La vita è sogno, soltanto sogno, il sogno di un sogno (Edgar Allan Poe)

Dresda 12-15 maggio/1- la Frauenkirche

DR E S D A
 
La Frauenkircke
 
 
Dopo trent’anni, ho fatto qualche giorno di ferie senza marito, ma solo con un’amica (eccettuato lo scorso anno quando con Britta abbiamo preceduto i rispettivi consorti di un paio di giorni per il viaggio a Kassel).
Tanto per cambiare, la meta era la Germania, una nazione che più la visito e più la apprezzo. Dresda, una città che ho sempre desiderato di visitare per tutte le bellezze artistiche che possiede, non per nulla è chiamata la Firenze sull’Elba. Firenze è medievale e rinascimentale, Dresda è barocca, ma ambedue hanno dei musei da fare invidia al mondo intero.
Noi si abitava nei pressi dell’areoporto, quindi a circa 8 chilometri dal centro, non in quelle squallide periferie con casermoni di stile sovietico tipiche delle città dell’Est, ma in una villetta fine 1800 adibita a pensione, e con il tram si arrivava comunque in centro in circa 10 minuti. Già nel pomeriggio, appena arrivate abbiamo fatto un giro esplorativo.
 
Quello che  mi ha fatto impressione però è stato vedere i monumenti nerissimi, poi ho avuto spiegazioni. Il bombardamento di Dresda nel febbraio del 1945 è stato tremendo, non a caso oltre che con Firenze per via delle bellezze artistiche, è gemellata anche con Coventry a causa delle distruzioni subite. Il tragico è che le bombe erano al fosforo, ed hanno causato innumerevoli incendi che hanno quasi completamente sgretolato l’arenaria in cui erano costruiti i palazzi. Inoltre moltissime persone (il numero non è mai stato accertato con sicurezza) sono morte orrendamente bruciate.
Per anni, durante il regime sovietico, le rovine sono rimaste accumulate senza mai essere spostate. Questa ad esempio era lo stato della Frauenkirche fini al 1993, anno in cui venne iniziata la sua ricostruzione.
 
Questo invece è l’esterno della stessa chiesa (di rito protestante-luterano) come si presenta oggi, dopo essere stata fedelmente ricostruita.
 
Le poche parti scure sono quelle che si è riusciti a recuperare, integrandole con pietre sempre in arenaria come le originali e rispettando rigorosamente il progetto originale. L’interno anche è molto caratteristico e sempre ricostruito fedelmente.
 
Questo è l’altare con l’organo
 
 
 
e questo un dettaglio dell’interno con il gineceo.
 
 
 
 (continua)

Una Risposta

  1. piscinina

    Preciso che le foto non sono mie, ma scaricate da internet. Il fotografo ufficiale di solito è mio marito, quando si ricorda di portare la fotocamera, e, se si ricorda di portarla, di avere la batteria carica. Se poi tutte le condizioni sono valide…non sempre mi passa le foto sul mio pc 🙂

    "Mi piace"

    18 Maggio 2009 alle 14:43

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