Hai cantato l’amore, la sensualità, la passione e la follia, hai cantato la Milano dei Navigli e  dei diseredati, tu che conoscevi le più grandi firme contemporanee, hai cantato la solitudine, vissuta anche tra la gente…Te ne sei andata, ma resti nei nostri cuori, con i tuoi versi.


Addio Alda

Addio alla poetessa Alda Merini
Considerata una delle più grandi
scrittrici del novecento era stata
ricoverata nel reparto di oncologia
dell’ospedale San Paolo di Milano

MILANO
La poetessa Alda Merini è morta questo pomeriggio all’ospedale San Paolo di Milano. Lo ha comunicato la stessa struttura ospedaliera. Alda Merini era nata nel capoluogo lombardo il 21 marzo del 1931 e nella sua vita aveva conosciuto la malattia mentale ed era stata anche internata. La sua poesia, visionaria ma anche sommessa, porta traccia della sua vita ed è considerata un’opera di prima grandezza nella letteratura italiana. Il decesso di Alda Merini si è verificato nel reparto di oncologia.

Alda Merini ha iniziato a comporre le prime liriche giovanissima, a 16 anni. Il suo primo incontro con il mondo letterario avvenne quando Silvana Rovelli, cugina di Ada Negri, sottopose alcune delle sue poesie ad Angelo Romanò che, a sua volta, le fece leggere a Giacinto Spagnoletti, considerato lo scopritore della poetessa. La prima raccolta di poesie di Alda Merini: “La presenza di Orfeo”, pubblicata nel 1953, ebbe subito un grande successo di critica. Il suo capolavoro è però considerato “La Terra Santa” che le è valso, nel 1993, il Premio Librex-Guggenheim “Eugenio Montale” per la Poesia.

Altre sue raccolte di versi sono “Testamento”, “Vuoto d’amore”, “Ballate non pagate”, “Fiore di poesia 1951-1997”, “Superba è la notte”, “L’anima innamorata”, “Corpo d’amore”, “Un incontro con Gesu”, “Magnificat. Un incontro con Maria”, “La carne degli Angeli”, “Più bella della poesia è stata la mia vita”, “Clinica dell’abbandono” e “Folle, folle, folle d’amore per te. Poesie per giovani innamorati”.

Nella sua carriera artistica, Alda Merini si è cimentata anche con la prosa in “L’altra verita”. “Diario di una diversa”, “Delirio amoroso”, “Il tormento delle figure”, “Le parole di Alda Merini”, “La pazza della porta accanto” (con il quale vinse il Premio Latina 1995 e fu finalista al Premio Rapallo 1996), “La vita facile”, “Lettere a un racconto. Prose lunghe e brevi” e “Il ladro Giuseppe. Racconti degli anni Sessanta” e con gli aforismi “Aforismi e magie”. Nel 1996 era stata proposta per il Premio Nobel per la Letteratura dall’Academie Francaise e ha vinto il Premio Viareggio. Nel 1997 le è stato assegnato il Premio Procida-Elsa Morante e nel 1999 il Premio della Presidenza del Consiglio dei Ministri-Settore Poesia.