Donne
Maria Laura Rodotà ha pubblicato un intervento, non so se sul suo blog o in un libro o in un’inchiesta, sulla mercificazione della donna nell’ambito televisivo, lamentando che per fare carriera le ragazze di oggi sono costrette a spogliarsi sia per ragioni di mercato che di audience televisiva. Costrette? Per mio conto le signorine suddette sono pienamente consapevoli di cosa le aspetti per raggiungere il successo e conoscono molto bene le regole del gioco. Basta poi vedere le code per poter accedere solo ai provini delle varie trasmissioni, che siano le selezioni per fare le veline o per i vari concorsi tipo miss Italia ed affini e considerare quante ragazze aspirino, anche in mancanza di qualsiasi talento, solo ad entrare in quel mondo fatuo che è quello televisivo. Ma l’importante appunto è apparire, non essere.
Perchè invece la giornalista, nota solo perchè figlia di Stefano Rodotà, in quanto non in possesso di particolari personali meriti, non si occupa invece di quelle donne islamiche le quali, spesso controvoglia, soggiogate da una prepotenza maschilista, sono invece costrette a portare il velo?
Rispondi